Mario Rigoni Stern: differenze tra le versioni

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=== Mario va a fare un picnic nella campagna di Russia ===
=== Mario va a fare un picnic nella campagna di Russia ===


Rigoni Stern venne insignito della '''Medaglia d'argento al valore militare''' con la seguente motivazione:
{{quote|Rigoni Mario da Asiago (VI) – Classe 1921 – Sergente 6° Alpini Btg. “VESTONE”<br />Sottufficiale di alti sentimenti, volontario, ardito, incurante del pericolo e dell'igiene intima, durante l’attacco di una forte posizione avversaria, avuti inutilizzati i mortai d’assalto della sua squadra, assumeva il comando di un plotone di fucilieri, che era rimasto senza ufficiale, portandolo arditamente sulla quota assegnata, infondendo in tutti ardimento, calma e serenità. Ferito leggermente fin dall’inizio dell’azione, rifiutava di lasciare il reparto resistendo con mirabile tenacia ai reiterati contrattacchi dell’avversario. Durante la fluttuazione della lotta, con grande rischio della propria vita e profusione di sonore bestemmie si lanciava a riprendere un’arma automatica che aveva dovuto essere abbandonata riportandola in salvo. Fulgido esempio di eroico ardimento, capacità e di sex-appeal montanaro.|}}

{{quote|Rigoni Mario da Asiago (VI) – Classe 1921 – Sergente 6° Alpini Btg. “VESTONE”<br />Sottufficiale volontario di alti sentimenti e bassa levatura sociale, incurante del pericolo e dell'igiene intima, durante le operazioni di sganciamento da una trincea ormai indifendibile assumeva il comando di un plotone di fucilieri, caricandosi sulle spalle due mortai d'assalto, un ufficiale assiderato, cinque soldati semplici e un mulo da soma.<br />Giunto arditamente sulla quota assegnata, e accortosi di aver lasciato in mano nemica un gallone di grappa, con grande rischio della propria vita e profusione di sonore bestemmie si lanciava a riprendere il prezioso manufatto riportandola in salvo.<br />Fulgido esempio di eroico ardimento, folle ostinazione e sex-appeal montanaro.|}}


=== Lo svacco da dipendente statale e l'esordio come scrittore: [[Fancazzismo|due attività forse collegate fra loro]] ===
=== Lo svacco da dipendente statale e l'esordio come scrittore: [[Fancazzismo|due attività forse collegate fra loro]] ===

Versione delle 16:05, 23 dic 2008

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Mario Rigoni Stern mentre indica a degli esterefatti turisti un autentico stronzo di mucca asiaghese.
« Spegni l'auto e vai a camminare. Alzati quando è ancora buio, sali in montagna e gustati l'irripetibile scena di veder nascere il sole, il meraglioso trionfo della natura. Scopri il paesaggio che ti circonda, ascolta il cinguettare degli uccelli.
Solo così potrai dire di avere vissuto veramente. »
(Mario Rigoni Stern a un passante che gli aveva semplicemente chiesto l'ora)
« Il momento culminante della mia vita non è stato quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita...  »
(Mario Rigoni Stern su deliri di onnipotenza dovuti alla demenza senile)
« Dico solo che la nostra maniera di vivere è sbagliata, che il mondo che stiamo vivendo è fatto per consumare e che il consumo consuma anche la natura. Consumando la natura, noi consumiamo l'uomo: consumiamo l'umanità. »
(Mario Rigoni Stern su cagate che si dicono dopo un litro di vin brulè)

Mario Rigoni Stern (Asiago 1921 - Bosco degli urugalli 2008) è stato un testardo montanaro e un convinto oppositore di recenti diavolerie tecnologiche quali l’automobile, la televisione e la biancheria intima [1].
Egli deve la sua popolarità alla prolifica attività letteraria, che gli ha permesso di scrivere un libro ogni venticinque anni, e al suo invidiabile sangue freddo che lo avrebbe portato, secondo il suo dire, a compiere durante la guerra mirabolanti imprese come portare in salvo un battaglione di alpini nel bel mezzo di una bufera di neve o abbattere a colpi di sputi l'imprendibile Barone Rosso.
Mario Rigoni Stern, ribattezzato affettuosamente Vecchio che scassa i maroni con le sue storie di centotrenta anni fa dall'accogliente comunità locale (sempre lieta di ascoltare le sue lamentele su come si stava meglio quando si stava peggio), è stato inoltre l'unico un fiero sostenitore dell'antico dialetto cimbro, basato sull'inserimento di una bestemmia ogni tre parole.

Biografia

Il Marione nazionale festeggia il suo ottantantesimo compleanno con un buon bicchiere di spumante.
A giudicare dal sorriso tremolante, dal volto rubizzo e dalla palpebra sonnacchiosa non dev'essere il primo...

La nascita e l'infanzia ad Asiago, la città del formaggio e delle bombe inesplose

Mario va a fare un picnic nella campagna di Russia

Rigoni Stern venne insignito della Medaglia d'argento al valore militare con la seguente motivazione:

« Rigoni Mario da Asiago (VI) – Classe 1921 – Sergente 6° Alpini Btg. “VESTONE”
Sottufficiale volontario di alti sentimenti e bassa levatura sociale, incurante del pericolo e dell'igiene intima, durante le operazioni di sganciamento da una trincea ormai indifendibile assumeva il comando di un plotone di fucilieri, caricandosi sulle spalle due mortai d'assalto, un ufficiale assiderato, cinque soldati semplici e un mulo da soma.
Giunto arditamente sulla quota assegnata, e accortosi di aver lasciato in mano nemica un gallone di grappa, con grande rischio della propria vita e profusione di sonore bestemmie si lanciava a riprendere il prezioso manufatto riportandola in salvo.
Fulgido esempio di eroico ardimento, folle ostinazione e sex-appeal montanaro. »

Lo svacco da dipendente statale e l'esordio come scrittore: due attività forse collegate fra loro

Gli ultimi anni

Opere

"Questo bastone è mio! MIO, capito? Guai a chi lo tocca!!!"
Eh sì, la generosità dei montanari è proverbiale...
  • Il sergente nella neve
  • Il bosco degli urogalli
  • Andata sul Don
  • Dizionario cimbro, ovvero come bestemmiare la Madonna nella lingua dei nostri nonni
  • Ritorno sul Don
  • Ri-andata sul Don
  • 1001 modi per fare la polenta montanara
  • Storia di Tönle
  • Uomini, boschi e api
  • Uomini, boschi e capre
  • Il libro degli animali
  • Ri-ritorno sul Don
  • Uomini, boschi e stanbecchi
  • Le stagioni di Aldo, Giovanni e Giacomo
  • Uomini, funghi e formaggio
  • Chi ha finito la bottiglia di crinto? Confessioni di un beone
  • Racconti di guerra
  • Racconti di montagna
  • I 37 inverni più freddi della mia vita
  • Racconti sugli stanbecchi

Curiosità

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  • Nel 1998 l'Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris causa in scienze della comunicazione agro-boara.
  • Quella che gli adornava le guance non era barba, bensì muschio che Mario Rigoni Stern coltivava con passione.
  • Durante la guerra ha ricevuto un encomio ufficiale per aver ucciso ben 24 soldati russi. Veramente gli ultimi tre li ha investiti accidentalmente guidando un cingolato, ma poi per fortuna si è scoperto che erano soldati russi.

Note

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  1. ^ Tanto che per tutta la durata della sua vita si è vestito esclusivamente con comodi mutandoni in lana di pecora cimbra