Marcello Dell'Utri: differenze tra le versioni

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*Il comune di [[Corleone]] gli ha recentemente intitolato una piazza, all'incrocio tra via Bagarella e corso Riina.
*Il comune di [[Corleone]] gli ha recentemente intitolato una piazza, all'incrocio tra via Bagarella e corso Riina.
*Dell'Utri è un accanito collezionista di documenti storici. Tra i pezzi più rari vi sono pizzini autografi di varie epoche: oltre ai più comuni Provenzano, Brusca e Greco, possiede degli autentici Bontate, Inzerillo e Gambino, nonché un quasi introvabile pezzo anonimo, datato 1861 e attribuito a un capobastone di Acitrezza.
*Dell'Utri è un accanito collezionista di documenti storici. Tra i pezzi più rari vi sono pizzini autografi di varie epoche: oltre ai più comuni Provenzano, Brusca e Greco, possiede degli autentici Bontate, Inzerillo e Gambino, nonché un quasi introvabile pezzo anonimo, datato 1861 e attribuito a un capobastone di Acitrezza.
*Grande amante di [[Lupara|Lupare]] e [[Teste di cavallo mozzatte]].
*Presidente dell'Associazione Nazionale Italiana Riscossori del Pizzo.
*Spettatore della prima ora di Studio Aperto.


== Note ==
== Note ==

Versione delle 18:54, 11 nov 2008

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NOTA: Sembra incredibile, ma le citazioni riportate qui sotto non sono inventate, sono vere!
« Mi processano solo perché sono mafioso... ehm... volevo dire perché sono siciliano[1] »
(Marcello Dell'Utri)
« La mafia non esiste. Non è che tu vai in un posto, bussi e chiedi «È qui la mafia?». Non ha un direttore generale. La mafia è uno stato d'animo »
(Marcello Dell'Utri)
« Vittorio Mangano è un eroe... è morto per salvare me e Berlusconi »
(Marcello Dell'Utri)
« Gli abbiamo fatto una proposta che non ha potuto rifiutare »
(Marcello Dell'Utri)

Marcello Dell'Utri (Palermo, 11 settembre 1941) è, ufficialmente, un politico italiano di Forza Italia. Se vuoi sapere cos'è veramente guarda l'avviso in cima alla pagina. Sì, quello con Berlusconi! Io però non ti ho detto niente.

Durante i governi Berlusconi è stato prima Ministro della "Famiglia", nel 1994, e poi Ministro dell'"Ambiente", dal 2001 al 2006. Insieme a Cesare Previti, altro fidatissimo scudiero del Cavaliere, è stato autore della legge 156/2004 denominata Previti-Dell'Utri che regolamenta le "quote sporche", ossia quanti mafiosi, per obbligo, devono essere candidati da ciascun partito.

Vita e reati

Dell'Utri con due suoi tipici elettori

Come già detto, nacque a Palemmo in una famigghia di gente pebbene. L'educazione del picciotto proseguì al liceo classico locale, che spazzò via ogni residuo di onestà dal suo animo e gli conferì quei modi affabili e forbiti che tanto servono al moderno uomo d'onore. Ma in una città come Palermo, così ricca di giovani promettenti, per lui non c'era spazio per emergere, così decise di tentare la fortuna a Milano, dove si iscrisse all'università per studiare legge (per la serie: "conosci il tuo nemico"). Qui conobbe un ragazzo del posto, di piccola statura ma grande ambizione, di cui divenne subito amico inseparabile. Il giovane lombardo era Silvio Berlusconi (per la serie: "Dio li fa e poi li accoppia"). Dopo la laurea, ottenuta da entrambi con il massimo dei voti (relatore prof. Gaetano Badalamenti), Marcello andò a dirigere un gruppo sportivo legato all'Opus Dei. Tale gruppo sportivo vinse diversi trofei, ma sulle vittorie gravano alcune ombre, come le proteste da parte di gruppi rivali per arbitraggi troppo favorevoli e direttori di gara rinchiusi negli spogliatoi. Ad ogni modo, l'esperienza servì a Dell'Utri per fare nuove conoscenze nell'ambito della Chiesa Cattolica, che fanno sempre comodo. Terminata la fruttifera stagione sportiva, le vite di Marcello e Silvio tornarono a incrociarsi. Infatti Silvio, che nel frattempo aveva intrapreso l'attività di costruttore edile, assunse Marcello come suo collaboratore. L'attività principale di quest'ultimo (si sa come vanno certe cose) era facilitare la vincita degli appalti da parte di Silvio, ammorbidendo le autorità competenti con regali (principalmente teste di cavallo mozzate). Per la gestione della scuderia dalla quale i cavalli provenivano, si avvalse della collaborazione di un autentico guru nel campo della decapitazione equina, Vittorio Mangano. Per una coincidenza del tutto casuale, costui si rivelò un boss di Cosa Nostra latitante e venne arrestato. Dopo questo spiacevole incidente la magistratura giacobina e bolscevica iniziò a indagare sul passato di Silvio e Marcello. Così i due si accorsero di vivere in un paese che penalizzava e perseguitava le persone di talento, e decisero di cambiarlo con la forza dei loro sogni. Silvio si candidò Presidente alla testa di un partito fondato dal fido Marcello. Il partito stravinse le elezioni, e l'Italia risorse a nuovi splendori.

Oggi

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Marcello Dell'Utri.

Marcello Dell'Utri ha fatto parte della potente macchina elettorale del neonato Popolo delle Libertà, girando le città e bussando a ogni porta per convincere la gente a votare Berlusconi. A riprova della sua incredibile capacità di persuasione, è stato dimostrato che nelle zone dove è passato lui il voto per il PDL ha raggiunto e superato il 90%. È stato anche a capo della divisione di Conversione Schede Bianche.[2]

Dopo la vittoria elettorale ha ottenuto come premio il Ministero delle Attività Produttive Non Legalmente Riconosciute, dove potrà continuare a dare prova del suo valore.

Curiosità

  • Il comune di Corleone gli ha recentemente intitolato una piazza, all'incrocio tra via Bagarella e corso Riina.
  • Dell'Utri è un accanito collezionista di documenti storici. Tra i pezzi più rari vi sono pizzini autografi di varie epoche: oltre ai più comuni Provenzano, Brusca e Greco, possiede degli autentici Bontate, Inzerillo e Gambino, nonché un quasi introvabile pezzo anonimo, datato 1861 e attribuito a un capobastone di Acitrezza.
  • Grande amante di Lupare e Teste di cavallo mozzatte.
  • Presidente dell'Associazione Nazionale Italiana Riscossori del Pizzo.
  • Spettatore della prima ora di Studio Aperto.

Note

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