Vittorio Mangano

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Con i suoi francobolli le lettere non mancheranno mai di essere recapitate.
« Le prove della mia colpevolezza? MANGANO! »
(Vittorio Mangano su se stesso.)
« Vittorio Mangano? Quel tipo brizzolato, con gli occhiali, una voglia di fragola sulla schiena, del segno del leone? Mai conosciuto. »
(Silvio Berlusconi su Vittorio Mangano.)
« CENSORED »
(Paolo Borsellino su Vittorio Mangano e Silvio Berlusconi.)
« Era un bravo stalliere, mi doveva portare certi cavalli in albergo! »
(Marcello Dell'Utri su Vittorio Mangano.)

Vittorio Mangano è uno dei capi di Cosa Nostra S.p.A. il vicario del governatore del libero feudo di Arcore, uno dei più grandi benefattori dell'umanità nonché eroe italiano.

Storia

Se osi contraddirlo farai la fine di Aris!

Mangano nacque nel 1940 a Palermo, dove per i primi 40 anni della sua vita si dedicò all'allevamento bovino nelle grandi mandrie di Cosa Nostra, tra sesso, droga, lupare e rock 'n roll.

Un giorno venne notato dall'allenatore di calcio dell' F.C. Arcore, Marcello Dell'Utri, che lo invitò ad un torneo calcistico che si disputerò nel feudo arcoriano[1].

monumento dedicato a Vittorio Mangano nella piazza centrale di Milano 2

Mangano, grande appassionato di calcio e di tiro a segno con bersaglio mobile, accettò ben volentieri. Il suo talento non passò inosservato, e ben presto indossò la maglia da titolare nella squadra allenata da dell'Utri. Vittorio Mangano rivelò molte sorprese: oltre ad essere un ottimo giocatore di calcio (utilissimo a minacciare di morte i talenti delle squadre avversarie) coltiva anche altri hobby come i cavalli, il giardinaggio e il tritolo.
Da bambino spediva spesso teste mozzate di ronzini e purosangue ai suoi amichetti che non volevano elargire grosse somme di denaro da investire in costruzioni, droga e prostituzione. Una scherzosa minaccia, per far capire la bontà degli investimenti.

veduta del Vittoriano, monumentale costruzione nel centro di Roma, dedicata a Vittorio Mangano. Ogni anno il giorno della sua nascita viene fatta detonare una macchina della polizia davanti al monumento per ricordarlo

Anche da grande gli rimase questa sobria abitudine, tanto da mettere una bomba sul cancello di una delle tante ville di Berlusconi per il compleanno di Piersilvio.

Il nostro caro presidente parlando e ridendo dell'accaduto al telefono con Dell'Utri dice:

- Silvio: “Sì; questa cosa qui, da come l'ho vista fatta con un chilo di polvere nera, una cosa rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto... è stata fatta soltanto verso il lato esterno. Secondo me, come un altro manderebbe una lettera o farebbe una telefonata, lui ha messo una bomba.”
- Marcello: “Alla Mangano, sì sì.”
- Silvio: “Un chilo di polvere nera, cioè proprio il minimo...”
- Marcello: “Sì, sì, cioè proprio come dire mi faccio sentire, sono qui presente.”
- Silvio: “Sì. Uno: "ma è arrivata una raccomandata, caro dottore?" Lui ha messo una bomba.”

L'evento tragico

La carriera di Mangano tuttavia è destinata a finire, poiché durante una trasferta in Sicilia resta implicato in una mega-rissa, dove un giovane Paolo Borsellino trova la morte.

Mangano viene accusato di atti violenti contro pubblico ufficiale e processato, senonché muore la settimana dopo. E Silvio Berlusconi diede ordine di bruciare alcuni annali calcistici[precauzione necessaria].

Onorificenze

Vittorio Mangano, oltre ad essere considerato il più grande eroe della storia del mondo al pari di Pietro Taricone ed essere il protagonista nei poster della camera da letto di Marcello Dell'Utri, ha avuto le seguenti onorificenze :

  • - Grande Stalliere della Repubblica berlusconiana.
  • - Medaglia d'oro al valore per aver ucciso dei facinorosi demoniaci procuratori antimafia salvando degli angelici mafiosi
  • - Consulente Primo del Governo con delega agli Affari Sporchi
  • - Gran maestro della Dinamite
  • - Raccoglitore di sterco di cavallo e dei soldi sporchi
  • - Gran finanziatore di Milano 2
  • - Grande assassino di Arcore
  • - Generale delle truppe "Totò Rina" nell'operazione "Borsellino bucato"
  • - Cavaliere del ordine dell'omertà
  • - Gran cavaliere della Mafia
  • -Discepolo dell'ordine dei Protetti da Silvio
  • - Vincitore del premio Oscar come miglior duo nel film Il Padrino, insieme a Marcello Dell'Utri

Note

  1. ^ Da Marcello dell'Utri, la biografia non autorizzata