Christopher Paolini: differenze tra le versioni

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[[File:Christopher Paolini con penna e quaderno.jpg|right|thumb|250px|Christopher Paolini sottolinea ''[[Il Silmarillion]]'', in cerca di elementi che il reparto marketing definirà omaggi o citazioni.]]
{{Stub|categoria=Biografie}}
{{cit2|Smentisco ogni coinvolgimento.|[[Gabriele Paolini]] si dissocia per pudore}}
{{Cit2|Io non ho copiato da nessuno, le mie idee sono genuine!|Cristopher Paolini mentre dà fuoco all'opera omnia di Tolkien}}
{{Cit2|Io non sono andato a scuola, è stato mio padre a insegnarmi tutto|Christopher Paolini sulla sua immensa e acculturata istruzione(citazione reale!) }}
{{Cit2|Ho creato un capolavoro.|Cristopher Paolini su Eragon}}
{{Cit2|Ho creato un mostro!| padre Cristopher Paolini su Cristopher Paolini}}


'''Christopher Paolini''' è lo scrittore di [[fanfiction]] più ricco del pianeta.
Giovane scrittore notato per caso (o se preferite per sfortuna), vive tra i monti e ha delle strane idee su draghi che comunicano col pensiero e villaggi che si spostano. Recenti studi effettuati dai [[ricercatori Pampers]] hanno appurato che, se si grattano le pagine, le parole scritte vengono magicamente via. Sotto di esse non ci sarebbe altro che [[il signore degli anelli]], a cui l'autore NON si è assolutamente ispirato.
Gli unici tre libri che ha scritto, [[Eragon]], [[Eldest]] e [[Brisingr]], stanno avendo un successo spropositato, e hanno portato alla creazione di un orribile film in cui provi pena per i poveri attori che sono costretti a recitare battute tanto patetiche. La scoperta che Brisingr non era l'ultimo romanzo della saga, al contrario di quanto annunciato, ha gettato nel panico la popolazione mondiale, ormai certa che l'orrore avrebbe avuto fine. Ancora non sappiamo di cosa tratterà l'ultima opera di Paolini, o meglio chi citerà ora che ha già usato tutte le idee di Tolkien.


== Biografia ==
Et voilà! Da poco è uscito nelle peggiori librerie l'ultimo e atteso libro che chiuderebbe il ciclo (mestruale) dell'eredità, dal titolo "Hineritance" che tradotto dall'elfo antico sarebbe "Drago Verde della Merda Divina", e guardando la copertina si intuisce subito la traduzione.
In questo libro Paolini a riversato tutta la sua mente malata, infatti accadono inizialmente (fino all'ultima pagina) episodi spiacevoli quivi elencati:


Paolini è nato e cresciuto nella bucolica Paradise Valley, in [[Montana]], da dove non si è mosso nemmeno per andare a [[scuola]],
· Roran cazzo-martello viene pestato in ogni battaglia e il capo dei Vaginen, Lady Natasha, lo manda al macello ogni volta che torna vincitore.
il che gli ha risparmiato di finire rinchiuso negli armadietti per l'intero corso di studi e ne ha alimentato la convinzione di possedere ispirazione.
· Eragon scopre di essere bisex e si trova a provarci con l'elfa figa e un elfo mezzo lupo che lo violenta ripetutamente una notte.
L'estro creativo lo coglie quindicenne, con la stesura di un romanzo ambientato in una landa replica di [[casa]] sua e popolata da personaggi ispirati ai suoi familiari, il che fa di [[Eragon]] la prima saga fantasy in cui l'autore è più solo del lettore.
· Saphira, la dragonessa chiamata Squamedimerda, si prostituisce col drago nemico per lasciare in pace i Vaginen.
· Natasha, ex prostituta albanese capo dei Vaginen, viene stuprata dal cattivone Gargamellix a metà libro, da non perdere.
· Poi boh.. devo finire il libro, ma probabilmente vivranno tutti felici e contenti, tranne Eragon che terra le cicatrici anali inferte dopo la notte di sesso violento con l'elfo lupo.


Dopo anni di gavetta e duri sacrifici, Paolini riesce finalmente a trovare un editore: i suoi genitori.
== Biografia ==
Il nostro promuove il libro girando per scuole e librerie '''vestito da cavaliere'''<ref>[http://en.wikipedia.org/wiki/Christopher_Paolini#Biography Fonte]</ref>. Grazie all'iniziativa, la ''Paolini International LLC'' recupera in natura la carta impiegata nella pubblicazione, sotto forma di proiettili per [[balista ad aria]], ma le vendite non decollano ed Eragon finisce sugli scaffali degli [[autogrill]].
Nato da un simpatico uovo azzurro, Cristopher Paolini (detto anche Cristopher Palloni) è il figlio del celeberrimo [[Gabriele Paolini]], concepito dal medesimo con una spogliarellista, una [[notte]] che si bucò il preservativo. Il [[bambino|pargolo]], vergognandosi come una suora incinta di avere le squame, si affiliò alla diabolica [[chiesa]] per poter scrivere indisturbato manuali su come trasformare lo [[sperma]] in [[spirito santo]].
Alla veneranda età di 15 anni Christopher scrisse il suo primo libro, Eragon, il cui successo resta inspiegabile, essendo un minestrone di tutti generi e sottogeneri della letteratura e cartoni animati.


E lì resterebbe, se il figliastro del giallista [[Qualcuno|Carl Hiaasen]] non venisse sorpreso dal padre dinnanzi a uno dei sovracitati scaffali e, per non ammettere che stava curiosando tra i [[DVD]] dei pornazzi amatoriali, agguantasse proprio il nefasto volume, presentandolo
La cosa agghiacciante, almeno nel film, è la sinistra somiglianza del medesimo con "Star wars, episodio 4". Difatti:
al genitore come una rivelazione letteraria.
* la principessa Leila fugge come l'elfa che galoppa nel bosco
* l'uovo azzurro è analogo ai piani della Morte Nera
* lo zio di Eragon alleva il protagonista come lo Zio Owen (e bruciano entrambi nella loro casa!)
* Il vecchio Obi Wan e il vecchio cavaliere addestrano entrambi il giovane protagonista
* Dopo la morte del vecchio cavaliere e una battaglia conclusiva del primo libro (Ogni riferimento a Star Wars 4 è puramente casuale), Eragon, nel secondo libro viene addestrato da un altro cavaliere che si nascose per sfuggire all'impero (NON VI È ALCUN RIFERIMENTO A YODA!).
*Per evitare di essere scoperto la sua mente geniale ha pensato bene di copiare anche da un altro film: "Blade Runner" da cui la battuta del vecchio cavaliere "ho visto cose che un uomo non può neanche immaginare"


[[È]] l'inizio del successo: l'editore di Hiaasen acquista l'intero ''Ciclo dell'Eredità'', la 20th Century Fox rende onore all'opera con un adattamento cinematografico coerentemente orripilante, e Paolini può finalmente quadruplicare lo strato di bambagia in cui ha vissuto dalla nascita.
Si potrebbe andare avanti all'infinito, ma la realtà è che Christopher Paolini ha visto 3 soli film in tutta la sua vita: "Star Wars 4", "Blade Runner"(solo il finale) e "Rocco e il bastone magico". Da qui si desume la sua scarsa inventiva nel creare letteratura fantasy degna di rilievo.Da qui si desume anche come i libri (e il film)abbiano un simpatico <ref>In effetti è una cazzata!</ref> effetto diuretico-lassativo.
Dopo anni di studio i [[Ricercatori Pampers]] hanno appurato che le tutte le copie di [[Eragon]] & Co. sono state acquistate da una clinica di Milano, specializzata nel curare vecchietti stitici, a corto di lassativo.


==Note==
== Stile ==

<references/>
=== Influenze ===

Quello che il giovane autore è riuscito a fare ha dello straordinario, concretizzando il [[sogno]] di tre generazioni: fondere [[Guerre Stellari]] e [[Il Signore degli Anelli]] creando la saga [[nerd]] definitiva. Il risultato è un intreccio narrativo originale come acquistare una [[FIAT Panda]], che avremmo allegramente spernacchiato se fosse stato pubblicato da qualche anonimo [[blogger]], ma che avendo rilegatura e disegno figo in copertina assurge a opera intrisa di sottili citazioni letterarie.

=== La prosa ===
[[File:Copertina Inheritance di Christopher Paolini.jpg|right|thumb|250px|Se perfino il drago in copertina ha gli occhi del [[sonno]], ci sarà un motivo.]]
Per ovviare alle carenze di contenuti, per [[sadismo]] e perché il lettore medio di [[fantasy]] guarda con disgusto i volumi di meno di seicento pagine, Paolini ricorre a un omaggio al meglio della narrativa tolkieniana, ovvero le descrizioni che fanno cadere le [[palle]].

Altro suo [[cavallo di battaglia]] sono le interazioni fra personaggi e di conseguenza i dialoghi, in cui traspare tutta la conoscenza dell'umana natura che uno privato dei contatti umani in età scolare non può non avere. Ma un esempio varrà più di mille parole. Soprattutto se l'esempio stesso sfiora le mille parole.

{{quote|Greta si gettò a terra e cominciò a piangere e a lamentarsi strappandosi i radi capelli, i due sobbalzarono. «Oh, la mia bambina! Ho perso il mio agnellino! L'ho perso! Cosa ne sarà di lei, tutta sola? Oh, povera me, il mio fiorellino mi ha cacciata. Che vergognosa ricompensa per il mio lavoro. Mi sono spaccata la schiena come una schiava per lei. Che mondo duro e crudele, non fa che renderti infelice.» Gemette. «La mia prugnetta. La mia rosellina. Il mio pisellino dolce. Se n'è andata! Chi baderà a lei?»}}

In questa sequenza, in cui la nutrice trasmuta in [[Mario Merola]] quando sarebbe bastato un ''"E Greta si mise a piangere disperata"'', sta l'essenza della prosa di Paolini.

=== I personaggi ===

L'ultima cosa che il lettore si aspetta da personaggi profondi quanto un piatto [[doccia]] è che l'autore perda tempo sull'introspezione psicologica: grande sorpresa, quindi, quando gli si parano dinnanzi le [[seghe mentali]] del protagonista, del suo cuginetto analfabeta e persino della draghessa, che ci consentono di ammirare il lavoro di accetta con cui Paolini ha caratterizzato le sue creature. Vediamole nel dettaglio.

*'''Eragon:''' una strizzata d'occhio agli adolescenti insicuri chiusa nell'armatura di [[Jedi|un antico ordine, un tempo garante della pace, decaduto per mano di un traditore]]. Addestrato dal maestro Brom [[Obi Wan Kenobi|Kenobi]] e poi dall'esiliato [[Yoda|Yoromis]], e legato carnalmente a uno dei cattivi, compensa questo innovativo background stuzzicando con le sue elucubrazioni l'empatia del lettore, che ricambia con un ''"Me ne fotto dei tuoi dubbi, sono sessanta pagine che non ti schiodi dall'accampamento, fai qualcosa puttana Eva!"'' Nutre un [[complesso di Edipo]] nei confronti di un [[drago]], che peraltro ricambia, dando una nuova natura al timore che di solito ispirano queste creature.
*'''Roran:''' ama una tipa e spacca le cose col [[martello]] per salvarla, semplice e lineare. Ragion per cui meglio ribadire ogni due pagine quanto ami la sua Katrina e quanto sia triste per lui spaccare le cose con il martello.
*'''Arya:''' la principessa [[Zelda]] ci ha dimostrato che i superpoteri non esonerano dall'essere una donna oggetto, e lei non fa eccezione. La sua bellezza da mozzare gli sbadigli rapisce il protagonista, così che un'opera inquadrata in un genere fatto di toni epici e virili battaglie si tinge di [[rosa]]. Perché è chiaro che se apro un [[fantasy]] mi aspetto di leggere [[Piccoli problemi di cuore]] cogli orchi.
*'''Saphira:''' i draghi sono cazzuti, su questo non ci piove. Prendono la base già di per sé fichissima dei [[dinosauri]] e la elevano al cubo con l'aggiunta di ali e fiamme. Ma la grandiosità di un tirannosauro piromane volante subisce un duro colpo se quest'ultimo appella il suo cavaliere ''piccolo mio''. Proprio dove avrebbe dovuto restare fedele al canone, Paolini ci fornisce il ritratto di un morboso rapporto materno, più inquietante di qualsiasi [[mostro]] popoli i suoi libri.

== Curiosità ==
{{curiosità}}
*Alagaesia è plasmata a immagine e somiglianza della Paradise Valley: se Paolini fosse nato a Scampia avrebbe scritto ''[[Gomorra]]'', e in [[Molise]] ''Avventure nel vuoto pneumatico''.
*Che sia per la stanchezza, per un colpo in testa o per giochi di luce, ogni [[scusa]] è buona per riempire gli occhi di ''"puntini luminescenti"'' ai protagonisti. Tra le spiegazioni più accreditate, un rimando all'[[acne]] del lettore oppure la prova di un feticismo per le lentiggini dell'autore.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
Riga 39: Riga 52:
*[[Eragon]]
*[[Eragon]]
*[[Eldest]]
*[[Eldest]]
*[[Brisingr]]
*[[Manuali:Christopher Paolini™]]
*[[Inheritance]]
*[[Nonbooks:Christopher Paolini™]]

== Note ==

{{note}}


{{Scrittori}}
{{Scrittori}}

Versione attuale delle 13:58, 12 dic 2020

Christopher Paolini sottolinea Il Silmarillion, in cerca di elementi che il reparto marketing definirà omaggi o citazioni.
« Smentisco ogni coinvolgimento. »
(Gabriele Paolini si dissocia per pudore)

Christopher Paolini è lo scrittore di fanfiction più ricco del pianeta.

Biografia

Paolini è nato e cresciuto nella bucolica Paradise Valley, in Montana, da dove non si è mosso nemmeno per andare a scuola, il che gli ha risparmiato di finire rinchiuso negli armadietti per l'intero corso di studi e ne ha alimentato la convinzione di possedere ispirazione. L'estro creativo lo coglie quindicenne, con la stesura di un romanzo ambientato in una landa replica di casa sua e popolata da personaggi ispirati ai suoi familiari, il che fa di Eragon la prima saga fantasy in cui l'autore è più solo del lettore.

Dopo anni di gavetta e duri sacrifici, Paolini riesce finalmente a trovare un editore: i suoi genitori. Il nostro promuove il libro girando per scuole e librerie vestito da cavaliere[1]. Grazie all'iniziativa, la Paolini International LLC recupera in natura la carta impiegata nella pubblicazione, sotto forma di proiettili per balista ad aria, ma le vendite non decollano ed Eragon finisce sugli scaffali degli autogrill.

E lì resterebbe, se il figliastro del giallista Carl Hiaasen non venisse sorpreso dal padre dinnanzi a uno dei sovracitati scaffali e, per non ammettere che stava curiosando tra i DVD dei pornazzi amatoriali, agguantasse proprio il nefasto volume, presentandolo al genitore come una rivelazione letteraria.

È l'inizio del successo: l'editore di Hiaasen acquista l'intero Ciclo dell'Eredità, la 20th Century Fox rende onore all'opera con un adattamento cinematografico coerentemente orripilante, e Paolini può finalmente quadruplicare lo strato di bambagia in cui ha vissuto dalla nascita.

Stile

Influenze

Quello che il giovane autore è riuscito a fare ha dello straordinario, concretizzando il sogno di tre generazioni: fondere Guerre Stellari e Il Signore degli Anelli creando la saga nerd definitiva. Il risultato è un intreccio narrativo originale come acquistare una FIAT Panda, che avremmo allegramente spernacchiato se fosse stato pubblicato da qualche anonimo blogger, ma che avendo rilegatura e disegno figo in copertina assurge a opera intrisa di sottili citazioni letterarie.

La prosa

Se perfino il drago in copertina ha gli occhi del sonno, ci sarà un motivo.

Per ovviare alle carenze di contenuti, per sadismo e perché il lettore medio di fantasy guarda con disgusto i volumi di meno di seicento pagine, Paolini ricorre a un omaggio al meglio della narrativa tolkieniana, ovvero le descrizioni che fanno cadere le palle.

Altro suo cavallo di battaglia sono le interazioni fra personaggi e di conseguenza i dialoghi, in cui traspare tutta la conoscenza dell'umana natura che uno privato dei contatti umani in età scolare non può non avere. Ma un esempio varrà più di mille parole. Soprattutto se l'esempio stesso sfiora le mille parole.

« Greta si gettò a terra e cominciò a piangere e a lamentarsi strappandosi i radi capelli, i due sobbalzarono. «Oh, la mia bambina! Ho perso il mio agnellino! L'ho perso! Cosa ne sarà di lei, tutta sola? Oh, povera me, il mio fiorellino mi ha cacciata. Che vergognosa ricompensa per il mio lavoro. Mi sono spaccata la schiena come una schiava per lei. Che mondo duro e crudele, non fa che renderti infelice.» Gemette. «La mia prugnetta. La mia rosellina. Il mio pisellino dolce. Se n'è andata! Chi baderà a lei?» »

In questa sequenza, in cui la nutrice trasmuta in Mario Merola quando sarebbe bastato un "E Greta si mise a piangere disperata", sta l'essenza della prosa di Paolini.

I personaggi

L'ultima cosa che il lettore si aspetta da personaggi profondi quanto un piatto doccia è che l'autore perda tempo sull'introspezione psicologica: grande sorpresa, quindi, quando gli si parano dinnanzi le seghe mentali del protagonista, del suo cuginetto analfabeta e persino della draghessa, che ci consentono di ammirare il lavoro di accetta con cui Paolini ha caratterizzato le sue creature. Vediamole nel dettaglio.

  • Eragon: una strizzata d'occhio agli adolescenti insicuri chiusa nell'armatura di un antico ordine, un tempo garante della pace, decaduto per mano di un traditore. Addestrato dal maestro Brom Kenobi e poi dall'esiliato Yoromis, e legato carnalmente a uno dei cattivi, compensa questo innovativo background stuzzicando con le sue elucubrazioni l'empatia del lettore, che ricambia con un "Me ne fotto dei tuoi dubbi, sono sessanta pagine che non ti schiodi dall'accampamento, fai qualcosa puttana Eva!" Nutre un complesso di Edipo nei confronti di un drago, che peraltro ricambia, dando una nuova natura al timore che di solito ispirano queste creature.
  • Roran: ama una tipa e spacca le cose col martello per salvarla, semplice e lineare. Ragion per cui meglio ribadire ogni due pagine quanto ami la sua Katrina e quanto sia triste per lui spaccare le cose con il martello.
  • Arya: la principessa Zelda ci ha dimostrato che i superpoteri non esonerano dall'essere una donna oggetto, e lei non fa eccezione. La sua bellezza da mozzare gli sbadigli rapisce il protagonista, così che un'opera inquadrata in un genere fatto di toni epici e virili battaglie si tinge di rosa. Perché è chiaro che se apro un fantasy mi aspetto di leggere Piccoli problemi di cuore cogli orchi.
  • Saphira: i draghi sono cazzuti, su questo non ci piove. Prendono la base già di per sé fichissima dei dinosauri e la elevano al cubo con l'aggiunta di ali e fiamme. Ma la grandiosità di un tirannosauro piromane volante subisce un duro colpo se quest'ultimo appella il suo cavaliere piccolo mio. Proprio dove avrebbe dovuto restare fedele al canone, Paolini ci fornisce il ritratto di un morboso rapporto materno, più inquietante di qualsiasi mostro popoli i suoi libri.

Curiosità

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  • Alagaesia è plasmata a immagine e somiglianza della Paradise Valley: se Paolini fosse nato a Scampia avrebbe scritto Gomorra, e in Molise Avventure nel vuoto pneumatico.
  • Che sia per la stanchezza, per un colpo in testa o per giochi di luce, ogni scusa è buona per riempire gli occhi di "puntini luminescenti" ai protagonisti. Tra le spiegazioni più accreditate, un rimando all'acne del lettore oppure la prova di un feticismo per le lentiggini dell'autore.

Voci correlate

Note