William Shakespeare

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« Una figura fondamentale della storia del teatro. Chiunque egli sia.
Adesso scusate ma devo andare a cercare sul dizionario il significato della parola "teatro". »
(Il critico letterario Oreste del Buono su Shakespeare)
« Stranamente, il colpevole non è il maggiordomo! »
(Chiunque dopo aver assistito a Amleto)

William Shakespeare è stato un drammaturgo britannico, famoso in tutto il mondo per la sua celebre frase "Essere o non essere, questo è il problema", per e per l'abilità con cui annodava piccioli di ciliegia con la lingua.

Breve cenno biografico

Il buon vecchio Willy Shakespeare alla prima del Re Lear.

Checchè ne dicano i biografi ufficiali, William Shakespeare non nasce in terra D'albione ma in Sardegna: il suo nome di battesimo infatti era Guglielmo Sciaccaspirru.
Nato da madre impiegata al Catasto e da padre maratoneta, William viene subito indirizzato al lavoro paterno, che si rivelerà utile anche per la successiva carriera letteraria di William in quanto secondo la critica letteraria del tempo le opere di Shakespeare sembrano scritte con i piedi.
William cresce e dimostra uno spiccato talento per il teatro. I genitori decidono pertanto di rinchiuderlo in un ospedale psichiatrico, perché com'è risaputo con il teatro non si mangia e non si pagano la bollette. Il giovane William si ribella al suo crudele destino e, approfittando della confusione creatasi durante una lite tra pastori per questioni d'eredità, riesce a eludere la sorveglianza degli infermieri e a imbarcarsi verso Londra, dove spera di avviare un fiorente attività di rapitore di pargoli facoltosi o almeno di sfondare nel campo della recitazione.

L'arrivo in Inghilterra di Shakespeare coincide con la salita al trono della regina Elisabetta, la quale avvia un processo di espansione nel tentativo di far diventare l'Inghilterra una grande potenza sullo scenario europeo: in particolar modo finanzia enormemente la flotta navale, incentiva la costruzione di teatri ed elargisce enormi finanziamenti alla nazionale di calcio dell'Inghilterra [1].
In un clima di così fervida attività culturale Sciaccaspirru non tarda ad affermarsi come valente autore di testi teatrali e di manifesti per neolaureati, tanto da guadagnarsi il soprannome di Il Sardo per via delle sue origini.
Come detto precedentemente, la produzione teatrale del Sardo è vastissima [2], pertanto noi umili scribacchini ci limitiamo a segnalare le opere principali:

Opere

Alfa Romeo Giulietta

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Recente rappresentazione teatrale di Romeo e Giulietta.

È sicuramente l'opera più popolare di Shakespeare, e secondo un giudizio dello stesso autore, anche la più brutta. Narra della tormentata storia d'amore fra una marmitta e uno specchietto retrovisore. I due si conoscono durante il salone automobilistico di Verona e, pur amandosi, non possono unirsi in matrimonio giacché i genitori di lui non vedono di buon occhio lei, in quanto fabbricata in Taiwan (si sa che i veronesi sono razzisti...). La storia termina in tragedia perché, durante un parcheggio azzardato, lo specchietto finisce in frantumi contro la portiera di una Fiat Duna.
Ecco un altro buon motivo per odiare quest'auto.

Detective Amleto

Shakespeare trae spunto per questa storia da antiche leggende contenute nella Settimana Enigmistica e dalla trama di Beautiful. La vicenda vede il re di Danimarca morire assassinato nel sonno. I sospetti ovviamente ricadono sul maggiordomo, ma stavolta il colpevole non è lui (lo so che è strano, ma vi giuro che è così). Dopo molte peripezie il sagace detective Amleto riesce a scoprire, grazie a tracce di liquido seminale sparse sul cuscino e a un'antica profezia in cirillico, che il vero assassino è il calciatore Marcio Amoroso (da qui la famosa frase "C'è del Marcio in Danimarca" ).
Nell'ultimo atto l'assassino tenta di scappare ma Amleto, dotato di scarpe a energia eolica, gli maciulla le tibie con una pallonata.

Ritratto della regina Elisabetta.
Da notare il corpetto in poliestere e kevlar.

Ostello

Shakespeare decide di descrivere in quest'opera le passioni che ottenebrano e sconvolgono la mente umana (per far ciò ha preso molti spunti dalla propria dipendenza da sottaceti). L'intreccio della storia ruota intorno al casuale incontro, in un sordido ostello della gioventù, fra un uomo di colore, una procace turista svedese e un perfido affittacamere dedito alla zoofilia. La vicenda si snoda attraverso un affascinate gioco di equivoci e di reciproci sospetti, e a ingarbugliare ancor di più lo squallido triangolo amoroso ci si mette Pupo che decide, nei capitoli conclusivi, di soggiornare nel famigerato ostello. Finale spiazzante con ben quattro matrimoni e un funerale.

SuperMacbeth

È un dramma totalmente ambientato nel reparto latticini di un supermarket scozzese. Il giovane e neo-assunto Macbeth è divorato dalla sfrenata ambizione di diventare direttore del suddetto supermarket, e per realizzare il suo sogno non esita a eliminare (anche fisicamente) i colleghi che potrebbero fregargli il posto. Nel triste finale il senso del tragico e la follia del potere raggiungono livelli epocali, perché la direzione del supermarket attua un drastico taglio al personale. Macbeth si trova così disoccupato e, in preda al rimorso, capisce l'inutilità delle sue azioni e va a lavorare alla Coop.

Re Amanda Lear

Questo è senza dubbio il dramma più nero e disperato dell'autore sardo. Racconta le vicissitudini di Amanda Lear, vecchio e stanco sovrano di Vergate sul Membro che decide di cedere il potere al figlio Roberto Calderoli, ignorando totalmente che quest'ultimo sotto sotto è uno sfegatato nazi-fascista. Le conseguenze della successione al trono sono facilmente intuibili e Amanda è costretto a un doloroso esilio in una non precisata località sulle Alpi Apuane. La peculiarità che rende unica quest'opera è il fatto che è composta esclusivamente da enjambement e da metonimie. Inoltre Calderoli, nel corso delle 347 pagine che compongono il tomo, pronuncia tutte le parole esistenti al mondo ad eccezione di "Zarathustra", "Olio abbronzante" e "Voglio aprire un confronto aperto e tollerante con la cultura islamica".

Note

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  1. ^ Che nonostante ciò non vincerà yun cazzo per i seguenti quindici secoli
  2. ^ E nessuno si è mai preso la briga di leggerla

Voci correlate