Società Sportiva Lazio
La S.S. Lazie (Salumi Sciosciari del Lazie, pronuncia: Lanzzie), chiamata anche Formellese o Ciociaria FC, è una società podistica di calcio, fondata a Valmontone, nata nel 1900. È indubbiamente la società podistica più antica della Capitale, nota per essere piuttosto snob nonostante le proprie origini burine e trattoresche. Gioca le sue partite nello stadio di Old Trattor situato in aperta campagna, che funge da parcheggio per i trentamila trattori che i tifosi usano per andare a vedere la partita.
Etimologia della parola Ladsie
È estremamente difficile dire con certezza quale sia il vero nome di questa società, anche perché quello biancobuzzurro è popolo nomade (dedito alla transumanza) che non ha sviluppato una cultura scritta e quindi tutto il loro sapere viene tramandato di padre in figlio, di rutto in rutto o di calcio in culo in calcio in culo, mentre le loro conoscenze sono racchiuse nei canti e nei fischi, nei racconti e nei rutti.
Anche gli antropologi che hanno tentato di studiare queste primitive popolazioni che vivono in totale intimità con le loro greggi hanno ottenuto risultati modesti, sia perché il puzzo da loro emanato non permetteva di avvicinarli a distanza consona per vero studio, sia perché il loro linguaggio è di ardua interpretazione, con frasi del tipo:
Incertezza ancora esiste se la corretta pronuncia della loro “sguadra” sia Lazie, Lanzie o anche Ladsie, ma in alcune delle rare trascrizioni sono apparse forme più complesse, come Lalladsie (o aaaladsie), oppure daalladsie, come in un documento ritrovato in una caverna della Ciociaria dove stava scritto “meddi na crosce cuà si sii puro tu daalladsie”.
Storia
Gli inizi
Le popolazioni che hanno nella Ladsie la loro “sguadra” del cuore sono dislocate nella campagna romana, e soprattutto nelle varie provincie di Rieti, Latina, Frosinone e Viterbo, Castelli romani e hanno come riferimento centrale Roma, dove ha sede la loro “sguadra” perché Roma è al centro del territorio laziale, vaste praterie dove transitano e pascolano le greggi.
Non è infatti un caso che proprio Roma sia stata scelta come luogo dove far nascere la SS Ladsie: nel lontano 1900 pastori ed agricoltori di tutta la regione si recarono a Roma per protestare contro l'aumento delle tasse sulla vendita di formaggi e sull'ipotesi di vietare accoppiamenti con le pecore.
Con carri, carretti, muli e altri estemporanei mezzi di locomozione, decine di fetidi ominidi abbandonarono il loro habitat campagnolo fatto di rutti e ricotte, scoregge e animalesche copule per recarsi in città, scoprire cose sconosciute come i bagni, la luce elettrica, il sapone, ma con il chiaro intento di combattere contro quella ostile civiltà che voleva mettere a repentaglio la loro libertà e le antiche pratiche commerciali basate sul baratto. Fu a Roma che questi bifolchi si incontrarono, quella Roma sede del governo nazionale e fonte di queste leggi da loro temute, una Roma che per loro rappresentava il nemico
ed è qui che si unirono, per fondare una associazione che ne tutelasse i diritti. Quindi non per caso, ma per la volontà di tanti non romani (divenuti fortemente anti-romani) che proprio a Roma nacque la SS (Sporchi Stallieri) Ladsie, società romana in quanto creata a Roma proprio per manifestare l'odio per la città ed il disprezzo della romanità – per il nome si scelse di evitare qualsiasi riferimento alla romanità, chiamandola appunto Ladsie, nome che celebra quell'orgoglio agreste che gli studiosi chiamano “burino e caciottaro”.
I campestri bifolchi bivaccarono settimane nella zona di Formello, e minacciavano di razziare la città, ma nel frattempo le attività ludiche nella SS Ladsie si moltiplicavano, riuscendo ad intrattenere le oramai centinaia di cafoni che minacciavano di fare la marcia su Roma. La SS da associazione per la salvaguardia della burinità stava lentamente vedendo crescere le proprie potenzialità di luogo di aggregazione per competizioni sportive, che permettevano di sfogare i bestiali animi e di mantenere in forma i buzzurri per l'eventuale assalto alla Capitale. Nacque la polisportiva, anche se il nome che si desume dagli archivi è “poli a sporti via” ossia “polli da asporto” o “o polli da portar via”, e pare chiaramente un ennesimo errore di scrittura che in realtà descriveva l'attività della SS Ladsie come rosticceria.
Alla non chiarezza dei documenti si aggiunge la ingannevole pretesa dei burini sostenitori biancobuzzurri che la squadra di calcio dell’agro pontino sia nata nel 1900, mentre all’epoca alla “Semo Somari daa Ladsie” tutto facevano (lancio della caciotta, tiri’nculapecora, salto dei pasti, ecc) tranne che giocare a calcio. In realtà tra le varie attività dell'azienda agricola nel 1901 (quindi l'anno successivo a quello preso come riferimento per la celebrazione del centenario) nacque una sezione dedicata alla produzione di caciocavallo, chiamata semplicemente “cacio”, ed a questa, per l'ennesimo errore di scrittura si fa risalire la creazione di una squadra di calcio, mentre in realtà è la squadra della capitale, la AS Roma, che nel 1901 ha avuto nel FC Roma (poi divenuto Roman per poi confluire nella AS Roma nel 1927) il primo germoglio della sua storia.
In ogni modo, nelle campagne ancora oggi i tifosi della Ladsie passano le giornate a mungere le vacche ed a scorreggiare inni alla loro squadra, ed a disquisire orgogliosi su quanto sia importante essere la prima squadra di calcio nel Lazio che non giocava a pallone.
La storia di questa antichissima società, orgoglio di tanti (?) appassionati "pastori" e altri perditempo rincoglioniti sparsi per la Ciociaria, si perde nei tempi dell'età giolittiana.
Fortunatamente, grazie anche al contributo dell'ex Ministro Francesco Rutelli (casualmente laziale poi durante l'elezione romanista), sono stati ritrovati recentemente alcuni preziosissimi documenti attestanti la nascita della Lazio, ora finalmente a disposizione di tutti a questo indirizzo web.
Da questi straordinari reperti risulta che la società fu fondata da un gruppo di ragazzi che un bel giorno decisero di prendere a calci un rotolo di carta igienica raccattato per strada davanti un capannone dal nobile nome degno della prima squadra di Formello cioè il "Pippanera".
Data la scarsa competenza e la poca grazia dei movimenti, codesti soggettoni furono presto dileggiati dai passanti, e invitati ad andare a Fanculo. Essendo tali ragazzi particolarmente sensibili nonché dotati di straordinario acume, furono favorevolmente colpiti dalle reazioni del volgo e passarono dunque il resto del tempo a considerare ogni modo per adempiere al suddetto invito. Siccome a quel tempo andavano di moda le Olimpiadi, optarono per la creazione di una società podistica che, nel futuro, avrebbe avuto anche una tifoseria podistica, insomma al fine di raggiungere Fanculo nel modo più figo possibile.
La società fu chiamata Lazio per il semplice fatto che i tizi erano dei burini devoti alla pastorizia nelle colline del basso Lazio al confine con la Campania e la tenuta sociale divenne bianco celeste, blu e azzurro da cui il coro degli Irriducibili s.P.a Blu is de golor, il celeste in omaggio alla Madonna che li proteggesse sempre, il blu ai puffi, l'azzurro per devozione sia al Napoli soccer sia a Paolo Di Canio e alla sua napoletanità.
Un pò dopo gli inizi
Da quel momento la società si espanse e numerose altre prestigiose discipline si affiancarono al podismo: atletica leggera, corsa coi trattori, rubacaciotta, corsa campestre sotto la Curva Nord, ruzzica, schiaffo del soldato, ululati, sputo libero, frode sportiva, calcioscommesse, corsa alla retrocessione, pattinaggio sul ghiaccio a -38°, gufaggio.
La disciplina dove la polisportiva eccelle sono indubbiamente le corse sugli spalti, e non solo, sotto la curva nord e in tutta Italia, memorabili le corse con sveje annesse a Pescara e a Foggia cercando riparo nei supermercati dove i laziali detengono il record storico di accelerazioni sui 100 metri superando addirittura la velocità della diretta televisiva durante un derby di coppa Italia, dove il via glielo dettero i cugini romanisti da dietro. È ormai risaputo[1], con somma invidia dei cugini romanisti, che la Lazio ha disputato nel 1900, una partita condominiale di calcio contro una rappresentativa di bambini dell'oratorio. Il risultato di questo eccezionale evento non è chiaro, pare[citazione necessaria] infatti che la partita fu sospesa dalla madre di un ragazzino perché era pronta la cena[2]. E così la Lazie divenne la prima squadra campione della regione, e si perché le altre squadre che vi erano a Roma erano di Roma e non regionali.
Nonostante questo storico antefatto, e non considerando le innumerevoli sfide tra gli associati a Subbuteo, Calcio balilla e torello, la Lazio disputa la sua prima partita ufficiale molto, ma molto più tardi.
Storia recente
Staggione 2007/2008
Dopo una gloriosa campagna acquisti, che porta a Formello giocatori del calibro di Giggi Er Buzzicone, la Lazie è finalmente pronta per calcare le scene del campionato italiano e la Champions League. Espulsa dalla Champions dalla formazione giovanile del Real Madrid ancor prima che la UEFA sorteggiasse i gironi, la Lazie si dedica con tutte le sue forze al campionato e soprattutto alla Coppa Italia. Estromessa dalla zona Coppa UEFA dopo la terza giornata e caduta in zona retrocessione già prima di Natale, i guerrieri di Delio Rossi lottarono valorosamente per conquistare una dignitosa salvezza. Tuttavia, fu solo grazie alla magnanima bontà di Luciano Spalletti e dei cugini romanisti, che persero 3-2 il derby di ritorno, che la Lazie riuscì a salvarsi dall'ennesima caduta nell'inferno della B. In seguito alla furibonda ira del presidente Lotito, l'allenatore Delio Rossi decise di aumentare la razione giornaliera di mangime per i giocatori: questa saggia decisione portò la Lazie a disputarsi con la squadra pensionati dell'Inter la semifinale di Coppa Italia, venendo infine cacciata anche da questo essenziale trofeo. A degno coronamento della stagione più gloriosa della Lazie dell'era Lotito, ci fu una risicata vittoria con il Burundi al cospetto di un Olimpico gremito da quattro o cinque pastori, giunti accompagnati dalle loro greggi, che fecero salire il numero degli spettatori a 4000.[3]
Staggione 2008/2009
La campagna acquisti estiva della Lazie in vista della stagione 2008/2009 è la più lussuosa dai gloriosi tempi dell'acquisto di Gianni er Puzzone dalla VJS Velletri: il presidente Claudio Lotito infatti firma contratti milionari con giocatori del calibro di Pippo Franco, Mauro Zarate, Nino er Caciottaro, Martufello e il portiere Carrizo.
Il campionato inizia subito alla grande per la Lazie, che alla prima giornata in trasferta sul Monte Gennargentu con il Cagliari trafigge i rosso-blu con due gol di Mauro Zarate. Si scoprirà in seguito che questo giocatore era stato dopato per aumentarne le prestazioni.[4] A causa di oscure trame di Lotito con il KGB, che porteranno alla sconfitta della A.S. Roma a Palermo e alla disfatta del Milan e della Fiorentina, la Lazie si ritrova così prima in classifica. La seconda giornata galvanizza ancora i più i laziali, che vincono con la Samp per il vertiginoso risultato di 2-0 (gol di Pandev e di tua madre), seminando i cugini romanisti e confermandosi prima in classifica. L'esultanza laziale si scatenò al di fuori dello Stadio Olimpico nella consueta maniera, ovvero con lanci di caciotte contro i delusi cugini romanisti e invasioni di ovini per le strade della Capitale. Ovviamente già dalla sesta giornata la marcia della Lazzie comincia a fallire miseramente. Infatti, dopo aver perso il derby con la Roma e dopo un pareggio racimolato al 1256' di gioco in casa col Lecce per mano di un giocatore che non segnava dal 12 a.C., la Lazzie ha ripreso a perdere, come sua consuetudine. Per la precisione ha perso contro: Bologna, Napoli, Scafatese, Viribus Unitis, Semproniano, Rho. Negli ultimi tempi Rocchi ha avuto dei screzzi con Pandev e Zarate perché essi erano anche compagni di letto e non lo hanno invitato a un orgia.
Lo “rgojo ladsiallo”
Il popolo ladsialle è molto orgoglioso delle proprie umili origine e della propria squadra di calcio, anche se all'atto empirico, vista la modestia dei risultati conseguiti, non risulta alcuna motivazione valida che giustifichi tale atteggiamento. Il bavoso e rabbioso “cugino di campagna” passa la vita a contare i derby vinti, in quello squallido valzer di cifre che non sono altro che la chiara manifestazione di una mentalità da perdente, da fallito. Inoltre i tifosi della podistica Ladsie oggi SS ladsie seguono sempre in TV aRoma imperversare nei campi di mezza Europa: appollaiandosi sul trespolo gufano contro la squadra della Capitale cambiando però continuamente canale, perché per loro uniche soddisfazioni ben rare, altresì sono date dalle sconfitte della AS Roma. E questo li rende orgogliosi anche se non si capisce di cosa. Infatti in 100 anni di inutile esistenza hanno preso solo mazzate e l’unica coppa europea che la Ladsie ha vinto la coppa delle coppe l’anno successivo è stata cancellata, per annullarne l’ignominia di tale evento.
Il grande, anzi, l’unico orgoglio dei tifosi biancobuzzurri è di tifare per quella che ritengono essere la prima squadra di calcio nel Lazio, con nascita assunta nel 1900, anche se il paradosso è che all’epoca non giocavano a calcio. Il ridicolo è che nel 2000 è stato celebrato il centenario calcistico di una società che nata come Podistica Lazio – nel 1900 si dedicava a corsa, ginnastica e nuoto, ma non a calcio. Perché non fare quindi tale celebrazione alle piscine del Foro Italico o sulle piste d’atletica di Caracalla? Diversi gruppi per la salvaguardia delle minoranze e per i diritti dei popoli, dal WWF a Nessuno Tocchi Caino fino ad Amnesty International si sono mossi per offrire solidarietà ad un popolo piccolo e a rischio estinzione, ma estremamente orgoglioso di tifare per la prima squadra di calcio a Roma che non giocava a pallone.
Rivalità
La Ladsie ha forti rivalità con tutte le squadre del centro Italia al di fuori della propria regione, e nello specifico con Pescara, Ternana, Perugia, contro le quali si è spesso scontrata sia per non retrocedere in B oppure nelle serie minori o anche per altre questioni, come chiarisce l'articolo del 2002 apparso sul settimanale “Ovini e Caprini”:
Micragnotti: “questa è la Ladsie che mi piace a me, la Ladsie imprenditoriale che fa tremare il mondo" La Ladsie travolge il Perugia 5 a 0 Tafferugli tra i tifosi. Rubate 6 pecore Domenica 20 gennaio 2002 si è rischiato il rinvio della partita del campionato interregionale Ladsie-Perugia per le pessime condizioni del campo di Formello, congelato dai -14 dell'ultima settimana mentre a Roma si era a 39! Ottimo lavoro della Forestale che ha evitato che trattori e carretti delle relative tifoserie di agricoltori e fattori entrassero in contatto prima e dopo la partita. Sono stati costruiti due recinti separati, in modo da permettere ai tifosi di sventolare le bandiere biancoazzurre in groppa a montoni e buoi, senza incorrere nel rischio di uno scontro tra le due fazioni, tra cui non corre buon sangue anche per furti di bestiame verificatisi in passato. Per questo si è faticato non poco a convincere i sostenitori delle due squadre a lasciare pecore e vacche fuori dal campo di gioco. Alla fine della partita vinta per la cronaca dalla Ladsie i perugini sono stati scortati fino al confine umbro, mentre è stato più difficile redistribuire i giubilanti sostenitori della Ladsie per le campagne dell'agro romano e le province di Latina, Frosinone e Viterbo. Per festeggiare la vittoria e l'allontanamento dalla zona retrocessione il presidente Micragnotti a fine partita ha offerto caciocavallo e pecorino, annaffiati da ampie messi di vino rosso dei castelli. Nella goliardia e gioia generale sono nate spontaneamente gare di rutto libero e tornei di corse in groppa ai montoni. Malgrado tutto si sono comunque verificati dei tafferugli e alcuni energumeni delle opposte fazioni si sono affrontati vanghe alla mano. Il bilancio è di 20 feriti, 5 arresti e 6 pecore rubate. Alcuni difosi della Ladsie, inoltre, sono stati denunciati a piede libero per atti osceni in luogo pubblico perché sorpresi in atteggiamenti intimi con pecore sottratte agli umbri.|} Frattanto si fanno sempre più insistenti le voci di grossi nomi dell'imprenditoria agricola reatina e casearia del litorale sud romano che intenderebbero investire nella società laziale. C'è chi addirittura favoleggia di una fusione col Latina e il Poggibbonzi, anche per cementare il sodalizio con i sostenitori di quelle zone. Questo siringata di risorse finanziarie nelle esangui casse laziali permetterebbe il ritorno di grandi giocatori, primo su tutti Veron, mentre si attendono conferme per Michelino Laudrup, D'Amico e Giorgione Chinaglia. Sembra oramai certo l'invio dei curricula di Mendieta e Lopez alla Manpower di Madrid, mentre in caso i progetti del governo Berlusconi per la riapertura delle case chiuse si concretizzassero, per Mihajlovic sarebbe già pronto un ruolo da amministratore delegato di una società a capitale Ladsie dove il serbo si occuperebbe direttamente della selezione e dell'importazione delle lavoratrici. Ghiaccio e SvegliaNota per avere portato il calcio a Valmontone e per avere scelto il nome della propria regione anziché quello della propria città, cosa che ormai non fanno manco a Pro Evolution Soccer, la Lazzie, in perenne lotta con la Cisco Roma e il Frosinone per il ruolo di seconda squadra della regione, ha il merito di avere portato per la prima volta il ghiaccio a Roma. Nella stagione 2007-2008, infatti, le lande biancocelesti, da sempre rattristite da un palmares imbarazzante che ha portato il primo scudetto dopo 74 anni di storia e che ha fatto sì che venisse sculacciata sin dai primi derby da una squadra molto più giovane, sono state invase dai fiordi, dato il freddissimo -36 nei confronti dei ben più prestigiosi cugini della Roma. La Lazzie è nota anche per aver portato la prima sveglia europea a Roma. Anfatti, nel 1977, la Lazzie fu sconfitta per 6-0 dal Lens (2-0 dopo i 90min) squadra francese paragonabile al Derthona in Italia. Per inciso il Lens è giallorossa, motivo di ulteriore rappresentazione di agonizzanti incubi per il popolo pastorizio lanziele. Derby e incubiLa Lanzie ha portato il ca(l)cio a Roma ma nonostante questo è riuscita a perdere il primo storico derby, destino che si è protratto a lungo nella storia. Finalmente negli ultimi anni la Lanzie è riuscita nell'impresa di vincere un paio di derby, festeggiandoli come se fosse la quarta Champions League di fila. La LazieI colori sociali della Lazie sono il bianco il celeste, l'azzurro come tributo d'onore ripetiamo al Napoli il celeste alla Romanissima Grecia e il blu alla Polizia di Stato. In precedenza, dagli albori agli anni sessanta, veniva usato un bufalo come stemma al posto del povero volatile; Il simbolo dell'aquila laziale e no romana intendiamoci come quei 3 pipparoli di Bigiarelli e co.si erano illusi di intendere, l'aquila della Lazie simboleggia, oltre che esteticamente, un gabbiano con un paralisi facciale la diversità della squadra, sia nel senso sessuale sia in quello umanitario oltre che rappresenta la natura selvaggia della società in quanto emblema l'aquila del Parco Nazionale d'Abruzzo. Da qui infatti, la celeberrima frase testaccina: « "Ma te immaggini se me nasceva un fijo laziale...?? Mejo frocio!" »
La rosa
Tifoseria lazialleI tifosi della Ladsie (Irriducibili s.P.a, In basso a destra, Ultrasse 84) per la maggiore burini dell'hinterland romano, Ciociaria, Castelli Romani, Agro Pontino, alto Lazio che insieme ai loro pari fighetti di Prati e Parioli si definiscono di estrema destra, ma il motivo è dato da un banale equivoco. Alcuni tra i nipoti di quel famoso gruppo di stallieri, pastori ed agricoltori superarono di molto i loro antenati, ed i migliori tra loro portarono avanti il loro processo di integrazione nella civiltà sino al conseguimento della licenza elementare a 30 anni suonati, ma questo è un altro discorso. Costoro furono ovviamente considerati i saggi del gruppo, i portatori della cultura, e per ovvie ragioni divennero i capo-tifosi. Un giorno scoprirono dell'esistenza in un non ben precisato passato di un gruppo tedesco che era stato molto forte e molto duro (anche se a loro non era molto chiaro in quale contesto, ma tant'è) chiamato SS, esattamente come la loro amata Ladsie. Sui libri delle elementari si innamorarono soprattutto delle figure, con quei capelli corti ed il braccio teso per i saluti, e dopo molti sforzi a gruppi di 15 facevano a rotazione e si davano il cambio per leggere una pagina riuscirono a capire che erano di estrema destra, ma non sapevano molto altro. Scoprirono che erano tedeschi, e che erano del nord. I tifosi della Ladsie della provincia romana cercarono maggiori informazioni da coloro che erano gli abitanti delle zone più a nord da loro conosciute, i loro cugini della provincia di Viterbo, ma anche loro non sapevano altro che fossero stati molto feroci e che fossero di estrema destra. Nasce così la necessità del tifoso laziale (o “ladsiallo”) di sentirsi di destra, malgrado non sia mai stato loro chiaro cosa questo significasse, e di copiare dai libri delle elementari quanto possibile dai loro – ancora molto oscuri – modelli di comportamento che venivano dal Nord (“addirittura più a norde devviterbo!”). Un tifoso, per definirsi Laziale, deve:
La Burino Card (la tessera del tifoso ladsiallo)Progetto che ha come obiettivo i tifosi residenti nell’agro romano e nelle remote province del Lazio, detti anche biancobuzzurri, per lo sbiadito colore della maglia e per il loro atteggiamento. La carta prepagata per i ladsialli - la Burino Card – è offerta dalla dalla SS Ladsie in cambio di un pagamento previo formaggi e salumi vari. La SS Ladsie fa da intermediaria con le pay TV. Inoltre la SS Ladsie si è mossa affinché queste pay TV il mercoledì ripristinino Twin-Peaks (da loro tanto amato negli anni ‘90) o comunque durante le partite di Champions League – competizione cui notoriamente non partecipano - trasmettano programmi che possano interessare i pastori tifosi dellallanzie, tipo “come mungere una vacca senza pensare alla propria compagna”, oppure “pascolare le pecore, ma senza sesso”, o anche “il trattore, un mezzo di trasporto globale”. Altri segni distintivi e particolarità
Le tipiche frasi del laziale
Forma societariaNel corso della propria storia ultrasupercentenaria, la Lazio ha cambiato più volte forma societaria. Ricapitoliamo i passaggi più interessanti:
Curiosità
Collegamenti esterniFonti, fontine e pecorino de Ariccia
Questo gioco del ca...lcio
I Calciattori |