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« Questo portale è morto »
(Nietzsche)
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La filosofia nasce come l'arte di inventarsi una scusa molto elaborata dopo aver tradito la propria moglie o dopo non aver fatto i compiti, ed è considerata la prova indiscutibile del fatto che le canne giravano fin dall'antichità.

Prima di poter parlare di essa è necessario sapere che cos'è la filosofia, altrimenti si otterrebbe lo stesso risultato che si ottiene trovando un politico onesto o un eterosessuale al Gay pride: un paradosso che porterebbe al risucchio del pianeta tramite un buco nero, proprio come accadde nel remoto 2008 a causa degli scienziati pazzi del CERN. E noi non vogliamo che accada questo, vero?Ma anche sì. Iniziamo allora a vedere che cos'è la filosofia: secondo milioni di studenti in tutto il mondo è semplicemente un'inutile materia in più per spillare soldi ai contribuenti e rompere i maroni agli studenti anche tramite l'uso di barboni scurrili e maleducati, ma non è così. In realtà la filosofia è la ricerca costante della verità sulle cose che ci circondano, sull'essere in generale, sul mondo, su Dio e sugli stili di vita: in altre parole è un modo per non scassarsi il cazzo guardando Buona Domenica.

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Parole che aprono la mente Immagini comprensive
« Lo disse Socrate, lo confermò Santippe, che è meglio una scopata che centomila pippe. »
(Giacomo Leopardi sul letto di morte)
« Non è vero! Io mi trovo benissimo anche così! »
(Tutti gli sfigati a cui non la dà nessuno, te compreso, sulla precedente affermazione di Socrate.)
« L'essere è e non può non essere, Il non essere non è e non può essere »
(Socrate che dopo dopo una sbronza cerca di fregare le teorie del suo "caro amico" Parmenide)
Questioni mentali
Pensiero esistenziale fondante Concezioni che forse hanno senso

"Bla bla bla" (il primo bla ben scandito e i secondi due più sommessi) è un acronimo per "Blàb Làbl Ablà", frase araba che vuol dire "qualcuno che fa blah". "Blah" a sua volta vuol dire altre cose, insomma non si finirebbe più di chiaccherare perciò diciamo solo che bla bla bla... Il "bla bla bla" è anche alla base del concetto di blaterare, ma quest'ultimo ha più un significato sfumato sul concetto bla bla bla... ... bla bla bla della scuola di pensiero di Socrate, secondo cui era proprio il fenomeno che bla bla bla... ... bla bla bla anche Platone era dubbioso sul fatto che il "bla bla bla" esprimesse un bla bla bla... ... bla bla bla fino all'era dei romani in cui il "bla bla bla" era considerato per quello che era e non per quello bla bla bla... ... bla bla bla fino a quando il perimetro della conoscenza in una filosofia post-kantiana esclude l'io del bla bla bla... ... bla bla bla la filosofia del sapere immediato va così oltre nelle sue astrazioni che bla bla bla... ... bla bla bla pubblicando nel 1916 la "Scienza del bla bla bla" e, l'anno dopo bla bla bla....

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Eccellenze che traboccano sapienza
Intelletto rubato all'agricoltura Altri partecipanti al simposio

Karl Marx era un cabarettista giapponese vissuto nell'epoca Kazzumosho, che a tempo perso si occupava di lavoro minorile. Viene spesso scambiato per suo fratello Groucho o per suo cugino Babbo Natale, anche da morto.

Karl Marx (in Italiano, Carlo Marxi) il quarto, il più bello, il più intelligente e il più comunista dei fratelli Marx è nato a New York City il 1666 A.P. (avanti Popolo) da immigrati ebreo-tedeschi e si è subito dato alla filosofia, alla musica e alle droghe nel Village, assieme a tanti altri debosciati beatniks, fra i quali il suo degno compare Engels, cugino minore del ben più noto filosofo e poeta underground Hegel. Suoi passatempi furono l'architettura (ha progettato, tra l'altro, la città di Taranto) e le donne. Ebbene sì, come sventrapassere non se la cavava male. Affascinato dal mito dei feroci Alieni Comunisti, presenti da milioni di anni sulla Terra e in perenne attesa di invaderla definitivamente, durante l'Independence Day, scrisse un testo allucinato e scombinato, forse anche a causa delle sue continue assunzioni di pastiglie come LSD, Ecstasy, Aspirina, Momendol, ma di tal forza espressiva da diventare in breve tempo un best seller, apprezzato soprattutto dal mondo bolscevico: Il Capitale.

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