Verismo

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Questo è un testo Verista, che non presenta alcuna opinione personale dell'autore e rappresenta la realtà così com'è. Quindi se pensi che sia di parte, o che presenti correzioni evidenti, sappi che sei tu che ti fai le seghe mentali


Nonciclopedia non è la massima espressione del Verismo
« Sembra che il romanzo si sia scritto da sé »
(Giovanni Verga su superpoteri Verismo)

Il verismo è una corrente letteraria prettamente italiana, infatti è nata in Francia. Tale corrente viene ricordata soprattutto per le sue ambigue caratteristiche quali la totale predisposizione allo scrivere di sfigati, come operai, insegnanti etc. e l'obbiettività ferrea, ovvero scrivere le cose come stanno e non come vorremmo che fossero[1]. Altra caratteristica che contraddistingue il verismo è il finale, sempre scialbo e scontato, poiché tutti sanno che, comunque vadano le cose, la classe operaia lo prenderà sempre nel didietro.

Storia assolutamente vera, riportata così come deve essere, senza opinioni personali da parte dell'autore[citazione necessaria]

Il tipico protagonista di un romanzo verista.

Il Verismo nasce e si sviluppa tra il 1875 e il 1895, dalla corrente filosofica chiamata Positivismo, che predicava l'ottimismo in ogni campo della vita (dalle scommesse, alle partite di calcio, alla scienza). Il verismo si ispira in modo palese al Naturalismo francese, rubandogli assimilando e rielaborando le idee e i principi base, ma riuscendoci male con leggere differenze.

Il primo autore che scrisse di Verismo fu Capuana, di cui a nessuno importa perché presto arrivò Verga che, fino ad allora, scriveva romanzi rosa a puntate per riviste altamente culturali. Egli si avvicinò al Verismo con una bellissima novella[senza fonte], Vita nei campi, e poi il primo romanzo del Ciclo degli sfigati, I Malavoglia.

Siccome nei romanzi Veristi non c'era né sangue né sesso non ebbero successo ebbero meno successo rispetto ad altri generi.

Temi del Verismo

Obbiettività e fedeltà alla realtà, ecco su cosa si basa il Verismo.

Il Verismo si basava su alcuni principi fondamentali che, come abbiamo detto sopra, sono rubati presi in prestito dal Naturalismo. Essi sono noiosamente inutili tanti e, per mancanza di voglia semplicità, riportiamo quelli base.

  • Obbiettività: Bisognava riportare la realtà tale e quale, senza modificarla e senza inserire scene che non dovrebbero starci solo per aumentare le vendite.
  • Nessuna opinione personale: Coerentemente al principio di sopra, L'autore non doveva inserire nessuna delle sue opinioni personali nel testo e, per questo, gli autori del genere si fecero strappare il cuore, sostituendolo con un organo robotico. Nonostante questo non riuscirono a tenere fede a questa idea perché anche se i loro testi ispiravano pietà[2]
  • Storie della gente comune: Gli autori di questo genere decisero di ridere della raccontare della situazione sociale della povera gente, ridotta a fare la fame: infatti scrissero della lotta per la sopravvivenza che ogni uomo comune compie, per tirare avanti la baracca salvo poi fallire, con gran divertimento dello scrittore.

Venivano raccontate, spesso, le storie dei contadini del Sud, che vivevano tra la camorra e la spazzatura e la povertà perché, come tutti sanno, il nord aveva depredato il Sud, che era prospero e ricco il Sud è sempre stato povero.

Differenze tra Naturalismo e Verismo

Non sembra ma tra Naturalismo e Verismo ci sono delle enormi divergenze di pensiero, causate dalla totale idiozia degli scrittori veristi che interpretarono male le idee naturaliste dal diverso ambiente culturale e un'altra serie di fattori.

Il Naturalismo preferisce analizzare il mondo capitalista delle grandi metropoli e dei problemi del proletariato, dal traffico, al capo bastardo e sadico che licenzia a caso al costo eccessivo della carta igienica. Il Verismo, invece, si preoccupa dei problemi dei contadini pezzenti e puzzolenti.

I Naturalisti sono direttamente collegati al Positivismo e si vede, in quanto pensano che un modo per migliorare le proprie condizioni ci sia sempre mentre i Veristi sono degli emo che si disperano perché non ci sarà mai niente che li risolleverà dalla merda condizione meno bella in cui vivono.

Autori principali

Molti furono gli scrittori veristi ma se ne ricordano solo pochi perché fecero molti soldi al contrario di quei barboni senza talento dei loro colleghi essi resero famoso la corrente letteraria. Essi furono al 99% terroni. Spiccano Giovanni Verga, l'unico da essere abbastanza figo da avere una propria pagina, Luigi Capuana, famoso per aver permesso all'uomo di interpretare la psicologia femminile e quindi di scopare con più facilità e Renato Fucini, uno dei pochi veristi polentoni.

Voci correlate

Note

  1. ^ Un po' come il TG1
  2. ^ Verso gli autori, perché strapparsi il cuore per scrivere un libro è da idioti Verso i poveri personaggi, costretti ad un destino infame.