H.V. Von Den Tannenberg Water-Muller

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(Schopenhauer su Von Den Tannenberg Water-Muller)
Heinz Valentine Von Den Tannenberg Water-Muller in uno scatto rubato del grande maestro Erminio Pucilillo


Heinz Valentine Von Den Tannenberg Water-Muller è un noto filologo prussiano di inizio Ottocento.

Note Biografiche

Nacque nella ridente cittadina di Krapfenkraut-am-zee nella Prussia Occidentale il 17 maggio 1779, terzo rampollo di una famiglia della piccola borghesia norrena emigrata alla fine del XV secolo. Il padre, Ulrich Von Den Tannenberg Water-Muller era un uomo di specchiata virtù e perfetto esempio di moderatezza prussica: odiava i francesi e beveva non meno di 13 litri di birra al giorno, accompagnandoli da abbondanti porzioni di carne di cervo e panini al cinghiale sotto spirito che la consorte, Kunegonde Maaaastricht-Auf-Den-Schone-Kaiserine, gli approntava a ogni ora del giorno e della notte.

Fin dalla più tenera età il piccolo Heinz dimostrò uno spiccato interesse per la filologia e le lingue antiche: a tredici anni era in grado di parlare aramaico e antico ugandese, a sedici disquisiva con i professori dell'università in gaelico finlandese di filologia ittita. A diciassette anni scrisse il primo saggio, Brevissima disquisizione sul rapporto tra l'epica tardo imperiale di III secolo d.C. con un rimando alla tarda classicità greca di fine ellenismo, 2700 pagine distribuite in 30 volumi formato tascabile, affinché il grande pubblico potesse leggerlo sulle carrozze e dal droghiere. Fu un successo editoriale inimmaginabile, rimase otto mesi in testa alle classifiche e chiuse la terza edizione con millemila copie vendute. Gli venne offerta la cattedra di filologia antica a Berlino.

A questo punto il destino del giovane sembrava segnato, ma mancava l'autorizzazione paterna. Heinz gliela chiese mentre il genitore era intento a guardare "Guida al Campionato" e la risposta fu "Nicht den Ballen Rumper!", che in dialetto prussico occidentale significa "caro piccino, credo proprio che la filologia classica non sia adatta a un pargolo par tuo. Perché non segui le orme di papà e ti dai alla caccia alla renna?".

Nonostante tutto Heinz non si diede per vinto, anche perché la mattina dopo il padre venne ritrovato morto nel proprio letto, colpito, disse il medico, da una rottura improvvisa della quinta vertebra aggravata dalla rottura del cranio. Il fatto che il cadavere fosse sporco di terra, che la finestra fosse aperta e che ci fosse una grossa forma di uomo spiaccicata sotto la finestra e, soprattutto, che Heinz fosse andato a dare la buona notte al padre alle 3 del mattino, parve non venir preso in considerazione.

Dopo una vita dedicata all'insegnamento, Heinz si spense il 12 Vendemmiaio 1345, a 89 anni, nel suo letto, lasciando al mondo due mogli, otto figli legittimi, diciassette illegittimi e 2453 tonnellate di scritti da pubblicare, tra cui 1343 saggi e non meno di 45 operette di ispirazione latina e greca.

Opere e teorie

Saggi

Una rara prima edizione della Dissertazione sul pane abbrustolito nel canto XXVII dell'Eneide conservato alla biblioteca di Forlipopoli.
  • Dissertazione sul perché del pane abbrustolito nel canto XXVII dell'Eneide (1790, 3.568 pagine).
  • Saggio sull'incompletezza della figura del prode Ciricillo nell'opera omonima del tragediografo Cirembione da Samo (1802, 4.567 pagine più epitome).
  • La musica presso gli antichi: la stele musicale Grin-dei e il papiro Gansen-Rosis (1803, 9.846 pagine in 45 volumi più volume 50x78cm di tavole sinottiche).
  • Sulla ripartizione ottonaria del tempo (1807, 345 libbre per 67 tomi)
  • Brevi pagine sul rotacismo post.classico applicato ai versi di Muriatileio di Sciro alla luce del fenomeno di regressione della vocale "K" nella tarda età protobizantina (1823, 45 pagine e 68 libri di note critiche al testo).

Operette

  • Manlio e Ciritalia (1834, otto atti, 18.245 versi).
  • La presa di Maritilio (1822, sei atti, prologo ed epilogo, 25.876 versi).
  • La barba di Cornelio Barbuto (1825, cinque atti, 45.000 versi).
  • La molto lacrimevole storia di Cassinorillide e Marufinizio (1833, nove atti, 13.980 versi)

Come per i saggi l'elenco è incompleto per ovvi motivi. L'opera omnia va ricercata al sito www.tuttoquellochenontenefreganiente.de/HVonDenTannenberg

La teoria delle date

H.V. Von Den Tannenberg Water-Muller è ricordato principalmente per la sua teoria sulla datazione della storia antica. Confrontando il calendario ittita con quello sumero, assiro, apache, somalo e turcomanno fu in grado di ripartire precisamente l'anno in 8 mesi di lunghezza variabile:

  1. Calatirico (dal 12 settembre al 2 ottobre), in omaggio al nome di Callaha, divinità epirota.
  2. Epirichio (dal 3 ottobre al 25 ottobre), in omaggio al nome del suo gatto.
  3. Ursula (dal 26 ottobre al 30 novembre), in omaggio al nome di sua cugina di terzo grado.
  4. Krapfenkraut-am-zee (dal 31 novembre al 17 gennaio), in omaggio al nome del "natio borgo selvaggio", espressione vilmente copiatagli da Leopardi.
  5. Heinz Valentin (dal 18 gennaio al 31 marzo), in omaggio a sé stesso.
  6. Water-Muller (dal 1 aprile al 20 giugno), sempre in omaggio a sé stesso.
  7. Prussimincio (dal 21 giugno al 31 settembre), perché era il più lungo e il più grande, come la Prussia.
  8. Piccolaio (dal 1 ottobre al 2 ottobre), perché era il più piccolo.

Sulla base di questa logica ripartizione temporale, prendendo come anno 0 la caduta della città di Curimbah-Nurpisciath nel Bengala, produsse un ponderoso saggio di 54.789 pagine in cui semplicemente ridatava tutti gli avvenimenti storici dalla comparsa dell'uomo sulla terra alla II Guerra Mondiale (che aveva predetto in un saggio dal titolo stringato "Sul conflitto che ha da venire: come la Prussia governerà il mondo conosciuto e la seconda galassia della terza nebulosa". Pare che Hitler ne tenesse una copia sotto il cuscino).