Pignolerìa

Da Wikipedia, l'enciclopedia... hai abboccato, dì la verità...
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Maledetta la mia mania di voler fare le cose in fretta... »
(Dio)
« Sì, ma a voler essere precisi la parola "manìa" andrebbe accentata sulla "i". Gli accenti sono utili, bisogna imparare a usarli! »
(Un pignolo pignòlo sulla citazione sopra.)


Un esempio pratico.

La pignolerìa è quella caratteristica umana (cioè dell'uomo, mammifero bipede appartenente alla famiglia degli ominidi), che rende alcune persone tanto (avverbio di quantità) pignole da aggiungere precisazioni a ogni cosa detta (dal verbo "dicere", più comunemente conosciuto come "dire", dal latino "Dīco, is, dixi, dictum, dicěre"), o scritta, o dattilografata, o telegrafata, o espressa con un qualsivoglia mezzo di comunicazione, per rendere il concetto, o i concetti, il più precisamente possibile. Talvolta è una vera e propria sindrome, che (pronome relativo) si manifesta morbosamente nei soggetti affetti rendendoli insopportabili alle altre persone.

Effetti della pignolerìa

Come prima espresso[1], la pignolerìa consiste nel fornire durante (avverbio di tempo) il discorso spiegazioni aggiuntive con il solo scopo di precisare quanto detto in precedenza. È un po' quello che in genere si definisce voler "mettere i trattini (segni orizzontali o verticali, in questo caso orizzontali) sulle t (ventesima lettera dell'alfabeto latino moderno)" e i "puntini (il punto non ha dimensioni e non si può misurare, postulato della geometrìa euclidea, da Euclide, matematico greco del 300 a.C., cioè avanti Cristo, ossia prima della nascita di Gesù Cristo, considerato divinità da cattolici, protestanti, anglicani e calvinisti) sulle i" (la "i" è la nona lettera dell'alfabeto latino moderno). In Italia, paese europeo, è una caratteristica poco comune, ma presente soprattutto in persone di successo e poco inclini alle amicizie.

Ricordate: non così...

Lo sviluppo della pignolerìa

Il morbo si sviluppa precocemente, e diventa sin da subito una caratteristica evidente del carattere della persona in questione. Odiato dal primo giorno d'asilo all'ultimo di università, il pignòlo (o la pignòla) diventa oggetto di derisione e di sfogo.

...ma così!

Lo/La si vede, durante le lezioni, pronto/a a interrompere professori/professoresse e compagni/e per aggiungere particolari irrilevanti come il piatto preferito di Leopardi o il numero di tegole del tetto della casa estiva di Cesare.

Il vero amico della pignòla, conforto nei momenti più difficili.

Differenze fra pignòli

Il maschio

Unanimamente considerato il più fastidioso, specie (al plurale resta specie, qui usato con il valore di "soprattutto") se, come quasi sempre accade, ha l'aspetto di un primate con occhiali, è il peggiore fra tutti i pignoli. Dicono che Dio, figura divina nelle religioni che praticano il monoteismo, e noto con diversi nomi, ognuno dei quali differenti in base alla religione stessa, l'avesse creato come undicesima piaga d'Egitto, che si trova in Nord Africa, anche nota come "il continente nero", ma che poi si sia ricreduto per tener fede al nomignolo di "Misericordioso". La sua vita si consuma nelle biblioteche, dove, gobbo[2], sviluppa le sue armi di distruzione di massa, per le quali sarà costretto a una vita da eremita dovunque vada. Non avrà mai una ragazza, e non solo per il suo aspetto fisico ripugnante, ma a causa della pignolerìa stessa. Così, dopo aver spinto al suicidio o alla droga (sostanza che provoca alterazioni della percezione della realtà e/o dello stato di coscienza, o in grado di incidere sulle prestazioni e/o capacità psico-fisiche, e che spesso induce forme di dipendenza fisica o psicologica) parenti e conoscenti, capirà che la sua presenza nel mondo (la Terra, terzo pianeta del sistema solare, dopo Mercurio e Venere, che era anche il nome della dea dell'amore per i romani, Afrodìte per i greci, cioè gli abitanti della Grecia, che lo scrivevano "Aφροδίτη") non è ben accetta, e si ritirerà a fare il professore o il prete.


La femmina

Anticamente più comune nelle scuole, oggi abbastanza diffusa nel mondo, ha talvolta l'aspetto (fisico) che, sin da piccolissima, la rendeva portatrice del nome di "racchia zitella". Lei sa. Tutto. Anche l'ora in cui tu, sì, proprio tu, sei nato/a. Sguinzagliata nel mondo dai genitori che non avevano più la forza morale di sopportarla in casa, la pignòla si tufferà ben presto nella vita d'azienda, o, spesso, nella vita scolastica. Si avrà così a che fare con il fenomeno della professoressa. La sua unica amicizia sono i libri, fonti di sapere che custodisce gelosamente in cassaforte, e che per nessun motivo presterà al prossimo. Se sarà in grado, nonostante tutto, di farsi una famiglia, e raramente sarà così, trasmetterà di generazione in generazione la sua sindrome, finché, o per cause naturali o perché il genere umano è giunto al culmine della sopportazione, si provvederà.

Questa persona ha un modo tutto suo di liberarsi dei pignòli. Dimmi un po'... sei per caso un pignolo[3]?
Un prolungato contatto con un pignòlo può portare ad azioni sconsiderate e alla depressione.

Riconoscere un pignòlo[4]

Riconoscere un pignòlo è molto facile. Gira sugli autobusses autobus (è un nome maschile invariabile, derivato dal francese, composto di auto(mobile) e (omni)bus; quest'ultimo, come dativo plurale latino, aveva il significato "per tutti" per sottolineare la disponibilità del mezzo di trasporto per le persone di ogni ceto sociale) con giornale, libro e matite di tre colori differenti, e, per prima cosa, si mette a correggere gli errori di stampa presenti. Se ne ricorderà poi a casa, quando scriverà la lettera alla redazione e la denuncia alle autorità; quindi, una volta presa la seconda matita, comincia a sottolineare gli articoli e i paragrafi importanti, per poi applicare un post-it sulla pagina con le informazioni sintetizzate in ordine alfabetico. L'abbigliamento, perfettamente curato, è quello tipico del secchione, ma caratterizzato da un ordine e da una precisione matematici e calcolati con squadra e compasso. È talmente assorbito dalle sue letture che sbaglia fermata, ma questo non è importante, visto che è uscito di casa con trentadue minuti di anticipo.

Possibili soluzioni al problema

Rallegràtevi! Anche gli animali non sopportano i pignòli!

Prima e dopo il Congresso di Vienna (1° ottobre 1814 - 9 giugno 1815), si discusse a lungo se la pena di morte per i pignòli fosse un provvedimento eccessivo o consono al problema. Benché in molti ritenessero che "il fine giustifica i mezzi", si optò per votare contro tale provvedimento. Da allora i pignòli sono stati liberi di andare in giro per il mondo a contaminarlo. Sono convinti di essere nel giusto, di essere persone che hanno capito pienamente il perché della vita (intesa con valore filosofico, non freddamente come vita organica). Mai criticare un pignòlo, non riuscireste più a togliervelo di torno!

La sola alternativa, quindi, per liberarsi di un pignòlo, resta la presa di posizione. Ci sono anche altri mezzi, ma non vogliamo mettervi in testa strane idee...

Curiosità

La sezione Curiosità di questo articolo, cioè pignolerìa, è consigliata dalle linee guida di Nonciclopedia, enciclopedìa con fini satirici fondata dall'utente Pistacchio.
Bravo, leggi le curiosità, sei sulla buona strada per diventare uno/a di noi...
  • Questo articolo è stato iniziato alle 21.27 del 4 gennaio 2009.
  • Per trovare questo articolo hai cercato "pignoleria", ma si scrive Pignolerìa. Gli accenti sono importanti!
  • L'autore di questo articolo è un pignòlo[5].

Note (non si tratta di quelle musicali, cioè do, re, mi, fa, sol, la, si)

Cioè, stai davvero leggendo le note?? pazzesco...
Sei davvero pignòlo!!
  1. ^ Righe 1 - 7
  2. ^ Anche Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 - Napoli, 14 giugno 1837) era gobbo, cioè dotato di gobba, causata per il troppo studio.
  3. ^ Ti stai chiedendo perché manca l'accento sulla "o"? Allora la risposta è sì!
  4. ^ O una pignòla
  5. ^ Ti sei ricordato che ci vuole l'accento? Gli accenti sono importanti!

Voci (inteso come "articoli") correlate