Anna Frank

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« Dai mamma adesso basta, sono sei mesi che giochiamo a nascondino...! »
(Anna Frank. Cosa non raccontano, i genitori, a fin di bene...)
« Sto scrivendo il mio diario, mamma. Quando sarà finito lo farò leggere solo ai miei figli. »
(Mai scrivere i fatti propri su My Space)


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Anna Frank

Anna Frank, secondo la versione tradizionale, fu una bambina ebrea vittima delle persecuzioni naziste. E su questo non c'è molto da ridere, pertanto se cercavate qualche approfondimento in merito leggete la versione di Wikipedia, ammesso e non concesso che sia più seria di quest'articolo.

Biografia tradizionale

L'ennesima vittima delle macchinette per fototessera. Un minuto di silenzio.

Nata da padre ebreo e da madre pure, la sua religione fu presto chiara a tutti, specie quando, da bambina, indicando il crocifisso nell'aula del suo asilo, iniziò a dire "Vogliamo Barabba!!!". Con i suoi genitori e una sorella maggiore si nascose per tempo indeterminato dietro un armadio, forse nella speranza di trovare Narnia, ma tutto ciò che poté trovare, al massimo, fu un bel nugolo di polvere. In realtà anche un po' di carta e una penna, evidentemente, perché in quel posto - dietro l'armadio, con il buio e l'impossibilità di potersi muovere - redasse il suo celebre diario. Per questo ci sono seri dubbi sull'attendibilità dei contenuti, opportunatamente tradotti dal padre che lo fece pubblicare.

Dopo un periodo di piacevole e intensa vita passata dietro un armadio Anna, i genitori, la sorella e tutti gli altri residenti dell'armadio stesso (tra cui il suo fidanzatino, i genitori di lui e un dentista, molto probabilmente lì per garantir loro assistenza odontoiatrica) la donna delle pulizie si decise a ripulire anche il buco in cui si erano nascosti e, scambiandoli per ladri, li denunciò alle autorità. Tuttavia la polizia nazista si accorse presto del fatto che il gruppo fosse prettamente ebreo. Dannati kippah.

Mandati nei vari campi di concentramento in Olanda, in seguito deportati ad Auschwitz dove, in un modo o nell'altro caddero tutti come mosche. Mosche morte. Morte per intossicazione da gas, per avere un'idea. L'unico che si salvò fu proprio il diario della Frank, senza il quale avremmo potuto continuare a ignorare l'esistenza di Auschwitz e delle sue incredibili e mirabilanti attività di divertimento.

Diario

Il diario scolastico di Anna Frank è tutt'ora il diario più acquistato dagli studenti italiani dopo la Smemoranda. È un diario pieno di giochi da risolvere, quiz e curiosità interessanti sui mille modi che usa un ebreo per evitare di pagare il conto dal droghiere.

Pubblicato negli anni 40 dal padre di Anna Frank, Franko Frank, il diario è diventato per gli studenti un vero status symbol, come lo zaino Invicta o il motorino truccato.

Il curioso caso di Frank Anna

Secondo una più recente teoria, Frank Anna è stato invece uno scrittore olandese. La teoria - frutto di un brainstorming effettuato da giornalisti di Novella 2000, scrittori di copioni per il Grande Bordello e qualche buffo razionalista - in sintesi spiega come si sia sempre fatta confusione con i nomi, perché, a modo loro, son tutti coglioni.

La doppia vita di Frank Anna/Anna Frank

Secondo questa teoria Frank Anna fu figlio di Franky Frank e Hannah Annette e fin da piccolo mostrò molto interesse per il mondo attorno a sé.

A scuola era il primo della classe, infatti il suo cognome cominciava per A; a casa era sempre gentile, aiutava i genitori, i vicini e a volte anche qualche gerarca nazista, Frank non riusciva a dire di no a nessuno.

Fu probabilmente per questo che un suo compagno di classe, Eric Cartman, denunciò la sua famiglia alle SS, all'ONU, al telefono azzurro e pure sul modulo delle tasse. Il perché di tale denuncia ce lo spiega il massimo esponente razionalista, facendo sfoggio di tutta la sua cultura, a pag. 157 del postulato Le verità su Frank Anna. Tutto ciò che avete letto finora erano solo stronzate che propone appunto la teoria di cui sopra:

« Frank era un ebreo. Su su, non fate quelle facce, vi capisco benissimo. Credere di essere di fronte a un mito ingiustamente perseguitato e scoprire che invece tutte quelle sventure se le era cercate! È comprensibile. Fatevi una passeggiata, guardate il panorama. Quando avete riacquistato la stima in voi stessi, continuate pure a leggere. »

Nel lontano 1942, in una soffitta polverosa in un grattacielo di Berlino, trovarono rifugio Frank - i genitori malvoluti da tutta Hollywood - un dentista, i vicini di casa, un passante, un cantante jazz, un astronauta, un giocatore di curling professionista, un ex tennista, un senzatetto, un tecnico dei computer, un complesso musicale.

Per quasi due anni riuscirono a sopravvivere praticando il cannibalismo, così al momento in cui la gestapo giunse al loro nascondiglio degli originari componenti erano rimasti solo tutti. La spiegazione scientifica sta nella famosissima legge di Archimede, anch'essa magnificamente espressa nel postulato di cui sopra:

Ad essere spediti nei parchi giochi furono solo gli ebrei. A Bergen-Belsen il comandante era il temutissimo generale Haaprikiappen, che lasciò in vita almeno per il momento la famiglia di Frank. Questi, sconvolto dall'esperienza, decise di cambiare sesso e si fece un nome con lo pseudonimo di Anna Frank per poi trasferirsi in Inghilterra dove pubblicò il suo diario diventanto parecchio ricco grazie ad esso, più della regina in persona, record che mantenne fino all'avvento di J.K. Rowling.

Ovviamente queste teorie sono state tutte ritenute attendibilissime e inoppugnabili perché mancano prove contrarie ad esse.

La morte

Secondo il gruppo di dementi studiosi, Frank Anna morì nel 1980 in seguito a una lite tra le sue due personalità che sfociò nel dramma: Frank, deciso a tornare uomo, accusò apertamente Anna di aver monopolizzato il loro corpo per troppo tempo.

Frank si cremò autonomamente dandosi fuoco. Dunque si tagliò il capo e si gettò in un inceneritore. Nonostante il gesto chiaramente legato a disturbi psichici di Frank e della sua controparte Anna, la colpa fu data a un innocente soldato tedesco che passava di lì per caso.

Il diario

Il diario comincerebbe come una libera espressione dei propri pensieri sulla vita di tutti i giorni, delle proprie fantasie erotiche e del proprio graduale cambiamento di orientazione sessuale. Nel 1944, dopo aver sentito alla radio la voce del celebre scrittore Alessandro Baricco che cercava nuove opere sconosciute da plagiare, Frank decise di riadattare i propri scritti allo scopo di diventare ricco. Esistono dunque svariate versioni del diario:

  1. la versione originale di Frank;
  2. la versione riadattata per essere pubblicata;
  3. una speciale edizione limitata che contiene entrambe le precedenti, con prefazione di Jessica Fletcher;
  4. la versione censurata per i minori;
  5. la solita banale e malriuscita copia tarocca prodotta in Cina;
  6. la copia in possesso della biblioteca di Vergate sul Membro a cui mancano due pagine, sicuramente per via della censura della loggia massonica;
  7. la versione smielata Moccia style.

Negli anni successivi alla pubblicazione il diario venne adattato per diventare un musical, un'opera lirica, un film d'azione con Jean Claude Van Damme, una commedia con Christian De Sica, un quadro espressionista e un concerto per pianoforte e maracas.

Sequel

Nonostante la tragica morte della famiglia in seguito alla rottura dei freni delle montagne russe, Anna non si sarebbe tirato/a indietro e scrisse tanti altri romanzi di fantasia esattamente come lo è l'opera che l'ha portata alla ribalta:

  • Il diario 2;
  • Il diario 3;
  • Una borsa in pelle umana
  • Stivaletti in pelle umana
  • Un cappello in pelle umana
  • Il mio cool look in pelle umana

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