Stephenie Meyer
La grave perdita subita in così tenera età continuerà a tormentarla per gran parte della vita adulta, spingendola a esorcizzare il trauma infantile scrivendo romanzi in cui i protagonisti sono perennemente fermi allo stadio embrionale/infantile/preadolescenziale. Cosa a cui, peraltro, a voler essere proprio pignoli, la Meyer ambisce fin dagli spensierati giorni di Amsterdam. I suoi racconti sono tutti accomunati da un ambiente cupo e oscuro, una trama intricata e un profondo senso d'inquietudine personale e bla, bla, bla.
Inutile dilungarsi oltre sulla pietosa storiella pre- (volendo anche post) Tuailait. Raramente i megalomani mancano di aiutarsi a vicenda: un bel giorno di fine estate accanto alla scatola di cartone della Meyer verrà recapitato un lauto assegno, sufficiente a campare egregiamente di rendita per almeno due anni. Firmato: W. A. Rose, bacini bacetti baciotti e tanti cari augurini per la carrierina. Stephanie non si farà pregare. Ritirandosi in un eremo tibetano, lontano dal caos e dal degrado del mondo Occidentale, riuscirà finalmente a partorire il romanzo che tanto frantumerà i coglioni ai lettori di mezzo mondo. Per non parlare dei suoi fratellini monchi; Niu Mun, Iklipzz, e Brecching Doun, tutti scritti in ostrogoto per celebrare la laurea ottenuta in Lingue Antiche alla Brigham Young University, Provola, Utah.
E Twailait sia. Amen.
Tanto vuoi vedere che tra sette anni e altrettanti sequel, nessuno se ne ricorderà più? Eh, già.
Pare sia sposata con Sancho Panza. Pare da non poco tempo. Condoglianze al maritino [1].
Fan
Ovviamente un sì mirabile talento per la scrittura[ma anche no] non poteva passare inosservato. La Maier ha già collezionato un'impressionante schiera di lett...fungherl accanite, che, dice, con un po' di buona volontà potrebbero rivelarsi un'ottima alternativa al Guttalax e ai vibratori anali, e