Anna Frank

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« Mamma, cos'è il sole? »
(Domanda più che lecita dopo due anni vissuti in una soffitta buia.)
« Mamma, la smettiamo di giocare a nascondino? »
(Un'altra domanda più che lecita dopo due anni vissuti in una soffitta buia.)
« Sto scrivendo il mio diario, mamma. Quando sarò grande lo farò leggere solo ai miei figli. »
(Un'altra domanda più che lecita dopo due anni vissuti in una soffitta buia. Si noti l'ironia doppia.)

Frank Anna è stato uno scrittore olandese.

La doppia vita di Frank Anna/Anna Frank

Figlio di Joseph Hanna (il creatore di cartoni animati) e di Daryl Hannah (l'attrice), fin da piccolo mostrò molto interesse per il mondo attorno a sé. A scuola era il primo della classe, era capitano della squadra di basket e un ottimo scacchista; a casa era sempre gentile, aiutava i genitori e i vicini; inoltre ogni estate al mattino distribuiva i giornali nel vicinato, mentre al pomeriggio andava a fare volontariato presso la mensa dei senzatetto. Fu probabilmente per questo che un suo compagno di classe, Eric Cartman, denunciò la sua famiglia alle SS, all'ONU, al telefono azzurro e pure sul modulo delle tasse.

Ebbene sì: Frank era un ebreo. Su su, non fate quelle facce. Vi capisco benissimo. Credere di essere di fronte a un mito ingiustamente perseguitato, e scoprire che invece tutte quelle sventure se le era cercate! È comprensibile. Fatevi una passeggiata; guardate il panorama. Quando avrete riacquistato la stima in voi stessi, proseguite la lettura.

Fu dunque nel lontano 1942 che in una soffitta polverosa in un grattacielo di Berlino trovarono rifugio Frank, i genitori (nel frattempo malvoluti da tutta Hollywood), un dentista, i vicini di casa, un passante, un cantante jazz, un astronauta, Satana, un tennista, un senzatetto, un elettricista, Noè e la sua famiglia, una coppia di ogni animale sulla Terra, l'uomo invisibile, uno pterodattilo, Lisa Simpson, un paio di Meganoidi, un abete, sessantadieci pulci, un asteroide, la spada nella roccia, Babbo Natale, Giorgio Mastrota, un lampadario, Ratzinger e tutti quei niubbi che la sera devastano Nonciclopedia. Per quasi due anni riuscirono a sopravvivere praticando il cannibalismo. Una soffiata portò la Gestapo al loro nascondiglio quando degli originari componenti erano rimasti solo tutti. La spiegazione scientifica sta nella famosissima legge di Archimede. Ad essere spediti nei parchi giochi furono solo gli ebrei e i Meganoidi. A Bergen-Belsen il comandante era il temutissimo Aran Banjo, che condannò subito a morte i Meganoidi e lasciando in vita, almeno per il momento, la famiglia Anna. Fu il colpo di grazia per la psiche di Frank, già minata da anni di esperienze transessuali. Decise di cambiare sesso e si fece un nome con lo pseudonimo di Anna Frank. I genitori morirono per il dolore. Frank/Anna uscì con l'indulto un paio di settimane dopo. All'inizio la popolarità la portò a Buona domenica, a Zelig e al TG4. Dopo il trasferimento in Inghilterra e la pubblicazione del suo diario (vedi paragrafo successivo) divenne più ricca della regina in persona, record che mantenne fino all'avvento di J.K. Rowling.

La morte

Morì nel 1980 in seguito a una lite tra le sue due personalità che sfociò nel dramma: Frank, deciso a tornare uomo, accusò apertamente Anna di aver monopolizzato il loro corpo per troppo tempo. La minacciò con un coltello; Anna dal canto suo corse al camino e afferrò con entrambe le mani l'attizzatoio. Frank lanciò il coltello ma centrò un cuscino a forma di pene alle spalle di Anna. La rabbia di Anna arrivò al limite e si lanciò verso Frank con l'intento di spaccargli il cranio. Frank afferrò facilmente l'oggetto contundente e con una mossa di judo ribaltò Anna, gettò via l'attizzatoio (colpendo e rompendo un inestimabile vaso Ming) e si inginocchiò su di lei con l'intenzione di strangolarla. Anna prese un coccio del vaso e lo conficcò nella spalla di Frank, che tuttavia non perse la presa. Continuò a stringere la presa, finché Anna con un ultimo disperato tentativo con un gancio sinistro gli ruppe il naso. Frank si rialzò, gemendo, e Anna riprese fiato. Ancora caricata dall'adrenalina, Anna colpì Frank nei coglioni e lo gettò in ginocchio. Strappò il cavo di un abat-jour e prese a stringerlo attorno al collo dell'uomo da dietro. Tuttavia grazie alla sua maggiore forza, Frank si sollevò in piedi e gettandosi con la schiena contro al muro fece lasciare la presa a Anna. Frank si voltò verso la donna mentre Anna riprendeva fiato e pensava alla sua prossima mossa. In quel momento Diabolik entrò dalla porta-finestra che dava sul giardino e li freddò con due aghetti al cianuro. Così è la vita. Il bottino fu di svariati milioni di euro.

Il diario

Il diario comincia il 12 giugno 1942 e termina il 1 agosto 1945. Il diario comincia come una libera espressione dei propri pensieri sulla vita di tutti i giorni, delle proprie fantasie erotiche e del proprio graduale cambiamento di orientazione sessuale. Nel 1944, dopo aver sentito alla radio la voce del celebre scrittore Alessandro Baricco che cercava nuove opere sconosciute da plagiare, Frank decise di riadattare i propri scritti allo scopo di diventare ricco. Esistono dunque svariate versioni del diario:

  1. la versione originale di Frank;
  2. la versione riadattata per essere pubblicata;
  3. una speciale edizione limitata che contiene entrambe le precedenti, con prefazione di Jessica Fletcher;
  4. la versione censurata per i minori;
  5. la solita banale e malriuscita copia tarocca prodotta in Cina;
  6. la copia in possesso della biblioteca del mio paese, a cui mancano due pagine, sicuramente per via della censura della loggia massonica.

Negli anni successivi alla pubblicazione, il diario venne adattato per diventare un musical, un'opera lirica, un film d'azione con Jean Claude Van Damme, una commedia con Christian De Sica, un quadro espressionista e un concerto per pianoforte e maracas.

Sequel

Nonostante la tragica morte della famiglia in seguito alla rottura dei freni delle montagne russe, Anna non si tirò indietro e scrisse tanti altri romanzi di fantasia esattamente come lo è l'opera che l'ha portata alla ribalta.