Società Sportiva Calcio Napoli: differenze tra le versioni
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Pur avendo un palmarés inferiore a quello della [[Pro Vercelli]] considera la propria squadra come una tra le più prestigiose al mondo in quanto 800 anni fa fu l'unica ad aver stabilito il record di 10 vittorie consecutive del trofeo "''Pizzeria addò Gerozzo e figli''". |
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Ogni esemplare del ''tifosus napoletanus'' soffre della cosiddetta sindrome di "Si a Napule Turnasse [[Maradona]]". |
Ogni esemplare del ''tifosus napoletanus'' soffre della cosiddetta sindrome di "Si a Napule Turnasse [[Maradona]]". |
Versione delle 00:25, 5 ago 2008
La SSC Napoli è un improbabile gruppo di undici persone che sembra voler dare ad intendere di essere una squadra di calcio. Spesso si fermano a guardare gli uccellini in mezzo al campo, lisciano i palloni come se fossero bombe alla nitroglicerina e trovano da soli carte di 500€ a terra, sul prato degli stadi.
Storia
La fondazione
Il Calcio a Napoli fu scoperto per caso da Masaniello (o Giorgio Napolitano travestito da Napoletano) in una delle sue tipiche traversate della Terronia alla ricerca di Maria o di tua sorella. Dopo aver appreso l'arte dai monaci inglesi di Bassano del Grappa, tornò alle pendici del Vesuvio per insegnare al popolo partenopeo il tanto apprezzato gioco e l'importanza dell'erba a sette punte.
Le prime stagioni
Il primo presidente della società fu Giorgio Ascarelli e non fu certo colpa sua se la prima stagione del Napoli fu un vero e proprio disastro. Effettivamente la squadra era composta da nove persone, più due in panchina. Erano due macellai che combinavano macelli ad ogni contrasto, un poliziotto in borghese da pensionato, un ragioniere di Torre del Greco, un fattore con il maiale al seguito, due cavie da laboratorio e uno che si trovava a passare ed era sempre il primo che capitava. In panchina c'era l'allenatore, ex carcerato per avere assassinato la nonna a colpi di clava sulle gengive e il suo avvocato (non si sa mai), che non faceva altro che ripetere "menu mal cà nun se pò ffà gnente". Era il Napoli di Attila Sallustro, che non si faceva pagare in soldi, ma in macchine. Dopo la prima stagione, dopo un campionato di fuoco, per simboleggiare il miglior risultato ottenuto in campionato, il simbolo della società fu tramutato da cavallino rampante, in ciuccio.
Nel 1928-29, una partita contro la Lazio, valevole per la permanenza in Serie A, finisce in pareggio. Ascarelli riesce a fare il paraculo con quelli della federazione, gli regala un paio di rolex a testa (diventando così un vero e proprio pioniere in questa tecnica) e salva la squadra da un'ennesima figura di merda.
La tendenza negativa iniziale andò invertendosi nella successiva stagione con l'avvento in panchina di San Gennaro, ex giocatore dell'Liverpool che aveva già guidato il Genoa a ben tre scudetti e reso la Pro Vercelli Campione d'Italia (la Pro Vercelli....ma come minchia è possibile?!); e fu la svolta. Con lui giungono alcuni talenti puri quali i giapponesi Mark Lenders, Oliver Hutton e Tom Becker, il terrone Ciro e soprattutto il bomber Sant'Antonio che porta a Napoli una mentalità del tutto nuova e mostra un gioco miracoloso. Gli appassionati crescevano di numero e così Ascarelli realizzò un impianto da 10.000 posti nel rione Sanità: la partita inaugurale si disputa il 16 Febbraio del 1930, quattro ad uno alla Triestina, pochi giorni dopo lo stesso Ascarelli muore di overdose durante i festeggiamenti con San Gennaro.
La stagione 1930-31 fu tra le migliori dell'epoca anche, soprattutto, grazie a San Giovanni Decollato, mediano ex Torino soprannominato "O' Banco de Napule" per l'alta cifra spesa per il suo ingaggio da parte del presidente Totonno 'o Studente di Ponticelli. Alla fine del girone d'andata il Napoli era addirittura secondo, poi San Gennaro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti. Il neo-acquisto Benjamin Price segnò ben venti reti (quattro su punizione e 16 dalla porta). San Giovanni Decollato commentò: "Che Culo!!".
Nel 1931-32 non si riuscì a ripetere quanto di buono fatto l'anno prima e si chiuse con un mediocre nono posto con 35 punti all'attivo, un'altra figura di merda.
Nel 1932-33 una dispendiosa campagna acquisti rischiò di mandare in rovina la società salvata dalla mano della Madonna ma portò alla costruzione di una grande squadra che si piazzò addirittura al terzo posto, nonostante le prestazioni di San Giovanni Decollato fossero a corrente alternata per "questioni di testa".
La qualificazione alla Coppa del Nonno sfuggì solo poiché il Bologna ebbe una miglior differenza preti. A fine campionato, lo stadio chiuse momentaneamente i battenti per lavori di ampliamento e venne trasformato in campo di concentramento.
Con l'arrivo dal Torino di Ken Shiro (soprannominato dai tifosi Ken Ciro), gli azzurri si presentavano tra i favoriti ai nastri di partenza nel 1933-34. L'annata cominciò male ma poi una lunga serie di risultati positivi, con San Pietro a menare le danze, portò la squadra nei quartieri alti della classifica. Risultato finale: terzo posto con 4650 punti dietro Inter e Juve, 4416 reti segnate e 11 subite con qualificazione alla Coppa Europa, primo turno contro l'Admira Vaccher. Due a due in casa, ma cinque a zero per gli austrizzeri a Zurigo con conseguente eliminazione. Si incominciava a sentire la puzza di merda.
A Sant'Antonio fu addirittura tolto il porco.
Anni successivi
Era Maradona
Negli anni '80 a Napoli arrivò Maradona.
Ritenuto da tutti gli Ultras: Dio in terra. Sembrava potesse fare di tutto con una palla al piede ma fu lo stesso Dio che con la sua sete di gelosia ad inviare una Catena di Sant'Antonio al mondo dicendo che il noto calciatore era un drogato.
Cominciò a decadere la carriera del Napoli e quella di Maradona: dopo la decandenza Maradona fu Calciorotato e la squadra fu venduta prima alla Mercato Rionale SRL del Pentolaio Matto Corbelli e poi alla Spongebob S.P.A. guidata dal proprietario del Maneggio di Napoli Naldi.
Negli anni 2000, dopo una serie di fallimenti. Oronzo Canà e zio Fester calciorotarono il Napoli in serie C.
La rifondazione
La società ripartì da li, da sei giocatori effettivi della società, due ultras infiltrati promossi a prima squadra, due riserve in panchina e neanche un pallone disponibile.
Dopo un anno di depressione in C, L'allenatore Edy Reja pensava di diventare Emo (Effetto causato dall'energia negativa di Montesanto) poi si rinsavì e condusse la squadra alla vittoria grazie anche all'avvento dell'eroe delle due Sicilie Emanuele "TikTak" Calaiò, soprannominato così per il suo continuo Tic nervoso, specialmente prima della battuta di un rigore e per la sua insana abilità di preferire il controllo di tacco a quello d'esterno. Con lui il Napoli acquistò un tic in più per poter sconfiggiere gli avversari più temibili del campionato (il Sora, il Martina, il Giulietta, il San'Tostato Del Monte Osto, il Bassano del Grappa).
Dalla C alla serie B il Napoli acquista prestigio e ora la formazione torna a militare in A con i grandi campioni, Cafone Blasi, Panchina Zalayeta, Sidicecheinnazionalefacciopauramacolnapolifacciocagare Garics, LaCanna Rullo, Nonno Sosa, Scomparso Dalla Bona, TicTak Calaiò e Caffè Lavezzi, con sua moglie "Filumena a Currea" famosa per minacciare i difensori avversari negli spogliatoi con una cintura per costringerli a farsi saltare dal suo consorte.
Il tipico tifoso
La SSC Napoli è anche famosa come squadra con più tifosi lagnanti al mondo. Che però amano la loro squadra anche se perde con la Maceratese.
Il tifoso napoletano è riconosciuti dall'"Ente Nazionale Tifosi" come il più pacifico di tutto il campionato, grazie all'alto tasso di "coltellate amichevoli" e "lanci affettuosi di oggetti".
Si riconosce subito sullo stadio dalla sua posa Pantalone aderente e torso nudo, con Maglietta azzurra utilizata come sciarpa e fiero sfoggio dei propri lardominali scolpiti nella sugna.
Rivendica Coerenza e Mentalità, ma per la frustrazione di non sapere che significhino queste due parole lancia bottiglie d'acqua ai Carabinieri.
Pur avendo un palmarés inferiore a quello della Pro Vercelli considera la propria squadra come una tra le più prestigiose al mondo in quanto 800 anni fa fu l'unica ad aver stabilito il record di 10 vittorie consecutive del trofeo "Pizzeria addò Gerozzo e figli".
Ogni esemplare del tifosus napoletanus soffre della cosiddetta sindrome di "Si a Napule Turnasse Maradona".
Sfigati del Napoli
Giocatori celebri
- Attila Sallustro
- San Gennaro
- Diego Armando Maradona
- Giordano Bruno
- Salvatore Bagni
- Ezechiele Lupo Lavezzi
- TicTak Calaiò
- Panchina Zalayeta
Allenatori
Presidenti
- Giorgio Ascarelli (1926-1918)
- Corrado Ferlaino (1969-2932)
- Giorgio Corbelli (1999-1999-1998)
- Aurelio De Laurentiis (2004-ieri)
Rosa 2007/2008
- Difensori
-
Maurizio Domizzi
-
Andrea Cupi
-
Matteo Contini
-
Gianluca Grava
-
Paolo Cannavaro
-
Fabiano Santacroce
- Centrocampisti
-
Marek Hamsik
-
Walter Alejandro Gargano Guevara
-
Manuele Blasi
-
Francesco Montervino
-
Sam Dalla Bona
-
Christian Maggio
- Attaccanti
-
Ezequiel Ivan Lavezzi
-
Marcelo Danubio Zalayeta
-
Marco Capparella
-
Roberto Carlos Sosa
-
Emanuele Calaiò
-
Germàn Denis
- Staff
-
Allenatore:
Edy Reja -
DG:
Pierpaolo Marino -
Presidente:
Aurelio De Laurentiis
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Nel 1927-01 fu scelto come inno del Napoli 'O mariuolo 'nnammurato scritta da Ernesto Murolo di Borbone e Pino Mauro; la canzone fu portata al successo da Mariano Apicella nel 1799 durante la rivoluzione copernico-partenopea.
- La SSC Napoli non perde mai, gioca solo al di sotto delle possibilità.
- La SSC Napoli è la prima squadra di Scudetto 2007 a retrocedere insieme alla Lazio.
- Lo stadio San Paolo, quando il Napoli gioca in casa, detiene il superbo primato di unico luogo d'Europa con un tasso di analfabetismo superiore al 95%.
- La SSC Napoli è una delle poche squadre ad avere sponsor idioti come Sky Captian, Christmas in Love, Natale in Crociera.
- Per un difetto nei macchinari dell'azienda Diadora, le maglie della SSC Napoli dalla stagione 2005/06 a 2020/21 saranno macchiate dal sangue di ratti finiti nelle apparecchiature. La macchia si troverà nella zona in cui viene stampato il logo dello sponsor.
- Lo sponsor che rappresentava di più la squadra era Birra Peroni.
- Le scene dello spot dello sponsor Lete, quello della famosa particella di sodio, sono state girate nella bacheca dei trofei della SSC Napoli.
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