Grattugia a pannelli solari

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Campagna di sensibilizzazione in favore dell'utilizzo della grattugia a pannelli solari promossa dal Ministro dell'Ambiente.
« Donna, per soli 70€ questa meraviglia può essere tua, COME FAI A DIRE DI NO?! E oggi, SOLO PER OGGI, in omaggio con l'acquisto di una grattugia a pannelli solari LA CUCINA IN CUI INSTALLARLA!!! »
(Roberto Da Crema su grattugia a pannelli solari)


La grattugia a pannelli solari è, al pari degli ormai famosissimi frigo a pedali e Scrotowash, uno degli utensili da cucina e da bidet indispensabili per qualsiasi casalinga che non voglia soccombere al logorio della vita moderna.

Una breve digressione sulla grattugia

Antesignana della grattugia a pannelli solari, la grattugia a propulsione manuale, conosciuta anche come gratugia simplex dagli amanti del latino, era uno strumento da cucina in voga nelle comunità pedemontane della Padania nordsudestovestoccidentale, con cui le fiere massaie lombarde solevano radere la schiena dei loro mariti e - senza necessariamente passare per la lavastoviglie - grattugiare la formaggella della Val Brembana stagionata sessanta giorni sulla cassoeula dei figli. La grattugia a pannelli solari si origina a partire da questa sua rozza antenata, proprio come Christian De Sica si origina da Vittorio De Sica, quasi a voler dimostrare l'accuratezza della teoria dell'evoluzione della specie di Charles Darwin, ci credereste?

Le obiezioni degli ambientalisti

Al Gore è da sempre uno dei più convinti sostenitori della grattugia a pannelli solari, che gli ha permesso di diventare quello che è oggi.

Generalmente, in passato, la grattugia a propulsione manuale era ritenuta il miglior strumento per tritare la noce moscata sul bollito di manzo all'erba cipollina, avendo anche vinto un prestigioso premio, il Suor Germana Award del 1998, 1999 e 2004, per questa sua capacità. Tuttavia, sebbene fosse l'utensile da cucina più utilizzato dopo i Miracle Blade, la popolarità della gratugia simplex era destinata a subire un duro colpo.

Un'altra breve digressione sulla grattugia che sembra che non c'entri e invece c'entra

Già a partire dalla fine degli anni '90 l'avvento della new economy aveva introdotto una ventata di cambiamento nei gusti e nella sensibilità delle persone. Ciò principalmente per il fatto che il "new" davanti ad "economy" significava "nuovo" e, dato che non era cambiato un cazzo a livello di economia (tranne i prezzi delle battone in circonvallazione, ma questa è un'altra storia), si decise arbitrariamente di cambiare il modo di vedere il mondo, abbandondo il conservatorismo e decisendo di darsi allo zen e agli iPod. Del resto la scelta era tra abbandonare il conservatorismo degli anni '80 o smettere di seguire Beautiful.

Uno dei capisaldi di questa nuova sensibilità, fu la riscoperta dell'ambiente come patrimonio dell'umanità e non solo come luogo in cui andare in camporella. La maggior attenzione ai problemi dell'ecologia spinse politici del lignaggio di Al Gore, Alfonso Pecoraro Scanio e Iva Zanicchi a impegnarsi attivamente e a proporre nuove soluzioni ai problemi dell'ambiente e per cercare di far tenere addosso i vestiti a Marina Ripa di Meana. Tra questi, vi erano alcuni provvedimenti volti a convertire le vecchie forme di produzione industriale, in produzioni ecocompatibili, introducendo norme che regolassero le emissioni tossiche, che evitassero il disboscamento selvaggio, o semplicemente spostando le fabbriche inquinanti nel terzo mondo.

La pietra dello scandalo: la grattugia a "Occhio alla spesa"

Anche la grattugia comune fu colpita dall'euforia ambientalista di quegli anni. L'episodio che fece mobilitare la coscienza nazionale in maniera definitiva e irreversibile, fu una puntata di Occhio alla spesa del 2005, che venne seguita da otto milioni di telespettatori italiani che l'avevano scambiata per una partita di calcio, oltre che dai soliti tre telespettatori abituali.

La scena che, in seguito, venne chiamata "la pietra dello scandalo" dagli amanti di geologia, vide coinvolti il conduttore Alessandro Di Pietro, il fratello cattivo e politicamente impegnato di Antonio Di Pietro, e una comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari, come nella migliore tradizione del programma.

- Alessandro Di Pietro: “Allora, signora grattugia, che mi racconta?”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Eh, dotto' che je devo di', so' tempi duri, co' quello che costa il formaggio.”
- Alessandro Di Pietro: “E allora, diciamolo, basta con l'omertà: donne, oggi il formaggio lasciateglielo là, a quei facinorosi dei rivenditori!”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Ammazza dotto', che coraggio che c'ha lei, a schierasse contro 'a lobby dei produttori di formaggio”
- Alessandro Di Pietro: “Eh, beh, come diciamo a Roma, quanno ce vo' ce vo'.”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Giusto, dotto', quanno ce vo' ce vo'...”
- Alessandro Di Pietro: “Sì, io non temo le minacce. Ma, piuttosto, mi dica, come mai lei ha quei... cosa sono? Pannelli solari? Come mai non è una grattugia normale? Non sarà un membro della lobby dei Beppe Grillo, eh? Guardi che io non guardo in faccia a nessuno, sono dalla parte dei consumatori, io!”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Ma no, dotto', io sono una grattugia a pannelli solari.”
- Alessandro Di Pietro: “E che vuol dire?”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Eh, pensi, dotto', io so' ecologgica, e pure biodegradabile... nun so se l'ha capita! Ahahahahaha!”
- Alessandro Di Pietro: “No, non l'ho capita, era una battuta di merda, si guardi intorno, non sta ridendo nessuno.”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Embè, si sa che la gente che guarda 'sto programma non capisce un cazzo! Ahahahahahah!”
- Alessandro Di Pietro: “Va bene, comunque, torniamo a noi: mi spieghi come mai la grattugia comune è inquinante e lei invece no.”
- Comparsa con un ridicolo costume da grattugia a pannelli solari: “Allora, dotto', a me nun piace parlare male dei colleghi, però jelo devo di'. Quanno le persone useno la mia collega, la grattugia normale, devono fa' il gesto cor braccio, no? Ebbene, quel gesto produce un sacco di calore sotto forme di energia (mica lo dico io, eh, dotto', lo diceva Aisac Niutòn) e questo calore 'ndo se va ad addensare? Tutto sotto l'ascella e per un procedimento chimico si trasforma in puzza, dotto', nientemeno! E questa puzza 'ndo va? Finisce tutta nell'atmosfera ad allargare il buco nell'azoto o quello che è. Che dramma dotto'!”
- Alessandro Di Pietro: “Eh, ma questa è una vergogna, altroché dramma. È un'attentato alla democrazia, alla natura, all'ambiente, alla società, alla chimica, alle lingue morte, alla coniugazione perifrastica passiva! Non permetterò questo scempio!”
(Si ringrazia il nostro agente infiltrato nella Rai per averci procurato la trascrizione del programma)
Un'emblematica immagine delle pacate manifestazioni ambiantaliste e pacifiste in favore della grattugia a pannelli solari.

Il problema fu subito preso a cuore da tutte le associazioni ambientaliste che si ribellarono all'oppressione delle grattugie a propulsione manuale inquinanti, chiedendo a gran voce che si facesse qualcosa. La persona giusta per risolvere questo problema era l'On. Antonio de Poli, sottosegretario alle minchiate, il quale decise di interrompere per un attimo le sue attività di tutela dei minori e sobbarcarsi questo annoso problema. De Poli, col piglio e il coraggio che da sempre contraddistinguono il suo operato, portò la questione sul tavolo del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ottenne un compromesso dopo una lunghissima ed estenuante trattativa di ben tre minuti.

Fonti interne al Presidente del Consiglio riportano le sue esatte parole sulla vicenda: "Ma porca troia, non vi mobilitate quando candido Dell'Utri, Mastella e Cirino Pomicino a rappresentarvi in Europa e venite a rompermi i coglioni per una grattugia di merda? Ma fate il cazzo che vi pare, porca di quella... ehm... cribbio!"

Un gaudente fanciullo collauda una versione per esterni della grattugia a pannelli solari.

Funzionamento e posologia

Ma ora basta parlare di cazzate, e affrontiamo il tema del funzionamento dalla grattugia a pannelli solari. Il meccanismo propulsore dell'oggetto è costituito, ovviamente, dai pannelli solari, che vanno installati all'esterno dell'abitazione, per evitare lo spiacevole inconveniente di dover portare il Sole dentro casa. Il meccanismo è molto semplice, e, similmente al motore a gatto imburrato, ma senza gattoburro, consente un funzionamento della grattugia a costo zero e senza spiacevoli fuoriuscite di puzza ascellare dannose per l'ambiente e le vostre relazioni sociali col vicinato.

Avvertenze

  • Usare prima dei pasti, durante la replica di Forum.
  • Non tentare di grattugiare il Philadelphia.
  • Contiene lame rotanti e alabarde spaziali, tenere lontano dalla portata degli emo.
  • Un medico su dieci raccomanda inoltre di non assumere in quantità superiori a quanto prescritto nella ricetta. Può provocare allucinazioni in cui si crede di essere Cristiano Malgioglio a una serata al Muccassassina.

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