Gatto alla vicentina

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« Mamma! Che fine ha fatto Lullipulli?? Ormai sono tre giorni che non la vedo! »
(Pampina in cerca del suo gatto dal nome improbabile.)
« Non ne ho idea amore! Vuoi il pollo avanzato dall'altroieri per cena, così lo finiamo? »
(Madre bugiarda che sa perfettamente che fine ha fatto il gatto.)
« È una pratica barbara, crudele e meschina nei confronti dei poveri gattini indifesi. Presto, passami del sale che il persiano è un po' insipido. »
(Coerenza 100% animalista.)

Il gatto alla vicentina è una prelibatezza culinaria tipica del vicentino e, per essere realizzata, necessita di una grande preparazione fisica e mentale.

Storia

La pietanza risale al tempo della Prima Guerra Alleanza vs Intesa quando un soldato di origini vicentine mandato su in montagna, a causa della grave situazione di denutrizione generale e di movimenti intestinali, aprì la borsa regalatagli da sua nonna in occasione del conflitto e vi trovò un seme della Pianta dei gatti. Rifugiatosi in una caverna piantò il seme e gli diede da bere e nel giro di qualche petosecondo la pianta germogliò e crebbe producendo degli ottimi Gatti maturi. Non avendo altra frutta fresca da mangiare i compari del soldato raccolsero i frutti dell'albero e li mangiarono, senza cuocerli. L'usanza di provvedere alla cottura dei gatti nasce solo durante la passeggiata di zio Adolfo per l'Europa quando durante la scampagnata scambiò un gatto per un Ebreo e decise di vedere cosa succedeva dandogli fuoco.

Ricette

Nonostante ci siano molteplici modalità e ricette per preparare un ottimo Gatto, queste sono le più comuni:

Un Involtino felino, pronto per essere consumato.

Gatto in flambè

Uno dei metodi preferiti di Hitler per cuocere i gatti e anche quello che da il sapore migliore.

Ingredienti

  • Un gatto maturo
  • Sedici litri di liquore
  • Una pentola di titanio
  • Una cucina ed una casa ignifughi
  • Un fiammifero o un accendino

Procedimento

  1. Prendere il gatto (direttamente dalla pianta se possibile, oppure uscite a comprarlo o scippatelo al vostro vicino o a vostra nonna, che tanto ne ha una ventina)
  2. Potete rimuovere il pelo del gatto se non lo digerite o vi infastidisce cagare palle di pelo, o potete lasciarlo, rendendo il gatto più saporito e più nutriente
  3. Gettate il gatto nella pentola
  4. Riversateci i sedici litri di liquore
  5. Gettate il fiammifero nella pentola
« Idiota, il fiammifero lo devi accendere prima. Rifai! »

Allontanati prima della detonazione della tua cucina e della tua casa. Terminata la preparazione, se la vostra casa non è ancora collassata su se stessa uccidendo voi e la vostra famiglia, potete prendere il gatto cotto per la coda e servirlo in tavola. Complimenti! Avete cucinato un ottimo gatto alla Vicentina!

Gatto allo spiedo

Questo metodo si spiega da se. Non l'hai capito? Consulta questa pagina.

Gatto Pappano

Pranzo natalizio su modello zio Adolfo.
« Per cucinare il Gatto Pappano,

piatto avezzo al genere umano,
ruba un felino da quella pianta
o da tua nonna che tanti ne vanta.

Preso il coltello, tolta la testa,
raccogline il sangue per poi farne festa.
Sminuzza la coda, taglia la pancia,
poi le interiora spargine in stanza

Come zio Adolfo puoi ritentare,
il Gatto Pappano puoi or cucinare!
Infila dunque il corpo nel forno,
seimila gradi per qualche giorno

Condisci la coda in insalata,
che dentro la testa va conservata.
Termina il tutto con un po' di sale,

con spezie miste e con frutti di mare. »
(Antica filastrocca Vicentina risalente al tempo della passeggiata di zio Adolfo)


Se dopo la filastrocca non ti è ancora venuta voglia di porre fine alla tua esistenza potrai benissimo mettere in pratica la ricetta e sopravvivere alla degustazione. La parte più difficile infatti è ascoltare la ricetta senza provare il desiderio di uccidere gli altri o se stessi.

Gatto crudo

Un gatto ebreo con lo sguardo inquietante...

È il metodo tradizionale di degustare il Gatto alla Vicentina, come anche il più antico.

  1. Prelevare un gatto da dove vi pare
  2. Mangiare il gatto infischiandosene altamente del pelo, dei batteri o del fatto che stesse espletando i suoi bisogni nel momento in cui lo avete rubato.

Note

  • Il 98% delle persone che hanno provato a cucinare e a mangiare un gatto sono morte. Chissà perché...
  • Se tu mangi i gatti, un giorno loro mangeranno te.
  • Tua zia è un gatto travestito da tua zia.

Voci correlate


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