Motore a sogliola

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Vai in giro col berrettino Ferrari ma possiedi una Panda?
Indossi un giubotto Harley-Davidson ma cavalchi una Vespa 50?
Il tuo sogno erotico è farlo con un meccanico dopo esservi spalmati di Tamoil?
Tutto ciò che romba, impenna e sgomma, è in queste pagine!
Non guidare dopo la lettura.

Il motore a sogliola: efficiente, ecologico, saporito e dietetico.
« Per guadagnare spazio potremmo utilizzare un motore a sogliola! »
(Fritz Bülte, ingegnere capo della Mercedes, durante la progettazione della nuova Classe A.)
« AHAHAH!!! Perché non quello a barracuda? AHAHAH!!! Oh, mein Gott! »
(Amedeo Mercedes, titolare della ditta, si mostra scettico riguardo l'innovazione ittica proposta.)
« Ma che carburante usa, il sautè di cozze? AHAHAH!!! »
(Jürgen Vässel, molto presto nuovo ingegnere capo della Mercedes.)

Il motore a sogliola, che da questo momento chiameremo MAS per mera pigrizia, è quel motore con i cilindri in linea disposti paralleli al piano stradale e quindi quasi piatto. Contrariamente a quanto avviene nel motore a gatto imburrato, i pistoni vengono infarinati e lubrificati con olio d'oliva, spesso viene usato il limone per aumentarne la viscosità. Rappresenta un'ulteriore evoluzione del motore a doppio felino, del quale migliora la resa perché non ci sono i due gatti che si guardano in cagnesco.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Motore a sogliola

È molto utilizzato nel settore automobilistico, motociclistico e per trazione ferroviaria; dalla motonautica è restato fuori, più che altro per evitare squallide battute e umorismo di grana grossa. Nonostante gli indubbi vantaggi nell'utilizzarlo, la maggior parte dei consumatori preferisce evitare l'acquisto di un mezzo che alloggia il MAS, perché non sopporta il suo classico odore di frittura di paranza.

Caratteristiche

Schema di funzionamento (semplificato) di un motore a sogliola.

Ovviamente sarebbe del tutto inutile addentrarsi in virtuosismi tecnici, peraltro difficilmente comprensibili ai più, ma occorre farlo, per capire a fondo gli enormi vantaggi che scaturiscono dall'utilizzo di tale prodigio meccanico. La forza motrice si sviluppa per avvitamento vorticoso dell'elemento fulcro (la sogliola), che ruota l'asse con i pignoni e, conseguentemente, l'albero motore (in questo caso un grosso pino). Occorre prestare attenzione ai pinoli, a causa della forza centrifuga potrebbero essere sparati fuori dai pignoni e, se finiscono in un occhio, possono arrecare danni permanenti. Per ovviare al problema, si riveste il monoblocco con degli strudel.
Questo movimento rotatorio è chiaramente innaturale per un animale (possiamo definirlo così tanto non si offende) che procede solitamente in senso orizzontale, sfiorando addirittura il terreno. Il fattore che provoca il moto rotatorio è stato scoperto, nel 1953, dall'ingegnere greco Christos Manourakis, al termine di una sperimentazione durata sei anni. Aveva provato prima con forti scosse elettriche, poi tramite immissione di candeggina ed altre sostanze irritanti, alla fine con gli ultrasuoni otteneva discreti risultati, ma non era abbastanza. Da questa prima fase trasse due grandi insegnamenti:

  1. quando una sogliola si mette in testa di non collaborare, non c'è verso di convincerla;
  2. la sogliola ha uno sguardo indecifrabile e può fingere di ignorarti per ore.

Il punto di svolta si ebbe quando Panagiotis Partannakopoulos, un tirocinante privo di scrupoli e di gusto nel vestire, esasperato dallo sprezzante comportamento dello spocchioso pesce, inserì nel cilindro una battuta d'aglio, prezzemolo e limone, col chiaro intento di farlo marinare prima di giustiziarlo in padella. Sorprendentemente il bestio iniziò a ruotare, quasi impazzito, imprimendo al sistema una potenza di 28.400 cavallucci marini che, facendo un rapido conto, sono circa mezza quintalata di kW, ossia abbastanza per muovere un treno merci carico di mattoni. Manourakis era raggiante, conscio delle enormi potenzialità della scoperta, e dei faraonici guadagni in arrivo, si prodigò affinché il collega avesse quello che meritava. Risolti gli irritanti problemi con le divisioni, corse a depositare il brevetto e, strada facendo, il cadavere nella discarica di Aspropirgos nei pressi di Atene. Il successo del motore era scontato, la caratteristica che lo differenzia dai normali motori "in linea" è l'estrema sottilità sottigl sottiletta, quindi risulta ideale per qualcosa.

Applicazioni

La Fiat 126 Massiccia. Era dotata di motore a sogliola e, dal suo cannoncino calibro 6, sparava letali proiettili di Sushi.

Nel campo delle quattro ruote fu usato nella Fiat 500 Giardiniera e nel modello Condiriso, nella Fiat 126 Bis, in alcuni autobus negli anni settanta (come il Fiat 343) e nella Autobianchi Bianchina. Recentemente è stato installato sulla Mercedes-Benz Classe A, per sfruttare la compattezza di questo motore e consolidare il primato nel mercato delle gattare.
Nelle due ruote era montato su alcuni modelli della BMW come le K100, K1100LT e altre robe di Kappa. La Moto Morini aveva dotato di MAS il bolide di Giacomo Agostini, ma fu costretta a toglierlo in seguito alla denuncia delle altre scuderie. Durante la gara i loro piloti erano costretti a rallentare spesso, per evitare di acciaccare i felini che correvano dietro al campione italiano.
In campo militare si può citare il BMP-3, mezzo corazzato dell'Armata Rossa impiegato durante la Battaglia di Kursk. Durante i feroci combattimenti, i Panzer VI Tiger tedeschi furono disorientati dalla fitta coltre di fumo emessa dai carri armati sovietici, inoltre, molti componenti dei loro equipaggi erano allergici ai prodotti ittici, quindi furono sopraffatti facilmente.
Anche il TGV francese monta questo tipo di motore, ma nella versione "a lumaca" con limitatore di velocità, altrimenti andava riprogettato l'intero impianto frenante.

Dicono di lui

:- Inviato TG1: “Ti trovi bene col nuovo motore a sogliola?”
- Felipe Massa: “Dopo tre giri inizia a puzzare, ma poi ci si fa il naso.”
- TG1: “Puntate al mondiale costruttori?”
- Massa: “Con la versione Mugnaia puntiamo a quello e alle 3 stelle sulla Guida Michelin.”

Voci correlate