Pentola a pressione

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La cuoca di tutti noi è felice di vedere che c'è gente che si preoccupa di diffondere la tradizione della buona cucina, quella di una volta, fatta con tanto amore.


Sembra inoffensiva, eh? Beh non voltatele mai le spalle.
« 150 su 90, è un po' altina eh: le prescrivo un diuretico. »
(Un Medico controlla la pressione della pentola)
« Mi sento sempre sotto pressione...! »
(Pentola a pressione su pressione esercitata da altri)
« So' contrario alla pentola a pressione, 'un si vede il punto di hottura! »
(Chef Tony sul punto di cottura)

La pentola a pressione è un aggeggio usato in cucina, che grazie alla capacità di generare un sole al suo interno permette di cuocere prima gli alimenti. Molti la considerano un'arma di distruzione di massa, non a caso il suo inventore è il cognato di Saddam Hussein.

Un po' di storia

E pensare che era solo una pentola a pressione potenziata. In Giappone non le usano, per qualche strano motivo.

La nostra amata pentola a pressione era già nota agli Antichi Egizi, dove era grezzamente chiamata 'Scatola di terracotta per aumentare la temperatura e la pressione al suo interno facendo così prima a cuocere i cibi da mangiare".

Dobbiamo l'invenzione del primo prototipo nel 6000 a.C. niente meno che a Mr. Satana, a cui diede nome di Bollitore satanico. Non ebbe successo commerciale, se non all'Inferno, dove era usata dal Mefisto per farsi il tè al pomeriggio. Trovò la sua prima applicazione nel 33 d.C. quando ci fu la necessità di bollire e disinfettare i chiodi di un disgraziato che è stato crocifisso.

Nel 1940 Hirohito comprese appieno le potenzialità di tale aggeggio infernale, e fu così che iniziò una conversione di massa di tutte le fabbriche giapponesi in fabbriche di pentole a pressione.

Capito il meccanismo di questa devastante trappola, Hirohito faceva innalzare temperaturara e pressione all'interno della pentola sugli aerei in volo, che poi provvedevano a sganciarla sl'obiettivo. Il risultato all'urto era devastante. Infatti, volendo sperimentare un particolare prototipo di pentola potenziata all'uranio, nel 1945 a Hiroshima è successo un patatrac.

Tanti anni sono passati da quel tipo di pentole, e ora hanno tutt'altro uso. Lo scaltro uomo che fa? Pensa bene di mettere una valvola di sfogo della pressione, in modo da mantenerla costante al suo interno senza causare danni.

Da allora l'uomo la usa per accorciare i tempi di cottura del cibo, semplificando la vita di molte donne ai fornelli, specie in caso di fasoi in potacìn o di un bel risutin.

Il protototipo della prima pentola a pressione, conservata gelosamente al Louvre di Parigi, il Tenente Spock sviluppò e perfezionò il motore a curvatura.

Principio di (mal)funzionamento di una pentola a pressione

Complimenti, il nostro universo sta per essere distrutto.

Dunque, i manuali d'uso vogliono far credere a noi boccaloni che il funzionamento della pentola a pressi si basa su un semplice concetto di relazione temperatura-pressione. Ovvero se la pressione è più bassa l'acqua riesce a bollire a temperature più basse. Viceversa se la pressione aumenta anche la temperatura per portare l'acqua in ebollizione aumenterà di conseguenza.

Ma sappiamo tutti che ovviamente non è così.

Stando a improvvisati "ricercatori", un liquido conntenuto in un una pentola posta sul fuoco non può superare i 100°C, dato che l'acqua evaporando sottrae calore al liquido e alla pentola (sempre secondo loro, mah...).

Grazie a recenti studi dell'eminente professore emerito Chef Tony, è stato svelato il mistero celato dietro il funzionamento di questo macchinario.

Semplicemente, un piccolo motore a 5 cilindri posto giusto sotto al coperchio fa accelerare le molecole di acqua, che sfregando con quelle dell'aria presente all'interno raggiungono temperature non indifferenti. Si parla di qualche manciata di secondi, attimi proprio, e all'interno della pentola il vorticamento del suo contenuto innalzerà la temperatura fino a 600 gradi. Questo è il massimo sperimentato con questo metodo.

Quello che temono un po' tutti.

In sostanza il motore non fa altro che prendere i positroni isotronici e mandarli a cozzare contro gli elettroquark subatomici. Con questi piccoli ed invisibili urti si ha un sensibile e continuo innalzamento della temperatura, fino al limite citato prima.

Menti malate del nostro secolo hanno provato con questa nuova attrezzatura ad aggiungere comunque uranio all'interno della miscela di cottura. Ne è conseguito il fatto che all'interno della pentola, dato il numeroso quantitativo di protoplasmidi acceleranti, continuano ad esserci scontri di molecole e la temperatura aumenta vertiginosamente fino alla nascita di un Sole.

Nel caso il processo dovesse protrarsi ancora per lungo, date le piccole dimensioni del sole all'interno della pentola, breve sarebbe la sua vita, e supposizioni ci insinuano che potrebbe avere luogo un collasso su sé stessa della pentola, dando origine così ad un buco nero. Il noto fisico Stephen Hawking ha trattato l'argomento nel suo ultimo libro "La fisica quantistica delle pentole a pressione".

Vantaggi e svantaggi dell'uso di tale diavoleria

Beh che dire, può certamente far risparmiare tempo, ma non denaro. Ma di questo parleremo dopo. L'uso è facilitato se ci si trova in luoghi particolarmente elevati, come pozzi o magari sulla luna. Questo metodo di cottura è consigliato per le cose lunghe da cucinare, come patate e cereali. Funziona molto bene anche su spezzatini e bolliti.
Bisogna fare attenzione a non usare grassi, perché si incastrano nel buco della pentola. E anche se non si incastrassero si brucerebbero dopo poco, provocando così la perdita di tutti i sali minerali, gli zuccheri minerali e le vitamine minerali, ma di questo a nessuno importa.

Tornando al discorso denaro, solo la pentola costa circa reddisi euro, che vi sembreranno pochi. In effetti sono pochi, ma i costi di mantenimento superano quelli di una ex-moglie inacidita. Il motore a 5 cilindri nel coperchio si può alimentare solo con nitrometano, combustibile che costa circa 12 euro al litro. Ogni minuto di funzionamento consumerà 10 litri. In pratica un piatto di riso vi costa 1200 euro. Conveniente vero?.

Uso della pentola a pressione

Uso della pentola a Vicenza.

Per ottenere un corretto funzionamento bisogna inserire nella Pentola una quantità modesta d'acqua, addizionata in tal caso con un po' di lavanda, per profumare l'ambiente. Molti modelli possiedono un termometro, un barometro, un pressostato, un idrometro, un tachimetro e un parchimetro, il tutto per permettere al fruitore di controllare costantemente pressione e temperatura all'interno. Tutte cagate che non servono a niente, ovviamente. Basta stare sempre accanto alla pentola per monitorarla, nel caso si senta un fischio è meglio correre più veloci che si può (magari salvando famiglia e oggetti di maggior valore).

In linea di massima, la fiamma va tenuta alta fino al raggiungimento dell'ebollizione, dopodiché può essere comodamente alzata ulteriormente per dare quel tocco in più alle vivande.

A cottura ultimata, il contenuto e la pressione della pentola vanno purtroppo e per forza raffreddati e portati a una pressione pressoché accettabile, andrebbe fatto aprendo la valvola di sfiato a mano, ma la gente usa bastoni per non ustionarsi. Nel caso la valvola un bel giorno dovesse ostruirsi e non possiate sfiatare, ordinate subito una bara.

E non fidatevi del libretto di istruzioni, le vostre paure sono tutte fondate.

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