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== Palmarès ==
== Palmarès ==
*23 campionati di [[calcio balilla]].
*10 [[Pan di Spagna]].
*Una Supercoppa Piacentina.
*3 Coppe dalle Fiere.
*4 [[denunce]] per illecito sportivo.
*4 [[denunce]] per illecito sportivo.
*Un trofeo [[Foppapedretti]].
*Un trofeo [[Foppapedretti]].

Versione delle 15:18, 24 nov 2014

Fotocopia

La fotocopia è un alimento di cui si nutre prevalentemente lo studente universitario.

Descrizione

Usi



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F.C. Barcelona

Barcelona
(Stemma)
Logo Barcelona FC
Nazione Spagna
Città Barcellona
Fondazione Tempo fa o giù di lì
Motto
Allenatore [[]]
Capitano [[]]
Scudetti vinti Scudetti vinti

Il Barcelona (abbreviato in barça perché spesso la difesa fa acqua da tutte la parti) è una società spagnola di calcio, nota a tutti per aver copiato le magliette del Bologna.

Storia

Primi anni

Fondata nel 1899, la società calcistica militò i primi anni nelle categorie inferiori della provincia di Messina rappresentando il comune di Barcellona Pozzo di Gotto. La crisi degli anni '20 portò al fallimento diverse aziende che producevano fave, tra cui lo sponsor della squadra che, rimasta senza soldi, venne trasferita in Catalogna assieme a tutto il comune di Barcellona Pozzo di Gotto.

Nel campionato catalano il Barcelona dominò per diversi anni, grazie anche al fatto che in quella regione era l'unica squadra esistente. Il torneo venne però eliminato non molti anni dopo perché il comune non finanziò più il club, che si ritrovò uno stadio con delle abat-jour al posto dei fari a LED e seggiolini in grado di trasformare un culo normale in un cubo perfetto. In più, il capitano Hans Gamper trovò finalmente lavoro come donna delle pulizie.

Dopo aver vissuto per anni soltanto col campionato cittadino e il campionato CSI promosso dai salesiani, il Barcelona decise di competere a livello nazionale ed entrare nella Liga spagnola con un tackle scivolato da dietro. I primi risultati furono un successo, in particolare per l'Athletic Bilbao, l'Espanyol e circa il 100% delle altre squadre affrontate dal team catalano. Il Barça, in poco tempo, si fece la stessa nomina in Spagna dell'Ancona delle meraviglie del 2003/2004.

CF Barcelona

Dopo la guerra civile spagnola alle società di calcio venne proibito di avere bandiere e nomi non spagnoli. Diverso fu il discorso per il Barcelona, che fino ad allora si iscrisse come Una mano alla cabeza FC e aveva il poster dei Los Locos come stemma di squadra, a cui venne abolito il tutto per nome di merda e cattivo gusto. Con queste misure restrittive e con uno sponsor nuovo, il club dovette rinominarsi in Cesare Fiorucci Barcelona, abbreviato in CF Barcelona.

A partire dal 1945, il Barcelona diede una svolta alla propria storia. Vennero ingaggiati calciatori del calibro di Antoni Ramallets, Juan Zambudio Velasco e Valerio Fiori e nello stesso anno la squadra vinse al Fantacalcio, comprando soltanto giocatori del Real Madrid. Più tardi altri successi decorarono il CF Barcelona: nel 1946 batterono tutte le altre squadre della Liga a Chi sputa più lontano, l'anno successivo guadagnarono la Coppa del Rey dai concorsi Kinder e in estate superarono la prova costume.

I trionfi e Pedro Friciòn, l'autista del pullman, accompagnarono il Barcelona fino agli anni '80.

Dream Team

I primi anni '80 non furono così entusiasmanti. Il momento clou avvenne nella stagione 1987-1988 quando il Barça, oltre ad andare male in campionato, si accorse che dei napoletani avevano rapito Diego Armando Maradona già da diversi anni. I giocatori diedero vita all'Ammutinamento di Hesperia, ovvero indissero una conferenza stampa per chiedere le dimissioni del presidente Nunez, pseudonimo di Claudio Lotito. Ottennero però il licenziamento di massa.

Venne quindi nominato un nuovo allenatore: Johann Cruijff, ex stella blaugrana e uomo dal cognome più storpiato della Terra. L'intento dell'olandese era quello di allestire la squadra dei sogni, il Dream Team. Così, a partire dal 1988, comprò Hristo Stoičkov, Michael Laudrup, Ronald Koeman, l'intera nazionale spagnola, trequarti della nazionale brasiliana, un pakistano che cercava di vendere le rose per strada e chiunque passasse nelle vicinanze della Catalogna. Con una formazione composta dallo stesso numero di abitanti di Pechino, Cruijff vinse ben quattro campionati, una Coppa dei Campioni e creò un vuoto nel bilancio grande quanto il buco dell'ozono. Decise allorché di ritirarsi nel 1996 adducendo come scusa dei fantomatici problemi di salute.

L'era del tiki-taka

Negli anni a venire, come tutte le grandi squadre, il Barça venne contornata di altri titoli, guidata da allenatori rigorosamente olandesi come Louis Van Gaal, Frank Rijkaard e Ruud Van Fan Kuul che hanno fatto emergere delle stelle quali Ronaldinho, Rivaldo, Bojan Krkic e circa un'altra quarantina di gente che poi è andata al Milan a perdere ogni traccia di talento calcistico.

Ciò che segnò definitivamente il Barcelona fu l'ingaggio nel 2008 dell'allenatore Josep Guardiola, detto Pep o Puppa. Lui fu l'artefice della strategia denominata tiki-taka e del disprezzo che ne conseguì. In questo modo il Barça negli ultimi anni vinse di tutto, benché queste vincite furono tutte per abbandono: tutti gli avversari infatti, una volta visti giocare i catalani, preferivano lasciare il mondo del calcio e dedicarsi al più pratico sci di fondo da un dirupo. È da allora che il club attua quello stesso stile di gioco, pur avendo cambiato allenatore, che punta a tramortire di noia avversari e tifosi ed è per questo che ogni sconfitta della squadra è accompagnata da un giubileo universale.

Rivalità con il Real Madrid

Calciatori simbolo

Tanti calciatori hanno solcato i campi da gioco con indosso la maglia del Barcelona, la maggior parte di essi l'aveva comprata taroccata dal marocchino. Ma ci sono alcuni che hanno dato anima e cuore alla squadra, alcuni anche un rene, e per questo sono entrati nella leggenda. Tra essi vogliamo ricordare quelli che definiamo i più meglio: