Utente:Zurpone/Sandbox
La malasanità è un metodo operativo utilizzato in ambito sanitario quando le competenze in materia sono carenti o quando la voglia di lavorare risulta deficitaria, cagionando un danno al paziente.
E facendo la fortuna degli avvocati.
Origini
Il primo caso di malasanità è documentato nientemeno che dalla Bibbia: si tratta dell'ablazione di una costola subita da Adamo ad opera di Dio che, pur avendo operato in anestesia totale, non ha indossato i guanti sterili come da protocollo. Al termine dell'intervento, non solo Adamo non era comunque in grado di farsi un autopompino, ma si è pure trovato in compagnia di una donna che gli svuotava regolarmente il bancomat, gli teneva il broncio se si attardava all'osteria dopo le 21 e per finire lo avrebbe tradito con un serpente. E rifiutava il sesso anale. In quel tempo mancavano le schiere di avvocati che sicuramente avrebbero fatto valere le ragioni di Adamo, quindi Dio ebbe gioco facile a cacciarlo dal Paradiso già alla prima rimostranza. In effetti Dio ha sempre fatto un po' come cazzo gli pare.
Elevazione a sistema
Nel tempo è venuto a codificarsi un vero e proprio sistema atto ad operare in perfetta malasanità. Esso si basa su alcuni requisiti essenziali:
- ignoranza. Spesso si parte dal presupposto che l'operatore sanitario sia preparato e competente. Se fosse davvero sempre così, saprebbe come comportarsi di fronte a ogni situazione, riuscendo ogni volta a prendere la decisione più opportuna, sempre nell'esclusivo interesse del paziente. Un'inadeguata conoscenza della materia conduce invece a procedere per tentativi: se il sanitario è geneticamente dotato di fortuna sfacciata riesce ad azzeccare diagnosi e trattamento, mantenendo intatta la sua credibilità e linda la sua fedina penale. Ma è noto che la percentuale di "nati con la camicia" non supera mai lo 0,qualcosa%, di conseguenza, a parte rarissimi casi, il tempo libero dell'ignorante è occupato da dibattimenti processuali, tentativi di conciliazione, contenziosi assicurativi e, non di rado, tentativi di fuga per arruolarsi nella Legione straniera.
- frustrazione. Un Nobel col quale vantarsi sui social network. Ma già all'inizio della carriera si rende conto di quanto la realtà sia lontana dalle sue aspettative: lavora spesso in strutture fatiscenti, con gravi carenze tecniche e professionali, in cui regna la corruzione, lo spreco delle risorse è fuori controllo e i suoi colleghi sono sleali, arrivisti e disposti a tutto pur di farsi le scarpe a vicenda. E la loro vittima preferita è proprio il neofita che vive nel suo mondo fatato. In breve egli si rende conto che i suoi sogni erano proprio sogni, ma di quelli che si trasformano in incubi. Le sue spettative subiscono un tracollo verticale, come quello delle Twin Towers l'11 settembre 2001. A seconda della gravità del trauma subìto, il sanitario viene colpito da un più o meno profondo senso di frustrazione, che si ripercuote sull'attività professionale e annichilisce ogni proposito di miglioramento. La conseguenza è l'adozione di un modus operandi definibile ad magna Carola o ad nerchiam molossi, dichiarato fuorilegge persino da Luigi Di Maio, data la sua palese inefficacia. Anche il frustrato è seriamente candidato all'arruolamento nella Legione straniera.
- distrazione. Ogni attività professionale, da quella più umile alla più prestigiosa, va svolta con concentrazione e precisione: non sono ammesse distrazioni di alcun genere. In medicina questo concetto è portato all'esasperazione. Ciò provoca, come effetto collaterale, proprio quello che si cercava di evitare: la distrazione, o meglio, le distrazioni. Il loro insieme infatti può essere scisso in due sottoinsiemi:
- distrazione endogena, che riguarda le distrazioni scaturite o scatenate dall'individuo: un pensiero collaterale che d'improvviso si insinua nella forma mentis precostituita, un lapsus, un tic, un rutto o una scoreggia non programmata e sfuggita al controllo costituiscono la causa prima di un gran numero di errori umani, ciascuno dei quali provoca un caso di malasanità e, non di rado, lo stroncamento di una brillante carriera.
- distrazione esogena, che comprende tutti quegli stimoli esterni che deviano l'attenzione il più lontano possibile da quello che si sta facendo.
Gli stimoli esterni possono essere di qualsiasi natura: visivi, uditivi, tattili e olfattivi. Si verifica anche il caso in cui quella che per uno è una distrazione endogena, può essere per un altro una distrazione esogena. Fece scalpore a suo tempo il caso dell'ospedale Big Boobs di Manate sul Labbro: il professor Trinciapollo, primario emerito del reparto di chirurgia semidistruttiva, stava eseguendo un difficile intervento su un paziente geneticamente portatore di articolazione scapolo-omerale. Tale bizzarria genetica costringeva il malcapitato a muovere su e giù le spalle per poter masticare i cibi, causandogli gravi problemi nelle relazioni interpersonali. Durante la delicata fase di lussazione dell'articolazione anomala l'anestesista emise un peto saturo di gas esilarante, che usava di nascosto a scopo ricreativo. In pochi istanti l'intera équipe operatoria scoppiò a ridere, senza riuscire a fermarsi. Il professor Trinciapollo, tra uno sghignazzo e l'altro, tentò di portare a termine l'intervento da solo, con risultati devastanti: il paziente ora aveva sì la mandibola indipendente dalle scapole, ma anche l'apparato digerente rivoltato al contrario, cosicché fu costretto a nutrirsi tramite clisteri e a defecare dalla bocca mediante conati di vomito. Inoltre ampie volute intestinali gli fuoriuscivano dalle orecchie.
« Però... ahahahahah... quel tizio... ahahahahahah... un po' di faccia da culo ce l'avevahahahahahah! »(Il professor Trinciapollo poco prima di traslocare a San Vittore)Anche i distratti si arruolano spesso nella Legione straniera, ma spesso si perdono prima di arrivarci.
- disinteresse (...)
- ipertrofia dell'ego (...)
sanitario fresco di studi, e con le migliori intenzioni di questo mondo, si prefigura una carriera brillante, un radioso avvenire e, chissà, magari un - distrazione. Ogni attività professionale, da quella più umile alla più prestigiosa, va svolta con concentrazione e precisione: non sono ammesse distrazioni di alcun genere. In medicina questo concetto è portato all'esasperazione. Ciò provoca, come effetto collaterale, proprio quello che si cercava di evitare: la distrazione, o meglio, le distrazioni. Il loro insieme infatti può essere scisso in due sottoinsiemi: