Legione straniera

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ARRUOLATI NELLA LEGIONE!
Avrai una buona liquidazione.
« Dunque, il motto era: La Legione è la nostra Patria... ma la Legione è francese, quindi la nostra patria è la Francia. Maledetto call center dell'arruolamento. »
(Il legionario realizza la fregatura.)
« Esco un attimo a prendere le baguette. »
(Tipica scusa del legionario che vuole disertare.)
« Garçon! Dica al maître che col foie gras di coccodrillo vedevo meglio uno Château d'Yquem. »
(Legionario francese a mensa.)

La Legione straniera francese (in francese Légion étrangère dé noantrì) è uno storico corpo militare d'élite[...vabè] dell'esercito francese, strutturato su undici reggimenti e tre sostienimandibole; buona parte di essi sono dislocati oltralpe, alcuni oltremare, un paio oltremodo e i restanti oltretomba. Attualmente la Legione conta 7.699 uomini vivi, suddivisi tra 3.413 ufficiali, 3.741 sottufficiali, 534 imboscati e 11 legionari (9 impiegati in mensa e 2 di guardia). Per ragioni che la scienza ignora volutamente, il legionario sviluppa una sorprendente simbiosi con le altre specie che popolano il suo ambiente, discute amabilmente con i cammelli, gioca a briscola con le cimici e ospita famiglie intere di scorpioni nei propri anfibi. Il duro addestramento a cui si sottopone, la dedizione maniacale alle armi e alle arti marziali, ne fanno comunque un individuo poco avvezzo alla pacifica convivenza, un energumeno solitamente grosso come Ivan Drago e col perenne stato d'animo di un Sergente Maggiore Hartman a cui hanno appena dato del finocchio. Insultare un legionario è una delle azioni più stupide da fare in natura, quasi più che strappare le vibrisse ad una tigre del Bengala, o avere come amante la moglie del direttore dell'Agenzia delle Entrate.
Sono comunque uomini con un alto senso dell'onore, ma non ricordano in che armadietto l'hanno riposto.

Storia

A sinistra: Il Gen. Rollet, fondatore del corpo.
Alto a dx: Legionari al "Bagno Zaffira" sul litorale di Riccione.
Basso a dx: Legionari al maneggio "Vecchio Uest" ad Ovindoli.

La Legione fu fondata il 9 marzo 1831 da re Luigi Filippo, detto Fifì le Maròc per via del suo mal celato amore per i "minareti" marocchini. L'idea, che sfiorava il geniale, era di formare un esercito di uomini altamente addestrati e molto audaci, come lui stesso ebbe a dire: "gente con le palle". Purtroppo ci si scontrò con l'ostacolo che i più realisti temevano, i francesi potevano essere definiti sicuramente "pallosi", ma questo non significava che erano dotati dei requisiti richiesti. Il sovrano si era quasi convinto ad abbandonare il progetto, poi ebbe una visione: undici tizi in calzoncini corti bianchi che correvano dietro una sfera, uno di loro, un algerino mezzo pelato e sudatissimo, colpiva con una testata un ragazzone vestito di azzurro e lo abbatteva. Che determinazione! Che uomo! Che chierica![1] Era dunque questa la soluzione? Per vincere qualcosa, o comunque arrivare almeno secondi, servivano gli stranieri?

Il reparto di artiglieria "Dom Pérignon" in azione.

La domanda era ovviamente retorica, ma il re si fece dare comunque la risposta dal fido Ismail Aït-Fanash, consigliere notturno di corte, dotato di sorprendenti doti da stratega milit molto.
La Legione ebbe il suo battesimo del fuoco nella battaglia di Maison Carrée, quando un centinaio di casalinghe della Provenza, armate di fruste per montare la panna, assaltarono il municipio per protestare contro il rincaro del sapone di Marsiglia. Il reggimento subì ingenti perdite, ma si meritò comunque le spalline rosse e verdi dei Granatieri e il tricolore francese, onorificenza che non veniva concessa dal 1794, quando i tre moschettieri compirono l'impresa di trombare la marchesa Louise Debordés-Valcamonique, definita bonariamente "l'amorfa" per via del suo aspetto, che la faceva assomigliare a volte ad un opossum e altre ad una cassettiera in mogano del '600. In seguito la Legione visse il suo periodo di massimo splendore, partecipò alla guerra di Crimea assieme ai piemontesi contro l'Impero russo, poi combatté nella seconda guerra d'indipendenza al fianco dei lancieri di Montebello contro gli austriaci. Gasatissimi per i successi ottenuti, i legionari decisero di "camminare con le proprie gambe", tanto per capire dove potevano arrivare da soli. Nel 1863, giunti in soccorso di Massimiliano I del Messico, rimediarono una batosta che metà bastava dai patrioti messicani, mentre questi ultimi facevano la siesta. Durante la seconda guerra mondiale la legione combatté in Norvegia, Africa, Italia e Germania, sempre operando in gran segreto, tanto che nessuno li ha mai visti da quelle parti. La fame di gloria li spinse fino in Indocina e, il giorno dopo, i musi gialli li respinsero in mare.
Oggi, la legione è parte integrante dell'esercito francese, è spesso impegnata in missioni di peace keeping oltre confine, e continua a mietere successi a Risiko durante i tornei internazionali.

Il giuramento

Codice d'onore del legionario

Articolo 1. Legionario, sei un volontario che ha deciso di servire la Francia, non sapremo mai per quale infamia hai deciso di fare ammenda, ma a noi va benissimo così.
Articolo 2. Se stai leggendo il secondo articolo vuol dire che la parola Francia non t'ha fatto scappare a gambe levate, allora sei abbastanza scemo (o disperato) per diventare uno di noi.
Articolo 3. Ogni legionario è tuo fratello, qualunque sia la sua nazionalità, la sua razza, la sua religione. Se è uno zingaro puoi considerarlo un cugino di secondo grado.
Articolo 4. Fiero del tuo stato di legionario, imponi con la tua figura soggezione e rispetto, anche se avere in testa un pitale non aiuta affatto.
Articolo 5. Ti addestri con rigore, mantieni la tua arma pulita e l'intestino sgombro, hai la preoccupazione costante della tua forma fisica e mentale, quindi smettila di parlare con Wilson!
Articolo 6. Comportati con onore perché la missione è sacra, se le suore sono giovani e carine possiamo chiudere un occhio.
Articolo 7. Nel combattimento, devi rispettare i nemici vinti ed agire senza passione e senza odio, portati il mitra e un paio di granate, quelle possono servire.

Firma (e non far caso alla pistola)


Giornata tipo del legionario

Durante il giorno un legionario si addestra continuamente.
  • 4:55 - Sveglia: chi non è già sveglio per il russare dei camerati o per gli afrori compositi di peti e sudore, viene invitato a lasciare la branda da una cannonata, cioè viene colpito sul cranio con la canna di un cannone.
  • 5:30 - Riordino della camerata: pidocchi, pulci, scorpioni e sabbia vengono ordinatamente serrati in fila sulla branda, in modo da poterli comodamente ritrovare alla sera.
  • 5:30 - 7:00 - Igiene personale: la carenza d'acqua ha favorito la diffusione dei profumi (francesi, ovviamente), ma è altrettanto diffuso un metodo di pulizia "a secco", mediante l'utilizzo di grattugie, carta vetrata o contro qualunque superficie scabrosa.
  • 7:00 - 7:30 - Adunata nell'area della compagnia e colazione: scarnificata e sbarbata a dovere, la compagnia viene passata in rassegna dal preside comandante, che procede all'appello. Solo i presenti hanno diritto alla colazione.
  • 7:30 - Riunione della compagnia e alzabandiera[2]: si approfitta di questo momento per stendere anche il bucato lasciato in ammollo dalla notte precedente.
  • 7:30 - 9:00 - Attività sportiva: nessuno arriva mai primo, al massimo secondo, questo per onorare la tradizione francese.
  • 9:00 - 9:30 - Riordino: fate quello che ho detto, ve lo ripeto... fate quello che ho detto.
  • 9:30 - 12:00 - Addestramento o lavoro: questo è il problema.
  • 12:00 - 13:30 - Pranzo e igiene personale: dopo averla usata per lavarsi i piedi, e poi i denti, l'acqua è perfetta per un saporito brodo.
  • 13:30 - 14:00 - Adunata nell'area della compagnia: nel caso non si riesca a trovare, ci si vede tutti alla circonferenza.
  • 14:00 - 17:30 - Tattiche militari: si gioca Risiko, facendo vincere il tenente istruttore che ci tiene parecchio.
  • 17:30 - 5:30 - Libera uscita e puttane (per chi ha il permesso e non ha la gonorrea).

Oppure:

Struttura della Legione

Attualmente la Legione è strutturata in 11 reggimenti, ciascuno dei quali specializzato ad operare con armi particolari e in ambienti specifici. Sono coordinati dal comandante supremo Gen. Jean-Pierre Flambé, un novantenne che è convinto dal 2009 di dirigere il corpo di ballo dell'Académie Royale de Danse.

Alcuni gloriosi reparti della legione straniera. A sinistra: Genio porchettari.
Alto a dx: XXI° Incursori notturni. Basso a dx: IX° Crocerossine.
  • 1º Reggimento frombolieri (RE.FRO[4].), basato ad Aramìs, specializzati nelle battaglie a sassate.
  • 3º Reggimento subbaqqui (RE.SUBBY.), basato a Les Deux Alpes, specializzati nelle tattiche imprevedibili.
  • 7º Reggimento paraculi (RE.PA7.), imboscato a Sharm el-Sheikh, composto quasi interamente da raccomandati.
  • 1º Reggimento cammellieri (RE.CAMEL.FILTERS), di stanza nel Gabon, truppa logistica e di supporto.
  • 5º Reggimento porchettari del genio (RE.PORC...), di stanza in cucina, esperti con le armi da taglio e nella farcitura dei panini.
  • 1º Reggimento incursori notturni (RE.VIA.DA.E.BAL), di base a Lampedusa, specializzati in riconsegna carrelli del supermercato e raccolta pomodori.
  • 4º Reggimento crocerossine (RE.CRO4.), basato a Platinette, abilissimi nel travestirsi ed infiltrarsi tra le fila nemiche.
  • 1º Reggimento accattoni (RE.H.), dotati di Apecar, specializzati nel recupero di materiale bellico, filo spinato e scaldabagni rotti.
  • 1º Reggimento straniero di fanteria (RE.STRAFAN1.), basato ad Abu Dhabi, composto interamente da stranieri e quindi da temere.
  • 2º Reggimento straniero di fatteria (RE.STRAFAT2.), basato nella Guiana francese, impegnato con i cartelli colombiani della droga.
  • 1º Reggimento rumeno di furfanteria (RE.STUPRO1), rinchiuso a Regina Coeli, specializzati in agguati nell'ombra.

Tradizioni della Legione

Un legionario non ha paura di nulla, e farebbe quasi di tutto per guadagnarsi la Imbécile Croix.

La festa del corpo è il 30 aprile, commemora una battaglia avvenuta in Messico nel 1863, in cui una colonna di legionari fu attaccata e sterminata da alcuni patrioti messicani ancora mezzi addormentati dalla siesta. Qualcuno dirà che è strano celebrare una sonora batosta, che tutti gli altri corpi del mondo festeggiano normalmente una grande vittoria, magari anche piccola. In effetti la data è definita "provvisoria", dieci anni fa i vertici avevano proposto quella in cui il corpo trionfò all'annuale torneo di freccette di Mogadiscio, o la volta in cui vinse un Pupazzo Gnappo alla pesca della Festa dell'Unità di Gibuti, di altri successi nessuno ha memoria.
La Legione, in occasione della festa nazionale francese, durante la rassegna militare del 14 luglio sui Champs Elysées, sfila sempre per ultima e questo è dovuto al loro passo particolarmente lento. Quando raggiungono la tribuna d'onore, in genere, c'è rimasto solo qualche anziano pluridecorato su una carrozzina per invalidi. Tutti gli altri sono già al ricevimento, compresi gli accompagnatori dei disabili, che torneranno a prenderli a tarda notte, prima che l'umidità compia un brutale sterminio. Nel corso della parata il corpo trasporta una pagoda (ricordo della batosta rimediata in Indocina) ricca di elementi metallici che tintinnano ad ogni passo, se non fossero già in piena fase REM gli spettatori creperebbero dalle risate.
Una delle caratteristiche dell'uniforme della Legione è la fusciacca azzurra, portata in vita sotto il cinturone, ricavata da un filato di lana di capra boliviana. Il tessuto, utilizzato principalmente dalle guide andine durante i rigidi inverni sugli altipiani, assorbe tutto il sudore del legionario, causandone a volte la morte per disidratazione. Secondo i registri del corpo, il 37% dei legionari caduti sono vittime della sfilata.

Legionari celebri

Due eroici legionari del passato: Jean-Crêpe Suzette (detto il Conquistatore di Nabir Al'Bar) e Dominique Baghèt (Battaglia all'Oasi di Skuffya).

Diciamo subito che "diventare un legionario" è un pensiero che si affaccia spesso in soggetti che hanno grossi problemi a relazionarsi coi propri simili. Le statistiche non fanno però chiarezza su un punto ritenuto "il nocciolo della questione", e cioè:

« Il legionario tipo, era già un bastardo prima di arruolarsi? »

Di sicuro tende a diventarlo. Scorrendo un elenco di ex legionari, ci troviamo gente come Miguel Atienza (criminale spagnolo), Shapur Bakhtiar (politico iraniano), Siegfried Freytag (aviatore tedesco della seconda guerra mondiale), Ante Gotovina (generale croato, processato dal tribunale dell'Aia per crimini di guerra) e Rolf Steiner (capo dei mercenari in Biafra negli anni '70). Tutta gente che è meglio perdere che trovare, simpatica come un esattore della camorra. Nell'elenco figura anche Pal Nagy Bocsa y Sarközy, padre dell'ex presidente della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy, il cui crimine più grande è quello di non riuscire a tenerlo dentro le mutande, e soprattutto di non usare il preservativo.

Il senat sergente Hubèrt Bossì, mago dei travestimenti, tenta di infiltrarsi tra i ribelli algerini.

Voci non confermate affermano che anche Renato Brunetta ha fatto parte del corpo[5], ma visto che arriva appena al di sotto delle palle di un dromedario, accogliamo la notizia con moderata diffidenza. Poi si scopre che ne sono venuti fuori anche scrittori, uomini d'affari, pittori e musicisti, ma basta pensare che permettono di cantare persino a Robbie Williams e tutto acquista un senso. Anche tra gli italiani troviamo personaggi interessanti, uno di questi è sicuramente Giuseppe Bottai. Egli fu governatore di Roma, governatore di Addis Abeba, ministro delle Corporazioni e ministro dell'Educazione Nazionale, rappresentando per Benito Mussolini quello che Angelino Alfano è stato per un recente dittatore pelato, una solida lingua sulla quale sedersi. Tra gli scrittori possiamo citare Tony Sloane, un britannico, che ha raccontato in un suo libro (Ma chi cazzo me l'ha fatto fare?!) la sua avventura nella Legione nel 1988. Per non parlare addirittura di un prete, Don Matteo Raiuno, quando era giovane e si faceva chiamare Terence Hill, di quel periodo da scapestrato ricorda ancora le dure parole del suo sergente istruttore Profitterol:

« Sei quello che porta la bandiera cazzo! Quindi alzati e marcia con gli altri, oppure muori e levati dalle palle! »
(Jean-Philippe Profitterol, Serg. Istr. IV reparto Assurdatori.)

Note

  1. ^ Spiazzo sovrastante la cervice privo di peluria
  2. ^ a chi riesce
  3. ^ facoltativo
  4. ^ ammettetelo, per un attimo l'avete pensato
  5. ^ magari di una metà
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 11 maggio 2014 col 36.4% di voti (su 11).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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