Prallo: differenze tra le versioni
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Versione delle 18:09, 23 set 2015
Il prallo è un oggetto antichissimo, antenato della vanvera, il cui scopo è quello di musicare e profumare l'aria calda e pressurizzata proveniente dall'intestino, ed espulsa dall'ano, anchesì detta scoreggia.
Storia
Non è ben nota l'origine di codesto strumento, anche se molti esperti archeologi affermano già nell'antico Egitto il prallo era largamente in uso. Si narra l'anonimo inventore fosse un musico di corte, il quale, volendo ampliare i propri orizzonti a livello creativo, progettò uno strumento musicale che potesse essere suonato dallo sfintere, così da poter animare le serate del suo Signore con un terzetto di strumenti, anziché un banale duo. Sta di fatto che il prallo ebbe talmente tanto successo, che fu adottato da tutta la nobiltà egizia (successivamente greca, romana ecc...).
Conformazione
Il prallo è un oggetto in legno o in ceramica, delle dimensioni e delle fattezze di un uovo di gallina (anche se sono stati trovati esempi di pralli delle dimensioni di uova di struzzo[1]), dotato di due fori comunicanti e un comodo cordoncino nella parte esterna. Al suo interno possono essere poste erbe aromatiche, sicché, all'espulsione della scoreggia, sia possibile rinfrescare l'aria, meglio di un diffusore elettrico. Il tipico suono del prallo, quando la scoreggia vi passa all'interno, è molto simile a quello di una trombetta, anche se, a seconda della potenza dell'aria emessa, questo suono può variare dalla similitudine con un fischietto a quella con un bassotuba.
Manuale d'uso
Curiosità
- La Raid, nel 600 a.C. brevettò il "Prallo Anti-Zanzara", inserendo citronella e geranio nell'utile strumento.
Note
- ^ per i culi più esigenti
Voci correlate