Magica Magica Emi

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« Era più originale la mia lambretta col motore 850. »
(Pier Paolo Pasolini sulla trama di Magica magica Emi.)

Magica magica Emi (titolo originale 魔法のスターマジカルエミ, letteralmente L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente) è un anime del 1985, in cui si ritrovano la magia di Memole dolce Memole, i colpi di scena di Wile Coyote, la morale di South Park e la tenerezza di Ken il guerriero. In altre parole si tratta di un pastrocchio che puzza di già visto come una scoreggia di Bombolo.

Intreccio

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Antefatto credibile ed articolato come una dichiarazione di Paolo Bonaiuti

Lo strano braccialetto che indossa sempre Mai.

Mai Kazuki è una ragazzina di 10 anni appassionata di arti magiche, che sogna di diventare una prestigiatrice per potersi esibire nella compagnia di maghi gestita dai nonni: in pratica, la stessa ambizione dei figli di notai e avvocati nostrani. Tuttavia, a differenza di costoro, che in generale vantano un indiscutibile talento grazie anche ad un gene che permette loro di riportare sistematicamente risultati eccellenti negli esami di abilitazione alla professione, la ragazzina è talmente imbranata da impiegare da tre a quattro ore per abbottonarsi l'uniforme scolastica, che consiste in una tuta da ginnastica.

Una sera, però, giocando a nascondino col fratellino, Mai nota una luce che volteggia a mezz'aria intorno a lei e poi sale per le scale. Nessuno oltre a lei riesce a vederla, anche perché ai Kazuki è stata tagliata la corrente da due mesi; ciononostante si precipita ad inseguirla fino in soffitta, prima di vederla scomparire dentro l'armadio. Senza pensarci due volte, Mai apre le ante e vi trova un vu cumprà che tenta di rifilarle un bracciale luminoso. Mai, la cui inettitudine è seconda solo alla sua passione per il ciarpame di gusto discutibile e ad alto tasso di componenti tossiche, non resiste all'offerta e ottiene l'oggetto in cambio delle Lelli Kelly e dell'iPad.

Una volta completato lo scambio, Mai indossa il bracciale, al cui interno si trova uno specchio che emette bagliori intermittenti e inizia a parlarle. La ragazzina, però, sembra non prestare particolare attenzione alla cosa, finché dal bracciale non esce un guantone da pugilato che la tramortisce con un violento montante. Una volta riavutasi, Mai chiede all'immagine riflessa sullo specchio da dove provenga e, mentre lei termina di raccogliere i denti sparpagliati sul tappeto, lo specchio risponde di essere un'entità proveniente da un'altra dimensione dotata di poteri magici. La ragazzina inizialmente tituba, dato che quella era la frase che ripetevano tutti i venditori porta a porta del Giappone, ma si lascia convincere quando, alla sua richiesta di farle ritrovare il sorriso di prima, dal bracciale si materializza una dentiera.

Vinta l'iniziale perplessità, Mai dichiara di aver sempre sognato di diventare una velina. Lo specchio, però, le fa presente di essere in grado d'esaudire i sogni, ma non i miracoli, e tra fragorose risate la invita a considerare mestieri meno assurdi quali l'operatrice di call center o la tornitrice. La ragazza, udita questa risposta, con le lacrime agli occhi prova ad intavolare una trattativa, che si conclude con lo specchio che acconsente a farla divenire un'illusionista poco prima che lei lo getti nel cesso. Scampato il pericolo, la misteriosa fonte di luce assicura Mai che sarà sempre al suo fianco in caso di bisogno, quindi, alla sua richiesta di rendersi visibile, si trasferisce nel corpo di un pupazzo a forma di scoiattolo abbandonato in un angolo, ricoperto da due dita di polvere e da evidenti tracce di pisciate di cane. Il pupazzo si anima all'istante e salta sulla spalla di Mai, che da allora in avanti è costretta a girare con addosso un peluche le cui sembianze si collocano a metà tra una pantofola e un sacco per il rifiuto umido e il cui odore ricorda da vicino i fiori di campo. Appena concimati.

Nascita di un personaggio che riveste per la storia degli anime la stessa importanza di Ted Nugent per la meccanica razionale

La sera stessa Mai, come di consueto, partecipa allo spettacolo della compagnia di famiglia come facchina quando, mentre il nonno sta segando in due la consorte, Topo entra in scena e pianta un punteruolo in una caviglia rimasta fuori dalla scatola. Subito dopo, la contorsionista rinchiusa nel contenitore esce bestemmiando in ceco e prova ad assestare un calcio al peluche semovente, facendo partire una scarpa che manca Topo ma colpisce in pieno volto l'anziano, la cui sega schizza ad altezza d'uomo lungo tutta la galleria scalpando cinque spettatori. Mentre l'esibizione sembra ormai incanalarsi verso un esito tale da far sembrare un risultato dignitoso l'intervento americano in Vietnam, Topo prende da parte Mai invitandola a pronunciare l'immortale formula magica:

Mai indispettita dopo l'ennesima cagata di Topo sulla sua maglietta.
« Pampulu, pimpulu, parim pampùm! »
(Ma quale plagio, è solo che questa formula magica si trova anche in un altro anime, tutto qua.)

Appena proferite queste parole, Mai inizia a volteggiare in un turbinio di bolle apparse dal nulla e si ritrova trasformata in una ventenne dall'aspetto improponibile: capelli verde cetriolo rancido, fiocco proveniente da una cesta natalizia vecchia di sei anni, panciera coi bottoni indossata a mo' di camicia, farfallino da portiere d'albergo del Monopoli, guanti ascellari, calzamaglia lilla di una pacchianeria tale da essere stata scartata persino da Lady Gaga, mutandoni rosa banditi in 23 paesi perché comprovata causa d'impotenza fulminante e gonnellino giallo di foggia analoga a un asciugamano da bidet. A complemento di siffatta tenuta, in grado di ridimensionare l'impatto visivo di un ecomostro, si materializzano inoltre cappello a cilindro e bacchetta magica identici a quelli in palio alla pesca di beneficenza della festa dell'Unità di Yokohama.

Furente per la mise, che avrebbe voluto con gonnellino arancione e senza mutande, Mai punta la bacchetta contro Topo, trasformandolo all'istante in una lettiera per gatti, quindi, resasi conto delle prodigiose capacità che ora detiene, si fionda sulla scena producendosi in fantasmagorici esercizi di prestidigitazione. Il pubblico rimane ammutolito di fronte all'abilità della maghetta, che conclude il suo sfavillante show martellandosi le palle.

L'ascesa verso il successo, più travolgente dell'avanzata dell'Armata italiana in Russia

Emi, sempre in prima linea contro il buon gusto nel vestire, riproduce il Big Bang sul proscenio.

Tra i più entusiasti in platea figura Shigeru Koganei, un pappone con agganci in TV, che rimane tanto estasiato dall'esibizione dell'affascinante illusionista[citazione necessaria] da dimenticarsi di chiederle di passare la notte con lui in albergo. Con l'aiuto del fido agente Madoka Kokubunji si affretta dunque a scritturarla e si precipita a proporre i suoi spettacoli ai massimi dirigenti della televisione giapponese. Decide inoltre di affibbiarle il nome d'arte di Eminem, accorciato poi in Emi perché durante la stampa del contratto è finito l'inchiostro nella stampante.
I capoccioni dell'emittente tv, tuttavia, si mostrano da subito scettici nei riguardi della prestigiatrice, sostenendo che se il pubblico volesse guardare numeri d'abilità e una tizia vestita atrocemente manderebbero in onda il circo di Moira Orfei, perciò decidono di parcheggiarla come valletta nella versione nipponica di OK il prezzo è giusto. I suoi manager, tuttavia, non si perdono d'animo e convincono il consiglio d'amministrazione a riservarle la prima serata dopo che, con un altro dei suoi strabilianti trucchi, Emi fa apparire una serie di dossier fotografici che ritraggono i consiglieri in babydoll mentre si frustano le chiappe a vicenda con delle manine appiccicose delle patatine.

Lo spettacolo magico si rivela un successo tale da essere riproposto per tutta l'estate successiva, scatenando le proteste di Alvaro Vitali ed Edwige Fenech che, a causa della riduzione delle repliche dei loro film, ormai non erano più riconosciuti nemmeno dal macellaio. Milioni di spettatori assistono all'esibizione inchiodati alla poltrona come ministri e di pari passo con il successo del suo spettacolo anche la notorietà di Emi cresce esponenzialmente, al punto da permetterle di giungere in breve ad ottenere partecipazioni ai talk show come opinionista, comparsate nei cinepanettoni e cruenti edit war alla sua voce su Wikipedia.

Lo storico cammeo della maghetta in Slam Dunk.

Non tutto, però, è rose e fiori all'interno della compagnia con cui la maghetta si esibisce, i Magic Harry. Tra i componenti della scuola di prestidigitazione iniziano a serpeggiare i contrasti, dovuti al fatto che mentre questi si sobbarcano ore e ore di prove ogni giorno, la loro punta di diamante si dedica alla bella vita nelle discoteche più alla moda del Giappone e si presenta unicamente per gli spettacoli, spesso pure in ritardo perché trattenuta da un codazzo di fungirl in delirio o dal suo stuolo di prestanti groupie. I dissapori si palesano per la prima volta sul palco della sagra del ghiozzo di Fukushima quando, durante la presentazione del suo calendario senza veli, Emi arriva in scena vistosamente ubriaca, con il corpetto mezzo sbottonato e, barcollando verso il microfono, fa cadere il cilindro dove nascondeva diversi preservativi usati e un frustino; quindi, introducendo gli anziani titolari dell'accademia, nel ringraziarli emette un rutto tale da far volare i loro parrucchini.

Inferociti per l'accaduto, i coniugi Nakamori manifestano l'intenzione di allontanare la loro migliore prestigiatrice, ma desistono in seguito alle sue immediate scuse e alla rilettura del loro contratto televisivo, che prevedeva in caso di rescissione una penale pari alla riduzione in schiavitù di tutti i componenti della compagnia e delle loro famiglie fino alla quinta generazione. Decisiva per la ricomposizione degli screzi all'interno dello staff è l'intercessione di Mai, preoccupata dalle liti e dal non saper neppure soffiarsi il naso senza prima trasformarsi.

Possono quindi continuare le scintillanti performances che Emi e compagni sfoderano con una frequenza maggiore dei salti di Belen Rodriguez da una ceppa all'altra, mietendo successi in serie e riuscendo ad aggiudicarsi in rapida sequenza cinque concorsi per artisti emergenti, due telegatti, una coppa Italia e tre stelle sulla guida Michelin. La consacrazione, però, giunge al momento della nomination al festival della magia e della cazzuola di Osaka, che i Magic Harry vincono grazie ad una memorabile esibizione al termine della quale Emi si libra in volo all'interno di una bolla luminosa e inizia a bersagliare i giurati con banconote da 99.99 euro.

La fine della storia e il meritato oblio

Il copione degli ultimi cinque episodi.

La popolarità di Emi tocca l'apice in seguito al conseguimento dell'ennesimo, prestigioso riconoscimento grazie al quale ottiene il diritto di partecipare al Live Aid, dove sale sul palcoscenico insieme agli U2 e pronuncia un accorato appello contro la fame nel mondo, invitando il pubblico ad evitare gli sprechi. Emi e Bono Vox indicano indignati un pentolone di pasta aglio olio ed elio e un intero orso arrosto avanzati dai chioschi fuori dallo stadio e danno il buon esempio in mondovisione divorandoli in pochi bocconi, prima d'intonare uno struggente duetto sulle note di La società dei magnaccioni.

Tuttavia, proprio a questo punto la produzione fa sapere di aver terminato i fondi a disposizione per il completamento dell'opera e di dover consegnare anche le serie intere di Pollyanna e David Gnomo entro una settimana prima, pena il licenziamento in blocco dei realizzatori in virtù dell'articolo 18 giapponese, che prevede per i lavoratori inadempienti l'harakiri. Lo stato di spaesamento degli sceneggiatori è tale che i due episodi successivi alla notizia consistono nella messa in onda di alcune scene tagliate da I cinque samurai e di un'ora di monoscopio, dopodiché i poveri autori imbastiscono in qualche modo un finale talmente affrettato che negli ultimi fotogrammi sono ancora visibili cancellazioni, sgorbi e minacce di morte alla produzione.

Poco dopo la trionfale serie di esibizioni e l'incasso delle prime fatture, infatti, i nonni di Mai comunicano la loro intenzione di sciogliere la compagnia, adducendo motivazioni paradossali quali il non aver più nulla da insegnare a degli allievi che solo due giorni prima hanno imparato ad allacciarsi le scarpe e l'accoglimento dopo decenni delle loro domande per la pensione d'invalidità. L'ultimo show viene fissato per la sera di Capodanno, subito dopo aver finito di scolare il cotechino, e l'affluenza prevista obbliga gli organizzatori a tenere l'evento all'aeroporto internazionale di Tokyo, più precisamente presso lo sportello reclami.

Mai comprende dunque di non poter più sperare di ereditare l'accademia di prestidigitazione e piomba nella più completa disperazione, e a nulla valgono i ripetuti tentativi di Koganei di convincerla a riciclarsi in televisione sulle orme del mago Forrest e di Anna Maria Galanti: nonostante le promesse di poter triplicare il suo ingaggio grazie alla notorietà acquisita e all'aiuto di una mitragliatrice sotto la calzamaglia, nonché di faraonici benefit comprendenti elicottero privato, un costume nuovo con perizoma e autoreggenti e l'abbonamento a vita a Top Girl, Mai decide irremovibilmente di rinunciare ai suoi poteri. Nella sua scelta è spalleggiata dal fedele Topo, che la invita a riflettere sulla caducità della fama ottenuta tramite la magia con queste parole:

« Dannata parassita, io ti permetto di fare i soldi e tu in cambio mi dai solo un paio di scatolette di Simmenthal che fai sparire dalla mensa dei poveri. Trovati un lavoro una buona volta! »
La prestigiatrice nelle vesti di testimonial degli occhiali firmati Lapo Elkann.

Si arriva dunque all'esibizione conclusiva dei Magic Harry, che mettono in mostra il meglio di sé riuscendo per la prima volta ad indovinare la carta scelta casualmente da uno spettatore, una Visa. La scena quindi è tutta per Emi, che si congeda con uno spettacolo mirabolante in cui:

Al termine dell'esibizione Emi, a grande richiesta del pubblico, moltiplica lo spumante e il panettone, dopodiché lancia il tradizionale trenino e, alle prime note dell'immancabile Disco Samba, svanisce definitivamente dietro le quinte diretta di gran carriera verso il bagno. La verità sulla sua identità si rivela a tutti quando, qualche minuto più tardi, Mai torna sul palco con una sgommata sulla gonna visibile dal satellite.

La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

Mai Kazuki

Mai, perduti i poteri magici, finisce a fare la cameriera al bar di Occhi di gatto.

Sulla carta l'elemento di punta dell'intera vicenda, si tratta dell'unico protagonista nella storia degli anime ad essersi aggiudicato al Lucca Comics & Games i premi come Miglior personaggio di contorno e Miglior suppellettile. Potremmo dilungarci sulla sua caratterizzazione e sulla sua evoluzione nel corso della storia, ma per spiegarle esaustivamente non basterebbe un biglietto da visita.

Magica Emi

Illusionista, cantante, conduttrice e carpentiera, è la controparte magica di Mai e rappresenta tutto ciò che la ragazzina, malgrado i suoi sforzi, non potrà mai essere. Sotto quest'aspetto incarna la morale tipica dei cartoni animati giapponesi: se in quelli americani, infatti, un protagonista con la sola forza di volontà può respingere persino un'invasione aliena, nelle opere del sol levante, per quanto tu sia una pippa, arriva sempre un superpotere a risolvere i tuoi problemi. E se così non è, puoi sempre trombarti una maestra con la sesta di tette oppure prendere parte ad un avvincente tentacle rape.

Misaki Kazuki

Fratellino minore di Mai, è un bambino di quattro anni che trascorre le giornate prendendosi beffe della sorella, ad esempio sostituendole il cestino del pranzo con quello dei vermi da pesca o togliendole la sella dalla bicicletta per poi guardarla mentre si reca a scuola in cyclette.

Yuko Kazuki

Madre di Mai e Misaki nonché figlia dei titolari dei Magic Harry, è anch'ella un'ex prestigiatrice che però ha abbandonato l'attività in seguito alla nascita della figlia, a causa di una depressione post partum che ancora l'attanaglia a distanza di dieci anni. Nonostante dichiari a più riprese di essere felice della scelta compiuta, in un episodio la si vede giocare a freccette usando come bersaglio una foto della figlia.

Jyunichi Kazuki

Un delizioso pasticcino della premiata ditta Kazuki.

Marito di Yuko e padre di Mai e Misaki, è proprietario di una pasticceria rinomata in tutta Tokyo per la crostata di maiale e a sua volta un illusionista fallito, avendo preso lezioni per corrispondenza dal mago Casanova. Quantunque moglie e figli commettano in più di una circostanza l'imprudenza di parlare di magia in sua presenza, grazie alla sua proverbiale bonomia egli glissa seraficamente sull'argomento, limitandosi a rinchiudere l'intera famiglia in laboratorio e ad obbligarla a stendere pasta sfoglia per una notte intera.

Haruko e Yusuke Nakamori

Fondatori e titolari dell'accademia di prestidigitazione più antica del Giappone, nel senso che è sorta prima dell'emersione dell'arcipelago nipponico dall'oceano. Si tratta di una coppia di amabili vecchietti che ha formato generazioni d'illusionisti, maghi e ciarlatani d'ogni genere grazie ad una capacità tecnica ineguagliata e al rigoroso metodo educativo del bastone e della carota, in base al quale gli allievi indisciplinati venivano prima percossi a sprangate sul mento e in seguito ingozzati con lo sformato di carote della signora Haruko, che le altre famiglie dell'isolato erano solite utilizzare come antimuffa.

Magic Harry

Yukiko, Susumu e Akira, i tre giovani aiutanti dei Nakamori, che in cambio di 10 ore giornaliere di lavoro domestico non pagato insegnano loro i trucchi del mestiere. Di manovale.

Sho Yuki

Diciassettenne figlio di una coppia di prestigiatori, che si esibivano nei Magic Harry prima che i coniugi Nakamori provassero su di loro un trucco imparato in Argentina e li facessero sparire, è una giovane promessa del pugilato così talentuosa da aver inventato un colpo micidiale che da lui prende il nome di Shoryuken.
È continuamente tampinato da Mai, che non si fila di pezza ma che è talmente invaghita di lui da rubargli di nascosto le canottiere madide di sudore dalla borsa, un'abitudine che a lungo andare lo constringe a battersi in un torneo con la maglia del pigiama. Sho ha invece un debole per Emi, che però lo stronca senza appello dicendogli di considerarlo come il due di spade, avendo a sua disposizione un'ampia scelta di briscole a bastoni.

Shigeru Koganei

Emi ascolta sconvolta Koganei che descrive le dimensioni di Madoka Kokubunji.

Produttore televisivo e scopritore di Emi, è una sorta di mostro mitologico dal corpo di otaria e la faccia di Mahmud Ahmadinejad. Grazie alla maghetta riesce in pochi mesi ad arricchirsi alle sue spalle quanto don Verzé, ma dopo la sua scomparsa viene braccato dal fisco per aver dichiarato nel 740 un reddito di 8 yen in gettoni del telefono. Ripara quindi negli Stati Uniti, dove diventa l'artefice del successo di Jem con la medesima ricetta: artista di talento, lavoro nero e capelli tinti con lo smalto per ringhiere. Ha un figlio che prende una cotta per Mai e che, per questa ragione, lascia in Giappone a smazzarsi i debiti al suo posto.

Madoka Kokubunji

È il manager della maghetta e la vittima predestinata degli strali di Koganei, che non manca mai d'imputargli un'eccessiva accondiscendenza verso di lei e il deprecabile vizio di emettere fatture regolari. Emigra anche lui in seguito alla sparizione della sua assistita, trasferendosi in Brasile dove cambia sesso e diventa una star del carnevale di Rio de Janeiro con il nome di Monica Kukujanji.

Topo

Folletto proveniente dalla quarta, quinta e sesta dimensione, è una sfera di luce che può modificare a piacimento le sue vere sembianze animando qualsiasi oggetto e rendendolo più molesto di una mosca con la voce di Claudio Baglioni. Ha il compito di assistere Mai nell'impiego dei suoi poteri, ma in seguito a quanto accaduto nel primo spettacolo ogni volta che accenna ad aprir bocca la ragazza gliela tappa infilandoci un tubo innocenti. Riesce infine a revocarle il bracciale magico minacciandola di spedirla come ospite fissa da Alfonso Signorini.

Adattamento italiano

I dirigenti Mediaset, dopo essersi aggiudicati i diritti dell'anime per l'Italia superando la spietata concorrenza di Europa 7 e di Radio Padania Libera, erano inizialmente decisi a rompere la tradizione di italianizzare massicciamente identità dei personaggi e ambientazione dell'opera, come accadde ad esempio per Galaxy Express 999 che andò inizialmente in onda con il titolo di "Espresso Bologna-Cagliari". Lo stesso Pier Silvio Berlusconi si spinse a dichiarare che, se fossero state fatte alterazioni anche minime alla versione originale, avrebbe lasciato l'azienda di famiglia e si sarebbe umiliato in pubblico.

Il Giappone secondo la tv commerciale anni '80.

Tuttavia, una volta letti gli impronunciabili nomi elencati poc'anzi, preso atto del successo del doppiaggio dei Cavalieri dello Zodiaco e appurato che in Italia la conoscenza di diversi aspetti della civiltà del sol levante sarebbe divenuta di dominio pubblico solo grazie a Mai dire banzai, i doppiatori si videro costretti ad apportare marginali variazioni alla storia. S'imposero perciò:

  • il cambiamento dei nomi di tutti i protagonisti, ad eccezione di alcuni personaggi di scarso spessore, quali il tipo inquadrato in platea al minuto 18 del ventiquattresimo episodio e Mai;
  • lo spostamento dell'ambientazione della vicenda da Tokyo a Cologno Monzese;
  • l'alterazione sistematica delle musiche, che vennero affidate a Cristina D'Avena nonostante nella versione originale fossero cantate dal maestro Miyagi.

Va tuttavia rimarcato che il figlio del futuro premier ha onorato la scommessa persa, diventando editore de Il Giornale e facendosi fotografare in numerose occasioni nell'atto di leggerne una copia, tenendolo sempre sottosopra.

Sigla



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