Ghiozzo

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Alcuni rarissimi esemplari anomali di gò da plastica.
« Non vedo ragione per non fare un risotto con un pesce che è cresciuto sullo scarico del mio cesso. »
(Beppe Bigazzi su risotto con il ghiozzo)
« Ciò, un gò parché el xe un gò, el ga el muso da gò, el corpo de un gò, el magna queo che magna un gò, insomma, el xe un gò. »
(Pescatore veneto sul ghiozzo)

Il ghiozzo (Sin Ghiozzus, anche detto ) è un pesce che si nutre principalmente di scarichi domestici e industriali sospesi nelle acque inquinate. Questa sua propensione lo ha portato a legarsi saldamente con la laguna di Venezia, mentre gli abitanti di quest'ultima hanno imparato a sfruttare questo immenso dono in svariati campi.
Si tratta di un animale estremamente brutto, a causa della sua alimentazione, del quale esiste una variante, detta gò da sassi, diffusa soprattutto nei dintorni di Chioggia, che è riuscita ad evolversi, uscendo dal suo habitat naturale e adattandosi a vivere nella ghiaia, dove un ghiozzo comune non potrebbe sopravvivere. E stranamente non ci riesce nemmeno il gò da sassi.

Il ghiozzo in cucina

Il complesso sistema digestivo del ghiozzo permette a quest'ultimo di utilizzare quello che generalmente viene eliminato dall'uomo per ingrassare, inoltre il suo apparato è talmente efficiente che l'uomo stesso può dopo alcuni giorni utilizzare il che alimentava con le sue feci e i suoi scarti industriali per alimentarsi a sua volta. Questa capacità, probabilmente dovuta all'evoluzione del pesce tra gli scarichi di Marghera, ha portato a una completa indipendenza alimentare della laguna.

La ricetta tipica prevede che il ghiozzo venga rosolato vivo con uno spicchio d'aglio nell'olio bollente, preferibilmente quello per trattori, fino alla morte e al leggero distacco della pelle: sarà pronto quando si metterà ad urlare. A questo punto si procede aggiungendo dell'acqua, da lasciar bollire fino a completa evaporazione, insieme ad un mazzetto di odori: in assenza di questi, vanno bene anche delle fialette puzzolenti. Successivamente si filtra il tutto con un tradizionale attrezzo detto filtro antiparticolato e si utilizza questo brodo per fare il risotto, al quale nella fase di mantecatura vanno amalgamati un po' di burro, un panino al salame e calzini bianchi usati a volontà.

Gli altri usi del ghiozzo

Come detto in precedenza, le straordinarie capacità del ghiozzo hanno donato alla laguna di Venezia un importante vantaggio strategico, data la sua possibilità di essere impiegato in molteplici usi, dei quali andremo a esaminarne qualcuno:

  • I tessuti squamosi che si staccano dal ghiozzo mentre viene rosolato in padella sono uno degli additivi segreti adoperati nelle più note vetrerie di Murano;
  • Impastati con calce e senape, sono un ottimo isolante termico per le chiglie delle navi, basta non immergerlo in acqua;
  • Il colore delle lische del ghiozzo è un infallibile indicatore della sua salute: è infatti possibile determinare lo stato di salute dell'animale semplicemente sventrandolo;
  • I gò da sassi sono stati impiegati nella bonifica dei reparti più a rischio del petrolchimico di Marghera, ma non sono serviti a un cazzo.