Radio Padania Libera

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Attenzione
Questa radio è inascoltabile!
L'abuso continuato può portare alla paralisi cerebrale.
Si consiglia di accucciarsi a terra o di scappare a gambe levate.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Radio Padania Libera
« Un saluto a tutti i nostri amici ascoltatori ed un grande vaffanculo a tutti i terroni, tanto non ci stanno ascoltando. Prr! »
(Il dj di Radio Padania)
« All we need is - Radio Pa-da-nia! »
(I Queen.)
« Questa radio dice solo cazzate! Poveri imbecilli! »
(Un ascoltatore di Radio Maria.)
« In Italia c'è libertà di espressione, quindi noi possiamo dire quello che vogliamo, è un nostro diritto! Padania libera dai terroni e fanculo l'Italia! »
(Un leghista alle selezioni di Zelig difende la radio.)
« Non avete il diritto di offenderci! Le vostre idee da neoborbonici sono contro la costituzione italiana! »
(Un altro leghista mentre ribatte ad un terrone meridionale.)
« Accoltellare i gay è orribile, però 2 calci nelle palle glieli darei volentieri. »
(Un ascoltatore esprime solidarietà verso gli omosessuali.)
« No! Non è possibile! Cosa ho fatto! »
(Guglielmo Marconi mentre si rivolta nella tomba.)

Radio Padania è una emittente artificiale di onde elettromagnetiche, ed una sorgente naturale di cazzate. È molto nota per i suoi Talk show in cui si mostra profondo amore verso chi non urla almeno 1000 volte al giorno "Padania libera".

Due incauti giovani si sono sintonizzati su Radio Padania Libera.

La formazione

Un giorno, una coppia di leghisti di nome Cip e Ciop che non aveva molta voglia di lavorare, mise per sbaglio in lavatrice una radio, un microfono e un'antenna. Purtroppo oltre a queste cose c'erano pure i fazzoletti e le loro cravatte verdi con il sole padano. Il risultato finale fu un apparecchio che permetteva di mettere in comunicazione telepatica, oltre che con i rutti e le scorregge, tutti i leghisti d'Italia[1]. Finalmente i padani potevano sentire le notizie in tempo reale, prima che dovessero essere tradotte in dialetto, raggiungendo i paesi più sperduti della pianura. Dopo anni e anni di noiosa cronaca sulla Terronia, era possibile ascoltare finalmente gli ultimi aggiornamenti dal Veneto minuto per minuto oppure salutare la nonna in diretta senza dover per forza sorbirsi gli schiamazzi dei napoletani che vogliono sempre dedicare una canzone alle loro ragazze.

Frequenza e copertura

Per sintonizzarvi, cercate i 666, MHz, ma state attenti: se sbagliate di 0,0001 MHz, aggancerete Radio Maria.
La copertura è buona su tutta la Padania, assente all'estero ed in Italia. Le Alpi e i sacri Appennini schermano in maniera eccellente il segnale, rendendo la ricezione disturbata, simile ad un brusio incomprensibile. Beh, non è che cambi molto rispetto a chi sente forte e chiaro il segnale: essendo la trasmissione criptata in bergamasco con una chiave di cifratura a 256 B[2], ci vorrebbe un mainframe Blue Gene per decifrare e dare senso compiuto ai loro discorsi, oppure un brianzolo d.o.c.. Recenti studi dei Ricercatori Infasil hanno svelato che ogni leghista che indossa qualcosa con il colore verde, è immediatamente capace di captare le onde di Radio Padania ed intervenire in diretta nel giro di 4 petosecondi.

Joseph Goebbels sarebbe fiero di Radio Padania.

Il palinsesto

Ecco la programmazione giornaliera della radio:

  • 6.00 Sveglia popolare con Borghezio che manda a cagare i terroni.
  • 6.05 Primo notiziario radio: di solito vengono trasmessi i dati su quanti morti per abuso di alcool ci sono stati in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, altre volte Roberto Maroni discute sui nuovi lager centri d'accoglienza per immigrati.
  • 6.30 Previsioni meteo nazionali, da Mantova a Belluno, senza tralasciare quei crucchi del Trentino Alto Adige e quei frocetti della Valle d'Aosta.
  • 6.45 Wake up, pure morning: 3 ore non stop di musica celtica per dare la carica a tutti gli auto trasportatori e muratori padani.
  • 10.00 Notizie sul traffico: il bollettino di guerra delle code autostradali, da Roncobilaccio a Mestre, passando per la Serravalle.
  • 10.30 Piazza grande a Milano: Irene Pivetti conduce un gioco a premi con le massaie di Voghera. Chi vince ottiene un piatto di risi e bisi. A fare da valletta è Roberto Cota.
  • 13.00 Secondo notiziario: viene comunicato il numero di marocchini rimpatriati al volo con i canadair. Questo è il governo del fare!
  • 13.30 La cronaca sportiva con gli aggiornamenti sul calciomercato di Hellas e Chievo Verona. Presentatore il sommo vate.
  • 14.00 La Padania sul 2: Monica Leofreddi commenta i casi di cronaca nera in Lombardia, causati sempre da extracomunitari integralisti o da terroni delinquenti. Vengono inoltre mostrati gli eccellenti voti scolastici del trota, che ha passato l'esame su "come allacciarsi le scarpe in 30 minuti". Ospite in studio Borghezio, che essendo stato cacciato dal parlamento europeo per vilipendio all'intelligenza umana, può finalmente dire tutto quello che vuole.
  • 15.00 Ed ora il programma di culto della radio: botta e risposta in diretta con il pubblico. In queste 5 ore i padani che sanno comporre un numero di telefono potranno esprimere i loro pareri e commenti su tutto quello che gli passa per la testa; di solito ci si lamenta per la polenta venuta troppo salata, o perché qualche terrone ha lasciato la macchina in doppia fila.

In molti giorni, dove si cerca di vivacizzare il programma, il dj di turno apre a caso il Mein Kampf, sostituisce al volo la parola "ebreo" con "terrone" ed il gioco è fatto: decine e decine di chiamate per complimentarsi su quelle affermazioni, condite con macinato di congiuntivo creativo in salsa di luoghi comuni.

  • 20.00 L'ultimo notiziario giornaliero, dove si intervista qualche esponente del partito, magari Calderoli che mostra i soldi rubati dalla mafia al nord Italia. Peccato che dimentichi sempre di dire quanti soldi hanno dato ai politici padani in cambio.
  • 21.00 Per il ciclo "I classici della Padania", audioracconti sugli ultimi miracoli compiuti dal Senatùr contro il nemico dai baffi neri, lupara e mandolino.
  • 22.00 Il riassunto della giornata, per coloro che si fossero persi la radiocronaca della caccia alla pantegana nei boschi di Mantova o le ultime rivelazioni scientifiche di Miss Padania.
  • 22.30 Ninna-nanna padana volutamente in ritardo per i bambini verdani tenuti svegli dal troppo alcool della celtica terra. O forse era per i genitori?
  • 22.32 Padana En Calùr', breve stacchetto hot per i Padani arrapati e insonni. Alle... emh, trombe, Rosy Mauro e un Borghezio visibilmente provato dall'alcool cui sopra.
  • 24.00 Ripetizione a rutto di un vecchio becero dalla voce non meglio definita che teoricamente dovrebbe dare carica alle scarsissime numerosissime ronde padane ancore diligentemente attive.
  • 1.00 Coma vegetativo del personale...
Lo sapete che le loro onde radio possono provocare danni al cervello?

Personale

Attualmente la radio conta un organico numeroso, composto da 103 persone: un responsabile, un dj, un impiegato delle pulizie e 100 leghisti che si tirano la cacca tra di loro, eehehehe[3]. La presidentessa Giuliana Bacherozzo è stata investita[4] dal senatùr in persona della massima onorificenza leghista: la medaglia d'oro per la Caccia al negro. Il suo contributo alla causa si è rivelato fondamentale, soprattutto nei momenti di difficoltà e dei suoi camerati. Va inoltre lodata per il suo sforzo lavorativo la figlia di Ugo Fantozzi, Mariangela, che sta lavorando dalla nascita della radio come speaker, grazie alla sua voce armoniosa e delicata.[citazione necessaria]

Ascoltatori tipici

  • Il leghista highlander lombardo, veneto o friulano, che si allena come Rocky Balboa ogni giorno per combattere i terroni, prendendoli a schiaffi con la sua panza da birra. Ogni sua ascellata fa sembrare i ristoranti cinesi delle profumerie, e sfrutta questa sua aura durante le ronde padane. La sua colazione tipica prevede un mix di brioche e negroni mentre ascolta Radio Padania Libera. Partecipa sempre ai raduni locali, spesso portando il grill per fare la carne alla brace. Comunica il suo sostegno con rutti (approvazione) e peti (disappunto). Vota Bossi perché è il capo, anche se deve ancora capire perché ha sposato una siciliana e lavora a Roma, la nemica di ogni vero leghista. Se per caso incrocia un terrone gli basta guardarlo negli occhi per farlo scappare[5] sotto il Po, ma di solito è sempre impegnato a scaricare qualche camion, quindi non c'è nulla da temere.
  • Il fanatico, colui che si veste con cotta di maglia a Pontida, anche se è agosto e ci sono 30 gradi. Odia gli immigrati, i terroni, gli zingari, i gay, te e i francesi, e non fa altro che urlare all'infinito il suo odio. Se non fosse per i francesi, sarebbe il razzista più razzista del mondo. Tuttavia, si sa che can che abbaia non morde. Molto spesso questo tipo di leghisti si è convertito dopo aver scoperto la moglie a letto con l'idraulico, solitamente un tipo abbronzato o nero come la pece. Non partecipa ai raduni, perché viene sfottuto da tutti i suoi conoscenti per quella volta che ha confuso la cassòla con la cadrega, ma a quelli nazionali partecipa eccome, speranzoso di essere notato dall'élite del partito e dare una svolta alla sua vita triste. Morirà nel giro di qualche ora per disidratazione all'interno della sua corazza, mentre Bossi gli sbraita: "Fòra dai bàll, pàgliass tèron!". Alle elezioni vota sempre Borghezio, uno che sa farsi rispettare. In manicomio.
  • Il moderato: spesso proveniente da famiglia leghista highlander (vedi sopra), costui appare ai microfoni di Radio Padania come il pappamolla, colui che non ha il fegato di fare neanche una ronda padana o dare fuoco a qualche campo rom, solo perché c'è una legge che proibisce di farlo. AHAH, che patetico. Di solito viene zittito pure da quel ricchione del dj, che mette le pernacchie di sottofondo mentre parla. Ai raduni è sempre quello che gestisce e organizza tutto, dal tono di verde dei tappeti alla coreografia del Va pensiero. Sul comodino tiene la foto di Josef Mengele. Molto spesso vota Maroni, il tutore della legalità, lui sì che fa bene a bastonare quei fancazzisti che protestano contro la TAV. Il loro slogan è "Vai Bobo! Colpisci nelle palle!"
  • Il teenager blogger che vuole diventare paladino della giustizia e registrare tutte le nefandezze che vengono dette; di solito si rompe le balle dopo 27 secondi, giusto il tempo di sintonizzarsi. Visto che non riesce a capire nulla tra rantoli, parole a caso ed eufemismi dialettali, cambia progetto e registra video da altri siti.
  • Arthur Schopenhauer, quando vuole dimostrare al mondo che procreare è un atto terribile, se poi nascono i leghisti. Come non dargli retta?

Puntate tipo



Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Greenpeace accusa la radio di innalzare l'effetto serra con i suoi messaggi; infatti l'attrito generato dai coglioni quando si sente nominare Radio Padania causa una forte quantità di calore, paragonabile alla CO2 contenuta in 2 lattine di Coca cola.
  • Grazie al colore verde del partito, i suoi ripetitori sono facilmente mimetizzati nelle paludi campagne padane. Distruggerli tutti è impossibile.
  • Hitler ha dichiarato guerra alla Polonia dagli studi di Radio Padania.
  • Alzare il braccio destro durante l'ascolto aumenta la ricezione del segnale, provate anche voi[6]!
  • Essendo una radio di partito, riceve ogni anno Trecedicimila euro di finanziamento pubblico. Che bello pagare le tasse, come disse uno schioppato.

Note

  1. ^ Ci sono padani anche al sud, non lo sapevi?
  2. ^ Bossi-byte.
  3. ^ Risata alla Peter Griffin.
  4. ^ Nel senso "premiata".
  5. ^ Per il tanfo.
  6. ^ L'autore non si assume la responsabilità se ci sono antifascisti nei paraggi.

Voci correlate

Collegamenti esterni


Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!


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Nozioni di base: La scatola magicaIl papà legaleIl papà putativoIl terzo incomodoL'epopea
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