Disco Samba

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Una copertina così avrebbe dovuto dissuadere dall'ascolto, invece...
« Che bello, aspettavo Capodanno solo per questo! »
(Nessuno su Disco Samba)

Disco samba, detta anche Disco bamba, è un famigerato medley di artisti vari realizzato dal trio belga "Two Man Sound" nel 1978 e usato per i trenini a Carnevale e a Capodanno. No, non quei trenini in cui a te piace tanto fare la locomotiva assieme ai tuoi garruli amichetti.

Le origini del male

La Disco samba è meglio nota come:

« Pè pè pepepepè, pè pè pepepepè, a, e, i, o u, ipsilon! »

Non si sa come possa essere saltata in mente ai malvagi autori della compilation l'idea di radunare così tanti brani in grado di frantumare gli zebedei alla gente nello stesso medley.

Una possibile spiegazione deriva dal nome, che in origine sarebbe stato "bamba" e non "samba". Il fatto che gli autori avessero pippato bamba tutta la notte come un aspirapolvere Folletto prima di decidere l'ordine dei brani potrebbe aver influito sulle rivedibili scelte musicali.

L'immagine che Disco Samba vorrebbe evocare.
L'immagine che Disco Samba evoca in realtà.

Altra ipotesi è che gli autori belgesi... belgici... insomma, del Belgio, ci volessero semplicemente prendere per il culo: prova sarebbe che sono un trio ma si chiamano "two", il che lascia alquanto interdetto anche te, che in matematica avevi uno.

Si tratta di canzoni tratte da brani popolari sudamericani, specialmente brasiliani, scelti appositamente in un paese sufficientemente lontano perché gli Europei, esasperati dalla Disco Samba, non possano inseguire gli autori per strada per farsi giustizia da sé oppure denunciarli.

La situazione precipita

Fatto sta che purtroppo ormai il medley esiste, è in possesso di tutti i DJ del mondo ed è immotivatamente diventato l'inno ufficiale delle feste.

Quando ormai pensavate di averla scampata e che il Capodanno o il Ferragosto quest'anno poi non fosse stato così male, ecco arrivare lui, o lei, insomma la Discosamba. Che siate in discoteca, in casa vostra, in garage o in Chiesa, è immancabile, anche se vietato dalla Convenzioni di Ginevra e di Vaginevra. Calano le luci in sala, a parte quel fastidioso occhio di bue che vi viene puntato proprio in faccia, in stile interrogatorio americano. Un brivido vi percorre la schiena.

Ebbene sì, gli animali sono sempre i primi a percepire le calamità naturali incombenti, quindi voi capite subito quale musica stia per partire.
La strobo ve lo conferma.

« Noooooooo, ancora Discosamba, noooooooo! »
(Il pubblico capisce che la fine è vicina)

In quel momento preferireste senza dubbio essere impiccati, bruciati vivi o rinchiusi in una Vergine di Norimberga.

Come se non bastasse la tortura musicale di dover ascoltare costantemente e indefettibilmente gli stessi brani ad ogni festa, si aggiungono due ulteriori "particolari".

Primo: dovete (fingere di) divertirvi.

Secondo: dovete fare il trenino.

E no: ormai non potete più darvi malati.

Il trenino perpetuo

   La stessa cosa ma di più: Trenino.
Un trenino a ciclo continuo: quando hanno iniziato, avevano 12 anni. Con Disco samba il divertimento non conosce soste!

Dicesi "trenino" un particolare "ballo", in cui le persone devono distendere le braccia e porre le proprie mani sulle spalle dell'individuo che le precede e così a catena.

Una volta conquistata la posizione all'interno di una così plastica composizione umana. l'ammasso organico di esseri viventi dovrà procedere, asseritamente a ritmo di musica[citazione necessaria], in realtà con passo da zombie, camminando per la sala e compiendo più e più volte il tragitto più lungo possibile, senza mai fermarsi.

E proprio qui iniziano i problemi. Il medley è così lungo e noioso da non finire mai, e, in ogni caso, se sta per finire, va in loop e ricomincia da capo.

Esistono casi di trenini che vagano da decenni perché il DJ si è dimenticato di interrompere il disco, di staccare il cd o di distruggere a testate la consolle.

La cosa può avere anche aspetti positivi, dal momento che i partecipanti al trenino, in tal modo, possono festeggiare ininterrottamente più capodanni al costo di uno solo.

Tuttavia, l'idea di invecchiare in coda in un trenino non piace a tutti. Strano, perché è esattamente quello che fanno i pensionati: trascorrere la vecchiaia in coda per ritirare la pensione.

Inutile affidarsi a Benito Mussolini: nemmeno lui sarebbe in grado di far arrivare in orario questo trenino.

L'unica speranza è riuscire a defilarsi, staccando con sé alcuni vagoni, e sperare di non dare troppo nell'occhio. Anche in tal caso, però, l'esito non è scontato: nuovi partecipanti potrebbero aggregarsi trasformandovi in capofila e rendendo perciò impossibile qualsivoglia tentativo di defezione senza dare nell'occhio.

In ogni caso, l'abbandono di trenino è previsto come alto tradimento nonché disastro ferroviario e sanzionato con la pena di morte. Molti preferiscono comunque la fucilazione, piuttosto che continuare a soffrire nel trenino.

Elenco delle canzoni

  • Intro di Lou Deprijck (1978)
  • Pe pe pe pe pe pe, da Taj Mahal di Jorge Ben Jor (1972)
  • Upa neguinho na estrada (...) començando a andar, da Upa, Neguinho di Edu Lobo (1964)
  • Zazueira da Zazueira di Jorge Ben Jor (1963)
  • A-E-I-O-U ipsilon, da Pegue na Cartilha (A-E-I-O-U-Y) di Bahiano (1953)
  • Fio maravilha nos gostamos de você (...) tetetetetetete!, da Fio Maravilha di Jorge Ben Jor (1972)
  • Brigitte Bardot Bardot (...) na fila do cinema todo mundo se afogou!, da Brigitte Bardot di Jorge Veiga (1961)
  • Ay Ay Caramba Caramba Galileu, da Galiléia di Jorge Ben Jor (1963)
  • Moro num país tropical (...) sou Flamengo e tenho uma nega chamada Tereza, da País Tropical di Jorge Ben Jor (1969)
  • So fla fla aeee, da So Fla-Fla di Lou Deprijck (1977)
  • Brasil, da Aquarela do Brasil di Ary Barroso (1939)
  • Você abusou (...) tirou partido de mim, abusou, da Você Abusou di Antonio Carlos & Jocafi (1971)
  • Nega Nega Nega de Obalubaee, da Nega de Obaluaê di Wando (1973)
  • na na na na (...) quero de novu cantar, da Tristeza di Jair Rodrigues (1966)
  • Eh! Meu amigo Charlie (...) Charlie Brown, da Charlie Brown di Benito di Paula (1974)

In seguito, come se la tortura cui erano sottoposti gli sventurati ascoltatori non fosse sufficiente, furono aggiunti ulteriori brani:

  • O-le-le O-la-la pega no ganzé pega no ganzá, da Festa Para Um Rei Negro di Jair Rodrigues (1971)
  • Mariana, Mariana que saudade da quela linda bahiana, da Mariana di Paulo Brasão (1977)
  • Oh... oh oh oh oh, ari aio obá obá obá, da Mas Que Nada di Jorge Ben Jor (1963)
  • Por isso agora deixa estar (...) entregar você, da Desacato di Antonio Carlos & Jocafi (1971)
  • Olé olá o flamengo ta botando prá quebar, da Copacabana di Penny Els (1972)
  • Zum zum zum zum (...), da Ritmocada di Lou Deprijck (1977)

Voci correlate