Turchia

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Risponderò solo in presenza del mio avvocato!

Lui conosce metodi molto più convincenti dei miei per spiegarti che qui non sei il benvenuto. Sento la necessità impellente di mandarti gentilmente qui, ma il mio amico immaginario Babbi l'orsetto mi suggerisce di mandarti qui.


La tranquilla situazione geopolitica della Turchia
« Mamma li turchi! »
« Noi turchi amiamo l'occidente, pratichiamo da secoli la libertà e siamo atei »
(Un orco turco sporco torto nell'orto che parla ad un europeo)
« Mezzaluna, tu mostri solamente la tua parte migliore! »
« Minchia ru' turco »
(Un siciliano garbato ad un immigrato di colore nero)
« Di chi sono queste mazzette? Del turco, è scappato ora con il kebab! »
(Ottaviano Del Turco cercando di discolparsi dalle accuse di corruzione)
« Due cose si nascondono sotto la sabbia: gli struzzi e gli armeni »
(Erdogan sul genocidio armeno)


La Turchia è una grossa pentola posta sul braciere tra Europa e Medio Oriente. Confina con alcuni Paesi tra i più tranquilli e pacifici del globo come Iran, Iraq, Siria, Azerbaijan, Sin City, Kalashnikovstan e Maniinaltostan.

Proprio per la problematicità dei suoi vicini il premier turco Erdogan ha lanciato una fatwa contro la TIM e il suo slogan “vivere senza confini” definendolo “una solenne presa per il curdo” e ha chiamato Olindo Romano come consulente del ministero degli esteri per i rapporti di buon vicinato. Il popolo turco è stato, grazie alle loro pacifiche relazioni con l'occidente, libertario e diffondatore dei pari diritti, ecco perché i rapporti odierni con i Balcani, specialmente con la Grecia, sono tanto sereni.

Le ambizioni della Turchia a entrare nell’Unione Europea sono ferocemente osteggiate dalla Lega Nord, che teme un’invasione di turche al di qua del Bosforo e la conseguente sparizione del bidet, elemento cardine della cultura padana.

Storia

Affresco raffigurante Ataturk.

La Turchia moderna nasce dal discioglimento dell'Impero a otto mani successivo alla prima guerra mondiale e alla Prima Rivolta dei Freezer.

Gli storici oggi concordano nell'affermare che anche il decadimento morale, l'involuzione demografica e la estrema diffusione della cecità generate dal dilagare della masturbazione nell'impero a otto mani (provate voi a evitare di trastullarvi avendo a disposizione sei mani libere) ebbero un ruolo determinante nel crollo del potere dei sultani.

La Turchia venne definita in quegli anni “il grande malato d’Europa” e a incarnarne il profondo malessere non poteva essere che un uomo chiamato Mustafa Kemal (o, secondo, la grafia tradizionale “Mustafa, Kemaaaaalll!!!!”), giovane ex ufficiale dell’Esercito a otto mani con una spaventosa cartella clinica, che prese il potere e avviò un radicale programma di riforme, abolendo in un sol colpo il sultanato, il califfato e il moscato: nei suoi anni di governo chiusero infatti molte moschee e ciò creò un certo malcontento tra i musulmani e gli alcolizzati più tradizionalisti.

Il movimento di opposizione non fu però numericamente consistente, anche perché i due gruppi sopraccitati in realtà si riducevano a uno solo: i musulmani tradizionalisti da sobri non si ricordavano di essere degli alcolizzati tradizionalisti e una volta ubriachi e trasformatisi in alcolizzati non ricordavano di essere dei musulmani conservatori.

La Turchia è fermamente decisa ad entrare presto in Europa.

I ribelli si trasferiono in massa nel vicino Turkmenistan (che significa "Paese dei turchi che menano") e Kemal poté continuare la sua opera di modernizzazione del Paese e meritarsi l’appellativo di Ataturk che significa “padre dei turchi” se pronunciato da un uomo e “ammazza che mazza!” se pronunciato da una donna.

Dopo la morte di Ataturk il popolo mostrò la sua gratitudine escludendo il suo partito dal Parlamento ed eleggendo una serie di governi di destra moderata, che mai hanno messo in dubbio i valori difesi della parte politica opposta: vennero semplicemente vietate manifestazioni quali prendere cibo con la mano sinistra, saltellare sul piede sinistro, calciare rigori di sinistro mentre ai mancini veniva amputata la mano diversa dalla destra.

Dal 2003 il primo ministro è Recep Tayyip Erdoğan, un ex attivista islamico che in gioventù era stato incarcerato dopo aver pronunciato un moderato discorso intitolato "I minareti sono i nostri missili, le vostre chiappe il loro hangar". Dopo 2 anni di carcere e un numero imprecisato di docce all'interno della struttura detentiva, Erdogan ne è uscito rinnovato nel corpo e nello spirito: mutato il suo nome in Tayip Luxuria ha dichiarato di essere ora un "islamico moderato". Erdogan è un uomo rispettoso delle istituzioni e della loro dignità, è pertanto incomprensibile lo scandalo suscitato dall'opposizione allorché nel 2008 il premier ha fatto eleggere come presidente della repubblica il suo barboncino di nome Abdullah Gul.

Rivalità storiche

Un noto poeta turco dedica una lirica alla Grecia

Secondo una diffusa leggenda metropolitana, i turchi sarebbero responsabili del genocidio degli armeni e avrebbero occultato le prove storiche di questo luttuoso evento.

In realtà, come ha recentemente affermato il presidente-barboncino Gul, "la Turchia non ha alcun problema circa il genocidio degli armeni dal momento che non c'è stato alcun genocidio: se qualche sporco armeno vi racconta il contrario mente sapendo di mentire, e la sua esistenza in vita è la prova più lampante di questa menzogna".

La Turchia è anche accusata di ostacolare la possibile creazione di uno stato curdo, ma anche questa accusa è falsa dal momento che gli strateghi dell'intelligence turca hanno previsto la creazione di un Kurdistan indipendente, collocandolo anche in modo molto preciso tra Atlantide e Topolinia.

È curioso il rapporto di amore-odio che lega la Turchia alla Grecia, che risale alla Guerra dell'Anice, combattuta nella prima metà del XX secolo. In sostanza, i greci pretesero di monopolizzare il commercio di anice per produrre l'ouzo, i turchi volevano fare altrettanto per produrre il raki ed entrambi sostenevano che la loro bevanda era indispensabile per la salvezza dell'umanità.
L'armistizio fu firmato grazie al mediatore italiano Astemio Franchi (morto misteriosamente in un incidente stradale sulle colline del Chianti) che proclamò che si trattava della stessa bevanda con due nomi diversi e diede vita a una memorabile sbronza collettiva.

Le due nazioni sono in seguito entrate in conflitto anche per la questione di Cipro, una questione non molto intelligente come può essere facilmente intuito pensando a un aggettivo che faccia rima con "cipriota". Negli Anni '60 gli abitanti dell'isola si accordarono con la Grecia per un'annessione dell'isola e il presidente-patriarca-comico greco-cipriota (e anche un po' idiota) Erminio Macario disse imprudentemente "e ora Ciprovino i Turchi ad arrivare qui!".

Dopo mezz'ora la bandiera con la mezzaluna sventolava su Famagosta che da allora è divisa da Cadorna F.N e Molino Dorino da una lunga guerra metropolitana.

Religione

Il primo ministro Erdogan nel suo periodo meno moderato

In Turchia permane il plurimilennario culto della Dea Madre a cui si è affiancato quello di Atatürk, il "padre di tutti i turchi". Per questo tutti i turchi si definiscono "fratelli" ed evitano accuratamente il matrimonio, che sarebbe inevitabilmente tra consanguinei. Inoltre se Ataturk è il padre di tutti significa che ha fatto sesso con le madri di tutti e ciò spiega la particolare devozione che i turchi hanno per il cervo, considerato animale sacro più di ogni altro.

Città principali

Tra i monumenti principali ricordiamo l'Aya Sofia (o secondo l'antica grafia "Ahia, Sofiaaaaa cazzz.......mi sei atterratta con i tacchi a spillo sulle gonadi") che è l'antica residenza di Sofia Doloren, la degna compagna di Mustafa Kemal, la Moschea Blu, suggestivo cocktail bar dove si miscelava il moscato al Blue Curacao e il Topkapi, antica base aerea che ha ispirato il celebre film con Tom Cruise e Kelly McGillis.

  • Ankara: la capitale, un antico insediamento ittita il cui nome significa "città dove puoi camminare 40 minuti senza trovare un bar".
  • Izmir: che ha con la città greca di Salonicco lo stesso rapporto che l'ouzo ha con il raki: sono identiche ma guai a dirlo ad alta voce.
  • Bursa: città molto ricca e di fondamentale importanza nella strategia della Guerra di Indipendenza, come testimionia il celebre motto di Ataturk "O la Bursa o la vita"
  • Konya: antica capitale e oggi roccaforte degli integralisti islamici, nota da sempre per il celebre profumo Acqua di Konya, ottenuto dallo strizzamento di un burka indossato per una settimana a 40°C all'ombra e alla ribalta delle cronache negli ultimi anni a causa del cosiddetto Delitto di Konya, che ha visto una donna venire accusata di aver ucciso il proprio figlio minore con uno spiedone da kebab.
  • Batman: città natale del famoso supereroe

Gastronomia

Piatti tipici

Una ragazza degusta l'ayran alla spina

Sis Kebab: gustoso spiedino realizzato con carne di Agnelli, entrato in voga dopo la messa in vendita dei modelli di auto Tofas ispirati alla Fiat, in particolare la Tofas Kecess, ispirata alla Fiat Duna e la Tofas Kevomitt, ispirata alla Palio.

Doner Kebab: kebab realizzato con carne di donna, come dice il nome. È un piatto importato dal vicino Afghanistan e particolarmente gradito ai alebani, che lo preparano tradizionalmente la sera dell'8 marzo dopo aver beccato le proprie mogli tentare di uscire di casa per andare a vedere uno spettacolo dei Peshawar Dream Men.

Durum Kebab: kebab invecchiato e lasciato indurire, per la sua consistenza e la caratteristica forma cilindrica è particolarmente gradito alle donne accompagnato da un contorno di zucchine.

Iskender Kebab: letteralmente "Kebab di Alessandro Magno", ricco piatto preparato tritando esemplari di tutte le specie animali incontrate da Alessandro Magno nelle sue imprese, dalla drosophila all'elefante passando per l'unicorno, il ratto del serraglio e il Pokémon.

Imam Bayildi: significa "l'imam è svenuto" ed è un piatto che si prepara cuocendo un pasticcio di melanzane, pomodoro, aglio e cipolla e spargendolo poi sulle pagine del Corano miniato dell'imam del villaggio. Quando il sacerdote sviene per la graditissima sorpresa comincia la festa che consiste nel possederne carnalmente la moglie e le figlie in età puberale.

Lahmacum: la celeberrima pizza turca, condita con carne trita di Lama e altri monaci tibetani importata a basso costo dalla Cina.

Manti: ravioli turchi, alimento molto popolare presso le classi meno abbienti, secondo un celebre proverbio infatti: "i manti, non son buoni ma son tanti"

Gozleme: grandi focacce farcite con spinaci, formaggio, nettare della felicità o carne di greco. Come dice il nome, non le si può mangiare senza ingozzarsi e per questo la ricetta è stata trafugata da Osama bin Laden che cercherà di introdurle al prossimo party a casa Cespuglio.

Baklava: dolce tradizionale a base di pasta fillo, miele e pistacchio. Ogni pasto turco che si rispetti si conclude infatti con la rituale frase che il marito rivolge alla moglie: "Aynur, passami la Ba-Klava". Può risultare pesante, specie se ricevuta di sorpresa sulla nuca.

Bevande tipiche

Caffè alla turca: può essere definito tale qualunque caffè che fa cagare (da cui il nome), preparato ad esempio con poco caffè o, variante usata in Turchia, con l'aggiunta di terriccio nella miscela. Da questa usanza nascono i famosi modi di dire: "ma dove l'hai fatto questo caffè, nella turca? o "hai usato merda secca al posto dell'arabica?"

The: il the è chiamato in turco Caj (pronuncia: Cahhhiiiiiiii!!!), termine onomoatopeico che riproduce il caratteristico grido di giubilo che si emette quando questa bevanda viene afferrata nel tradizionale bicchiere di vetro alla temperatura di 6300 °C?

Ayran: bevanda a base di yogurt (secondo i dépliant turistici, ma per alcuni bene informati si tratta in realtà di nettare della felicità), acqua e sale che spesso i giovani turchi offrono alle ragazze greche direttamente alla spina. Far bere il proprio ayran a una ragazza greca è un'impresa tutt'altro che impossibile, che però garantisce la possibilità di vantarsi al bar con gli amici per almeno un mese.

Curiosità

I simboli dei turchi sono tre: la scimitarra, il turbante e il nargilè. Il primo è ancora usato come sport nazionale per allontanare qualunque oppositore del regime autonomo musulmano, il secondo è utilizzato per non diffondere i pidocchi, il terzo per attirare i turisti e praticare il consueto lavaggio del cervello. Interessante è lo sport nazionale femminile, che consiste nell'attraversare le strade trafficate con in dosso il burca, schivare le auto in corsa e arrivare per prima nell'altra sponda della strada.

Voci correlate

Collegamenti esterni


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