Utente:Zurpone/Affari in sospeso

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Lingua sarda

La lingua sarda è...

« No. Ho cannato completamente l'intro! »
(L'autore di questo articolo su "partire col piede sbagliato".)

La lingua sarda non esiste. È certo. È dimostrato. La portata di questa affermazione è tale da oscurare il mito di Babbo Natale e della Befana, a pari merito con quello della marmotta. Poiché la lingua sarda non esiste, non dovrebbe esistere nemmeno questa pagina, che invece esiste. Come può spiegarsi questa apparente contraddizione? Non esiste la lingua sarda, esistono le lingue sarde. E sono tante. Ognuna non può travalicare l'importanza delle altre e la preminenza di una lingua sull'altra termina esattamente sul confine comunale di pertinenza. I motivi di tale frammentazione sono molteplici e non tutti di immediata comprensione da parte della massa burina e pacchiana. In questa sede si tenterà, per quanto possibile, di esplicarli tutti, con la consapevolezza che tutto il tempo occorrente poteva essere impiegato altrimenti.

Ma è tempo che la gente finalmente sappia.

Cronologia di una colossale mistificazione storico-linguistica

Occorre chiedersi perché.

Tracce

Evoluzione

Frammentazione

Da Spano a Wagner

Enzo Tortora
« Un tempo si evadeva con la lima, oggi con la scheda elettorale. »
(Giulio Andreotti su Tortora il precursore.)
« Tu tuuuutu, tu tuuuutu! »
(Enzo appollaiato su un cavo dell'alta tensione tenta di vendicarsi rovinardo il pisolino pomeridiano di Andreotti.)

Enzo Tortora fu uno dei piû famosi conduttori della RAI, superato in popolarità solo da Papalla e Carmencita la caffettiera, i veri dominatori del palinsesto. Decollò con la trasmissione Portobello, un mercatino nel quale inventori italiani presentavano le loro puttanate mirabili creazioni. Durante questa trasmissione comparve per la prima volta la famosissima rubrica Chi l'ha visto, preannunciata in ogni puntata da un repentino cambio di registro di Tortora da allegro-gioioso a requiem-lacrimosa.


Banco del Mutuo Soccorso
« Ehm... vorrei accendere un mutuo... »
(Tizio confuso.)
« Come, non è una banca? Macheccazz...? »
(Tizio sempre più confuso.)
« No, non lo è. Però io sono Babbo Natale! »
(Francesco Di Giacomo un po' ci marciava.)

Il Banco del Mutuo Soccorso, per gli amanti della sintesi Banco, è un gruppo musicale italiano nato nel 1969 e tuttora in attività, sebbene dal 21 febbraio 2014 sia rimasto a corto di voce. Insieme alla Premiata Forneria Marconi, gli Area e Le Orme, è l'esempio più rappresentativo e noto, anche all'estero, di rock progressivo italiano. Tutta questa abbondanza non è stata sufficiente, purtroppo, per sopravanzare la fama dei Pooh, di Amedeo Minghi e dei Ricchi e Poveri. Alle volte la vita è davvero stronza.

Storia

« Arriva all'improvviso, arriva come il mare, e non sai mai da dove... »
(Il "Banco" sulla colica renale.)

l'inizio

Roma, tardi anni '60. Il diciassettenne Vittorio Nocenzi voleva fare musica fin da bambino. Divenne da subito espertissimo di tutti gli strumenti dotati di tastiere, specialmente i citofoni condominiali. I primi modelli di telefono a tastiera lo mandarono addirittura in estasi. I genitori non vollero smorzare quell'entusiasmo e gli regalarono una pianola Bontempi e un sacco a pelo; gli riempirono una bisaccia di pane, salsiccia e biancheria intima pulita. Dopodiché lo sbatterono fuori di casa. Il giovane Vittorio non si perse d'animo e si recò alla sede dell'importante label discografica[citazione necessaria] RCA, dove chiese ed ottenne un'audizione.

« Conosco Gabriella Ferri, ho musicato alcune sue canzoni! »
(Vittorio Nocenzi pensa di essere partito col piede giusto.)
« Senti bello, la conosco anch'io la Ferri, ed è l'ultima cosa che avrei detto prima di un'audizione! »
(Tizio della RCA pensa di aver liquidato alla svelta quel nabbo.)
« Ma l'ha detto adesso! Prima di un'audizione! »
(Nocenzi in fondo non era così nabbo.)
« Porc... vabbe', hai vinto. Sei assunto! »
(Tizio della RCA resosi conto della sua topica.)

Anni 70

   La stessa cosa ma di più: Francesco Di Giacomo.

Anni 80

Anni 90

Farina Anni 00 e oggi (o comunque in questi giorni)




Pane carasau
« Certo che 'sti Sardi sono strani: lavano il pane prima di mangiarlo! »
(Turista continentale.)
« Saranno imparentati coi procioni! »
(Turista delle stessa comitiva.)

Il pane carasau è uno degli innumerevoli tipi di pane che affollano la Sardegna, sicuramente il più diffuso: si stima che nell'isola siano presenti più confezioni di esso che pecore, per una quota pro capite di circa 70 kg, comprese le pecore.

Questo alimento costituisce la base della dieta dell'homo sardus, unitamente al casu marzu, al Nepente di Oliena e alle pecore.

Cenni storici

Le origini del pane carasau si perdono nella notte dei tempi: secondo gli studi più accreditati di paleopaninologia sarebbe addirittura preesistente alla Sardegna. L'unico dato certo è dato dal ritrovamento di qualche resto di spuntino di mezzanotte a base di sambeneddu, cazu de crabittu e, per l'appunto, pane carasau all'interno dei nuraghes più antichi. L'ottimo stato di conservazione dei resti di pane carasau è testimoniato dal fatto che gli archeologi che l'hanno riportato alla luce, l'hanno tranquillamente mangiato senza riportare danni permanenti, a parte sei mesi di allucinazioni, schizofrenia paranoide e atti scemi in luogo pubblico.

Nel corso dei secoli, la composizione e il confezionamento sono rimasti pressoché immutati, a testimonianza del fatto che le popolazioni sarde sono scarsamente dotate di fantasia. Di conseguenza il procedimento è molto semplice, eppure non è da tutti preparare un pane carasau che soddisfi tutti i dettami del rigido disciplinare cui deve sottostare il prodotto finito.

Caratteristiche

Il pane carasau si presenta sotto forma di dischi di dimensioni variabili dal 45 giri al buco del culo di Marina Lotar alla ruota posteriore di un trattore. I dischi sono sottilissimi, addirittura più sottili degli anelli di Saturno, al punto di divenire taglienti. In tal caso risulta possibile un utilizzo extra-alimentare del pane, come rasoio nel caso in cui si sia rimasti sprovvisti di tale indispensabile attrezzo.

Confezionamento

A livello industriale

Fatelo da soli

Degustazione, abbinamenti e stramberie

Il mondo della cucina
L'Olient Expless

Tofu - Sushi - Soia - Gatto flitto


Cose che meritano

Questo blog farà capire che merdacce siete

Ora che El Pampa sta per essere deposto e Isidoro il falso oppositore si è dimesso, la fine delle vostra dittatura è vicina.

Wedhro renderà questo posto di nuovo democratico entro il 2020, ne sono certo.

Ciao ciao, manica di stalinisti.

201.16.147.193

Mastka

Cannon strzela do mastki w akcji na polu pomidorów bliskim wykiełkowania. Lepsze niż pestycydy...
« Czy to jest ricotta? »
(miłośnik nabiału.)

Mastka (łac. smegma) jest najbardziej kontrowersyjnym produktem spośród jadalnych wydzielin ludzkich. Może być ważnym źródłem wapnia i białka, może być stosowana jako suplement diety. W czasach kryzysu, podobnie jak zresztą obecnie, jest doskonałym substytutem sera i jogurtu, również z powodu wartościowej fermentacji mlekowej. Jako dodatek do żywności znajduje swoje zastosowanie w farbie na bazie wody: łyżka mastki rozcieńczona w wiadrze z wodą pozwala odmalować małą kuchnię praktycznie bez kosztów. Wreszcie, ze względu na dobrze znaną palność w kontakcie z tlenem, mastka jest szeroko stosowana w rolnictwie jako silny tępiciel roztoczy, nicienia, pasikoników, kun i złodziei bydła.

Nie tylko ludzie, ale i wszystkie ssaki produkują mastkę. Nie wszystkim podoba się pomysł bycia uważanym za chodzącą mleczarnię, ale z fizjologią nie można walczyć. Z drugiej strony, ilu chciałoby zostać zapamiętanym jako producent gówna zamiast sera? Wszystkie płcie, męska, żeńska, trans i shemale, produkują mastkę, po raz kolejny potwierdzając równość, którą tylko garstka wciąż lekceważy.

Fizjologia

Ilość próśb o mastkę poszła w górę. Oto, w jaki sposób działa wielu sprzedawców, aby pomóc konsumentom.

Człowiek

Człowiek wytwarza mastkę przez drapanie w mosznie, które wykonuje się mechanicznie, jak prawdziwy odruch warunkowy. Ta wydzielina, składająca się z soków wątrobowych, śliny, martwych komórek i zatrzymanych plemników, gromadzi się między napletkiem a żołędziami, tworząc rodzaj łożyska przeciwszumowego z funkcją pomocniczego smarowania. Według Watykanu nadmierne wydzielanie mastki jest oznaką powtarzających się działań przeciwko naturze, które na dłuższą metę prowadzą do pryszczycy. Jednak ludzie, którzy to rozumieją, mówią, że dzieje się tak tylko w przypadku tych, którzy naprawdę w nią wierzą.

Kobieta

U kobiet mastka jest powszechnie produkowana w dużych cysternach, które są bardzo atrakcyjne w górnej części klatki piersiowej, przenoszone w specjalnych kanałach galaktoforowych i wydalane dzięki zewnętrznemu bodźcowi. Według niektórych autorów część mastki jest również wytwarzana przez gruczoły apokrynowe łechtaczki, chociaż wiadomo, że to nic innego jak dobre mleko matki. Samicza mastka wydaje się być również potężnym afrodyzjakiem, ale tylko wtedy, gdy zostanie zjedzona po gotowaniu.

Robot

W porządku, to bzdury. Podobnie jak Święty Mikołaj nie istnieje, tak samo jak nie ma mastki robotów. Nonsensopedia nie ponosi odpowiedzialności za samobójstwa, kryzysy emocjonalne, rozwody lub ujawnienie tych wiadomości.

Fizjologia u ssaków

Niektórzy mogą myśleć, że odnosi się to do Smegmy. Na szczęście istnieje wolność interpretacji.
« U zdrowych zwierząt mastka pomaga w oczyszczeniu i odpowiednim nasmarowaniu genitaliów, a nagromadzenie mastki w fałdach przedtrzonowych u koni, w jamie cewki moczowej może doprowadzić do powstania infekcji i stanów zapalnych w żołędziach. Mastka także ... »
(Naukowiec)

Oczywiście zainteresowanie nie polega na tym, aby wiedzieć, co to wszystko znaczy, np. Pytając:

« Dlaczego zwykły człowiek powinien być wystarczająco cycaty, aby uzyskać mastkę konia? »

Nawet uznany za odpowiedzialnego za to niezgłębione pytanie, pozostawia pytania o niewielkim znaczeniu:

« Co powinien zrobić zwykły człowiek, aby uzyskać mastkę konia? »

Ale przede wszystkim:

« Co on, kurwa, robi? »

Nie do nas należy podawanie właściwej odpowiedzi na takie pytania.

Ciekawostki

  • W Grecji mydło było do niedawna określane terminem σμήγμα. Kiedy Grecy zdali sobie sprawę, że z tego powodu zostali wyśmiani nawet przez Francuzów, postanowili czerpać inspirację z języka włoskiego, uzyskując termin σαπούνι, transliterując.
  • Jedzenie mastki nie boli
  • Mycie mydła boli.

Kategoria:Biologia Kategoria:Sztuka kulinarna