Marina Lotar

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Stiamo parlando di una celebrità, Marina Lotar ottenne la copertina di Le Ore Mese, l'equivalente italiano di Playboy.
A partire dal diciassei ottembre è prevista, su Rai Porn, una rassegna completa dei film di Marina Lotar. Sponsor della trasmissione: SALVOIDRAGHI & MICANÒ.

Marina Lotar, nome d'arte di Marina Hedman Bellis (Göteborg, 29 settembre 1944 - Sbrighiamoci che ancora respira, 2013), è un'ex modella e attrice cinematografica svedese naturalizzata italiana. Fu interprete molto versatile, la potremmo definire davvero "attrice a tutto tondo", anche se, a metà della sua carriera, ai 360 gradi preferì i 90. Fu una delle prime pornostar del cinema italiano, in tempi in cui: se riuscivi a vedere tre cm² di pelo, ti confessavi due volte al giorno (per un mese) e trascorrevi il resto della vita nell'angoscia di diventare cieco[1].
Quando era ancora una sconosciuta sposò il popolare giornalista televisivo Paolo Frajese ma, dopo due figli, divorziarono per volere di lui, messo davanti alla possibilità di essere ricordato in due modi:

  1. l'inviato che curò la diretta sul rapimento di Aldo Moro,
  2. quello sposato alla baldracca che sollazzava un cavallo.

Ritiratasi dalle scene nel 1991, dopo oltre 120 film[citazione necessaria] ed aver vinto sei volte l'oro in Smorzacandele acrobatico, oggi è una delle maggiori azioniste della Scrotowash, da lei fondata a nel Bohntadue circa.

« Dopo tutta la fatica fatta, il merito è andato a quella bionda svampita di Cicciolina. »
(Marina Lotar rivendica la scena col cavallo, erroneamente attribuita alla sua collega.)
« Ho iniziato con John Holmes e finito con Rocco Siffredi, per il resto, una desolante mediocrità! »
(Marina Lotar parla dei suoi partner artistici... umani.)

Biografia

La conturbante Marina Lotar, definita da molti: "una via di mezzo tra una duchessa di Cornovaglia e un avanzo di casino".

Marina nasce a Göteborg, città in cui troviamo (ancora oggi) la sede principale della Volvo e una concentrazione esaltante di vulva.
Figlia di Sören Ekdal Bellis (un maniscalco dell'ippodromo di Jönköping) e di Agneta Hedman (che lavora presso la Conceria Bjärsmyr), eredita dalla madre la passione per abbigliamento e manufatti in pelle, dal padre quella per la ferratura dei cavalli. Possiamo tranquillamente affermare che sia figlia d'arte, il padre infatti si occupava di zoccoli, lei diverrà in breve tempo zoccola.
Göteborg è anche il porto più importante della Svezia, principale viatico del fiorente commercio del pesce, altra grande passione di Marina.
A metà degli anni '60, in Italia si ha una visione distorta delle donne svedesi. Per l'italico maschio esse sono disinibite, fanno continuamente orgie, praticano il sesso selvaggio col primo che gli offre una sigaretta o gli chiede semplicemente l'ora. Nella realtà sono solo diversamente pudiche. È il 1964 e Marina ha già realizzato un suo sogno, è impiegata presso la Scandinavian Airlines come hostess.

Il matrimonio

"Tra moglie e marito non mettere il..." nitrito.

Durante uno dei suoi viaggi incontra il futuro marito, l'affermato giornalista italiano Paolo Frajese. Lui è squisitamente galante, lei è gentile e disponibile, gli porta una bustina in più di noccioline e gli pratica una furibonda fellatio nella toilette del DC-10. Cupido scocca la sua freccia, Paolo estrae la sua spada e Marina la accoglie, assieme al suo inaspettato futuro italiano. Dopo il matrimonio, e due figli, Marina vuole realizzare il suo sogno più grande: farsi "sfondare" nel cinema.

Gli inizi artistici

Inizia la carriera nei primi anni settanta, come fotomodella, col nome di Marina Frajese, confidando che l'influente marito possa aiutarla. Viene rifiutata invece da tutti, anche se lei non rifiuta proprio niente a nessuno. Approccia al fiorente mondo dei fotoromanzi ma, dopo essere stata scartata ai provini per Letizia, Charme e Katiuscia, l'unica rivista che gli offre un lavoro è Supersex, un fotoromanzo pornografico in cui conosce il pornodivo Gabriel Pontello. Vale la pena chiedere all'esperto lumi sul singolare libello.

« In Supersex Pontello interpreta un extraterrestre che, per sopravvivere sulla terra, deve eiaculare ogni venti minuti. Per sua fortuna dispone del fluido erotico alieno, grazie al quale, gli basta guardare una donna per trasformare una come Suor Paola nella sorella più majala di Moana Pozzi. E fin qui tutto regolare. La cosa strana è che quando raggiunge l'orgasmo urla: "Ifix tcen tcen!". Il grido è stato ripreso in una canzone di Elio e le Storie Tese, loro non ne hanno svelato l'arcano significato, io ho in forno una specie di coniglio e quindi non ho tempo di farlo. »
(L'indaffaratissimo esperto in porcate anni '70 Alfio Manovella.)

L'esordio nel cinema

Prima di girare film porno, Marina interpretò anche ruoli in impegnativi film in costume.

Nel 1976 cede alle lusinghe del regista[citazione necessaria] Joe D'Amato, girando una sequenza hard destinata al mercato estero, il film è Emanuelle in America e lei è quella che si fa ingroppare dal negr recita discretamente. Il destino a volte è beffardo, il marito viene incaricato di fare un servizio giornalistico sul "fenomeno" d'oltreoceano Emanuelle e, guardando uno dei sei film girati sul personaggio, gli si strozza in gola il commento: "Anvedi 'sta riccetta quanto è porc...".
Grazie alle sue conoscenze ottiene il divorzio in venti minuti, per l'annullamento presso la Sacra Rota invoca l'applicazione del: quia nimis meretrix (perché troppo troia), gli viene concesso anche quello.
Sfruttando l'onda dello scandalo, Marina viene scritturata immediatamente per girare quella che viene ritenuta la prima scena hard destinata al mercato italiano, nel film Immagini di un convento. L'ex marito intenta una causa civile per vietarle l'utilizzo del suo cognome, la vince e lei assume lo pseudonimo di Marina Lotar (o anche Lothar).

Il cinema impegnato

Marina Lotar lavorò addirittura con Fellini, nel film La città delle donne. Nella foto, a letto con Mastroianni, lei è quella di dest... no, forse quella a sinis... in effetti le due attrici si somigliano molto.

Marina Lotar, fino al 1984, alterna la sua presenza tra il cinema per adulti e il cinema per tutti. A quest'ultimo appartengono alcune pellicole che vale la pena ricordare:

  • 1978, Primo amore di Dino Risi. Interpreta una tizia che fa i fanghi a San Pellegrino Terme. Viene inquadrata totalmente coperta di fango tranne le tette, lasciate scoperte per non svilire la mirabile opera di Dio, altrimenti la chiesa avrebbe avuto da ridire.
  • 1980, La città delle donne di Federico Fellini. Marina gira nove scene, per un totale di circa venti minuti di pellicola. Durante il montaggio ne viene risparmiata solo una di dieci secondi, in cui si vede solo il suo culo. Che ingiustizia però, poteva essere la sua grande occasione, mannaggia!
  • 1983, Fantozzi subisce ancora di Neri Parenti. Marina è "La Contessa", la prostituta di Bari (dai modi aristocratici) che Calboni porta nell'ambulanza spacciata per camper.

Duraturo il sodalizio con Tomas Milian, col quale recita in tre film del ciclo sull'ispettore Giraldi: Delitto a Porta Romana (1980), Delitto sull'autostrada (1982) e Delitto al Blue Gay (1984), interpretando rispettivamente una puttana, una mignotta e un travestito.

La filmografia porno

Lavorò con due dei più grandi interpreti del porno: Rocco Siffredi e lo stallone Caligola.

Nel 1984 Marina oramai ha quarant'anni, l'unico settore che le offre prospettive accettabili è quello pornografico.

« Ho scelto il porno perché il produttore non mi chiedeva di andare a letto con lui per ottenere la parte! »
(Marina Lotar parla delle sue scelte di vita.)

Un titolo rimasto famoso è Marina e la sua bestia (1984), dove la si vede "mimare" atti di zoofilia con un equino, col Pulcino Pio e con Lupo Alberto. Secondo gli esperti del settore è probabile che nelle scene si utilizzassero protesi in plastica.[da verificare]
Il lavoro della Lotar è davvero imponente, elencare i suoi film è quasi impossibile, quello che possiamo fare è dare "numericamente" un'idea di quanto si sia prodigata per il benessere del prossimo (e degli ottici).

Nonostante la larghezza di vedute tipicamente svedese, Marina ha sempre avuto una visione del mondo molto ristretta.
Anno Numero di film Note
1978-1979 3 Era agli inizi
1980 5 Si stava appena scaldando
1981 12 Uno al mese è una buona media
1982 5 C'erano i mondiali di calcio e si lavorava poco
1983 8 Il settore era in ripresa
1984 6 Lavori di restauro a tette, culo e passera
1985 18 Va bene avere gli strumenti "sistemati", ma ora si esagera!
1986 12 Ok, siamo tornati in media
1987 15 Ma non sarà che forse gli piace?
1988-1990 6 Oramai lavorava solo Moana

Nel 1991 si ritira dalle scene col film Finalmente Marina... (sottotitolo: ...s'è levata dai coglioni).

Curiosità

  • Nel 2008 ha rifiutato l'offerta di comparire in una puntata della nota fiction televisiva Carabinieri, ribadendo ancora una volta di aver abbandonato definitivamente la scena pubblica e, comunque, se non si tromba non gli interessa.
  • Ha vinto tredici volte il prestigioso premio POMPA[2]

Note

  1. ^ torno subito, vado un attimo a prendere gli occhiali
  2. ^ Pornostar Oltremodo Mignotta e Pompinara Abilissima

Voci correlate