Serie A: differenze tra le versioni
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Versione delle 14:19, 23 mar 2009
La Serie A è la massima serie del campionato italiano di calcio che comprende altre venticinque serie minori, una per ogni lettera dell'alfabeto. Il nome intero è Serie A TIM perché gli esiti delle partite vengono, nella maggior parte dei casi, decisi mediante le telefonate tra dirigenti e designatori arbitrali. Il boss della Serie A è Don Luciano Moggi che, dopo che gli hanno ucciso l'anima, ha abdicato a favore di Massimo Moratti.
Calciatori
La Serie A è, da qualche anno a questa parte, diventata la discarica del campionato inglese e spagnolo tanto da guadagnarsi il titolo di "Napoli del calcio": qui i club stranieri possono scaricare tutti i giocatori scarsi, vecchi o zoppi senza pagare alcuna tassa sui rifiuti. I presidenti dei club italiani, essendo ambientalisti, non vogliono che questi rifiuti siano abbandonati in natura e quindi li accolgono generosamente nelle rose delle proprie squadre. Al loro arrivo vengono spacciati come campioni o "giovani promesse" ma dopo poche settimane (a volte dopo pochi giorni) si mostrano inevitabilmente per ciò che sono: delle autentiche pippe. Il campionato italiano attrae come una calamita bidoni da ogni parte del mondo: qui di sotto trovate la Carta d'identità del Bidone, pubblicata recentemente dall'ISTAT, che illustra le caratteristiche che accomunano tutti i bidoni del nostro campionato.
Carta d'identità del bidone
- Nome: non rilevante
- Cognome: non rilevante
- Età: età pensionabile
- Nazionalità: per lo più brasiliana o comunque esotica
- Club di provenienza: Real Madrid, Barcellona, Cervia
- Ruolo in campo: Portiere/difensore/centrocampista/attaccante
- Valore di mercato: - 10.000 Lire IVA inclusa
- Prezzo pagato dai club italiani: + 20.000.000 € IVA esclusa
- Frasi di rito: "Non sono qui per chiudere la carriera" oppure "Cambierete idea su di me"
Album di figurine
-
Il
miciopuma
CONSIGLIATA PER IL FANTACALCIO
Squadre
Attualmente la squadra campione d'Italia è l'Inter, squadra iscritta al campionato italiano solo per sbaglio: in realtà dovrebbe disputare la Coppa d'Africa. Il numero di italiani tesserati nell'Inter si conta sulle dita delle mani, anzi di una mano sola essendo solo cinque di cui uno è italiano solo sulla carta d'identità (Mario Balotelli), due fanno le riserve di Julio Cesar e uno passa più tempo in infermeria che sul campo (Marco Materazzi). A capo della "Banda degli onesti", così come si sono autoproclamati i dirigenti interisti, sta Massimo Moratti, unico presidente della Serie A a investire ingenti somme nel calciomercato; peccato che tale denaro sia destinato all'acquisto di giocatori del calibro di Quaresma e Mancini. Le rivali dell'Inter nella corsa scudetto sono la Juventus e il Milan. La Juventus ha da tre anni imboccato la via dell'onestà ma trova ancora difficoltà a vincere senza favori arbitrali e quindi a volte le capita di rimediare qualche figura di merda con squadre di media o bassa classifica.
La sua scalata al primo posto è pesantemente ostacolata dall'incompetenza dei suoi dirigenti che sono tra i primi importatori di bidoni della Serie A: in soli tre anni dall'estero sono approdati alla Juventus fuoriclasse come Boumsong, Andrade, Grygera, Tiago, Salihamidzic, Poulsen e Mellberg; un autentico record tuttora imbattuto. C'è poi il Milan. L'età media della rosa milanista è pari a quella dei politici italiani (e anche lo stipendio, vedi Kakà): basti pensare che alcune case di riposo per anziani hanno sporto denuncia a Milan Lab per concorrenza sleale. Ogni campione a fine carriera viene accolto dal Milan a braccia aperte: Vieri, Ronaldo, Emerson, Zambrotta, Ronaldinho e Shevchenko per citarne alcuni. Quest'estate arriveranno a parametro zero Figo e Nedved, così la prossima stagione il Milan potrà vantarsi di avere ben cinque Palloni d'oro in squadra. Altra squadra di vertice è la Roma; gli idoli della tifoseria romanista sono Francesco Totti e Daniele De Rossi: il tifoso medio romanista ignora che esistano altri giocatori nella Roma oltre a questi due e se gli si chiede quale formazione metterebbe in campo risponderà che schiererebbe un 1-1-1 con Totti in attacco, De Rossi centrocampista/difensore e in porta una delle sagome utilizzate in allenamento.
Società
Allenatori
Un allenatore della Serie A ha una speranza di vita di circa tre o quattro partite: basta qualche risultato negativo per avere la certezza matematica di essere esonerati. La maggior parte delle volte l'allenatore in questione viene richiamato perché il suo sostituto ha fatto peggio di lui, per poi essere nuovamente esonerato dopo poche partite. È di rito per gli allenatori dopo le partite concedersi alle interviste dei giornalisti dove possono sbizzarrirsi dicendo tutto quello che gli passa per la mente: c'è chi usa le interviste per impartire lezioni di filosofia, come il Trap; chi per inondare di insulti il giornalista intervistatore, come Zenga con Enrico Varriale; chi per annunciare il suo addio a fine stagione, vedi Roberto Mancini dopo Inter-Liverpool; chi per sfottere gli altri allenatori, come fa Mourinho; chi per autoelogiarsi; come fa sempre Mr. Mourinho o per discolparsi accusando i propri giocatori, come nel Mourinho style.
Dirigenti
Come nei fumetti di Topolino c'erano il papero più ricco, quello più sfigato, quello più fortunato, quello più imbranato ecc... Anche per i dirigenti italiani si possono fare delle classifiche simili:
- I più miserabili
- I divorallenatori
- Quelli che non capiscono un cazzo di calcio
- I più onesti
- Importatori di bidoni
- I più odiati dai tifosi
Come potete constatare il geniale direttore sportivo della Juventus Alessio Secco è primo in quattro classifiche su sei, 92 minuti di applausi per lui.
Arbitri
Gli arbitri italiani sono noti in tutto il mondo per competenza e imparzialità.
Infatti non c'è partita nella Serie A nella quale gli allenatori o presidenti non si lamentino dell'arbitraggio. L'attuale designatore degli arbitri è l'alpinista Pierluigi Collina. Esistono pene severe per gli arbitri che commettono errori: alcuni vengono minacciati di linciaggio altri chiusi negli spogliatoi. La scuola arbitrale italiana segue delle regole proprie: per i falli di mano in area si applica il regolamento della pallamano, infatti gli arbitri non li fischiano neanche quando sono a mezzo metro dall'azione; si fischia il fuorigioco solo se l'attaccante si trova a due chilometri dalla linea dei difensori. Una partita della Serie A viene interrotta dall'arbitro ogni mezzo secondo, in questo modo non è possibile assistere a più di due minuti consecutivi di azione. Naturalmente i falli reali non vengono mai notati dagli arbitri, specialmente se a compierli è una tra Inter, Juve e Milan. Al contrario non sono rari casi in cui vengono assegnati rigori inesistenti tanto da destare perplessità pure nella squadra favorita.
Tifoseria
È risaputo che ogni gruppo di ultras possiede un proprio esercito. Ogni domenica queste legioni si fronteggiano a colpi di spranghe, bottiglie rotte e fumogeni. Alla fine della partita c'è l'usanza, importata dal rugby, del Terzo Tempo: i tifosi superstiti, se ce ne sono, si incontrano tutti fuori dallo stadio per ingaggiare una guerra all'ultimo sangue con la polizia o per occupare qualche treno o qualche edificio pubblico.