Oliver Kahn: differenze tra le versioni
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Sin da piccolo mostra una gran passione per il calcio. Spesso era solito, infatti, prendere a calci con piacere i suoi compagni di classe. Era anche un ottimo studente perchè i professori gli mettevano spesso voti altissimi per i suoi rendimenti positivi, [[Ma anche no|non perchè ne erano terrorizzati]]. Si narra che il piccolo Kahn durante gli anni dell'elementari nella scuola di '''Karlsruhe'''<ref>E dove cazzo è?</ref> avesse ricevuto uno scappellotto da una maestra. Inspiegabilmente, il piccolo Oliver si presentò a scuola il giorno dopo con una mano umana fra i denti. Un bel giorno decise di cominciare a giocare nella squadra della stessa cittadina dove aveva cominciato la scuola elementare. Nel giro di pochi giorni l'allenatore '''Winfried Schafer''' lo fece esordire in prima squadra, perchè Oliver se lo meritava. Il carisma del giovincello, che nonostante avesse appena sei anni di età aveva già una fedina penale da far sembrare [[Fabrizio Corona]] un concorrente dello [[Zecchino d'Oro]] e [[Adolf Hitler]] un boy scout e aveva un aspetto che ricordava un camionista bergamasco che non dorme da tre giorni, era tale che l'allenatore gli chiedesse sempre se la formazione schierata per quella giornata andasse bene. In caso contrario, per placare l'ira del piccolo Oliver, bisognava lasciargli tre capretti vivi di cui si sarebbe cibato. |
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Un giorno, il nostro eroe decise di scendere il campo e, stranamente, tutti ne furono contenti e approvarono la sua scelta. Ma il coach Schafer, avendo visto che il teppista stava acquisendo troppo potere, decise di dire ''nein'' a tutto questo e si oppose fermamente alla prepotenza di Kahn. Peccato che dopo qualche giorno del poveretto vennero ritrovate solo le ossa spolpate da chissà quale misterioso individuo. Degna di nota fu la sua prestazione contro il '''Valencia''' nella [[Europa League|Coppa UEFA]] del 1993-1994 con una vittoria per 7-0 della sua squadra, partita che i crucchi nominarono ''Il miracolo del Wildparkstadion'' perchè era un miracolo che Kahn non avesse minacciato o spolpato nessuno durante l'incontro, dato che gli attaccanti del Valencia si cacavano sotto al solo vederlo. |
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Non essendoci più dirigenti o giocatori di cui cibarsi, il buon Oliver decise di andare al '''Bayern Monaco''' e i |
Non essendoci più dirigenti o giocatori di cui cibarsi, il buon Oliver decise di andare al '''Bayern Monaco'''. Si presentò al suo primo allenamento senza dire niente a nessuno, dicendo semplicemente ''Da oggi io gioco con voi. Ah, e sono titolare''. Per ovvi motivi i suoi desideri vennero realizzati. |
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La fama di criminale di Kahn crebbe così tanto da permettere ai bavaresi di vincere molto in Germania, ma il culmine della sua incazzatura la raggiunse nella Finale di Champion's League del 1999, contro il [[Manchester United]]. Essendo da sempre stato curioso di provare la carne di [[David Beckham]], nei minuti finali venne distratto dall'aitante giovincello e nel giro di pochi minuti si prese due gollonzoli. Naturalmente, nessuno diede la colpa a Kahn. Strano che da quel giorno di '''Teddy Sheringham''' e '''Ole Gunnar Solskjær''' non si seppe più nulla. |
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Si rifece due anni dopo vincendo la finale contro il Valencia. Memorabile è la scena in cui il buon Oliver cercò di consolare un disperatissimo Canizares dicendogli che se lo sarebbe divorato per primo. |
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Versione delle 22:31, 22 dic 2017
Oliver Kahn è un criminale tedesco che ha vissuto la gran parte della sua vita in incognito spacciandosi per un calciatore. Noto per la sua grande fame di vittorie e carne umana, è stato per molti anni nominato miglior portiere del mondo e della Crucchia. Tali riconoscimenti gli sono stati conferiti da una giuria imparziale la cui maggioranza ha votato per lui[1].
Caratteristiche Tecniche
Nonostante le ridicole capacità, Kahn è da sempre stato definito un portiere saracinesca. Non è mai stato facile per nessun attaccante segnare contro tale portiere che era solito cibarsi di qualunque coraggioso tentasse anche solo di avvicinarsi all'area di rigore. Era invece solito incoraggiare i difensori delle sue squadre, in caso di errore, con delle carezze alla Bruce Lee e una dolcezza degna di Attila.
Carriera
Karlsruhe
Sin da piccolo mostra una gran passione per il calcio. Spesso era solito, infatti, prendere a calci con piacere i suoi compagni di classe. Era anche un ottimo studente perchè i professori gli mettevano spesso voti altissimi per i suoi rendimenti positivi, non perchè ne erano terrorizzati. Si narra che il piccolo Kahn durante gli anni dell'elementari nella scuola di Karlsruhe[2] avesse ricevuto uno scappellotto da una maestra. Inspiegabilmente, il piccolo Oliver si presentò a scuola il giorno dopo con una mano umana fra i denti. Un bel giorno decise di cominciare a giocare nella squadra della stessa cittadina dove aveva cominciato la scuola elementare. Nel giro di pochi giorni l'allenatore Winfried Schafer lo fece esordire in prima squadra, perchè Oliver se lo meritava. Il carisma del giovincello, che nonostante avesse appena sei anni di età aveva già una fedina penale da far sembrare Fabrizio Corona un concorrente dello Zecchino d'Oro e Adolf Hitler un boy scout e aveva un aspetto che ricordava un camionista bergamasco che non dorme da tre giorni, era tale che l'allenatore gli chiedesse sempre se la formazione schierata per quella giornata andasse bene. In caso contrario, per placare l'ira del piccolo Oliver, bisognava lasciargli tre capretti vivi di cui si sarebbe cibato. Un giorno, il nostro eroe decise di scendere il campo e, stranamente, tutti ne furono contenti e approvarono la sua scelta. Ma il coach Schafer, avendo visto che il teppista stava acquisendo troppo potere, decise di dire nein a tutto questo e si oppose fermamente alla prepotenza di Kahn. Peccato che dopo qualche giorno del poveretto vennero ritrovate solo le ossa spolpate da chissà quale misterioso individuo. Degna di nota fu la sua prestazione contro il Valencia nella Coppa UEFA del 1993-1994 con una vittoria per 7-0 della sua squadra, partita che i crucchi nominarono Il miracolo del Wildparkstadion perchè era un miracolo che Kahn non avesse minacciato o spolpato nessuno durante l'incontro, dato che gli attaccanti del Valencia si cacavano sotto al solo vederlo.
Non essendoci più dirigenti o giocatori di cui cibarsi, il buon Oliver decise di andare al Bayern Monaco. Si presentò al suo primo allenamento senza dire niente a nessuno, dicendo semplicemente Da oggi io gioco con voi. Ah, e sono titolare. Per ovvi motivi i suoi desideri vennero realizzati. La fama di criminale di Kahn crebbe così tanto da permettere ai bavaresi di vincere molto in Germania, ma il culmine della sua incazzatura la raggiunse nella Finale di Champion's League del 1999, contro il Manchester United. Essendo da sempre stato curioso di provare la carne di David Beckham, nei minuti finali venne distratto dall'aitante giovincello e nel giro di pochi minuti si prese due gollonzoli. Naturalmente, nessuno diede la colpa a Kahn. Strano che da quel giorno di Teddy Sheringham e Ole Gunnar Solskjær non si seppe più nulla. Si rifece due anni dopo vincendo la finale contro il Valencia. Memorabile è la scena in cui il buon Oliver cercò di consolare un disperatissimo Canizares dicendogli che se lo sarebbe divorato per primo.
Note
Arbitri e istituzioni | FIFA • UEFA • UFO • FIGC • Michel Platini • Joseph Blatter • Arbitro • Guardalinee • Quarto uomo • Arbitro di porta • Collina • Ito • Moreno • Tombolini • Bomberismo • Discriminazione territoriale • Rivalità calcistica Italia-Germania |
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