Thomas Hobbes

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(Rimpallato da Hobbes)
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Disambiguazione – Oops! Forse cercavi l'omonima tigre di pezza, vedi Calvin and Hobbes#Hobbes.
« Tutto è corpo e movimento »
(Hobbes in discoteca.)
« Ciò che è incorporeo non esiste! MWUAHAHAH! »
(Lo spietato Hobbes ad Alphonse Elric.)
"Per esempio, in un sistema di convenzioni come il nostro è possibile etichettare il fatto che mi sia estratto questa scala reale dal culo come barare. Ma può benissimo esistere un altro sistema convenzionale secondo il quale questa attività semplicemente non esiste."
« Su, su... Non ascoltarlo... »
(Cartesio cerca di consolare il povero Al.)
« Non è che una macchina animata! »
(Hobbes per giustificarsi dopo essere stato sorpreso a vivisezionare un criceto.)
« Tutto ciò che diciamo e impariamo è frutto di convenzione, tutto! Per esempio: io potrei dire che la lavastoviglie uccide una chitarra, in un sistema convenzionale di nomenclatura laddove "lavastoviglie" significa "cane", "uccide" significa "mangia" e con "chitarra" si intende "cibo". E questo sistema convenzionale sarebbe solo un'altra convenzione, il che ci porta a sviluppare un sistema meta-convenzionale per comunicare, frutto di ulteriori convenzioni. »
(Hobbes su come complicarsi inutilmente la vita.)

Thomas Hobbes (Tommaso Obeso) è uno stimato filosofo che, insieme a Cartesio, stimola i giovini intelletti al quarto anno di liceo. Lo scopo della sua filosofia è porre i fondamenti di una comunità ordinata e pacifica; a sentir lui, l'unico modo per riuscirci era seminare il terrore e controllare le masse con un pugno di ferro. Finalmente un filosofo che aveva capito tutto.

Biografia

Hobbes gioca spensierato con il suo amico d'infanzia Calvino.

Thomas Hobbes nasce nel 1588 in Inghilterra, non che questo interessi a qualcuno. Questa è una di quelle tante nozioni che occupa inutilmente spazio nell'hard disk delle vostre cellule neuronali facendovi dimenticare, ad esempio, dove avete lasciato le chiavi della macchina[1] o che vostra nonna soffre di cuore mentre progettate uno scherzo a base di lupi mannari da farle.

Thomas passò la maggior parte della sua giovinezza a studiare i tomi polverosi di gente morta da un pezzo, che lui odiava e riteneva stupida e che gli furono incuneati a forza nel cervello da insegnanti incompetenti: insomma, studiò filosofia.

Terminati gli studi viaggiò in lungo e in largo per l'Europa, raccogliendo dati per scoprire come mai la gente era così felice di essere governata da un tiranno dispotico e sanguinario, in evidente conflitto di interessi per di più. Il tutto per il semplice scopo di applicare quelle conoscenze per prendere il potere nella sua natia Inghilterra.

Nel 1651 pubblicò Il leviatano, opera in cui espone in maniera incontrovertibile perché la dittatura è la miglior forma di governo e la paura il miglior strumento per governare. Decisamente più razionale di quel vecchio muffoso di Platone e la sua "Repubblica"...

Il filosofo muore alle 23:15 del 4 dicembre 1679 a causa di un attacco cardiaco, le sue ultime parole furono:

« Cazzo, un bullone è saltato! Aaaaarrgggh! »

La filosofia Hobbiana[2]

Il fondamento della filosofia di Hobbes è che non esiste alcun Dio. Mi dispiace amico, ma devi accettare la dura verità dei fatti: non c'è nessuna entità metafisica, nessun creatore, demiurgo o orologiaio. Nessuna divinità giocherellona o vendicativa, niente di niente, tuttochiaro luridissimo verme?
Dicevamo, per Hobbes tutto viene ricondotto a calcoli e convenzioni, le parole sono convenzioni ed esprimono i calcoli e i calcoli espressono le convenzioni. Almeno credo.

Il meccanicismo

A questo canguro è appena esplosa una valvola. Peccato.

Nel magico mondo di Hobbes tutte le creature non son altro che macchine composte da ingranaggi, viti, bulloni e pistoni che si aggirano per la Terra. Il filosofo sostiene che tutte le sensazioni che riceviamo sono il frutto di dati trasmessi dalle unità periferiche al sistema centrale, il cervello, composto da minuscole schede forate (non è stato ancora fatto l'upgrade al software). Non è ancora chiaro se l'immissione di nuovi dati può essere eseguita anche attraverso entrate USB o dove esse possano essere collocate, ma noi faremo finta di niente. Da questa visione del mondo nasce il famoso motto hobbiano:

« Se metti la mano sul fuoco non ti scotti, semplicemente mandi in corto un cavo di trasmissione. »

Quanto poi all'uomo egli si differenzia dagli animali per una scheda di memoria più spaziosa, una RAM più grossa, un processore più potente e, ovviamente, un sistema operativo Mac, mica una di quelle schifezze Windows che si ritrovano quelle bestie degli animali.
Da notare che nella filosofia di Hobbes non c'è posto per la compassione: i gemiti di dolore non sono altro che lo stridio di ingranaggi sottoposti a uno sforzo eccessivo, le malattie semplici malfunzionamenti e la morte semplicemente un'interruzione delle funzioni. Tutto questo fece valere al filosofo inglese i titoli di: Hobbes lo spietato, Hobbes il terribile o, semplicemente bastardo senza cuore.

Homo homini lupus

Bleah, pura ipocrisia.

In questa massima, tradotta in svariati modi ("l'uomo è all'uomo lupo" "uomo, attento al lupo" "il mio vicino di casa non si rade da due mesi") è racchiuso il pensiero di Hobbes. L'amore universale è un'emerita cazzata e, se non fosse che abbiamo paura di farci fregare dal prossimo, non ci penseremmo nemmeno a vivere in una società ma passeremmo il tempo a prendere a badilate sul cranio chi ci sta sulle palle. Anzi, l'uomo forma una società proprio perché in due è più facile pestare quello che è rimasto solo.
Ovviamente, tutti si scagliarono contro Hobbes, accusandolo di avere la sensibilità di un frigo a pedali.

« Siete insensibile! Bruto! »

La pronta risposta del nostro, arrivata dopo dieci anni dalle critiche visto che lui delle opinioni altrui se ne sbatteva ampiamente, causò un attacco di isteria, nonché crisi di identità, alle pulzelle in questione:

« Ah, sì? Allora perché in metropolitana vi tenete stretta la borsetta? Perché invece di esibirvi con i vostri guantini e cappellini del cazzo non invitate i mendicanti a merenda? Perché avete esultato quando la prima della classe è uscita con 98? »
Copertina della prima edizione del leviatano Associated Press 1669.

Il Leviatano

L'opera politica per eccellenza di Hobbes, nonché l'unica, ne Il Leviatano viene esposta la dottrina dello stato elaborata dal filosofo inglese. Lo stato si forma per l'associazione di alcuni uomini che, stufi di fregarsi tra loro, cercano un modo per fregare tutti insieme qualcun altro. I consociati tuttavia sono rissosi e sleali tra loro e, non appena hanno portato a compimento i loro loschi propositi, non esitano a scannarsi l'un l'altro per accaparrarsi il bottino. Urge quindi che qualcuno li tenga uniti e compatti, portando ordine ed equità. Di solito per questo ruolo va scelto il più grosso e violento della banda, che viene nominato re. Egli, tramite un certo numero di sgherri fidati, controlla gli altri con la paura e, possibilmente la religione[3]. Se non ha il controllo della religione non deve far altro che ammazzare tutti i preti e assumerlo, per garantire la sopravvivenza del suo potere[4].
In questo modo si forma per Hobbes lo stato, entità malvagia e soverchiatrice, certo. Ma sempre meglio dell'anarchia selvaggia che regnava prima; una riedizione del vecchio adagio "Scegliere sempre il minore dei due mali" che Hobbes per lungo tempo spacciò per suo.

Controversie

Molti criticarono Hobbes ma fu tutto inutile: il suo concetto di stato piaceva troppo ai vari re, tiranni e capimafia dell'epoca e tutte le voci contrarie furono rapidamente e definitivamente messe a tacere.
Senza contare il fatto che l'ego colossale di Hobbes gli regalava una resistenza razziale di più 50 alle critiche.

Voci correlate

Note

  1. ^ Nella macchina.
  2. ^ O Hobbense?
  3. ^ O meglio, la paura che la religione incute con cose tipo la dannazione eterna per chi disubbidisce.
  4. ^ E qui non possiamo che dare ragione a Hobbes.