Fabio Quagliarella: differenze tra le versioni
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Appena arrivato viene accolto benevolmente fino alla glorificazione dai nuovi tifosi, come d'altronde accade a tutti i nuovi acquisti prima di metà stagione, quando si rivelano tutti fondamentalmente dei bidoni. |
Appena arrivato viene accolto benevolmente fino alla glorificazione dai nuovi tifosi, come d'altronde accade a tutti i nuovi acquisti prima di metà stagione, quando si rivelano tutti fondamentalmente dei bidoni. |
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Al [[S.S.C. Napoli|Napoli]] trova come allenatore l'ex ct della nazionale fresco d'esonero [[Donadoni|Robero Ducojoni]]<ref>Toccate ferro, ragazzi!</ref>, e come compagni tanti giocatori di qualità come Ernia Hoffer, [[Morgan|Morgan De Sanctis]], [[Hamsik|la figlia di Fantozzi]] e soprattutto l'argentino Lavezzi, controfigura di [[Pino La Lavatrice]] reinventata con successo come [[calcio|calciatore]], destinato a formare con lui la coppia d'attacco più scadente del campionato. |
Al [[S.S.C. Napoli|Napoli]] trova come allenatore l'ex ct della nazionale fresco d'esonero [[Donadoni|Robero Ducojoni]]<ref>Toccate ferro, ragazzi!</ref>, e come compagni tanti giocatori di qualità come Ernia Hoffer, [[Morgan|Morgan De Sanctis]], [[Hamsik|la figlia di Fantozzi]] e soprattutto l'argentino [[Lavezzi]], controfigura di [[Pino La Lavatrice]] reinventata con successo come [[calcio|calciatore]], destinato a formare con lui la coppia d'attacco più scadente del campionato. |
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Questo almeno fino alla cacciata di Ducojoni, lapidato con dei ferri di cavallo, e all'arrivo sulla panchina di [[Walter Mazzarri]], in seguito santificato dal [[cardinale Sepe]] |
Questo almeno fino alla cacciata di Ducojoni, lapidato con dei ferri di cavallo<ref>Per cacciare definitivamente i suoi malefici influssi</ref>, e all'arrivo sulla panchina di [[Walter Mazzarri]], in seguito santificato dal [[cardinale Sepe]]. |
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Il nuovo tecnico, con comportamenti esemplari quali la sfida al freddo di San Siro in sola canottiera, e con nuovi metodi quali la proiezione dei film di [[Troisi]] nel dopopartita per rallegrare gli animi affranti, riesce a incoraggiare la squadra provocando un sensibile aumento di qualità nelle prestazioni di tutti, inclusa la piccola quaglia. |
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Fu così che nel campionato più strambo degli ultimi cinquant'anni, in cui l'[[Inter]] vince, la [[Juventus]] fa schifo e il [[Milan]] si limita a far girare le palle ai suoi stessi tifosi, il team di ciuchi partenopei rischia seriamente di ritrovarsi in [[Champions League]] l'anno seguente. |
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Purtroppo una squadra in cui a segnare sono i difensori o un centrocampista truzzo slovacco importato non può affidarsi in eterno alla fortuna o al calore meridionale, e le partite si giocano anche in trasferta, è la regola. |
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A fine stagione il Napoli si qualifica alla Coppa Uefa, che ora si chiama Europa Leauge per chissà quale inutile motivo, ma i napoletani e i giocatori fan festa lo stesso: si sa che loro han l'arte di arrangiarsi, e infatti ormai, pur di far risultato, si accontentano di tutto. |
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In tutto questo Quagliarella tira: un pò la butta in rete, un pò in faccia al pubblico, un pò nelle [[testicoli|palle]] del portiere avversario, divenendo così artefice del ritorno in [[Europa]] del Napoli, da dove molti, leghisti in primis, si augurano non torni più. |
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== [[Mondiali di calcio Sudafrica 2010|Il mondiale sudafricano]] == |
== [[Mondiali di calcio Sudafrica 2010|Il mondiale sudafricano]] == |
Versione delle 13:00, 13 lug 2010
Fabio Quagliarella è un calciatore del Napoli. In quanto tale, i tifosi di tale squadra lo considerano un fenomeno, al pari di Baggio, Signori e Vieri, che un giorno riporterà lo scudetto ai partenopei. Oggettivamente, è considerato un attaccante, il che è già qualcosa. Dopo l'esilio a Udine, per guai con la guardia di finanza che aveva scoperto la sua collezione di cd falsi di Nino D'Angelo, è tornato nella sua città[1] per giocare con la maglia "che rassumigl' a o ciel'" e farsi amare dai compatrioti così come si era fatto amare dai compatrioti emigrati in friuli.
Recentemente la sua popolarità è schizzata dal livello nullo al livello "Non male" a seguito degli eventi della catastrofica spedizione azzurra ai mondiali sudafricani del 2010.
Doti tecniche
L'arma vincente di Quagliarella è il tiro, poiché è in grado di farlo partire da tutte le posizioni e le angolazioni possibili: da fuori area, da dentro l'area, da centrocampo, da controcampo, da carpiato, da testa in giù, da petto in fuori, mentre condisce di parmigiano i maccheroni, mentre gli scippano il motorino che ha parcheggiato fuori lo stadio... Sempre e ovunque. Quandunque e comunque. Nulla può fermarlo, né la pioggia, né il vento, né la neve, né la distanza, né gli avversari, né i compagni che non gli alzano le stecche... E qualche volta ci azzecca, facendo uscire goal strepitosi!
Origini
Diplomatosi con un onorevole ottanta alla scuola calcia, e cresciuto nelle giovanili della Juventus (ma quella di Stabia che nessuno conosce), mosse i suoi primi passi nel calcio professionistico facendo gavetta tra vari importanti team della sua regione, come la Puteolana, il Torre del Greco United, il Gladiator di Santa Maria Capua Vetere e il Real Casapulla. Su wikipedia, per rendere la sua biografia più interessante, tali team sono indicati con gli eclatanti nomi di Torino, Fiorentina, Ascoli e Sampdoria, ma sono tutti abbellimenti retorici. In realtà il primo team importante[2] in cui ha giocato è stata l'Udinese, a cui era approdato fuggendo dalla guardia di finanza per i motivi citati più sopra.
Rimane in questa squadra dal 2007 al 2009. Totò Di Natale, scomprendolo suo compatriota, si adopra per dare un posto in squadra allo scugnizzo stabiese parlandone con l'allenatore. E fu così che l'estremo nord della Serie A si ritrovò ad avere due prodi terroni come coppia d'attacco. I due segnano molto insieme e trascinano la squadra, anche se verso nulla visto che si tratta dell'Udinese, e si sa già che è una di quelle squadre che si impegnano si impegnano e non vincono mai un cazzo... un pò come il Parma o la S.S. Lazio.
A Napoli
Nell'anno domini 2009, Aurelio De Laurentis riporta lo scugnizzo nella sua terra natale, acquistandolo dai friulani per qualche milioncino e un chilo di mozzarella di bufala[3].
Appena arrivato viene accolto benevolmente fino alla glorificazione dai nuovi tifosi, come d'altronde accade a tutti i nuovi acquisti prima di metà stagione, quando si rivelano tutti fondamentalmente dei bidoni.
Al Napoli trova come allenatore l'ex ct della nazionale fresco d'esonero Robero Ducojoni[4], e come compagni tanti giocatori di qualità come Ernia Hoffer, Morgan De Sanctis, la figlia di Fantozzi e soprattutto l'argentino Lavezzi, controfigura di Pino La Lavatrice reinventata con successo come calciatore, destinato a formare con lui la coppia d'attacco più scadente del campionato.
Questo almeno fino alla cacciata di Ducojoni, lapidato con dei ferri di cavallo[5], e all'arrivo sulla panchina di Walter Mazzarri, in seguito santificato dal cardinale Sepe. Il nuovo tecnico, con comportamenti esemplari quali la sfida al freddo di San Siro in sola canottiera, e con nuovi metodi quali la proiezione dei film di Troisi nel dopopartita per rallegrare gli animi affranti, riesce a incoraggiare la squadra provocando un sensibile aumento di qualità nelle prestazioni di tutti, inclusa la piccola quaglia. Fu così che nel campionato più strambo degli ultimi cinquant'anni, in cui l'Inter vince, la Juventus fa schifo e il Milan si limita a far girare le palle ai suoi stessi tifosi, il team di ciuchi partenopei rischia seriamente di ritrovarsi in Champions League l'anno seguente. Purtroppo una squadra in cui a segnare sono i difensori o un centrocampista truzzo slovacco importato non può affidarsi in eterno alla fortuna o al calore meridionale, e le partite si giocano anche in trasferta, è la regola. A fine stagione il Napoli si qualifica alla Coppa Uefa, che ora si chiama Europa Leauge per chissà quale inutile motivo, ma i napoletani e i giocatori fan festa lo stesso: si sa che loro han l'arte di arrangiarsi, e infatti ormai, pur di far risultato, si accontentano di tutto.
In tutto questo Quagliarella tira: un pò la butta in rete, un pò in faccia al pubblico, un pò nelle palle del portiere avversario, divenendo così artefice del ritorno in Europa del Napoli, da dove molti, leghisti in primis, si augurano non torni più.