Ayrton Senna: differenze tra le versioni

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Come si fa' a prendere in giro un mito come Senna?Proprio pessimo gusto.. Complimenti, Abbiate un pò di rispetto almeno per chi ci ha lasciato.

Versione delle 20:09, 9 set 2010

Template:Brasile

« Mi piace correre con la Williams, penso che ci rimarrò per il resto della mia vita »
(Ayrton Senna su previsioni azzeccate)
Il pilota brasiliano...
« Oggi è una buona giornata, sento che correrò bene »
(Ayrton Senna su previsioni non azzeccate)
« Scommettiamo 50 euro che riesco a guidare bendato, con le mani legate dietro alla schiena e ascoltando l'ultimo cd di Tiziano Ferro? »
(Ayrton Senna agli amici)
« Ma guarda un po' come ha ridotto la macchina, porca miseria! E ora chi me la ripaga?! »
...e l'omonimo fiume francese. Solo un idiota li confonderebbe.

Ayrton Senna da Silva, (Brasilia, Argentina, 21 marzo 1960 - sotto due metri di terra dal 1° maggio 1994) fu un grande pilota di formula 1, ultimo del suo paese a distinguersi in questo sport.[1]

Il suo immenso talento gli consentì di vincere tre campionati del mondo (nel 1988, 1990 e 1991), 2 copertoni d'oro, 41 gare e un frigo a pedali con i bollini accumulati in tutte le soste ai box. La sua specialità era la guida con la pioggia: con la modestia che tanto lo contraddistingueva affermò che se Gesù camminava sull'acqua, lui invece ci correva. Detiene ancora il record di primo e probabilmente ultimo pilota ad aver vinto una gara con un sacchetto di ghiaccio nelle mutande, per via di una scommessa con gli amici.

Fu altrettanto noto per la sua rivalità con il compagno di squadra Alain Prost. Per anni i loro duelli (in pista e non solo) animarono il mondo della formula 1, ma anche se non lo fecero mai trasparire i due nutrivano una grande stima reciproca.[citazione necessaria] Addirittura il francese, dopo aver vinto il campionato del mondo nel 1989 a causa di una squalifica molto contestata di Senna, diede al brasiliano il trofeo appena ottenuto. In testa.[2]

Lasciò il mondo delle corse, nonché quello terreno, in seguito a un tragico incidente occorsogli a Imola il 1° maggio 1994, che mise drammaticamente in luce il problema della sicurezza sui circuiti e gli costò oltre al danno anche la beffa, in quanto fu multato di 100.000 lire per guida senza cintura (ricordiamo che si correva in Italia).


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Ayrton Senna

Infanzia ed esordio in F1

Template:Primapagina Esordì nel 1984 su Toleman-Hart... Un momento, non corriamo troppo! Prima di esordire fece un mucchio di altre cose. Innanzitutto venne al mondo. Il piccolo Ayrton si dimostrò estremamente veloce ancor prima di nascere: la gravidanza infatti durò appena sei mesi, e uscendo dall'utero rischiò la prima multa per eccesso di velocità, poiché sbucò fuori tanto in fretta che la madre pensò che fosse stato solo uno starnuto.

Impossible is nothing.

Dimostrò dunque già da piccolo questa predisposizione, che lo avrebbe portato a imparare a guidare ancora prima che a camminare se solo avesse avuto gambe abbastanza lunghe per arrivare ai pedali.

I genitori gli permisero di correre sui kart, dando così modo al figlio di esprimere tutto il suo talento, un po' come quando Jack lo Squartatore ricevette dei coltelli in regalo per il decimo compleanno. Con il senno di poi non fu un'idea brillante, ma il piccolo Ayrton era felice di gareggiare, e non gli importava sapere che le automobili fossero pericolose, addirittura più mortali dei pinguini antropofagi boliviani e degli architetti messi assieme[3].

Negli anni successivi nella vita del giovane accaddero un sacco di altre cose, ma non mi va di scriverle, perciò se vi interessa ve le cercate su wikipedia. Passando al sodo, col tempo il suo talento venne notato e debuttò in F1 con la Toleman-Hart, le cui vetture erano famose perché si facevano superare anche dalla loro ombra e per il fatto che consumavano più turbine che gomme. Riuscì comunque ad arrivare secondo al gran premio di Montecarlo[4], risultato notevole per un pilota ancora inesperto con una vettura più affine al triciclo che alla macchina da corsa.

L'anno seguente rappresentò per il pilota carioca un ulteriore passo, ma non in avanti. Fu ingaggiato dalla Lotus, ed ebbe così modo di guidare una vettura con molti optional in più rispetto alla precedente, come il cambio e il volante. L'allora dirigente del team era un giovanissimo Al Gore, che impose un taglio decisamente ambientalista alla monoposto, rendendola eco-compatibile e biodegradabile. In pratica Senna doveva guidare un auto di cartone che andava a pedali, il tutto indossando un casco di banane. Vi rimase per tre anni, dal 1985 al 1987, periodo in cui vinse oltre 10 partite e segnò 26 reti con la nazionale piloti, mentre in pista combinò meno di niente ma comunque più di Ronaldo al Milan.

Gli anni dell'insperato successo. Molto insperato...

Senna se la sognava una macchina così, con tutte e quattro le ruote.

Ayrton era decisamente frustrato dopo tre anni in Lotus, perché a tutto c'è un limite, ed era stato ampiamente superato dopoché gli si era sciolta la macchina in un acquazzone. Con una vettura all'altezza, o perlomeno dotata di motore, avrebbe potuto esprimere al meglio il suo talento, che fino ad allora era sprecato come un prosciutto regalato al Mullah Omar.

La sua occasione arrivò non appena la McLaren iniziò a cercare un nuovo pilota. C'erano tuttavia dei piccoli impedimenti, come il contratto con la Lotus, che prevedeva i seguenti punti:

  • Validità per 5 anni...
  • più cinque anni addizionali a ogni vittoria mancata.
  • Stipendio di 50.000 , che ancora non esistevano, e comunque solo negli anni bisestili.
  • Spese della benzina a carico suo, nonché quelle per lavare i vetri.
  • Il contratto è trasmissibile ai discendenti fino alla sesta generazione.
  • Onora il padre e la madre.
  • La macchina del manager deve essere sempre pulita, l'erba del prato tagliata e già che ci sei ritira anche la posta.

In pratica il brasiliano avrebbe dovuto lavorare fino al 2068 a sue spese. Riuscì tuttavia a farlo annullare ricorrendo alla giustizia, in quanto il tribunale riconobbe che era incapace di intendere e di volere per il semplice fatto di avere accettato di lavorare a quelle condizioni.

Rimaneva però un dettaglio: la McLaren non lo voleva, e nella lista per i candidati si trovava al 47° posto, dietro a un treno di gomme usate. Tuttavia a causa di una banale svista la lista venne letta al contrario e Senna divenne seconda guida, mentre un procione ricoprì il ruolo di collaudatore. Cose che capitano quando si assumono scimmie, oltretutto pagate in nero, come segretarie per tagliare i costi.


Il primo mondiale vinto, per sbaglio

Nella mano non inquadrata Senna brandisce un'accetta

Già dalle prime gare deluse tutte le aspettative. Infatti tutti si aspettavano che avrebbe demolito la macchina alla prima curva, mentre dovettero aspettare addirittura la quinta chicane prima che si sfracellasse. Inaspettatamente però cominciò a migliorare: prima completò un giro, poi due, poi una gara intera finché non gli capitò di vincere. In breve iniziò a lottare con il compagno Alain Prost per il titolo mondiale: il rapporto fra i due divenne sempre più teso a ogni gara che passava, aumentando così lo spettacolo e il seguito di questo sport che superò in popolarità il bitch volley, l'hockey su acqua e il nuoto a ostacoli.

Infine giunse la gara decisiva per l'assegnazione del campionato del mondo, a Su-Suka, in Giappone. Senna partiva in vantaggio, ma al momento di partire si accorse che il volante della sua macchina era stato sostituito con una fruttiera, e dovette perdere svariate posizioni prima di abituarsi a guidare con delle mele sul manubrio. Inoltre, poiché le disgrazie non arrivano mai sole[5], gli toccò andare direttamente in prigione e senza passare dal via e poi gli si ruppe il motore a pochi chilometri dal traguardo, quando era ormai in testa, e dovette chiamare un taxi[6]. Vinse nell'incredulità generale, ma nessuno poté dirgli niente in quanto il regolamento non vietava esplicitamente di concludere la gara su un taxi, mentre proibiva invece di saltellare sul piede destro rivolti verso la Mecca, pena la squalifica a vita e dieci frustate.

La gioia di Senna era incontenibile. Quando era ancora sobrio dichiarò:

« Voglio cogliere quest'occasione per ringraziare tutti quelli che hanno creduto in me, ma voglio congratularmi anche con il mio compagno Alain. So che in questo anno ci sono state delle tensioni fra noi, ma vorrei chiarirmi finalmente con te: "Te l'ho messo in culo, stronzo!" »
(Un pacato Ayrton Senna appena sceso dal podio)
E spostati!

Come festeggiò in seguito non verrà narrato in questa sede, vi basti sapere che venne arrestato ben tredici volte per atti osceni in luogo pubblico, e tutte nella stessa sera.

Una meritata sconfitta

Un'altra stagione di fuoco. La sfida Senna-Prost era così coinvolgente da monopolizzare l'opinone pubblica mondiale, tanto che nessuno si accorse che in quello stesso anno cadde anche il muro di Berlino[7]. Il campionato iniziò sulla falsariga del precedente, con un inizio promettente, uno sviluppo eccitante, un grande colpo di scena finale e un sacco di polemiche. Insomma, come quando hai scoperto che quella prostituta non era propriamente ciò che diceva di essere. Infine giunse la gara decisiva per l'assegnazione del campionato del mondo, a Su-Suka, in Giappone[8].

A cinque giri dalla fine, dopo un colpo di sonno, Senna subì un sorpasso da parte dell'antagonista, al quale reagì con una manovra scorretta che fece finire tutti e due sull'erba. Il brasiliano però ripartì prima che Prost scendesse dalla vettura per gonfiarlo di botte, e vinse la gara. Scese contento dalla monoposto aspettandosi di salire sul podio, ma invece dovette prendersi due belle batoste. La prima psicologica, ossia la squalifica da parte dei giudici di gara per guida da fottuto kamikaze giapponese posseduto dal demonio, la seconda molto più concreta, perché il francese aveva le palle girate e gli spaccò il trofeo appena ottenuto in testa.

Senna non appena apprende che la vittoria è stata assegnata a Prost

La sentenza diede la vittoria a Prost, ma Senna non si dava per vinto, e fece ricorso al TAR, alla cassazione, e alla corte d'appello, per sentirsi sempre rispondere picche. Tuttavia non rinunciò a rendersi ridicolo, e minacciò la FIA di ritirarsi dalle gare se non fosse stata annullata la sentenza, e gli fu risposto: "Fa pure", oltre a una sonora pernacchia. Ayrton andò a piangere da mammina per poi riprendere a protestare. Era ormai aprile inoltrato quando, dopo essersi appellato alla CEI e al consiglio di sicurezza dell'ONU, si accorse che era ripreso il campionato e tornò a correre.


Senna sale sul tetto del mondo...

Quando annunciò il suo ritorno nel mondo della F1 fu riaccolto così calorosamente da rischiare ustioni gravi. Si accorse subito che il clima era cambiato, più teso e competitivo, tanto che ormai non gli bastava più la sola mazza da baseball per girare in sicurezza tra i paddock. Chiese allora una scorta al ministro dell'offesa brasiliano, ma gli fu risposto che tutti gli agenti erano impegnati a salvaguardare la foresta amazzonica, e con grande stupore del ministro se la bevve. A questo punto da bravo politico ne approfittò e lo convinse anche a finanziare una spedizione per cercare la pentola d'oro dopo l'arcobaleno e a pagare le tasse.

Fu forse l'ostilità degli altri piloti a dargli la forza di andare avanti, di mettersi in gioco di nuovo, di correre così veloce per non essere riempito di legnate. Nemmeno la morte di sua madre lo distrasse dal campionato, nemmeno quando seppe che era stato adottato, neanche quando suo fratello gli confessò di essere gay, lui non mollò, tenne duro e andò avanti, al limite lasciandosi scappare qualche bestemmia. Poi però quando si rovesciò il caffè sulla camicia firmata appena comprata iniziò a pensare seriamente al ritiro.

Con un generale dispiacere non se ne andò, e vinse il mondiale. Ancora una volta tra le polemiche, perché all'ultima gara prese Prost da dietro come suo solito[9], e il ritiro di entrambi gli aggiudicò la vittoria.

Un po' di scaramanzia non fa mai male. Prost lo sapeva, e anche Senna avrebbe fatto meglio a tenerlo a mente...

Dopo la gara rilasciò un'intervista.

« Prova! Prova! Si, il microfono funziona.

Ops, mi stava per scappare un rutto... Ora è passato.

Quindi cos'è che devo dire, fingere di essere dispiaciuto per l'incidente e dire le solite stronzate che fanno tanto fair play?

Vabbe', gentili radio spettatori, signori, signore, animali, piante e protozoi, approfitto di questa occasione per smentire tute le maldicenze sul mio conto: i miei capelli non sono tinti. Ah sì, e non ho urtato Alain di proposito.

So che anche un sordo si accorgerebbe che l'ho fatto apposta, ma in realtà sono solo illazioni prive di prove, e voi siete abbastanza idioti per lasciarvi abbindolare.

Comunque tornando a noi, sono davvero felice di avere vinto, e conto di fare il bis, tanto Prost è così lento che potrei rubargli le mutande senza che se ne accorga.

BURP! Scusate, il rutto di prima... Questa si taglia vero? Cosa vuol dire che siamo in onda? Oh cazzo! »
(L'intervista originale in esclusiva per nonciclopedia)

Il 1991 gli andò ancora meglio. La sua vettura era fortissima, praticamente senza avversari, e le ultime gare furono corse solo per girare uno spot televisivo per il Lotto: Ti piace vincere facile?.

poi scivola su una tegola, cade, si rompe una gamba e si ammacca pure il culo

Ma si sa, il fato è crudele, sadico e soprattutto stronzo, e quello che dà poi se lo riprende con gli interessi.
E' [10] risaputo che il biennio 1992-1993 fu il peggiore di tutta la sua carriera. La McLaren per cui correva era in grande crisi economica e dovette tagliare le spese; la situazione era così critica che Ayrton si costruiva la monoposto da solo, comprando i pezzi all'IKEA, ma poiché non capiva lo svedese spesso gli toccava scendere in pista a piedi. Insomma, non c'è da stupirsi se si fece doppiare più volte dall'ultimo e se era sempre una gara indietro rispetto agli altri. Con il campione brasiliano fuori gioco il campionato del mondo 1992 fu vinto da un orso alcolizzato.

Passa al lato oscuro, giovane Ayrton.

A questo punto a Senna rimanevano quattro possibilità:

  • Vendere l'anima a Satana per potere vincere ancora, magari contrattando un po' per farsi dare un portachiavi come extra.
  • Passare al lato oscuro, che magari non gli avrebbe fatto vincere nulla, ma vuoi mettere come sta bene la tunica col cappuccio?
  • Cambiare scuderia e continuare a correre.
  • Darsi all'ippica.

Alla fine scelse la C, ricorrendo all'aiuto del pubblico.

Il ritiro dalle corse determinato da fattori esterni

Tranquilli, non è niente...

Imola, 1 maggio, ore 15:67; era una nuvolosa mattina d'autunno quando morì il campione brasiliano.[11]

Nessuno si aspettava che la trasferta italiana sarebbe stata fatale ad Ayrton, ma dire il vero c'era da aspettarselo: con tutte le maledizioni che gli avevano fatto avrebbe dovuto morire già 15 volte, rompersi 78 arti e beccarsi mezza dozzina di tumori.

Durante il week-end inquietanti presagi facevano capire che sarebbe successo qualcosa di grave: nei test di venerdì Barrichello si ruppe la gamba, il sabato morì quel pilota austriaco di cui nessuno si ricorda mai il nome (si dai, R... qualcosa...), la terra tremò, le acque si trasformarono in sangue, la coca cola in the alla pesca e il sangue in rum invecchiato tredici anni.

Al momento della partenza però tutto sembrava normale. La gara procedette tranquillamente per qualche giro finché un evento inatteso sconvolse la quiete: Senna va dritto a una curva e si schianta. Immediatamente si diffonde il panico: i commissari di gara si avvicinano alla vettura, si teme il peggio. In effetti ci si accorge ben presto che non c'è più nulla da fare; la monoposto è andata, irrecuperabile. I soccorritori a quel punto cercano all'interno per rubare l'autoradio e trovano con loro grande sorpresa Ayrton Senna, ormai incosciente. Immediata la corsa all'ospedale, o quasi. Con italica efficienza l'ambulanza arriva appena sei minuti ore giorni dopo, quando ormai Senna avrebbe fatto in tempo anche a morire di vecchiaia.

La curva in cui perse la vita il pilota paulista

Non possiamo sapere quali sono con esattezza le cause dell'incidente, ma possiamo solo limitarci alle ipotesi. C'è chi dice che fu un colpo di sonno, secondo altri un colpo di frusta, per altri ancora un colpo della strega, ma l'ipotesi a oggi più accreditata è che cercando di leccarsi il gomito si sia dimenticato di frenare. Possiamo però sapere quali furono le ultime toccanti parole del campione.

« Curva? Quale cur... »

Quando l'autopsia confermò che il brasiliano era morto, fu raccolto con un cucchiaino e seppellito. Il funerale venne tenuto in forma privata, e vi parteciparono solo i colleghi piloti, i famigliari, i meccanici, gli inviati delle maggiori televisioni di mezzo mondo, e qualche fan. La cerimonia fu commovente, e seguita da milioni di persone, ed ebbero modo di prendere la parola tutti coloro che avevano conosciuto bene Senna.

« Non doveva morire adesso, non è giusto! Avrebbe dovuto tirare le cuoia già anni fa »
(Il suo ex-collega Alain Prost)
« Attenzione, il proprietario della fiat verde targata 8384y1i3748179auwsad3299d38h08308080 è pregato di rimuoverla: la targa sta ostruendo la carreggiata »
(Comunicazione di servizio)
« Il minimo che posso fare per celebrare la sua memoria è dominare per anni la F1 e battere tutti i suoi record finché non si dimenticheranno di lui »
« Terrò alto il nome del Brasile in questo sport »
(Barrichello dimostra di essere in grado di scherzare anche a un funerale)
« Un giorno correrò in formula 1 e vincerò un sacco di mondiali e porterò nuovamente la bandiera brasiliana sul tetto del mondo!!!  »
(Felipe Massa,un giovane bambino carioca con molta immaginazione e uno spiccato senso dell'umorismo)
« Scusate, che strada devo prendere per Vladivostok? »
(Un passante che chiede informazioni)

Teoria del complotto

Lo sguardo rassegnato di Senna prima della partenza. Sa cosa gli succederà o si è solo accorto che il casco lo spettina?

Tutte le persone con una dotazione minima di 3 neuroni hanno subito notato che qualcosa non andava, e hanno iniziato a farsi la domanda: "Chi glielo ha chiesto a Berlusconi di entrare in politica?". I complottisti invece si chiesero se la morte di Senna fosse davvero un incidente o se non fosse invece opera di un complotto. Giunsero alla seconda conclusione adducendo a queste prove:

  • Il freno della vettura venne ritrovato in pezzi, probabilmente a causa di un sabotaggio, mentre bisogna escludere a priori che abbia subito danni in seguito a un impatto frontale a oltre 200 km/h.
  • Non c'era del personale di gara dietro alle protezioni pronto a intervenire, questo in modo da rallentare i soccorsi e non perché oltre alla curva ci fosse un ruscello.
  • Kurt Cobain era morto meno di un mese prima: una prova così inoppugnabile che non serve nemmeno commentarla.
  • Marte era contemporaneamente allineato con Plutone e con la tavola calda preferita del pilota brasiliano. Chiaro il nesso logico.
  • Il freno della vettura venne ritrovato in pezzi, probabilmente a causa di un sabotaggio, mentre bisogna escludere a priori che abbia subito danni in seguito a un impatto frontale a oltre 200 km/h Ah scusate, l'ho già detto.
  • E tante altre che non riporteremo per brevità...

All'argomento è stata dedicata persino una puntata di Voyager (pare infatti che Senna sia stato fatto fuori dai templari perché conosceva il segreto del Sacro graal...). Non c'è che dire: di fronte a cotante prove ci tocca arrenderci all'evidenza.


Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Senna aveva dei tifosi tanto fedeli che molti decisero di seguirlo nell'aldilà, rimanendo però fregati perché il brasiliano credeva nella reincarnazione.
  • Lo stile di guida di Senna era notoriamente molto aggressivo. In una intervista del dicembre 1992 dichiarò di non avere ancora capito quali erano i freni.
  • Era notoriamente un benefattore e un filantropo: donò ai bambini delle bidonville la maggior parte dei soldi guadagnati nelle stagioni '95 - '96.
  • Di recente il comune di Parigi gli ha dedicato la principale via d'acqua della città.
  • Attualmente si dedica a tempo pieno a rivoltarsi nella tomba, per un motivo a scelta tra Rubens Barrichello, il nipote Bruno Senna e ora anche Felipe Massa.
  • Vinse otto premi per il "personaggio più antipatico dell'anno", di cui tre postumi.
  • Quasi nessuno sa che Ayrton Senna è la seconda identità di Eros Ramazzotti, anche perché non è vero.
  • Prost schifa. Senna così tanto da non sopportare che i loro nomi siano scritti nella stessa frase.

Note

Template:Legginote

  1. ^ Come sarebbe a dire "E Massa?". Che c'entra la Toscana adesso?
  2. ^ Con conseguente ricovero in ospedale. Studio sport ne parlò per mesi.
  3. ^ Fonte ISTAT.
  4. ^ Fu una gara ricca di colpi di scena, dal diluvio che investì la pista all'atterreggio di un boeing 747 sul rettilineo del traguardo. Mancavano pochi metri di nuotata al brasiliano per acciuffare il francese alternando lo stile a dorso con quello a rana ma la corsa venne bloccata di colpo da un altro francese in preda ad un profondo senso solidal-patriottico verso Prost. Risultato: 1°Prost, 2° Senna, 3° Noè, 4° una hostess dell'aereo.
  5. ^ Non è un caso se Bill e Tom sono gemelli
  6. ^ Forse vi chiderete cosa ci faceva un taxi in pista. Ebbene, me lo chiedo anch'io.
  7. ^ Tranne quelli che si trovavano sotto il muro, i quali se ne accorsero eccome...
  8. ^ No, non hai un déjà vu, è andata di nuovo così.
  9. ^ Scusate, il doppio senso mi è scappato.
  10. ^ Licenza poetica.
  11. ^ Niente, volevo solo vedere se stavi ancora leggendo. Dai che manca poco, e se arrivi fino alla fine ti do una caramella.

Voci correlate

Il grande circus della F1; scuderie, cavalli e... buffoni


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