Alessandro Zanardi

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Disambiguazione – Magari hai fumato troppo. Se cercavi il bravo ragazzo per antonomasia, vedi Massimo Zanardi.
Nonostante i tanti successi Alessandro Zanardi ha sempre mantenuto i piedi per terra.
« Anche senza gambe ha più possibilità di vincere un Gran Premio di quante ne abbia Felipe Massa! »
(Andrea De Adamich su Alex Zanardi)
« Più gas! Più gas, ecco! Così! Dai, solleva lentamente il piede dalla frizione... LENTAMENTE, HO DETTO! No, non così! E accelera un poco... POCO! MA PORCA DI UNA PUTTANA, MA COSA C'HAI? I PIEDI DI FERRO? NON SAI DOSARE LA FORZA? MI SEMBRI ALEX ZANARDI, DIO SANTO! »
(Insegnante di scuola guida ad allievo particolarmente negato)
« Non avete idea di quanto risparmio in scarpe, calzini e ciabatte! E poi non ho più la seccatura di dovermi tagliare le unghie dei piedi! »
(Alex Zanardi sulla sua condizione di privilegiato)

Alessandro Zanardi, detto Alex dopo aver perso la seconda parte del nome in un drammatico incidente automobilistico, è un pilota veramente in gamba.

L'uomo

Gli inizi

Alex Zanardi fin dalla nascita dimostrò di avere la velocità e le corse automobilistiche nel sangue: la madre lo diede alla luce durante una folle corsa in ambulanza verso l'ospedale.

La gamba destra di Zanardi, oggi esposta al Museo dell'Automobile di Maranello.

Mentre gli altri marmocchi pasturavano col latte materno, lui pretendeva di venir innaffiato di champagne.
A sei anni rubò l'autobus della scuola e con quello si lanciò in una spericolata gimcana in autostrada che si concluse solo quando la polizia forò le gomme al mezzo.
La famiglia però non vedeva di buon occhio questa sua passione a causa di un drammatico precedente: la sorella di Alex infatti stava attraversando la strada quando venne falciata e uccisa da Niki Lauda, che si era perso uscendo dal circuito di Imola.
"Non correre su quei dannati kart!" era solita ripetergli la madre Cassandra, "altrimenti un giorno o l'altro potresti rimanere coinvolto in un incidente terribile sulla pista Eurospeedway del Lausitzring e rimetterci, chessò, entrambe le gambe!"
"Sì, figurati! E quella burba di Schumacher diventerà il pilota più vincente della storia della Formula Uno! Ma non farmi ridere, mamma!" rispondeva Alex sfregandosi energicamente i coglioni.

L'esordio in CART

Alex Zanardi debuttò nel 1996 nella categoria CART, un campionato in cui si sfidavano solo i piloti più scarsi, reietti o con tendenze suicide. Ad ognuno di essi veniva affidata una vettura potenziata e privata dei freni, nonché l'imperativo categorico di correre fino all'esplosione simultanea delle quattro ruote e/o alla fusione del blocco motore.
Vinceva ovviamente il pilota che resisteva in pista il maggior tempo possibile, oppure quello che esplodendo faceva il botto più spettacolare.
Le regole della CART sembravano scritte giusto per valorizzare lo stile di guida sbarazzino di Alessandro Zanardi, sempre che si possa definire "sbarazzino" bendarsi gli occhi mentre si fila ai 300 km/h, o ignorare il significato di verbi come "frenare" o "rallentare".
Nei tre anni in cui Zanardi rimase in CART la popolarità di questo sport aumentò del 70% e il tasso di spettatori coinvolti in incidenti del 120%.

L'avventura in F1

Nel 1999 provò a fare il passo più lungo della gamba e venne ingaggiato dalla Williams, inizialmente come manichino da crash test [1] e successivamente come pilota ufficiale. Nella scuderia britannica Zanardi visse però un vero annus horribilis: la sua monoposto era così lenta che si faceva superare pure dalle safety car, il motore era tenuto insieme a forza di nastro adesivo e preghiere e il team di meccanici non sapeva distinguere un bullone da una brugola.
In quell'anno il pilota bolognese collezionò ben settantasei ritiri per guasti tecnici ed ebbe modo di ampliare il suo già vasto vocabolario di smadonnamenti. In breve tempo divenne lo zimbello della F1, tanto che persino Rubens Barrichello lo perculava quando si incontravano ai paddock.
Terminò la stagione all'ultimo posto, e venne addirittura penalizzato di centocinquanta punti perché durante una prova di qualificazione fu colto da una crisi di nervi e tentò di investire il suo team manager.
A fine anno Zanardi rescisse il contratto e fuggì dalla Formula Uno a gambe levate.

Zanardi al volante di una Williams durante il Gran Premio del Canada 1999.

L'incidente

- Alex Zanardi: “Dottore, sia sincero con me! Le mie gambe sono ridotte così male?”
- Dottore: “Quali gambe?”

Accasatosi di nuovo nella classe CART, Zanardi ottenne una macchina veloce e affidabile e un gruppo di meccanici esperti. Questi ostacoli non spaventarono il pilota bolognese, il quale non solo accettò la sfida ma la vinse pure, prodigandosi con successo nell'ennesima stagione di merda.
Il momento clou del campionato fu raggiunto durante il finale di gara in Germania, sulla pista del Lausitzring: Zanardi si trovava sorprendentemente in prima posizione, quando venne colto dall'atroce sospetto di aver sbagliato strada o, peggio, di essere finito su Scherzi a parte.
Subito effettuò un'inversione a U e attraversò la pista contromano, con l'intenzione di raggiungere il più vicino distributore Tamoil e di comprare una cartina stradale.
Non fece in tempo: di fronte a lui sopraggiungeva ad alta velocità un furgoncino dei gelati, guidato da un certo Alex Tagliani.
L'impatto tra le due vetture fu violentissimo: Tagliani venne sbalzato fuori dall'abitacolo, e per la gioia del pubblico cialde e coppette volarono ovunque.
Dopo un gran lavoro di lingue e mandibole i soccorritori riuscirono a fatica a estrarre Zanardi da sotto una valanga di gelato alla stracciatella. Le condizioni del pilota apparirono all'istante gravissime: nello schianto il pilota aveva perso gli arti inferiori, le chiavi di casa e il santino autografato di Padre Pio.
La sua ora sembrava giunta, tanto che il prete gli impartì l'estrema unzione e la moglie si stava già dando da fare per organizzare una sobria cerimonia funebre con tanto di spogliarellisti superdotati.
Smentendo le aspettative e le previsioni dei bookmaker, Zanardi sopravvisse.
Le sue gambe invece non furono mai trovate. Con tutta probabilità sono andate ad arricchire con il loro inconfondibile sapore il gelato comprato da qualche turista a Cesenatico o a Rimini.

Il mito

Un gruppo di sciacalli si avventa sulla vettura lasciata incustodita da Zanardi per farne razzia.

Assieme a Oscar Pistorius, sprinter senza polpacci, e a Sandro Bondi, politicante senza dignità, Zanardi è l'esempio perfetto di come si possano raggiungere straordinari risultati grazie al pietismo degli avversari e nonostante handicap penalizzanti quali la mancanza di arti inferiori o un irritante e marcato accento bolognese.
Dopo un'estenuante riabilitazione, e con l'ausilio di due protesi in tungsteno, Alex Zanardi è tornato a svolgere tutte quelle azioni quotidiane che contraddistinguono le persone normali: camminare, passare all'incrocio col semaforo rosso, andare al cinema a Natale per guardare i film di Boldi e De Sica, parlare male delle persone assenti, tirare dritto facendo finta di nulla quando un mendicante si avvicina chiedendo qualche spicciolo.
Oggi Zanardi è un idolo per tutti i portatori di handicap del mondo, e una tentazione irresistibile per i ladri di metallo.
A dispetto della tremenda disgrazia che l'ha colpito, Zanardi ha sempre mantenuto ottimismo e buonumore: evidentemente è ancora imbottito di morfina, o forse è convinto che le gambe prima o poi ricresceranno, chissà.

Curiosità

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  • Dopo l'amputazione delle gambe Alessandro Zanardi è alto esattamente come Silvio Berlusconi.
  • È uno dei pochi uomini al mondo che può mettere in pratica il celebre detto "gambe in spalla".
  • Zanardi ha vinto due ori e un argento alle Paralimpiadi di Londra 2012, ma ha subito rassicurato i fan: "Resterò coi piedi per terra".
  • Ha recitato nella quinta stagione di "Due uomini e mezzo".

Note

  1. ^ Ruolo che gli riesce particolarmente bene
Il grande circus della F1; scuderie, cavalli e... buffoni


Piloti Pilota F1Michele CalzolaioBernardo GastonsoChimi RicchionenLuigino AmiltonFilippo PesoEgidio CittànuovaGiacomo CittànuovaMortantonio TruzziTimo GlockSanCarlo PisichellaJarno NuraghiMika AccidentGiovanni Paolo MontrojaRubens SfigatelloBobby CubicoTemeto SotoKaciukko NakakkagimaMark WebberDavide CuloTardoAyrton Fuori di SennoBruno Fuori di SennoAlex "Cambio Automatico" ZanardiNico RobinBenjamin Button (Giasone Bottone)Nelson PiccoloNelson PiccolettoSebastian FetteSebastien BurdellSebastien BueMioDerek "Crash test" WarwickNiki Laudato sii mi' SignoreLuca "Mi fai guidare, papà?" BadoerAdrian SottilettaAlain PuttAlberto AcariHei KivalàAhimè "Come se scrive?" AlghersuariNigel MantellRaffaele CalzolaioRomano GrossogianniScott VelocitàTazio NuvolariKamasutra KobayashiColle DemoniacoBoschi FittiEdoardo InvernoNicolò Heil HitlerLa Pizza brasilianaPietro Monte RosaChris AnoGiacomo CacciaClark KentJack BraveheartMangio FangioMaicol AdressJack "Nemico degli animali" BrabhamColle GranaJochen LindtRaffaele il piccolo firmatoreOggi ideaL'AlanoQuello morto il giorno prima di SennaPastor tedescoCharles Piccolo sfigatoInalain GanzikenyanVitalyzio PietroJody ShaktarGiovanni SuttesSerginho PièdezGutiGutierrez
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