Nigel Mansell

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Mansell mentre subisce un attacco alle spalle.
« Mansell è così grande che è l'unico pilota di Formula 1 ad avere una moglie intelligente. »
(Nelson Piquet su Nigel Mansell)
« Quando Mansell è nell'abitacolo della sua Williams, l'unica cosa di intelligente là dentro sono le sospensioni. »
(Michele Alboreto su Nigel Mansell)

Nigello Giuseppe Manselmo, meglio conosciuto come Pazzo Manseao o anche il Nakajima degli anni '80, è stato il vice presidente del Texas dal 2000 al 2008 e a tempo perso un pilota di Formula 1.

Gloriosi Inizi

Nato nel 1953 da padre meccanico e madre candeletta, cominciò ad affrontare il mondo delle corse con mezzi propri, infatti la sua auto se la portava in giro per i Gran Premi con la sua apecar. Nel 1985 ebbe la svolta della sua carriera: al volante di una Ferrari affrontò in una sfida all'ultimo sangue Davide Cassani in bicicletta per un posto in Formula 1 con la Williams.

Nonostante la schiacciante inferiorità di mezzi e un incidente causato dalla scorrettezza di Cassani (alcuni cattivoni parlano di ubriachezza di Mansell, ma è falsissimo sarebbe come dire che Borghezio è un cretino) Mansell vinse e venne ingaggiato per il Gran Premio del Regno delle Capre e delle Banane. Si conquistò subito la stima del suo team manager Frank Williams, che al GP successivo in Lesotho, quando l'auto di Mansell al 16° giro prese fuoco spontaneamente, si prodigò in tutti i modi per salvargli la vita, bucando le gomme al camion dei pompieri e nascondendo le pompe con l'acqua e gli estintori.

Il Favoloso 1986

L'anno dopo Nigel lottò accanitamente per tutta la stagione con il compagno di squadra, l'ammiraglio Horatio Nelson Piquet, e con un cane francese, un certo Alano Prost, che aveva la pessima abitudine di mordere i rivali nel fondoschiena.
Alla vigilia del Gran Premio della Repubblica Socialista di Romagna (corso nel circuito "Lenin" di Forlì), i tre erano praticamente appaiati: Piquet a 76 punti, Prost a 75 e Mansell a 9 (in realtà erano 6, ma il numero era capovolto).

Nonostante le grandi possibilità di Nigel, quel cattivone di Frank Williams diede l'ordine a Nigel di aiutare il compagno a ogni costo. Ma i giorni dell'ingoio del rospo stavano per finire...

Dal 1987 al 1988

Riconfermato per 10 anni, con la nuova Williams del 1987, Nigel Mansell si impegnò seriamente a vincere il titolo mondiale per meriti suoi e, nonostante la sua auto fosse l'unica a essere ancora alimentata a fieno, all'ultima gara aveva 6 punti di vantaggio sul solito Alano. Nigel gestì astutamente questa gara grazie a una ritirata strategica. Solo che, invece che ai box, la sua auto dovette essere recuperata tra la seconda e la quarta chicane con scopa e paletta.

Un raggiante Mansell mostra il trofeo. Avreste dovuto vedere la sua faccia 4 secondi dopo, dopo essersi accorto che la coppa era vuota.

Con il Padania F1 Racing

Nei Gran Premi successivi del 1988 eliminò metà suoi supporters schiantandosi durante un test di prova, disertò 2 Gran Premi per andare alla caccia di trichechi e, ritenendo la Lega partito di sinistra, commeise il memorabile errore di correre tutte le gare rimanenti con scritte di solidarietà a favore degli immigrati sulla macchina.
A causa di questo gesto, nell'ultimo Gran Premio sul circuito John Wayne del Texas, mentre Mansell stava lottando con un pilota che avrà lunga vita (tal Ayrton Senna) e sono a pari punti nel mondiale, il compagno di squadra dell'inglese, tal Matteo "Heil!" Salvini, vedendo la scritta, gli si fiondò addosso alla prima curva buttandolo fuori.
Memorabile la reazione di Mansell, che con perfetto stile anglosassone, uscì dalla macchina, prese una chiave inglese Beta 36 e inseguì per qualche ora l'incauto nazista.

Da lì il famoso motto anni 70': Beta 36, Mansell dove sei?

In Ferrari

Forte della sua enorme fama e di un bagaglio tecnico non da poco (si era portato dietro il motore della sua auto precedente) il simpatico albionico fu in seguito pilota della Ferrari fino al 1990.

La prima annata, il 1989, fu trionfale: la Ferrari fu un successo di affidabilità per il livello di quegli anni e Mansell riuscì a portare a termine ben 3 Gran Premi ottenendo un decimo, un settimo e un sesto posto, mentre il suo compagno di squadra Berger si spinse fino alle sardanapalesche gioie del quinto posto su 4 rimasti in gara nel GP di Polonia con il famoso circuito del Wojtilaccio, dove fu doppiato da Prost, Senna, Piquet, Mansell, Prost e Pino Insegno.

Il 1990

Nel 1990 Manseao si ritrovò come compagno di squadra in Ferrari l'Alano Prost. Il primo GP dimostrò subito la potenza del motore ideato dal fortunato ingegnere Luca Colaianni, collezionando 6 ritiri in tre gare. Nelle due gare successive i due ferraristi ebbero spendidi risultati con una doppia doppietta, inoltre è da segnalare la grande generosità di Montezemolo che senza nessun nesso con i risultati, fece delle grandi donazioni agli organizzatori dei Gran Premi.

Il sesto Gran Premio, quello d'Argentina, si correva nelle lontane isole Galapagos, visto che il cicuito di Buenos Aires era stato comprato da un basso imprenditore che lo trasformò in un campo di pascolo per le sue capre; i due piloti della Rossa presero l'aereo per raggiungere le sperdute isole ma a dall'aeroporto di Silverstone il loro aereo partì senza di loro: erano stati fermati dalla polizia locale, sotto il comando di Niki Lauda, che non li fece partire a causa della valigia che pesava 1 grammo più del previsto: nessuno dei due volle lasciare i loro preziosi oggetti, Prost non voleva separarsi dal manuale "Come vincere un campionato di Formula 1", l'altro non volle lasciare i suoi guantoni da boxe, quelli che gli avevano permesso di entrare nel Mondo della Formula 1 (aveva spaccato la faccia al suo predecessore in Lotus).

Così finì che uno fu arrestato per tentato capronicidio, una scusa qualsiasi per togliere di mezzo quell'inglese che diceva idiozie, l'altro per aver morso il sedere di Niki Lauda.

Mansell e Senna erano nemici in pista, ma condividevano l'istinto omicida nei confronti di Prost.

Si arrivò al Gran Premio del Luna Park, sul circuito dell'Autoscontro con Prost a 68 punti, Senna a 61 punti e Mansell in piena rimonta a 36 punti (anche stavolta il numero era a rovescio, i punti in realtà erano 9ε); il circuito, favorevole all'istintiva brutalità di Mansell, vide l'affermazione proprio del Leone d'Inghilterra che però, arrivato al traguardo, si dimenticò come si scriveva il suo nome: la vittoria fu data così a Satoru Nakajima, padre del più famoso Kazuki.

Gli anni magici: 1992-93

Nel 1992, stanco di guidare catorci ambulanti, Mansello decide di fare ritorno in Williams per coronare il suo obiettivo: guidare il camioncino del gelato. Il mezzo, dotato di sospensioni attive, controllo di trazione e naturalmente frigobar, si rivelevò talmente eccezionale da permettere al Leone di conquistare matematicamente il titolo dopo 7 Gran Premi su 26 e di coronare il suo sogno di diventare Campione del Mondo di Formula 1 alla tenera età di 79 anni suonati.

L'anno successivo decise di tentare l'avventura in Formula Indy e, da bravo giovanotto Rookie ottuagenario, si laurea campione, diventando il primo e finora unico pilota a essere, contemporaneamente, campione nelle due massime serie a ruote scoperte e obeso da record.

Curiosità

  • Nigel Mansell è stato cornificato da Nelson Piquet.
  • I baffi gli si allungano ogni anno di 3 centimeti.
  • Nel 1993 in Formula Indy ha avuto Mario Andretti come compagno di squadra, creando il team più anziano della storia con un età complessiva di 172 anni in 2.
  • Cerca eredi per battere i figli o nipoti dei suoi colleghi del passato.
  • Pare che abbia un campionato personale dove vince sempre lui.

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