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{{Cit2|Ma cosa si fumava questo? Non si capisce un cazzo nei suoi scritti!|[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] su Gorgia.}}
{{Cit2|Ma cosa si fumava questo? Non si capisce un cazzo nei suoi scritti!|[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] su Gorgia.}}


'''Gorgia da Leontini''', da non confondere con Gorgia da [[Bassano del Grappa]], non fu un [[filosofo]]; se anche lo fosse stato, non sarebbe stato conoscibile; se anche fosse stato conoscibile, non sarebbe stato comunicabile; se anche fosse stato comunicabile, nessuno avrebbe avuto voglia di ascoltarlo.
'''Gorgia da Leontini''', da non confondere con ''Gorgia da [[Bassano del Grappa]]'' e ''Gorgia da Whitechapel'', non fu un [[filosofo]]; se anche lo fosse stato, non sarebbe stato conoscibile; se anche fosse stato conoscibile, non sarebbe stato comunicabile; se anche fosse stato comunicabile, nessuno avrebbe avuto voglia di ascoltarlo.


== Vita ==
== Vita ==


Nato nel V secolo [[a.C.]] nella colossale megalopoli [[sicilia]]na di Leontini, famosa per essere sconosciuta, Gorgia inizia la sua carriera come discepolo del rinomato signor [[Empedocle|Empedocle Porto]], tuttavia non disdegna la filosofia di [[Pitagora]] né quella dei post-[[kant]]iani. Nel 427 [[a.C.]] viene inviato ad [[Atene]] per chiedere aiuto alla città-stato nella [[guerra]] contro [[Siracusa]], i cui abitanti erano rei di aver definito gli abitanti di Leontini "fetusi". Gorgia, grazie alle sue incredibili capacità oratorie, viene celebrato come grande oratore [[addirittura]] da Gorgia da Leontini. Atene accetta di aiutare Leontini dopo aver apprezzato il discorso di Gorgia e, in particolare, le sue [[Dracma|dracme]] luccicanti.
Nato nel V secolo [[a.C.]] nella colossale megalopoli [[sicilia]]na di Leontini, famosa per essere sconosciuta, Gorgia inizia la sua carriera come discepolo del rinomato signor [[Empedocle|Empedocle Porto]], tuttavia non disdegna la filosofia di [[Pitagora]] né quella dei post-[[kant]]iani. Nel 427 [[a.C.]] viene inviato ad [[Atene]] per chiedere aiuto alla città-stato nella [[guerra]] contro [[Siracusa]], i cui abitanti erano rei di aver definito gli abitanti di Leontini "fetusi". Gorgia, grazie alle sue incredibili capacità oratorie, viene celebrato come grande oratore [[addirittura]] da Gorgia da Leontini. Atene accetta inoltre di aiutare Leontini dopo aver apprezzato il discorso del [[filosofo]] e, in particolare, le sue [[Dracma|dracme]] luccicanti.
Nel corso della sua vita, Gorgia intraprende viaggi in tutta la [[Grecia]], in Tessaglia, Beozia e, già che c'è, su [[Saturno]], insegnando le sue teorie filosofiche a chi ha la voglia {{Censura|e i soldi}} di ascoltarlo. Guadagna milioni spiegando perché, secondo lui, il [[deodorante]] non è; se anche fosse, non sarebbe conoscibile; se anche fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile, motivo per cui rifiuta categoricamente di usarlo, e motivo per cui, ad Argo, gli proibiscono di insegnare ai bambini. Nonostante possieda una tunica d'oro massiccio, alla sua morte il filosofo lascia solo pochi spiccioli ai parenti, probabilmente perché allora lo [[spread]] era già alle stelle.
Nel corso della sua [[vita]], Gorgia intraprende viaggi in tutta la [[Grecia]], in Tessaglia, Beozia e, già che c'è, su [[Saturno]], insegnando le sue teorie filosofiche a chi ha la voglia{{Censura|, i soldi}} e l'ardore necessari. In breve tempo guadagna milioni spiegando perché, secondo lui, il [[deodorante]] non è; se anche fosse, non sarebbe conoscibile; se anche fosse conoscibile, non sarebbe applicabile sotto le [[ascelle]], motivo per cui rifiuta categoricamente di usarlo e motivo per cui, ad Argo, gli proibiscono di insegnare ai bambini. Nonostante possieda una tunica d'oro massiccio, alla sua morte il filosofo lascia solo pochi spiccioli ai parenti, probabilmente perché allora lo [[spread]] era già alle stelle.
Gorgia muore in Tessaglia a circa novant'anni, continuando fino all'ultimo la sua attività di {{S|cazzaro}} filosofo portandosi dietro la bombola con l'[[ossigeno]]. A chi gli chiedeva quale fosse il segreto della sua longevità, Gorgia rispondeva «il non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro» con un [[sorriso]] alla [[Trollface]], risposta che spesso gli costava uno [[sputo]] in un occhio da parte dei [[moralisti]].
Gorgia muore in Tessaglia a circa novant'anni, continuando fino all'ultimo la sua attività di {{S|cazzaro}} filosofo portandosi dietro la bombola con l'[[ossigeno]]. A chi gli chiedeva quale fosse il segreto della sua longevità, Gorgia rispondeva «il non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro» con un [[sorriso]] alla [[Trollface]], risposta che spesso gli costava uno [[sputo]] in un occhio da parte dei [[moralisti]].
Tra le altre cose che sappiamo su Gorgia figurano l'uso di complese [[figure retoriche]], come metafore e, nei momenti di massimo splendore intellettuale, addirittura similitudini; inoltre è noto che Gorgia si vantava di poter discutere di qualsiasi argomento, dalla [[filosofia]] allo studio dei [[buchi neri]], dalle ciambelle alla glassa al tempo aatmosferico<ref>{{Cit2|Eh, oggi fa freschino!|Gorgia, "[[Non ci sono più le mezze stagioni]]".}}</ref>.
Tra le altre cose che sappiamo su Gorgia figurano l'uso, nei suoi discorsi, di complese [[figure retoriche]], come metafore e, nei momenti di massimo splendore intellettuale, [[addirittura]] similitudini; inoltre è noto che Gorgia si vantava di poter discutere di qualsiasi argomento, dalla [[filosofia]] allo studio dei [[buchi neri]], dalle ciambelle alla glassa al tempo atmosferico<ref>{{Cit2|Eh, oggi fa freschino!|Gorgia, "[[Non ci sono più le mezze stagioni]]".}}</ref>.


== Pensiero filosofico ==
== Pensiero filosofico ==


Il pensiero di Gorgia è riassumibile nelle sue due opere principali: ''Encomio di Elena'' e ''Sul non essere o sulla natura della fenomenologia della quadruplice radice del principio della ragion pura'', spesso abbreviato in ''Sul non essere o sulla natura''.
Il pensiero di Gorgia è riassumibile nelle sue due opere principali: ''Encomio di Elena'' e ''Sul non essere o sulla natura della fenomenologia della quadruplice radice del principio della ragion sufficientemente pura'', spesso abbreviato in ''Sul non essere o sulla natura''.


;Encomio di Elena
;Encomio di Elena


Nella prima opera Gorgia difende [[Elena di Troia]], sostenendo per prima cosa che il soprannome "di Troia" è alquanto offensivo; in seguito nega che sia stata lei a causare la [[guerra di Troia]], affermando che, il giorno dell'inizio della guerra, aveva un [[alibi]] di ferro: era a letto con [[Paride]].
Nella prima opera Gorgia difende [[Elena di Troia]], sostenendo per prima cosa che il soprannome "di Troia" è alquanto offensivo, per poi negare che sia stata lei a causare la [[guerra di Troia]], affermando che, il giorno dell'inizio della guerra, aveva un [[alibi]] di ferro: era a letto con [[Paride]]. Secondo lui Elena non aveva tradito [[Menelao]] per propria volontà, ma c'erano quattro cause possibili con relative scusanti:
#Si era innamorata di Paride: ''chi poteva biasimarla, a [[Sparta]] le donne erano sostanzialmente [[animali]] da riproduzione'';
#Era stata rapita da Paride: ''non poteva scappare, o l'avrebbero rimproverata a [[morte]]'';
#Paride l'aveva convinta con le parole: ''era impossibile resistere alla frase "Hey, pupa, vuoi vedere la mia collezione di farfalle?"'';
#{{Citnec|L'avevano voluto gli dèi}}: Gorgia, in un'epica [[Arrampicarsi sugli specchi|arrampicata su specchi]], sostiene stavolta che ''gli dèi avevano voglia di assistere alla [[guerra]] perché gli si era rotta la [[TV]]''.

;Sul non essere o sulla natura


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==


* [[Sofistica]]
* [[Empedocle]]
* [[Protagora]]
* [[Protagora]]
* [[Pericle]]
* [[Pericle]]

Versione delle 18:13, 25 lug 2012

Hugo Ball

« Jolifanto bambla o falli bambla/großiga m'pfa habla horem/egiga goramen/higo bloiko russula huju/hollaka hollala/anlogo bung/blago bung blago bung/bosso fataka/ü üü ü/schampa wulla wussa olobo/hej tatta gorem/eschige zunbada/wulubu ssubudu uluwu/ssubudu/tumba ba-umf/kusa gauma/ba - umf »
(Hugo Ball, "Parole a caso".)
« Si dovrebbero bruciare tutte le biblioteche e lasciare che rimanga solo ciò che si conosce grazie al cuore. »
(Hugo Ball prima di venire accusato di piromania.)

Hugo Ball (Tedeschia, 22 febbraio 1886 - Casa di Don Abbondio, 14 settembre 1927) fu uno scrittore, giocoliere, poeta, regista teatrale e tedesco tedesco.

Vita

Ball nasce nel 1886 in casa sua in una famiglia fortemente cattolica, che lo educa a pane e sangue di Cristo.
Dal 1906 al 1907 e un pezzettino studia presso le università di Heidelberg, Monaco di Baviera, Francoforte e ogni altra città tedesca che gli viene in mente. Nel 1910 scopre, risolvendo le parole crociate, che la capitale è Berlino, e si trasferisce lì per diventare un attore di sitcom, genere televisivo molto amato da quei mattacchioni dei tedeschi. Qui fonda il Dadaismo, movimento che deve il suo nome all'ascolto fortuito, da parte di Ball, di Dadaumpa delle gemelle Kessler, all'epoca già cinquantenni.
Nel 1916 compra finalmente una stilografica, con cui scrive il Manifesto del Dadaismo

Casco

Un motociclista con un casco ultimo modello.
« L'oggetto si presenta concavo, poco più grande di una testa umana e dal peso di circa un kilogrammo. Sono presenti piccoli fori in prossimità della cima, e l'aspetto generale richiama quello di un elmo medievale. La mia conclusione è che si tratti di una sorta di vaso da fiori. »
(Uno scienziato napoletano osserva con interesse un casco.)

Il casco è un indumento protettivo atto a proteggere l'asfalto dagli schizzi di materia cerebrale dei motociclisti maldestri.

Storia

Un giovane napoletano mostra con orgoglio quello che reputa essere una bandiera del Napoli dalla forma inusuale.

Il casco fu inventato molto tempo fa dai Vichinghi; essi erano infatti affetti da uno strano disturbo, in seguito identificato con l'alcolismo, che li spingeva a scambiare l'idromele per acqua, e l'acqua per vodka. Ciò rendeva la loro guida alquanto pericolosa, così decisero di inventare un indumento capace di proteggere la testa, visto che nella mitologia norrena era il luogo in cui risiedeva il cervello. Quello delle corna non è altro che un clamoroso falso storico, così come il fatto che gli elmi da loro utilizzati servissero a proteggerli dalle ferite mortali. Con il tempo, il casco fu reso sempre più efficiente: nel Medio Evo si aggiunsero la visiera e il cimiero, che serviva a rendere più visibili i motociclisti a cavallo nella nebbia, mentre in epoca moderna l'acciaio fu sostituito dalla plastica, visto che l'acciaio era in via di estinzione.

Caratteristiche

Utilizzo

Il casco non viene disprezzato solo dai giovani; la motociclista della foto è infatti una giovane.

Sebbene venga spesso utilizzato come accessorio alla moda da tenere appeso al braccio, c'è chi ha ipotizzato che il casco dovrebbe essere infilato sulla testa, allo scopo di

Tipologie

Spagnolo
Integrale
Da bicicletta
Da motocross
Elmetto da cantiere
Casco spaziale

Utilizzato prevalentemente dagli astronauti motociclisti, consiste principalmente nella boccia di un pesce rosso fissata al resto della tuta da astronauta con molto nastro adesivo.

Disposofobia

« Quelli? Ma no, è solo che mi piace leggere! Quale sindrome dell'accumulo?! AHAHAH!!!... Ehm... »
« Il mio tessssoro! »
(Un accumulatore di Unici Anelli.)
« La disposofobia è senz'altro correlata ad un desiderio sessuale represso. »
(Sigmund Freud.)
« Non sono d'accordo. Giggity giggity! »
(Il famoso accumulatore di malattie veneree Glenn Quagmire.)

La disposofobia, detta comunemente sindrome dell'accumulo, detta volgarmente quegli stronzi che raccattano merda, o ancora butta via le mie cianfrusaglie e ti taglio il naso!, è una malattia che porta chi ne soffre a non buttare via niente, perché qualunque cosa può sempre servire[citazione necessaria]. Non va confusa tuttavia con l'avidità, poiché in quel caso non si butta niente perché ogni cosa può sempre servire a fare soldi[citazione necessaria].

Alessandro Magno, celebre accumulatore di nazioni.

Cause scatenanti

Spesso la disposofobia è causata da un trauma infantile, quasi sempre una molestia sessuale o l'aver perso il proprio orsacchiotto Anacleto Maria. Normalmente, se un malato riesce a regredire con l'ipnosi fino al momento traumatico, può riuscire a guarire parzialmente, acconsentendo a gettare via addirittura l'immondizia.

Tipico aspetto della camera da letto di un accumulatore.

L'accumulatore

Un accumulatore di cariche elettriche.

L'accumulatore è una persona che viene spesso emarginata a causa della sua anormalità o, più probabilmente, per la sua mania di collezionare anche le cagate del suo cane. Per un accumulatore è difficile vivere una vita normale: il disordine che regna in casa rende infatti difficili attività solitamente semplici, come eseguire salti mortali in avvitamento. Esiste poi un tipo particolare di accumulatore, che preferisce accumulare monete e banconote di vario taglio. Tale individuo è detto "spilorcio" o, se abita in Liguria, "genovese".

Cure

Curare la disposofobia è molto semplice: basta procurarsi il porto d'armi, noleggiare un lanciagranate, andare a casa dell'ammalato e sparare all'impazzata sulle sue cianfrusaglie, urlando facoltativamente "Prendi questo, brutto figlio di puttana!". In alternativa, è possibile chiamare uno psicologo che possieda una "laurea" e delle "credenziali", perché possa ipnotizzare "il" malato e così farlo retrocedere

con la memoria fino al ricordo del trauma, ma usare il lanciagranate, secondo Wikipedia, è altrettanto efficace. E sicuramente più divertente. Alcuni professori di disposofobiologia dotati di barba e occhiali con montatura quadrata - dunque molto affidabili - hanno dichiarato che, nella cura per il morbo, è molto efficace l'ipnosi. Sembra infatti che molti accumulatori siano riusciti a guarire dopo aver guardato troppi sketch di Giucas Casella che ipnotizza dei polli.

Gorgia

« Gli uomini retti sono onore e ornamento della città, del corpo lo è la bellezza, dell'anima la saggezza, dell'azione la virtù, del pensiero la verità, delle automobili l'aerografia. »
(Gorgia.)
« Ma cosa si fumava questo? Non si capisce un cazzo nei suoi scritti! »

Gorgia da Leontini, da non confondere con Gorgia da Bassano del Grappa e Gorgia da Whitechapel, non fu un filosofo; se anche lo fosse stato, non sarebbe stato conoscibile; se anche fosse stato conoscibile, non sarebbe stato comunicabile; se anche fosse stato comunicabile, nessuno avrebbe avuto voglia di ascoltarlo.

Vita

Nato nel V secolo a.C. nella colossale megalopoli siciliana di Leontini, famosa per essere sconosciuta, Gorgia inizia la sua carriera come discepolo del rinomato signor Empedocle Porto, tuttavia non disdegna la filosofia di Pitagora né quella dei post-kantiani. Nel 427 a.C. viene inviato ad Atene per chiedere aiuto alla città-stato nella guerra contro Siracusa, i cui abitanti erano rei di aver definito gli abitanti di Leontini "fetusi". Gorgia, grazie alle sue incredibili capacità oratorie, viene celebrato come grande oratore addirittura da Gorgia da Leontini. Atene accetta inoltre di aiutare Leontini dopo aver apprezzato il discorso del filosofo e, in particolare, le sue dracme luccicanti. Nel corso della sua vita, Gorgia intraprende viaggi in tutta la Grecia, in Tessaglia, Beozia e, già che c'è, su Saturno, insegnando le sue teorie filosofiche a chi ha la voglia, i soldi e l'ardore necessari. In breve tempo guadagna milioni spiegando perché, secondo lui, il deodorante non è; se anche fosse, non sarebbe conoscibile; se anche fosse conoscibile, non sarebbe applicabile sotto le ascelle, motivo per cui rifiuta categoricamente di usarlo e motivo per cui, ad Argo, gli proibiscono di insegnare ai bambini. Nonostante possieda una tunica d'oro massiccio, alla sua morte il filosofo lascia solo pochi spiccioli ai parenti, probabilmente perché allora lo spread era già alle stelle.

Gorgia muore in Tessaglia a circa novant'anni, continuando fino all'ultimo la sua attività di

filosofo portandosi dietro la bombola con l'ossigeno. A chi gli chiedeva quale fosse il segreto della sua longevità, Gorgia rispondeva «il non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro» con un sorriso alla Trollface, risposta che spesso gli costava uno sputo in un occhio da parte dei moralisti.

Tra le altre cose che sappiamo su Gorgia figurano l'uso, nei suoi discorsi, di complese figure retoriche, come metafore e, nei momenti di massimo splendore intellettuale, addirittura similitudini; inoltre è noto che Gorgia si vantava di poter discutere di qualsiasi argomento, dalla filosofia allo studio dei buchi neri, dalle ciambelle alla glassa al tempo atmosferico[1].

Pensiero filosofico

Il pensiero di Gorgia è riassumibile nelle sue due opere principali: Encomio di Elena e Sul non essere o sulla natura della fenomenologia della quadruplice radice del principio della ragion sufficientemente pura, spesso abbreviato in Sul non essere o sulla natura.

Encomio di Elena

Nella prima opera Gorgia difende Elena di Troia, sostenendo per prima cosa che il soprannome "di Troia" è alquanto offensivo, per poi negare che sia stata lei a causare la guerra di Troia, affermando che, il giorno dell'inizio della guerra, aveva un alibi di ferro: era a letto con Paride. Secondo lui Elena non aveva tradito Menelao per propria volontà, ma c'erano quattro cause possibili con relative scusanti:

  1. Si era innamorata di Paride: chi poteva biasimarla, a Sparta le donne erano sostanzialmente animali da riproduzione;
  2. Era stata rapita da Paride: non poteva scappare, o l'avrebbero rimproverata a morte;
  3. Paride l'aveva convinta con le parole: era impossibile resistere alla frase "Hey, pupa, vuoi vedere la mia collezione di farfalle?";
  4. L'avevano voluto gli dèi[citazione necessaria]: Gorgia, in un'epica arrampicata su specchi, sostiene stavolta che gli dèi avevano voglia di assistere alla guerra perché gli si era rotta la TV.
Sul non essere o sulla natura

Voci correlate

Note

  1. ^
    « Eh, oggi fa freschino! »

Sindrome di Down

Questo non è un mongoloide, ma sicuramente soffre di qualche altro disturbo.
« Gengis Khan era un mon-go-lo, da non confondere con un mon-go-loide, come l'attore Nicolas Cage. »
(Il signor Garrison sulla sindrome di Down.)

La sindrome di Down è una patologia che colpisce principalmente gli abitanti della Mongolia. Il nome deriva da John Langdon Down, un metalmeccanico che nel tempo libero guardava il DNA della gente alla ricerca di nuove malattie.

Cause

La sindrome di Down ha origine quando una mamma cromosoma 21 e un papà cromosoma 21 si vogliono tanto bene. Dopo un po' arriva la cicogna che porta loro un cucciolo, che chiameremo Cromosomino. Purtroppo, Cromosomino non fa altro che sporcare per terra e imbrattare i muri, cosa alquanto dannosa per il bambino in cui vivono lui e la sua famiglia.

Sintomi

I sintomi comprendono occhi vagamente mandoliformi, capacità linguistiche appena superiori a quelle di Luca Giurato e capacità di trovare interessante un documentario sulla storia delle cerniere lampo.

La sindrome non fa distinzioni: colpisce anche chi ha i capelli biondi.

I soggetti colpiti, infatti, hanno una voglia di imparare e una forza di volontà sopra la media, caratteristica che spesso porta ad atti di bullismo nei loro confronti, scatenati presumibilmente dall’invidia che i bulli nutrono verso di loro.

Diffusione

Recenti studi condotti da qualcuno affermano che l’età delle madri è in qualche modo correlata alla malattia. In particolare, la probabilità che nasca un figlio down è inversamente proporzionale al numero di assorbenti che una donna deve ancora usare nell’arco della sua vita. Per usare termini ancora più scientifici,

« Più una donna è vecchia e più è probabile che le nasca un figlio mongoloide. »

{{Cat|Malattie incurabili}}

Oggettofilia

Un povero orologio viene molestato da un oggettofilo.
« Come va, piccola? Sei focosa? »
(Un oggettofilo a una stufa.)
Oggettofilo : Ti va un bicchiere di vino?
Donna incinta : Ma non bosso bere! Ficcatelo nel culo il bicchiere!
Oggettofilo : Con piacere!

L'oggettofilia è una normale e sana perversione sessuale che porta chi ne soffre a trovare sexy le cabine telefoniche.

Cause e sintomi

Le real doll, pur esendo oggetti, sono troppo antropomorfe per gli oggettofili.

Molti psicologi con la barbetta a punta e gli occhialetti sostengono che gli oggettofili proverebbero attrazione sessuale per le cose inanimate perché in un periodo della loro vita furono trattati come oggetti. Questa teoria potrebbe sembrare risibile[1], ma, pensandoci, non è raro sentire di persone "fuori come un balcone", "suonate come un tamburo", "sane come un pesce"[2]. Gli oggettofili, dunque, sentendosi degli oggetti a tutti gli effetti, spesso tendono a ingurgitare ettolitri d'acqua calda credendosi termosifoni e si sentono sessualmente attratti dagli oggetti di tutti i giorni propri o altrui; ne consegue che chi invita a casa sua un amico oggettofilo lo fa a rischio e pericolo dei suoi mobili.
Per quanto riguarda i sintomi, pare che gli oggettofili possano innamorarsi a prima vista di oggetti di uso comune, che spesso cercano di portare a letto (a meno che l'oggetto in questione non sia un letto) con la scusa di mostrare loro la propria collezione di farfalle di plastica. Esiste un metodo scientifico per scovare un oggettofilo in mezzo alla folla: è sufficiente lasciar cadere un portafogli pieno di soldi in mezzo ad una piazza e osservare le reazioni della persona che lo raccoglie:

  • Se lo apre, conta i soldi e se lo tiene, allora è un ladro;
  • Se lo apre, prende i soldi e rimette a posto il portafogli, allora è un ladro che ha già un portafogli;
  • Se lo porta alla polizia, allora è un cittadino onesto, uno che non ha bisogno di soldi o uno così sveglio da pensare che Colorado faccia ridere;
  • Se gli offre un passaggio e delle caramelle, allora è un oggettofilo.

Gradi di oggettofilia

L'oggettofilia

Voci correlate

Note

  1. ^ (AHAHAH!!!)
  2. ^ Secondo la scienza moderna, il pesce, non respirando aria, è considerato un oggetto.

Paul Stanley

Prima di essere conosciuto come "Il Figlio delle Stelle", Paul Stanley era noto come "Il Renato Zero".
« Dopo Ace, Gene e Peter, Paul è senz'altro il membro più sexy dei Kiss. »
(Una donna su Paul Stanley.)
« È il mio supereroe preferito! »
(Timmy Turner dopo aver scambiato Paul Stanley per Crimson Mentone.)

Paul Stanley, nome d'arte di Stanley Paul, è un chitarrista, tastierista, bassista, tassista e cantantista. È noto per la sua militanza nei KISS, ma in realtà è ricordato soprattutto per essere un portatore non troppo sano di mento a culo.

Vita

Paus Stanley nasce nel 1952 in un'oscura New York non ancora protetta da Spiderman in una famiglia così ebraica che suo padre e sua madre sono rispettivamente una Menorah e una Stella di David. Ancora adolescente, dopo aver perso una scommessa, entra nelle due band dal nome più cazzaro che riesce a trovare, cioè quella dei Rainbow (ma non la stessa di Ronnie James Dio, perché il loro frontman non si chiamava Ronnie James Jahvé) e negli Uncle Joe, band formata appunto dai soli Paul Stanley e da suo zio Joe. Va poi a studiare nell'accademia di Saranno famosi, dove presenta come tesi di laurea la sua versione di It's Raining Men, It's Raining Pussies. Poco dopo entra nei Wicked Lester, un complesso destinato a regnare per anni sulla scena rock internazionale in una linea temporale che non è la nostra; i Wicked Lester si sciolgono infatti il giorno seguente, dopo un'ininterrotta attività di una settimana. Insieme a Gene Simmons, conosciuto nei quattro minuti in cui i due avevano militato insieme nei Wicked Lester, Paul forma la band dei KISS: i due trovano un chitarrista solista e un batterista attirando Ace Frehley, con una birra, e Peter Criss, con un gomitolo di lana, in un vicolo buio, tramortendoli e facendo loro il lavaggio del cervello. Paul inizia così la sua carriera coi KISS con il personaggio del Figlio delle Stelle, virile seduttore con tanto di rossetto, eyeliner e stivali col tacco. Pare che questo personaggio sia una citazione dal film 2001: odissea nello spazio, in cui un astronauta viene trasformato in un feto umano come Pesce d'aprile. Nel 1999 partecipa anche al musical de Il Fantasma dell'Opera, recitando nel ruolo del Fantasma; riscuote così tanto successo tra i fan dei KISS - che in realtà sono contenti perché così, con Stanley occupato, possono finalmente scoprire come cantano gli altri KISS - che decide di fare il bis, interpretando stavolta la bella Esmeralda.
Durante una settimana bianca a Toronto viene avvicinato da un losco figuro con il naso a forma di ananas, che semina scambiandolo per un malintenzionato; questo però riesce a raggiungerlo, rivelandosi un rappresentante della AboutFace, un'organizzazione di beneficenza per le persone colpite da malformazioni facciali o semplicemente troppo brutte. Stanley accetta di sensibilizzare l'opinione pubblica su questa gente, avendo avuto anche lui una malformazione all'orecchio, che per sua fortuna nessuno notò mai perché distratto dal suo mento delle dimensioni di un aeroporto.
Nel 2005 gli regalano per il suo compleanno un basco, così Paul crede di essere diventato un pittore e inizia a produrre tele su tele, accolte da molti critici con le parole «Ehm... Sì... Diciamo che sono "originali" e chiudiamola lì», prima che suddetti critici si pugnalassero ripetutamente gli occhi.

Curiosità

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  • Nel corso della sua carriera Paul Stanley si è fatto operare per due volte all'anca, ed è sicuro che gli occorrerà un altro intervento in futuro: pare che con la terza operazione gli daranno un portachiavi in omaggio.

Voci correlate

Valhalla

Il Valhalla, (o Walhalla o, ancora, Va là, Allah!) è, secondo l'equipe scientifica nota come "Amon Amarth", il Paradiso dei vichinghi. In realtà è il bar privato di Odino, che egli condivide generosamente coi guerrieri più forti mai vissuti, ad eccezione dei Masai, perché

non sono scandinavi.

Arredamento

Il Valhalla è uno degli aldilà dall'arredamento più sfarzoso: i muri sono fatti di manici di scopa appartenuti alle filippine dei più grandi guerrieri, il soffitto è fatto di coperchi di pentole appartenuti alle loro mogli e la carta da parati è realizzata con tuniche Armani e colla vinilica. In alto, sul suo trono comprato all'IKEA, siede Odino. Questi segue una dieta molto restrittiva, che gli consente di bere solo Amaro Carocchio©.

Caratteristiche

Il Valhalla è noto per ospitare tutti i più grandi guerrieri della storia, inclusi quelli cristiani e quelli immaginari. La popolazione è costituita prevalentemente da stangone bionde e da uomini barbuti. Ciascuno di loro è riuscito ad entrare nel Valhalla per le sue abilità belliche o grazie ad un Telepass tarocco. Il lavoro, giustamente, non è una delle prerogative degli eroi morti. Costoro preferiscono ubriacarsi come Lindsay Lohan al massimo della forma e partecipare a gare cavalleresche più noiose perfino del Palio di Siena.

Scopo

Il commercialista di Odino ha più volte tentato di fargli capire che il Valhalla è un buco nell'acqua, ma il dio, sempre sbronzo marcio, biascica sempre qualcosa riguardo una battaglia che avverrà al Ragnarok contro i giganti, rei di aver finito i salatini.

Curiosità

  • I Manowar riescono ad infilare il Valhalla in tutte le loro canzoni, persino in quelle strumentali.
  • Odino non ha ancora capito che il Vahalla è un pessimo investimento.

Note

[[Categoria:Mitologia norrena]]

Caccia (sport)

Disambiguazione – Magari hai fumato troppo. Se cercavi altri trentordici tipi di caccia, vedi Caccia.
File:Gesùcompagnone.jpg
Dipinto del XVI secolo che ritrae Gesù durante una battuta di caccia all'ateo.
« Dite no a quell'orrendo massacro che è la caccia! »
(Attivista anticaccia ad un convegno di suoi simili.)
« Mi passi un altro pezzo di cerbiatto? »
(Attivista anticaccia a pranzo.)
« Ah, se un leone uccide una gazzella è naturale, se io uccido cinquanta fagiani sono un genocida! »
(Cacciatore anonimo.)
« Non lo so... un mucchio di maschi, da soli, nella foresta... Mi sembra una cosa da gay. »
(Bart Simpson sulla caccia. Non ha proprio tutti i torti.)

La caccia è uno sport estremo praticato dagli animali di tutto il mondo, che consiste nell'avvicinarsi il più possibile ad un individuo munito di fucile, detto cacciatore, e fargli sprecare più proiettili di un americano in un film d'azione.

Storia della caccia

Nell'antichità la caccia era molto più cruenta di oggi.

La caccia esiste fin da quando c'era lui. Si pensa che nacque come fonte di sostentamento più che come sport. Stando infatti ad importanti programmi di divulgazione scientifica, i Flintstones in primis, gli uomini primitivi erano soliti andare a caccia di dinosauri, la cui carne veniva utilizzata per preparare hamburger e frullati. Con il tempo, quando l'homo dis-habilis si estinse, si svilupparono strumenti ed armi sempre più efficienti, al punto che certe pitture rupestri mostrano chiaramente dei cavernicoli mentre uccidono enormi creature a colpi di fucile laser. Nel medioevo, la caccia era invece considerata un passatempo, per non dire un'alternativa al sesso. Al posto del fucile veniva utilizzato un falco. Inizialmente lo si lanciava con addosso un cappuccio nero, ma, dopo che molti uccelli morirono fracassandosi contro gli alberi, si decise di lanciarli contro la selvaggina a viso scoperto. Nel XIX secolo, la caccia era praticata dagli indiani per divertimento, con la scusa di voler "ridurre il numero di bisonti". Probabilmente il loro numero fu ridotto un po' troppo, a voler cercare il pelo nell'uovo. Nelle parti del mondo meno sviluppate, come l'Africa o San Benedetto del Tronto, la caccia costituisce ancora oggi un rituale cruciale per i ragazzi che ambiscono a diventare uomini o a farsi belli davanti alle femmine del villaggio.

Regolamento attuale

Purtroppo capita che gli animali giochino sporco.
  • Se un animale viene raggiunto da un proiettile, viene eliminato.
  • Non ci sono limiti di tempo.
  • Gli animali possono fare gioco di squadra.
  • I cani possono aiutare i cacciatori, ma non possono sparare agli animali.
  • I cacciatori di nome Dick Cheney possono sparare anche ai propri compagni.
  • La partita termina quando terminano le munizioni del cacciatore.
  • L'arbitro è il fucile del cacciatore.

Il cacciatore

Un antiquato modello di cacciatore.

Il cacciatore è un essere umano che, essendo l'omicidio ancora illegale, ama uccidere surrogati di piccoli esseri umani pelosi, chiamati "animali". Non va confuso col calciatore, anche se entrambi amano sprecare le loro domeniche, sebbene in modi diversi. Uno insultando, ferendo e maltrattando esseri viventi, l'altro insultando, ferendo e maltrattando esseri viventi con un fucile.

Tipico svolgimento di una battuta di caccia

La battuta di caccia segue spesso uno schema riassumibile in punti[1]:

  1. Il cacciatore arriva nella riserva di caccia.
  2. Il cacciatore incontra una preda, ad esempio un coniglio.
  3. Il coniglio lo sfotte per la sua pettinatura.
  4. Il cacciatore spara al coniglio.
  5. Il cacciatore cena con dell'ottima carne bianca.

Per concludere


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Note

  1. ^ Fonte: una puntata dei Looney Tunes.

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