Daniele Luttazzi

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È lui! E sta facendo un uso criminoso del tuo PC.
(Epitaffio di Daniele Luttazzi.)
« La comicità si occupa dai tempi di Sandra Mondaini di quattro temi: il sesso, lo stupro di politici over-ottanta, la costruzione di edifici di culto per cattolici mentolati e le mestruazioni di Sandra Mondaini. »
(Daniele Luttazzi su Sandra Mondaini.)
« Questo contenuto non è più disponibile a causa di un reclamo di violazione del copyright da parte di Krassner entertainment srl. »
( La società dello stesso Daniele Luttazzi su qualsiasi cosa "citi" la vicenda Luttazzi Copia. )
« Ma figurati! Già ai tempi di Aristofane le donne importanti per emanciparsi dalla loro condizione di inferiorità usavano dare il culo a destra e a manca. »
(Luttazzi cerca di inculare un'avvenente trentenne.)
« Non è vero maestra che il mio compito è uguale a quello di Giacomo, nel mio c'è scritto Pierino, vede? »
(Pierino mentre cerca di applicare il metodo Luttazzi a scuola.)

Daniele Luttazzi, all'anagrafe Daniele Luttazzi, attore, scrittore, dottore in medicina, comico, giornalista, presentatore, coprofago ma soprattutto copione, è ritenuto dalla sinistra italiana un idolo, dalla destra un diffamatore, dalla Chiesa una spina nel fianco e da mio zio Arturo un idiota. Cosa invece Daniele Luttazzi pensi di tutte queste persone non possiamo dirlo. Se no chiudono anche noi.

Sono disponibili deliri e cazzate probabilmente mai realmente pronunciate riguardo al Come si fa a sopportare una cosa del genere su Nonquote.

Vita privata

Nasce in Emilia nel 1961. Appena nato, comincia a fare battute sugli organi genitali della madre e cerca di toccare le tette all'ostetrica. Fin da piccolo si contraddistingue in famiglia come un piccolo rompiballe:

  • caga nel bidet come contestazione allo strapotere genitoriale
  • contesta la cucina della madre, associandola a una ideologia retrograda e bigotta, decidendo così di condire la frutta con la maionese o di preparare la pasta al forno con l'orzata
  • pone alle suore, presso cui andava a scuola, domande oscene del tipo "Scusa maestra, cos'è la masturbazione?", cosa che gli fece ricevere circa una ventina di rapporti. Rapporti scolastici, sia chiaro.

In tutti questi casi, le punizioni furono sempre accompagnate da filippiche contro la libertà di satira, di opinione e di cagare un po' dove gli pare.

Luttazzi al liceo era una delle vittime preferite dai bulli.

Nell'arco degli studi medi la continua contestazione a professori, compagni e preside lo portò a essere mal visto un po' da tutti, tranne che dai bidelli, a cui era accomunato dall'aria irriverente e contestatrice. Il suo comportamento gli costò alcune sospensioni, una bocciatura e una ventina di agguati da parte dei suoi compagni di classe. Celebre fu l'occupazione del '77, in cui Daniele sfotteva i compagni di scuola occupanti, appellandoli come comunisti figli di borghesi: Daniele fu appeso all'attaccapanni di un'aula e abbandonato lì per tutte le feste di Natale. In quest'occasione Daniele criticò il preside per non aver preso provvedimenti disciplinari contro i compagni, accusandolo di essere corrotto e in combutta con loro.

Successivamente si iscrive a Medicina presso la facoltà di Legge dell'Università di Modena, a Cesena. Arrivato al momento di laurearsi, decide di non discutere la tesi e di non laurearsi come forma di contestazione verso i baroni dell'università[1]. Peccato però che tutti abbiano pensato che non si sia presentato alla seduta per malattia e che la contestazione sia passata totalmente inosservata. In compenso però non si è laureato. Complimenti!

Tra i 27 e i 28 anni comincia la sua carriera in TV, grazie ad alcune raccomandazioni di Craxi e Pomicino, lavorando in RAI, in Mediaset e a Telemontecarlo come opinionista. Intanto comincia a pubblicare alcuni libri, come "Va' dove ti porta il clito", che vinse il "Premio di satira politica Forte dei Marmi", che in quegli anni premiava maestri della satira del calibro di Sbirulino e Pippo Franco.

Luttazzi felice per l'ennesima querela ricevuta.

Il successo

Gli anni a Mediaset

Il successo in TV arriva con l'approdo su Italia 1 nei programmi della Gialappa's Band. Il trio di voci registrate commentò così tale scelta: Avevamo un buco, ci serviva un altro comico. Così ci siamo detti "Ehi, perché non chiamiamo Lello Arena?". Ma Arena era occupato, e quindi ci siamo detti "Ehi, perché non chiamiamo Beppe Grillo?". Ma Grillo aveva un contratto con la RAI. Allora Marco pensò di chiamare un comico poco noto che aveva lavorato con Arbore: fu così che chiamammo Paolantoni.

A "Mai dire Gol" Luttazzi presenterà al pubblico alcuni dei suoi personaggi più famosi, come il Mago Oronzo e l'imitazione del Mago Silvan.

Nel '98 gli viene affidata la conduzione di "Barracuda", programma chiaramente ispirato al David Letterman Show. Il programma viene censurato in più punti, come quando Luttazzi si presenta e dice "Buonasera a tutti" o come quando manda la pubblicità. In una dichiarazione di diversi anni dopo Berlusconi lo accuserà di essere un ingrato, poiché quando lasciò la rete Mediaset non passò nemmeno a salutarlo.

Il ritorno in RAI e la sfiga perpetua

Nel 2001 passa in RAI e viene messo a condurre Tg2 Salute al posto di Luciano Onder. Poiché faceva battute sui tumori e sui malati terminali, il pubblico non gradì e fu rimosso. Anche qui Daniele accusò la dirigenza RAI di essere in combutta con i malati terminali e di non garantire la libertà di satira.

Luttazzi mentre commette un crimine con i tuoi soldi assieme al rivoltoso comunista Marco Travaglio.

Per accontentarlo, fu creato un nuovo programma simile a Barracuda e quindi simile al David Letterman Show, intitolato "Satyricon". Il programma fu la causa di tutti i guai di Daniele, compresa la morte del suo gatto e quell'incidente con l'auto che fece un anno prima. Luttazzi fu querelato da Berlusconi, Fininvest, Mediaset, Forza Italia, Milan, Banca Mediolanum e il tipo della banca che fa i cerchi alla pubblicità che gli chiesero un fantastiliardo di euro per aver invitato nel suo studio il giornalista Marco Travaglio. Se Berlusconi voleva essere invitato al posto di Travaglio, poteva anche dirlo prima. Ma tant'è.

Luttazzi vincerà poi tutte le cause nell'indifferenza generale, tranne quella con il Milan.

L'anno seguente Luttazzi, nel tempo libero rimastogli, cioè sempre, pubblica libri, fa teatro, scrive canzoni, crea raccolte di illustrazioni, facendo mille cose diverse senza riuscire a farne una decente. Il suo sogno è quello di ritornare in TV a spalare merda sulla gente, ma Luttazzi sostiene di essere stato bollato a vita dall'editto imperiale 415 del 18 aprile 2002 emanato a Sofia dal Re Sole, più noto come Editto bulgaro, che non gli permette più di ritornare in TV.

"Dico che Biagi - Come si chiama quell'altro? - Santoro! - Ma l'altro? - Lu, Lu... Luttazzi hanno fatto della televisione pubblica pagata dai soldi di tutti un uso criminoso e io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che ciò avvenga."

    - Editto bulgaro, articolo 1, punto 1, comma 1.

In realtà si tratta della solita accusa contro i potenti che non vogliono lasciarlo parlare. È evidente infatti che l'editto bulgaro si riferisca a Lelio Luttazzi. Se Daniele Luttazzi non è stato più chiamato è perché non faceva ridere. Qualcuno potrebbe obiettare che il programma Satyricon facesse ottimi ascolti, ma la verità è che Luttazzi era talmente noioso da far addormentare i telespettatori prima che questi potessero cambiare canale. Secondo voi come fa Marzullo ad avere uno share così alto alle 2 di notte?

La beffa da Baudo

Nel 2003 viene ospitato da Pippo Baudo in uno di quei suoi programmi tutti uguali di cui nessuno ricorda il nome. Il tema della serata è la censura. Baudo introduce così al pubblico il suo ospite:

"C'è un personaggio che recentemente ha avuto dei guai con la censura. È stato tagliato, è stato vittima quindi della censura e questo personaggio stasera sta recitando al Teatro Olimpico di Roma ed è Daniele Luttazzi."

Baudo dimostrò qui tutta la sua inventiva e intuito televisivo: voleva rendere gli spettatori partecipi del clima pesante e inquisitorio dovuta alla censura. E qual è il modo migliore di parlare di censura se non censurando? Le battute sui politici vennero tagliate e, per tutti i telespettatori, Luttazzi era andato lì solo per fare una marketta del suo spettacolo teatrale e dei suoi libri. Baudo si giustificherà poi con Luttazzi dicendo: Scusa Daniele, ma in quelle scene avevo del moccio che mi usciva dal naso: sarebbe stato sgradevole per i telespettatori.

Il ritorno in TV

Luttazzi a Decameron, un minuto prima della famosa gag in cui Giuliano Ferrara cade dall'alto e lo schiaccia.

Nel 2007 Luttazzi torna a fare TV su La7, una rete televisiva che, visto l'audience, si potrebbe definire un filmino amatoriale tra amici. Ma riesce a farsi cacciare anche da lì. La scusa nasce con la famosa frase Come si fa a sopportare una cosa del genere? in cui si ritiene che Luttazzi abbia profondamente offeso un collaboratore di La7, Giuliano Ferrara, un tipo che offende profondamente l'intelletto dei suoi ascoltatori ogni volta che apre bocca.

Si legge dal comunicato di La7: "Con Daniele Luttazzi è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertà creativa, come dimostrato dalle puntate fin qui andate in onda. Di questa libertà era necessario fare un uso responsabile, cosa che non è avvenuta".

Che è un po' come dire: Tu puoi fare tutto quello che vuoi, ma non proprio tutto quello che vuoi.

Luttazzi come al solito si lamenterà che la La7 non ha rispettato il contratto, che i dirigenti sono stati scorretti e che l'abbiano cacciato solo perché immergeva i microfoni della redazione nel water dopo aver urinato.

La comicità secondo Luttazzi

La locandina del suo primo e ultimo[2] film

Nel suo bestseller Ragade di Giuliano Ferrara Daniele Luttazzi ha definito la comicità come "tutto ciò che fa ridere me, ciò che fan gli altri è merda", spiegando il perché della sua passione per la coprofagia. Nel libro, detto anche il vangelo apocrifo del tredicesimo apostolo Daniele, si legge inoltre: "solo lui conosce il vero significato della satira e fa vera satira, tutti gli altri fanno satira di costume, sfottò o banali sketch basati su tormentoni di bassa lega".

Alcune fonti affermano che le prime 244 pagine di tale vangelo siano una "libera citazione" di un testo inglese pubblicato cento anni prima. Luttazzi si è difeso predatando di 101 anni la data di pubblicazione in quarta di copertina e chiedendo la pena di morte per l'autore originale.

Nel vangelo si legge ancora: "le battute non debbono essere specifiche, una battuta perde tutto se è per specialisti e devi spiegarla". Per questa ragione i monologhi teatrali di Luttazzi contengono battute di medicina specialistica che fanno ridere solo 5 persone in tutta la sala. Ma per fortuna lui non spiega la battuta, così salva lo humor per tutti gli altri.

Secondo il testo sacro la battuta deve essere sempre "imprevedibile e originale". Per questa ragione, nell'introduzione del libro "Preparazione H e cinti erniari per principianti" si legge:

« Il vostro sforzo è stato notevole e adesso molti di voi manifestano emorroidi classiche ed ernie smaniose. »

L'originalità, a chi fosse sfuggita la sottile periclastasi emocloroidale, è nel mettere nella stessa frase le parole "sforzo" ed "emorroidi". Il libro viene fornito con una audiocassetta contenente centosessanta minuti di risate spontanee. Copiata.

Originalità di Luttazzi

Luttazzi è tra i più originali autori di satira al mondo[citazione necessaria] e giustamente, come tutti i Grandi Autori, ci tiene molto che i suoi lavori originali non vengano scopiazziati da quei cattivoni dei comici americani[3] che tentano di arricchirsi alle sue spalle. Nonostante il ricchissimo repertorio in alcuni biechi individui è sorto il leggerissimo dubbio che alcune sue battute siano state copiate da altri comici. Subito però alcuni fan di Luttazzi sono intervenuti in difesa del loro paladino spiegando che, anche quando sembra che Luttazzi abbia copiato, in realtà non si tratta di plagio ma di rielaborazione. Per chiarire il concetto ecco un piccolo esempio esplicativo in cui si mettono a confronto due battute:

« Sapete come si fa a capire quando una farfalla scoreggia? Improvvisamente vola diritta... »
(George Carlin)
« Come fai a dire che una mosca scoreggia? Improvvisamente vola dritta...  »
(Daniele Luttazzi)
La Musa ispiratrice di Luttazzi.

Come potete vedere, si tratta di 2 battute totalmente differenti, la rielaborazione di Luttazzi infatti oltre a cambiare totalmente il senso della battuta la rende molto ma molto più divertente. Vuoi mettere quanto fa più ridere la mosca scorreggiona rispetto alla farfalla scorreggiona? Come questo si potrebbero fare molti altri esempi, l'importante però è capire che queste rielaborazioni ad un artista costano tempo, lacrime e sangue, e che quindi non bisogna meravigliarsi se poi Luttazzi si arrabbia perché uno come Paolo Bonolis osa ripetere la sua battuta senza fare il minimo sforzo per modificarla. Non si tratta, come alcuni sostengono di ipocrisia, o totale mancanza di coerenza. Una persona corretta infatti non copia perfettamente il lavoro altrui ma lo rielabora, quindi Bonolis per dimostrarsi corretto (e originale) avrebbe dovuto dire qualcosa tipo:

« Come fai a dire che una zanzara scoreggia? Improvvisamente vola dritta... »

Anche in questo caso la sostituzione della farfalla con la zanzara modifica radicalmente il senso della battuta e a chi obbietta che chiunque potrebbe diventare un comico prendendo i repertori di comici molto bravi ma poco conosciuti in Italia e cambiando due parole in croce, la risposta giusta è Bravi! Significa che avete perfettamente capito il concetto alla base della Scuola di Comicità Luttazziana.

Hanno detto di lui

Luttazzi in procinto di occupare le poltrone della RAI, com'era solito fare.

Attenzione: tutte le citazioni seguenti sono copiate da Wikipedia. Se quindi risulteranno false o inesatte, non è colpa nostra. Noi ci limitiamo a copiare senza controllare le fonti.

"Se uno attraverso la satira – come avvenne con Daniele Luttazzi – vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito non va più in televisione. Molto semplice Non è censura: sono regole. Regole sane."

"Luttazzi... è un cretino."

« Luttazzi fa volgarità e offese gratuite e le chiama satira. Quella non è satira!" »
(Il Gabibbo)

Curiosità

  • Luttazzi ogni volta che va in TV passa mezz'ora a lagnarsi di come è stato trattato male, delle querele, delle cause etc dimenticandosi che è lì per farci ridere e non per farci ascoltare i suoi problemi. Se volevamo sentire gente con problemi mettevamo su La Vita in Diretta.
  • Non contento di lamentarsi della libertà di parola, in ogni spettacolo Luttazzi si lamenta di quelli che gli copiano le battute. E spesso ci fa un pezzo intero! Tutto ciò ancora una volta per dimostrare che solo lui fa umorismo vero e tutti gli altri gli fregano le idee. Dimenticandosi però che alcune delle sue battute migliori sono in realtà di altri autori, come George Carlin, Bill Hicks, David Letterman e altri ancora. Quindi dovrebbe lamentarsi del fatto che tutti copino loro.
  • A tal proposito, in uno spettacolo a Roma nel 2003, sostenne che almeno la metà delle battute del film Frankenstein Junior fossero opera sua.
  • La rubrica "La Palestra" presente sul sito di Daniele Luttazzi è un palese plagio delle notizie flash di Nonciclopedia. Che a loro volta sono un palese plagio della rubrica Tabloid tenuta da Luttazzi a Mai dire Gol (che a sua volta era un palese plagio del telegiornale satirico di Saturday Night Live).
  • La pagina di Wikipedia su Daniele Luttazzi descrive in maniera oscenamente meticolosa tutto il Luttazzi-pensiero, compreso cosa ne pensa di internet, cosa ne pensa degli anni '70, cosa ne pensa della religione, chi sono i suoi autori preferiti di musica, letteratura e pittura. Ma hanno dimenticato di scrivere che è vergine.
  • Per evitare che orde di fan di Luttazzi vengano qui a spiegarci pedantemente cosa è satira e cosa no, ve lo diciamo noi: questa pagina NON è satira.


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Voci correlate

Note

  1. ^ È scritto su Wikipedia, quindi sarà sicuramente una minchiata.
  2. ^ Perché poi è stato fatto fuori...
  3. ^ Breve elenco di battute rubate a Luttazzi nel corso di vari anni da molti comici che invidiano le sue capacità di autore satirico