Galli

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Disambiguazione – Magari hai fumato troppo. Se cercavi quel simpatico pennuto che ti sveglia ogni mattina alle quattro, vedi Gallo.
Le donne dei galli.
« Gallia est divisa in partes tres: Cosciam, pettum, alam »
(Cesare sulla Gallia)

I Galli (nome con cui i Romani si riferivano ai Celti) erano una popolazione che risiedeva nell'attuale Francia e che si è estinta dopo aver perso la finale dei mondiali di calcio contro i romani.

Storia

Due guerrieri Galli.

Preistoria

Le prime documentazioni sui Celti risalgono al II sec A.C. (Avanti Cesare). Secondo fonti attendibilissime i Celti avrebbero scoperto una fonte di ricchezza da un certo Amadorìx, che iniziò ad allevare galline e polli selvatici, e da un certo Frugonix, che con Previx importò dalla Cina alcuni polli che al posto di fare le uova facevano riso. L'industria del pollame e del riso Gallo si espanse col tempo anche nei territori vicini e finì per far concorrenza all'industria alimentare dei Greci. In poco tempo loro caddero in una crisi economica. Da allora i Greci iniziarono a soprannominare i Celti Galli: sia perché avevano come attività principale il commercio di polli e riso Gallo, ma sopratutto perché dopo aver surclassato la concorrenza Greca si atteggiavano e facevano i fighi. Così, mandando avanti la loro industria e stabilendo diverse multinazionali, conquistarono tutto il mercato Francese

I Galli in Italia

Nel 300 a.C. arrivarono vicino al territorio di Roma, decisi più che mai a conquistare l'Italia: avevano saputo che a Roma c'era un altra industria produttrice di pollame concorrente a quella dei Galli, che voleva instaurare una multinazionale in Gallia. A causa di queste divergenze politiche scoppiò una guerra contro Roma, in cui i Galli cinsero d'assedio la città e incominciarono ad inviare piazzisti, santoni e testimoni di Geova alle case dei Romani per convincerli ad arrendersi. Per levarseli dai coglioni dovettero accettare l'acquisto di un carico da sei milioni di wurstel di pollo. La guerra si concluse con una crisi economica in Gallia provocata da un'epidemia di influenza aviaria, per cui dovettero chiudere tutte le industrie in Italia, che vennero comprate dai Romani per cinque sesterzi l'una.

La conquista Romana

Due Galli ubriachi mentre le prendono dall'esercito Romano.

Dopo la crisi i Galli si distinsero in tre parti: una con gli Edui, una con i Sequani, e una con il Piccolo Villaggio Gallico. Nello stesso periodo i Romani fecero una serie di conquiste sotto Cesare, e per festeggiare la vittoria fecero un party, in cui Cesare, totalmente ubriaco, prese la decisione di conquistare la Gallia. Quando si riprese dalla sbornia aveva già firmato tutte le carte davanti ai senatori, e una volta resosi conto della cazzata che aveva fatto ormai non poteva più tirarsi indietro.
Così Cesare fu costretto a conquistare territori Galli, finché:

« Nel 50 a.C. tutta la Gallia è conquistata.
Tutta? No. La matematica afferma che, per il Teorema del Riccio, quando ti pettini rimane sempre almeno un capello fuori posto. Anche due o tre o diecimila, ma almeno uno senz'altro. Così il Teorema del Riccio predice che almeno un villaggio gallico non sarà conquistato. E, in questo caso, trattasi esattamente di uno: il Piccolo Villaggio Gallico. »
(Storico Romano che ha preferito rimanere anonimo.)

Grazie alla miracolosa pozione magica del druido Panoramix, gli abitanti del villaggio avevano una forza pazzesca: ammazzavano cinghiali a pacche, lanciavano alberi a incredibili distanze e sapevano volare. Ovvio che neanche Giulio Cesare ne volle sapere, mandando legionari ad attaccare solo per far vedere che si stava impegnando[1]. La zona in realtà fu dichiarata contaminata e sorvegliata da quattro accampamenti romani: Necropolium, Obitorium, Cimiterum e Mattatoium, in cui i Galli irrompevano spesso e facevano una strage di soldati [2]. Alla fine i Galli furono sconfitti quando pubblicarono i loro fumetti: erano più impegnati a leggerli che a prendere a cazzotti i Romani.

Società

Un druido gallo in posa maestosa.

La società era composta da guerrieri, druidi e gente comune. Come in tutti i popoli antichi, il padre poteva tranquillamente uccidere la moglie o i figli se non gli fosse piaciuta la cena, avesse saputo di avere le corna oppure se i figli andavano male a scuola; per non diminuire la poplazione i figli venivano affidati ai servizi sociali fino alla maggiore età. Per i funerali si organizzava tutti insieme una grigliata a cui partecipava anche il morto, da combustibile.

Druidi

   La stessa cosa ma di più: Druido.

I druidi erano incaricati soprattutto delle funzioni religiose e dei sacrifici. Si poteva diventare druidi solo se si avevano almeno cent'anni, il fisico da stecchino e una barba lunga fino ai piedi. Spesso facevano dei viaggi d'istruzione, in cui la notte in albergo si divertivano a scambiare le scarpe a chi le aveva lasciate fuori dalla camera. Ricoprivano inoltre il ruolo di insegnanti, giudici, scienziati, architetti, droghieri e spazzini. Avevano molti rapporti tra loro, cementati dai convegni druidici nella Foresta dei Carnuti. La foresta era considerata sacra e inaccessibile ai non-druidi, in modo da non interrompere l'annuale battaglia dei cuscini. Avendo molti privilegi tutti i Galli cercavano di arrivare a cent'anni per fare il druido, non pagare le tasse e vivere a spese dello stato.
I Druidi erano importanti pure in caso di attacco nemico: se al piccolo villaggio Gallico non ci fosse stato Panoramix sarebbero subito crepati tutti al primo attacco.

Guerrieri

Un Gallo mentre abbatte un soldato Romano

Il potere politico e militare era totalmente in mano ai cavalieri, che spesso mobilitavano l'intero esercito per discutere con la tribù vicina di qualunque cosa, tra cui di che colore dipingere le mura dei villaggi. Questa classe aveva diritto alla virtù militare,[3]. I guerrieri Galli, pur essendo coraggiosi[4], non potevano superare i Romani: infatti i poveri cavalieri dovevano vedersela con un esercito in cui ogni soldato andava per fatti suoi: chi combatteva, chi faceva movimenti a cazzo di cane con la spada e finiva per infilzarsi da solo, e chi, non avendo un pollaio da difendere, se ne stava tranquillo a farsi una canna nell'accampamento. Vercingetorige risolse risolvette trovò una soluzione a questo problema promettendo ai soldati tanta figa in caso di vittoria e ottenendo qualche successo, ma venne piantato dai suoi soldati una volta scoperto che non c'era un bordello a quaranta chilometri di distanza. Erano armati di una lunga spada dal peso specifico di 30Kg al decimetro cubo; alcuni indossavano sul petto piastre di ferro, mentre altri combattevano nudi, per scandalizzare l'avversario e colpirlo ancora stordito da quella visuale.
Come confermano gli storici, se uno poteva diventare cavaliere otteneva gloria e onori, ma allo stesso tempo per lui erano cazzi.

La plebaglia

La condizione peggiore era quella della plebe, che faceva la fame. Non avendo abbastanza denaro per pagare le tasse dei Druidi[5], si indebitavano e diventavano schiavi; infatti Cesare definisce la loro economia "Una Sola gigantesca". A parte questo di loro non importò niente a nessuno, perciò andiamo avanti.

Religione

Mike il pollo, uno degli Dei Galli.

I Galli adoravano diversi dei,come ci spiega questo brano di Giulio Cesare tratto dal "De Bello Gallico"(Il bello della Gallia):

« Tra gli Dei onorano sopratutto Amadori, di lui vi sono moltissime statue: lui è considerato l'inventore di tutti i mangimi, guida nelle strade e negli allevamenti. Presso di loro considerano che abbia grande influenza sulle multinazionali e sui polli. Dopo di lui adorano anche Mike il pollo, l'Avvocato del Diavolo, il riso Gallo e il Marchio 10+. Su questi hanno la stessa opinione degli altri allevatori: l'Avvocato del diavolo scacciava la Finanza, il marchio 10+ era padrone dei marchi di qualità, Mike il pollo spaventava la concorrenza e il riso gallo era buono da mangiare. Quando avevano deciso di fare una guerra chiedevano l'aiuto di Mike, promettendogli in caso di vittoria una nuova testa e mangime gratis. Quando avevano vinto gli immolavano i polli con l'aviaria e li ammucchiavano in una cella frigorifera con altre cose. Si possono vedere queste in diverse macellerie in giro per la Gallia. E nessuno osa avvicinarsi e prendere qualcosa da quelle celle frigorifere, perché compirebbe un sacrilegio e per questo motivo sarebbe punito con la sodomizzazione tramite un wùrstel. »
(Cesare, De Bello Gallico, Capitolo Qualcosa.)


Nonostante questa devozione, inizialmente non adoravano le statue, considerando un'emerita cazzata mettersi a pregare le pietre.

Simbologia

Gli storici hanno cercato a lungo il significato delle tre rune su questo antico reperto Gallico. ma in realtà sanno tutti che sono le tre lettere dell'acronimo di "Safe, Sane and Consensual".

I Menhir furono creati dai Galli, dopo che a uno di loro venne in mente l'idea di mettere in bilico migliaia di sassi alti venti metri per fare uno scherzo ai posteri, che in futuro si sarebbero chiesti a cosa servivano e si sarebbero messi a cercare spiegazioni con teorie sugli alieni.
Appartiene a loro anche l'invenzione del sesso sadomaso, come testimonia il fatto che il triskel, uno dei loro simboli più usati, sia diventato anche un logo del BDSM, e di sicuro non per caso. Alcuni studiosi, che hanno provato a confutare questa teoria, pensano la cazzata che le tre ramificazioni siano la rappresentazione dei tre elementi primari o dei tre ceti della società Gallica. Tutto questo per non scrivere sui libri di storia di come i Galli la notte passassero momenti focosi e per non rendere un po' più divertente ai giovani studenti le lezioni di storia.
Dopo la conquista Romana i giovani Galli si avvicinarono all'ideologia fascista e adottarono la croce celtica come simbolo. I fascisti Gallici si estesero per tutta la Gallia, come testimoniano tutte le sculture a forma di simbolo dell'estrema destra in giro per il territorio, ma, come succede anche oggi, nessuno se li cagò neanche di striscio.

Cucina presso i Galli

I Galli erano rinomati per le loro abilità culinarie. Lo stesso Cesare una volta ebbe l'occasione di assaggiare un brodino di pollo dalla popolazione locale, ed esclamò:

« Il dado è da buttare! »
(Cesare su dadi da brodo.)

Oltre al brodino di pollo cucinavano spesso anche altre ricette molto diverse fra loro, come documenta un vecchio ricettario ritrovato nella presunta casa di Amadorìx:

  • Pollo alla diavola;
  • Pollo alle mandorle;
  • Pollo arrosto;
  • Pollo alla coque;
  • Pollo alla matriciana;
  • Pollo alla cacciatora;
  • Pollo flambè;
  • Pasta al pollo;
  • Gelato al pollo;
  • Pollo al pollo;
  • Insalata di pollo.

Note

  1. ^ Quando in realtà se ne fregava altamente.
  2. ^ A volte dovevano solo chiedere in prestito del latte, perché l'avevano finito e il supermercato era chiuso
  3. ^ Ovvero l'obbligo di combattere sempre rischiando la pelle, cominciare almeno una guerra alla settimana e sentire ogni santo giorno le lamentele di 10.000 guerrieri fancazzisti.
  4. ^ Se qualcuno si avvicinava ai loro pollai si difendevano come belve
  5. ^ Loro ne erano esentati, qualcuno doveva pur pagarle, no?
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