Asterix

dà noccicolopedia lencicopedia libbera da lortografia
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi il nanerottolo con l'elmo alato, vedi Asterix (personaggio).

Il fumetto fu pubblicato in copia unica sui muri finché i Francesi inventarono la carta, nel 1964

Asterix ovverossia Asterix il Gallico è un fumetto dei grandi artisti francesi Goscinny e Uderzò, uno alle biro, l'altro alle matite. La storia è ambientata nella storia antica, cioè nell'antica Francia, che si chiamava Gallia, abitata dai Galli e dalle loro mogli, le Galline donne Galliche.

Il fumetto prende il nome dall'omonimo protagonista: Asterix (il Gallo!), ma contiene altri favolosi personaggi, il primo dei quali a essere cronologicamente incontrato è il prodigioso druido Panoramix, l'amico Obelix, e i loro piccoli amici.
Solo dopo ricerche storiche approfondite si scoprì che Asterix è esistito veramente e che era un Unno, ovvero tra i primi terroristi della storia.

Storia editoriale

   La stessa cosa ma di più: Albi di Asterix.
« Perché si chiama Asterix? Perché comincia con la lettera A. Così noi andremo in serie A! Se l'avessimo chiamato Buzzurrix, saremmo finiti in serie B! »
I due norvegesi da cui Renè ha preso spunto per i suoi personaggi

Correva l'anno 1959. Di ritorno dall'America dove aveva collaborato attivamente alla rivista d'opinione "MAD Magazine (La rivista che vi farà diventare matti)", lo scrittore francese René Goscinny va a letto per smaltire il jet lag. *GLUB!* Improvvisamente gli compare uno spirito possente, dai lunghi baffi neri, una baguette sotto il braccio, cappello basco sulla zucca e un gallo posato sulla spalla.[1]

Chicchirichi ! Ispirato e posseduto dal gallinaceo della sua visione, Goscinny crea un nuovo fumetto destinato a dare lustro alla nazione del tricolore e della torre Eiffel.

La storia è la sua musa ispiratrice. Dopo aver scartato gli antichi cavernicoli francesi, decide di passare al mondo classico, e si accorge della varietà di elementi disponibili: guerrieri, maghi, eserciti organizzati, burocrazia, città, periodo tardo-impero, e calembour! E cucina, tanta cucina! Ora lui sa. E si mette all'opra.

Guardingo, parte con idee possenti: il primo Asterix è un barbaro nerboruto, biondo, altissimo, armato d'ascia. Patriotticissimo. Ma qui lo spirito di MAD Magazine interferisce: il guerriero si restringe, sempre più, fino a diventare un nanerottolo baffuto, il suo possente, orchesco amico diventa un panzone gongolante e tutti i villaggesi sviluppano idiosincrasie inquietanti, dal pesce puzzolente alla cacofonia astrale del bardo. E i calembour! I calembour spuntano dalle maledette pareti! I romani dismettono i nomi storici, assumendo onomastici come Nonepossopius e Perdipius! Piano, piano, Goscinny si mette a sghignazzare, poi a ridere, infine a sganasciarsi sguaiatamente rotolandosi per il pavimento del bar, per la strada e per tutto il quartiere. Viene portato via in ambulanza e rinchiuso in manicomio, per trascorrere lì il resto della sua vita. Intanto il fumetto ha cambiato natura che tale resterà per tutta la sua vita.

L'editor è d'accordo con la riduzione del personaggio - va di pari passo con la riduzione del budget necessario. E il fumetto prende il volo...

Nomi alternativi per il fumetto

Un innominato editore di Postdam aveva pensato di pubblicarlo con il titolo "Saggi il Piccolo Germanico", ma lo spettro di Goscinny (ancora vivente) gli comparve in sogno quell'istessa notte, con un'aureola tricolore[2], un gallo in testa e la Marsigliese come colonna sonora. Il giorno dopo gli furono ritirati i diritti. Comunque non morì dopo sette giorni. Corse tuttavia quel rischio quando ribattezzò Sadako con il nome di Adelheide per l'adattamento berlinese di "The Ring": quella volta scampò allo spettro parlando di una certa Samara.

Trama e ambientazione

Nel 50 a.C. tutta la Gallia è conquistata.

Tutta? No. Al puzzle romano manca un pezzettino. Un piccolo villaggio gallico, che sempre e ancora resiste all'Oppressore. In questo villaggio vivono Asterix e i suoi amici.

Sì, ma come fanno? Su questo favoloso mistero parte il primo, indimenticato, indimenticabile, omonimo episodio.

La serie racconta le avventure dei personaggi che abitano in questo "Villaggio dei pazzi". Asterix, il piccoletto furbo, il venerabile druido con la barba bianca, Panoramix, quello grosso mostruoso robusto, Obelix, la piccola Arale quello è un altro villaggio! il pestifero Naruto, altro villaggio!, insomma vedete alla voce Piccolo Villaggio Pinguino Gallico! Con questi personaggi e questi e questi altri, e tutta la banda che sbanda, verso di qua, verso di là, in giro per la Gallia, dentro il villaggio, fuor dal villaggio, su per le scale, giù per le scale, mentre il romano si prende uno schiaffo, un pugno, un papagno, gli mozza il respiro e lo prendono in giro.

Come avete capito, una parte rilevante della storia è sostenuta dalla magia. Anche se gli astuti Galli la fanno passare per una cosa comune e trascurabile.

Filoni

Il fumetto comprende vari e differenti filoni, a seconda della vacanze di Goscinny e Uderzò.

Infatti, per ogni storia, Goscinny e Uderzo vantano la numerosa documentazione in loco: in giro per la Francia, a Roma, in Grecia, in Egitto, persino in America e se avessero continuato così avremmo anche avuto Asterix alle Baleari e Asterix alle Hawaii, con tanto di piatti tipici.

La dolorosa dipartita di Goscinny, dotato di grande capacità persuasiva, e divenuto persino direttore di Pilote, ha interrotto i fondi e bloccato questo ciclo.

  • In giro per il mondo a mangiare: filone del cibo.
  • In giro per il mondo e basta (albi della decadenza)
  • Nel villaggio a prendere a sberle i romani (periodo classico)
  • Nel villaggio a litigare (periodi gallicistico)
  • Fuori da questa classificazione
  • Eccetera
  • Albi che sembrano disegnati con un sottile pennello di pelo di cammello
  • Albi dove ad Assurancetourix viene chiesto di cantare (sono tre)
  • Albi dove compare Giulio Cesare
  • Albi che visti da lontano sembrano mosche
  • Albi per bambini piccoli

Trama tipo

Ma in verità possiamo trovare un filone sottocutaneo a tutte le stro... storie dei due amiconi, che si può riassumere in queste parole:

"È mattina nel piccolo villaggio gallico, e, come tutti giorni, nessuno ha un cazzo da fare, escluso il druido Panoramix che si rinchiude nella capanna a gioca con la sua Play Station (al gioco di Asterix e Obelix, ovviamente).

Asterix si sveglia alle ore 11.30, si lava, si sbarba, fa venti minuti di jogging attorno al villaggio, poi consuma una frugale colazione a base di cinghiale, ed esce per pestare le pattuglie di Romani. Obelix si sveglia alle 14.09, mangia un cinghiale arrosto, poi fa colazione (tre cinghiali arrosto), poi si ricorda che è ora di pranzo, e mangia ben 5 cinghiali arrosto. Estinto l’appetito, almeno fino alle 16, esce e va a scavare inutili menhir, con l’aiuto del suo microscopico cane Idefix, che nonostante la mole caga come un dannato, facendo bestemmiare in turco tutti gli abitanti del villaggio perché i suoi regalini sono regolarmente calpestati e si attaccano alle scarpe di pelle peggio dell’attack. Dopodiché Obelix minaccia i suoi concittadini di pestarli a sangue se non gli comprano i suoi inutili menhir. E, ovviamente, si fa pagare in natura (cinghiali). Tipo alle 17 i due amiconi si incontrano a casa, e discutono della giornata. Una conversazione tipo è questa:

-Asterix, ho fame!

-Umpf, ma che tritamaroni! Hai ingurgitato tutti i cinghiali che c'erano qua attorno! Sbranane un altro po' e si estingueranno! Poi cosa mangerai, vecchio trippone?

-Non sono ciccione!

-Infatti io ho detto trippone!

-Sono sinonimi, imbecille!'

-E da quando sai parlare? Sei uno stomaco ambulante!

-Adesso ti meno!

-Io pure!

Dopo 20 minuti di rissa frenetica, con bottiglie di vetro, sedie e mosse di wrestling, uno dei due finisce catapultato fuori dalla capanna, di solito addosso a un altro membro del villaggio, che, incazzatissimo, prende a schiaffi il primo che passa, che di solito non c’entra niente e si incazza a sua volta. Il capo del villaggio si precipita fuori per sedare la rissa, ma sbatte sullo stipite e rimane in coma. Da lì il mega rissone si propaga a macchia d’olio per tutto il villaggio, continuando per almeno due ore, con solo Panoramix che continua a giocare al Play Station e il bardo ricchione, Assurancetourix, che suona la sua cetra sulla sua capanna sull’albero, ignaro che presto l’albero verrà abbattuto dalla folla inferocita. Idefix, che non sopporta che gli alberi siano abbattuti, prende una drammatica risoluzione: domani si farà venire la diarrea apposta, così potrà smerdare tutto il villaggio per vendetta. La rissa si placa in un istante, tranne per Obelix, che ama il suo cagnolino bastardo più di ogni altra cosa, e quindi non abbatterebbe mai un albero, che continua a picchiare i suoi concittadini a pesciate in faccia, coi pesci marci del venditore Ordinalfabetix (i cui pesci in decomposizione sono rigorosamente messi in ordin alfabetix).

Finalmente anche Obelix si ferma, perché è arrivata l’ora di cena, non per rimorsi per il fatto di aver ucciso una ventina di compaesani e di averne lasciati feriti e moribondi almeno altrettanti. Ma ecco che il druido Panoramix, guardando il panoramix di morte e distruzione prende una delle sue famose pozioni, mistico intruglio dalle ben note capacità magiche, e in un lampo i morti rivivono e i feriti stanno meglio di prima. Dopo aver riscosso la carissima tassa di rianimazione, Panoramix torna soddisfatto alla capanna e al gioco della Play Station messo in pausa per l’occasione.

Il druido cela un tremendo segreto: in realtà non è lui a fare le pozioni, ma un bambino prodigio tenuto in catene nel sotterraneo della sua casa e mantenuto a pane e acqua (a Natale addirittura un osso con pochi grammi di carne attaccati).

Di notte, quando tutti gli abitanti del villaggio dormono della grossa nei loro letti di piume galliche, digerendo la loro leggera cena a base di cinghiale, i Romani cercano spesso di invadere il villaggio e di sgozzare nel sonno quei tre sporchi bastardi che li gonfiano sempre di botte. Ma ogni volta si scatena una reazione a catena: uno degli animali tenuti dagli abitanti del villaggio si sveglia al passaggio delle truppe (la sentinella è sempre o ubriaca o fumata come un vulcano, quindi non avverte neanche se vuole), ed emette il suo verso. Asterix, svegliandosi bestemmiando Toutatis e Belenos alle 3 di notte, beve la sua fiaschetta tutta di un sorso, sbagliandosi e ingollando mezzo litro di vodka invece di pozione magica. Ubriaco marcio, e ridendo come un coglione, si getta sui Romani, rimanendo infilzato nelle spade. Obelix, vedendo l’orribile scempio, scende come una furia, facendo strage di Romani con gli occhi iniettati di sangue e vomitando insulti e resti di cinghiali della sera prima rimastigli sullo stomaco. Zozzi di vomito misto al loro stesso sangue, i Romani battono in ritirata, mentre l’obeso Obelix si china sul corpo inerte di Asterix, piangendo e gridando: -Lo volevo ammazzare io sto bastardone!!!-

D’improvviso appare il druido che, dicendo frasi senza senso e spruzzando una minchiata magica sul corpo inerte del guerriero, pretende di riportarlo alla vita. Dopo 3 ore di questa lagna Asterix si sveglia, con tutte le intenzioni di sgozzare i Romani che lo hanno quasi ucciso. Dopo aver pagato la ingente tassa di resurrezione al druido, i due si fanno preparare un enorme paiolo di pozione magica, e chiamano a raccolta tutto il villaggio. Smadonnando in gallico, arrivano tutti, tranne il bardo ricchione che continua a dormire della grossa sui suoi sogni di gloria e di bei bardi neri muscolosi e unti che lo accompagnano suonando grandi tamburi. Il druido, dopo aver riscosso la sua solita ingente tassa distribuisce la poziona magica agli abitanti del villaggio, tutti tranne Obelix, che venne buttato nel paiolo da piccolo con tutta l’intenzione di essere ucciso, ma che si rivoltò contro il suo assalitore dopo aver bevuto almeno dodici litri della pozione, e risveglia il capo Abraracourcix dal coma (e riscuote la tassa di risveglio dal coma). Tutti armati fino ai denti si fanno strada nella fitta boscaglia, causando una fuga in massa di qualunque cosa commestibile (addirittura le ghiande), fino al più vicino degli accampamenti romani (ce ne sono 4: Obitorium, Cimiterium, Uccidiarium e Muoriarium, chiamati così in onore delle ripetute stragi avvenute al loro interno).

I Romani all’interno sono la peggiore feccia dell’esercito, o sono mandati lì come sostituzione della pena di morte. Molti implorano di poter essere divorati dai leoni nel circo, piuttosto di finire attorno al villaggio gallico (di cui nessuno si è mai preoccupato di scoprire il nome...). Quindi i “soldati” sono in realtà solo in attesa della loro morte per opera dei galli; quando, urlando, strepitando e bestemmiando Toutatis e Belenos (anche Belisama per l’occasione), i galli fanno irruzzione sventrando la porta “fortificata” dell’accampamento, nessuno fa una piega. Neanche si svegliano. I galli in coro incitano i Romani alla battaglia, ma loro solo si girano nel sonno. Il capo urla fino a staccarsi il vellopendulo che meritano attenzione, che li stanno per massacrare e che almeno vorrebbero lo schieramento da sfondare. Esce il centurione, fino ad allora impegnato in un incontro a tre con due soldati dai gusti particolari, coprendosi le pudenda con l’elmo, li manda platealmente a fare in culo e gli dice che non faranno resistenza, tanto il risultato sarebbe esattamente lo stesso. Obelix si incacchia e lo schiaccia con un menhir, schizzando sangue e resti di intestini ovunque. Idefix banchetta con la carogna, felice del cambio nella sua dieta, basata su cinghiale arrosto. Il capo Abraracourcix urla che, se faranno resistenza, non li uccideranno... (non tutti, aggiunge sottovoce). In dieci secondi i Romani sono riuniti in assetto da battaglia, pronti a prenderle. Obelix obietta che vorrebbe fare un massacro, e Asterix già pregusta, con maniacale furia, il momento in cui farà a brandelli i Romani con il suo rasoio e i suoi denti affilati. È talmente eccitato che sbava come un cane. Improvvisamente i galli caricano, travolgendo le linee nemiche e facendo un massacro senza precedenti. I corpi dei superstiti vengono gettati in pasto alle ghiande selvatiche, i corpi dei morti vengono presi e portati nel villaggio, ove serviranno come ripieno per i cinghiali. Obelix si ricorda che si sono dimenticati di ben tre accampamenti nemici, così corre e massacra, uccide, sventra, schiaccia, mangia, morde, distrugge insulta, riduce in polpette, seppellisce vivo, squarcia, eviscera, squarta, impala, impicca, decapita, tortura, affumica, appesta con loffe mefitiche, stacca braccia, gambe e dita, si getta addosso, pesta i piedi, sputa nell’occhio, accoltella, assassina, schiavizza, getta in pasto alle ghiande, soffoca, succhia il sangue, caga addosso a ogni singolo Romano presente nel raggio di vari chilometri. Idefix partecipa felice allo scempio, perché segue come un automa il suo padrone, come uno schiavo senza volontà, felice di assecondare ogni suo capriccio.

Tornato al villaggio si accorge con orrore che hanno iniziato il banchetto senza di lui. Per vendetta, uccide il bardo. L’obeso Obelix non ha mai brillato per intelligenza o astuzia; i compaesani lo ringraziano tacitamente perché le melodie del bardo erano diventate il sostituto della pena di morte in 17 stati africani, dopodiché gli preparano un altro banchetto, perché gli è venuta una gran fame pestando i Romani.

Così la pace è ristabilita, almeno fino alla mattina dopo, nel piccolo villaggio gallico di cui nessuno sa il nome".

Personaggi

Personaggi principali

Abitanti del piccolo villaggio gallico

   La stessa cosa ma di più: Piccolo villaggio gallico.
  • Assurancetourix: il bardo. A quell'epoca l'esame da bardo non era uno scherzo: il candidato si spogliava nudo e si sdraiava completamente nell'acqua gelida lasciando fuori solo la testa; poi veniva ricoperto di sassi, macigni e pietrame di vario peso e dimensioni. In queste condizioni, per tutta la notte, doveva comporre a memoria un poema sulla storia del cosmo, dell'universo, e della nazione, rispettando le regole dell'antica prosodia metrica druidica e componendo la musica relativa. Infine doveva eseguire la sua composizione, dinanzi alla commissione bardo-druidica, utilizzando la lira e il corno. Eventualmente gli era concesso anche di danzare, a patto di restare sempre sdraiato nel fiume invernale, sempre ricoperto di pietre. Non erano concesse pozioni magiche, al massimo due o tre funghi sciamanici (quelli rossi e bianchi, per intenderci).
Capite che un esame del genere avrebbe stroncato persino il Sergente Maggiore Hartman, quindi il personaggio non va assolutamente sottovalutato. Dopo i personaggi principali, è il più ricorrente e compare come protagonista in almeno tre storie...
Ciò nonostante, la sua meravigliosa voce tetradimensionale viene ritenuta funesta e abrasiva dagli abitanti del Villaggio. Ciò nonostante, si è spesso dimostrata un'arma occasionalmente più potente della pozione magica.
« Basta! È insopportabile! Smetti! Smetti! »
(Ascoltatore su musica di Assurancetourix)
  • Abraracourcix: il capo del villaggio. Dal decimo numero in poi, cerca sempre di ritagliarsi una parte da protagonista. E tuttavia, se il fumetto non s'intitola "Le avventure di Abraracourcix il Gallico" un motivo c'è...

Nemici e avversari

  • I soldati Romani: intesi come massa indistinta, indeterminata, minacciosa.
  • Giulio Cesare: genio. Ma anche intrigante. Conquistò la Gallia per conquistare Roma. In latino Imperator significava Generalissimo. Questo vi ricorda qualcosa?
  • I cittadini romani: innocui, pavidi, pacifici cittadini. Hanno l'acqua corrente, l'illuminazione notturna, le tasse, la burocrazia. Sono la civiltà.

Altri personaggi ricorrenti

  • I Pirati: nell'albo "Asterix gladiatore" il protagonista va per mare in nave. Improvvisamente si staglia all'orizzonte una nave pirata! la terribile, tremenda, temutissima Perla nera! Credete che i gallici Galli si facciano spaventare? Bevono la pozione magica e scagliano Jack Sparrow e la sua ciurma di zombie in fondo al mare!
... Jack Sparrow non c'era ?
Vabbé..
Compare la temibile ciurma di Cappello di paglia e dei suoi strambi compari! Ma Asterix e Obelix non si lasciano intimidire nemmeno un po'! Sanji si sfascia il piede contro un menhir, Rufy riceve un pugno che lo fa allungare fino all'altra sponda dell'oceano e Zoro...
... COSA? Neanche loro? Ma quali cavolo erano i pirati di moda all'epoca? ...
Barbarossa. Vabbé!
Barbe-rouge... un pirata con la barba rossa che si è visto in Italia solo di recente... è a lui che tocca il singolare privilegio di venire malmenato ogni volta che i gallici galli van per mare...
La verità è che la versione dove viene malmenato Jack Sparrow è quella per il mercato americano, quella in cui viene pestata la ciurma (anzi, le varie ciurme) di One Piece è quella per il mercato nipponico, e a noi è capitata la versione per il mercato francese, quella originale, di cui non conosciamo assolutamente niente. Da quel giorno il pirata Barbarossa divenne noto in Italia come la vittima di Asterix. I pirati di Barbarossa divennero celebri in questo ruolo, sopravvissero ai tempi, agli equinozi, alla vecchiaia e ai cataclismi, fino ad arrivare ancora vivi nel futuro più remoto: quello descritto dal fumetto "Le Bandard Fou" di Mobius, dove essi vengono affondati, questa volta, da Dumbo, l'elefantino volante.
  • Cleopatra: regina d'Egitto, gli autori danno per scontato tutto. Cioè che sia accaduto di tutto tra lei e GC. E lo faremo anche noi.
  • Grandimais ovvero Maidiremais: mercante fenicio. Compare due volte. Forse tre. Di sicuro lui sa contare, ma non lo dà a vedere. Avvertenza: Attenti alle clausole in piccolo!

Impatto culturale

Asterix ha avuto fortuna in tutto il mondo.

Proprio tutto il mondo? Tutto meno un posto: il piccolo villaggio gall l'America.

L'idea è che gli editori americani abbiano semplicemente preso la versione britannica e l'abbiano esportata in America, dimenticando che
« Inglesi e Americani sono due popoli che hanno tutto in comune, tranne la lingua. »

Così i lettori americani non hanno capito niente, i calembour sono diventati frittate (omelettes) e l'insuccesso è stato clamoroso.

Ci sono, tuttavia, altri pareri.

Il parere degli psicoprotosociologi

Secondo gli psicostorici di scuola bumblebedderiana ciò è dovuto all'inframmezzazione del mito del Far West capovolto, ove la resistenza di questi antichi selvaggi all'avanzare della civiltà è percepita, anzi subappaltata, come derisione dell'assimilazione dei nativi americani, quindi equiparati ai gallici galli.

La prefissione delle nazionalità attraverso la stereotipizzazione metabolizzata stride con la politecnica assimilativa della loro storia, dal 1700 in poi.

Secondo gli psicanalisti prad-webberiani, il motivo ricorrente del cibo artisticamente rielaborato e cucinato viene considerato contemporaneamente peccaminoso e perplessivamente complicato. I cinghiali parlanti che vengono quotidianamente divorati gettano un'ombra anti-disneyana[3] sui personaggi.

Tutto quanto, insomma, appare in controfase con quanto costituisce il retroterra della cultura popolare degli USA, colonna portante dei loro fumetti. Nessuno, ma proprio nessuno, considererà mai Obelix un supereroe American style: è troppo ciccione gravitativamente svantaggiato.

Il parere della Chiesa Cattolica

Nel 2003, la tedesca Gabriele Ruby pubblicò un libretto contro la serie, asserendo che traviava l'educazione dei bambini alla fede cristiana. La posizione della Ruby venne appoggiata dall'allora cardinale J. R., all'epoca Decano del collegio cardinalizio e Prefetto della Pontificia Congregazione per la Dottrina della Fede (P.P.C.D.F.). All'uscita del sesto libro, si è scatenata una polemica sui giornali sulle affermazioni dell'allora cardinale J. R..

Tuttavia il 14 luglio 2005 Radio Vaticana ha trasmesso un'intervista a monsignor Kirk Starfleet (Pontificio Consiglio per la Cultura) nella quale, fra le altre cose, afferma che la risposta sulla quale la Tuby ha basato il suo libro era stata una risposta molto generica, scritta da un'assistente dell'allora cardinale J.R.. Monsignor Starfleet afferma: "Gli albi (di Asterix) sono scritti sul classico dualismo sberle-e-mangiare, in linea con quelli che erano gli standard dei vecchi miti dove gli 'eroi' sono quelli che alla fine vinceranno e fanno un festino. I nemici di Asterix sono semplicemente persone che vogliono imporre la civiltà e alla fine sono quelli che perderanno. Non vedo niente di sbagliato in questo o niente che possa danneggiare i bambini che lo leggono".

Una posizione spesso espressa sui quotidiani cattolici è la seguente:

"... il ricorso alla magia come metodo di resistenza all'oppressione è considerato con sospetto dalle alte gerarchie ecclesiastiche. I riferimenti al druidismo sollevano pareri discordanti e contrastanti: da un lato, l'abitudine druidica di bruciare la gente sul rogo è considerata relativamente alle circostanze politiche e sociali dell'epoca, ove i druidi erano al tempo stesso la casta sacerdotale e la sorgente della moralità; d'altra parte, l'armamentario alchimistico-tecnologico che viene loro attribuito è considerato antistorico ed espressione di una sospetta volontà di potenza. In somma: Viva i druidi ma abbasso le pozioni".

"Asterix" secondo Dan Brown

Giulio Cesare alla ricerca della pozione magica, cioè del Sacro Graal, è il vero protagonista della storia. Questo simpatico insegnante di storia romana, esperto in fumettologia archeologica applicata alla locomozione, vaga per l'antica Francia alla ricerca del segreto dei druidi, scatena una guerra per impadronirsi delle armi di Vercingetorige, identifica nei suoi libri il mitico villaggio dei pazzi con un sito della provincia francese, pieno di pesci andati a male: i legionari romani stanno così male che piantano l'insegna che dice : Iste locus horribilis est, che in romano significa "Chisto luogo è 'na schifezza". In Gallia incontra alcuni personaggi notevolmente francesi, come l'ispettore Clouseau, incontra anche l'eterno femminino, Iside velata/svelata, che è una bella ragazza egiziana di nome Cleopatra. Questa è la vera trama nascosta lì dietro, sotto l'apparenza dell'innocuo fumetto.

Il guardiano del segreto, un vecchio barbone, si dovrebbe chiamare Paesage (Pae-Saggio, il saggio Pae, orrido gioco di parole che tiene in piedi metà della ricerca del libro, quindi non scordatevelo), ma sparisce lasciando un misterioso messaggio nascosto dentro un tamburo dipinto a scacchi rosa e verdi, che bisogna aprire con una chiave nascosta in un uovo nascosto in un'oca nascosta in un cane dotato di tamburo e per trovare il cane bisogna risolvere il sudoku spaziale che si trova inserito nel dumillantadodigesimo libro della biblioteca enogastronomica di Saint Pleplignac-Pleplù. Un misterioso omicidio getta la sua infausta ombra su Giulio Cesare, contemporaneamente sospettato di essere mandante, vittima e abigeante, dimodoché Cleopatra passa a condurre le indagini e il lettore si chiede: "E quando entra in scena Asterix? E Obelix?"

E chi cavolo sono Asterix e Obelix? Cosa m'interessa di questi due baffuti? Perché dovrei fare un film su due baffoni? Un nanerottolo e un ciccione come protagonisti di un romanzo e di un film? Stiamo scherzando?

La caccia al tesoro giunge all'orgasmo. Eliminata persino l'idea dei due incomodi baffuti, la ricerca prosegue fino alla fine, Giulio Cesare è innocente, la soluzione è che il Graal è il Quinto Elemento è l'Ammore con i Soldi, e Cesare e Cleopatra si sposano diventano ricchissimi con le copie del libro e vivono per sempre felici.

Postilla: Goscinny si rivolta nella tomba e appare minaccioserrimo a Dan Brown, il quale, dopo sette giorni, non muore, però si mette a deporre le uova. Per mille galli e mille galline!

"Asterix" secondo gli esperti del team olimpionico di Atene

La pozione magica è doping. Come per Braccio di Ferro e Capitan America.

Il parere dei NAS

La pozione appare preparata con ingredienti naturali. Semmai andrebbero sottoposti a indagine i cinghiali, nutriti con ghiande provenienti da quercie magiche.

Altri media

  • Cinema: ci hanno fatto due film. Anzi tre. Anzi quattro. Il prossimo sarà "Asterix e Obelix sulla Luna".
  • Astronautica: l'astronave Asterix. Ma è solo un satellite artificiale, e questo rovina tutto il calembour. Peccato. Vedi anche alla voce precedente.
  • Modi di dire: S.P.Q.R. viene da lì.
  • Marcello Marchesi: il gentile e umano autore del "Sadico del Villaggio" è anche stato il primo traduttore del primo albo di Asterix. In una lunga e commovente confessione, MM confessa che il piccolo, insistente, tonitruante guerriero gallico funestava perennemente i suoi sogni notturni tempestandolo di insulti sanguinosi in dialetto romanesco.
  • Gastronomia: gnam! Ma quanto magnano i personaggi de Asterix?
  • Pozioni: benché la pozione magica di Panoramix sia chiaramente un derivato epistemologico degli spinaci di Braccio di Ferro, la diffusione del fumetto di Asterix negli anni Sessanta e Settanta ha provocato una nuova diffusione del concetto nei cartoni animati. Il termine "pozioni" viene particolarmente utilizzato nella serie di Harry Potter, dove l'insegnante di pozioni è il personaggio più simpatico, più scatenato e più amato dal protagonista, che per dimostrargli la sua devozione deciderà alla fine del libro di mettere il suo nome nientemeno che a suo figlio!
  • "Asterix e Cleopatra: il cartone animato"
  • "Asterix e Cleopatra: il film"
  • "Asterix e Cleopatra: il videogioco"
  • "Asterix e Cleopatra: la carta igienica"
  • "Asterix e Cleopatra: il Grand Operà"
  • "Asterix e Cleopatra: le bambole"
  • "Asterix e Cleopatra: il club"
  • "Asterix e Cleopatra: il concorso"

Note

  1. ^ Anni dopo, lo stesso spirito appare a Marcel Dieutaimé e gl'ispira il supereroe superfrancese, Superdupont.
  2. ^ bianca, rossa e blu. A forma di baguette. Come un personaggio di Mobius.
  3. ^ Non si mangiano le bestioline canterine! E Shrek? Appunto, quello è un parente di Obelix! Ah beh allora...