Citroën

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« Immaginate quello che Citroën può fare per voi. »
(Citroën su minacce alla famiglia per una rata saltata)

Citroën è il nome di un laboratorio clandestino dove i servizi segreti franco-mozambicani nascondono un centro all’avanguardia nella produzione di armamenti altamente sofisticati come arieti, fionde e pietre. Come attività di copertura, dal centro escono automobili di dubbio gusto.

Fondazione

Una delle migliori produzioni Citroën, garanzia di assoluta qualità.

Nulla è mai trapelato sulla nascita di questo progetto, ma si ritiene che la sua creazione risalga all’inizio della seconda guerra mondiale, allorché i francesi, memori delle loro stoiche resistenze del passato, cercarono di contrastare la potenza di fuoco dell’avanzata tedesca con gli stessi metodi con cui il villaggio di Astérix aveva a lungo resistito ai romani. Fu perciò creata una segretissima cucina dove un’équipe di chef composta da Jocelyn, Raymond Domenech e Pepé la puzzola crearono il miracoloso liquido miscelando sapientemente cedrata, Petrus, emulsionante per motoseghe, salamoia e senape.

I risultati di questa strategia furono però deludenti, dal momento che l’unica difesa che permise di allestire fu la costruzione di alcune barricate coi corpi degli sfortunati cui era stata somministrata l’infame brodaglia. Fu perciò deciso di degradare i componenti della task-force a lavori quali il regista televisivo o il commissario tecnico, malgrado la loro provata inettitudine, e di creare un laboratorio avanzato in collaborazione col Politecnico del Mozambico in grado di provvedere sia alla creazione di nuovi armamenti sia al supporto logistico. Nell’arco di pochi decenni il progetto è giunto a stupefacenti risultati sia dal punto di vista bellico che per l’aspetto pubblico: alla creazione di un’arma dal potenziale devastante come la cerbottana si è accompagnato infatti il lancio commerciale di creazioni meccaniche all’avanguardia, tra cui spiccano quelli che ora andiamo a descrivere.

Modelli più famosi

2 CV

La motorizzazione delle 2 Cavalli destinate ai Paesi Arabi.

Chiamata così per l’innovativo sistema di propulsione, dato appunto dal traino di due ronzini purosangue. Questo veicolo, secondo la moda dell’epoca, era dotato di trazione posteriore, così i cavalli dovevano essere legati dietro la macchina, e da questa caratteristica i suoi possessori coniarono il detto “Non mettere la macchina davanti ai cavalli, ma metti i cavalli dietro la macchina”. Concepita per i percorsi sterrati e per la campagna, nella versione Deluxe era fornita di un vomere al posto della marmitta, in modo tale da poter essere adoperata anche come aratro.

DS

Auto dall'aspetto regale, che Enzo Ferrari definì "la macchina che rimpiango che la McLaren non abbia progettato". Nota col lusinghiero soprannome di Squalo, ricevette tale nomignolo per via del parsimonioso consumo di carburante (1 km con 16 litri) che ne fece in breve l’auto preferita dei benzinai. Passò alla storia per lo sfarzo degli interni, nei quali erano presenti di serie poltrone, biliardo e bar, in virtù di una geniale ottimizzazione degli spazi interni che permise un simile allestimento con ingegnosi accorgimenti quali la collocazione del cambio nel bagagliaio e dei fari sul cruscotto.

Altro aspetto interessante era dato dal passo particolarmente contenuto, appena 19.24 metri, che la rendeva più lunga delle bisarche che dovevano inizialmente trasportarla nei concessionari. Si scelse perciò di venderla in kit di montaggio Ikea, lasciandone il piacere di costruirla al cliente stesso, per la gioia dei truzzi che potevano così deturparla a loro piacimento già durante l’assemblaggio.

GS

Una GS subito dopo aver toccato il marciapiede in retromarcia

Ambizioso progetto che i tecnici addetti allo sviluppo ebbero a definire “il fiore all’occhiello della tecnologia mozambicana”, fu equipaggiato con l’innovativo motore Birotor, che deriva nome e meccanica dal funzionamento delle spazzole degli autolavaggi automatici. L’accoglienza della critica del settore fu decisamente favorevole, e infatti il veicolo venne premiato con il riconoscimento di “Auto del giorno” del 31 aprile 1971 dall’autorevole giuria composta da Vitantonio Liuzzi, Max Mosley, Melita Toniolo e Carlo Conti, che si dissero esterrefatti dall’aggressivo profilo a siluro della vettura, evidente sia nelle linee sia nella tendenza a esplodere al più piccolo urto grazie all’esclusivo sistema di raffreddamento a nitroglicerina.

Fu proprio a causa di questa singolare caratteristica che l’auto, nonostante il travolgente successo di vendite (ne vennero immatricolate ben 4007 nella sola Matera e 12 nel resto del mondo), iniziò a essere malvista dalla polizia, anche per via della sfortunata concomitanza con l’inizio degli anni di piombo. Appare quindi chiaro come le forze dell’ordine non perdessero occasione per tartassarne i proprietari con autovelox e rimozioni forzate, contribuendo in breve a ripulire le strade da detti siluri e di conseguenza a un deciso taglio agli attentati dinamitardi.

SM

La filante e innovativa linea della Citroën SM

Impegnativo e futuristico progetto messo in piedi da Citroën in collaborazione con due delle più prestigiose case europee, Autobianchi e NSU. Trattasi di un ardito veicolo a marcata vocazione sportiva, venduto esclusivamente in versione cabrio permanente, che mutua dai partner particolari di prim’ordine quali l’aggressivo frontale della A112 e il poderoso propulsore della Prinz, in grado tuttavia di coniugare performance da corsa con un abitacolo lussuoso, come testimoniano gli esclusivi cerchi in alcantara e i prestigiosi interni in lega. Anche il lancio sul mercato venne fatto in grande stile, con un battage a tappeto di televendite su Tele Radio Padre Pio nella fascia dalle 23.15 alle 23.18.

Con queste premesse, non sorprende notare come Citroën abbia profuso grandi sforzi per imporre la propria creazione nel mercato dei fuoristrada, ma l’esoso prezzo di un fantastiliardo di franchi senegalesi richiesti per l’acquisto e la presenza di concorrenti del livello di Lada Niva, Renault Fuego e Lambretta decretarono l’insuccesso dell’audace progetto, a dispetto dei ripetuti successi che il veicolo riportava nelle massime competizioni internazionali come auto al seguito delle corse di ciclismo e ostacolo nei concorsi ippici.

CX

Paola Binetti mentre lancia la sua CX 6.8 Umilté Turbokerosene a 7000 giri, dimenticando di togliere il freno a mano.

Figlia della matita di Jean Todt e del genio ingegneristico di Andy Warhol, catturò da subito l’attenzione del grande pubblico per l’audacia del suo assetto ribassato, dato che tra il fondo della vettura e la sede stradale non passava un foglio di carta e al suo passaggio non era raro veder volare i tombini. Tale caratteristica risultò poco gradita ai gestori della rete stradale, che impose alla casa costruttrice di sostituire gli ammortizzatori con quattro cric, ma ciò nonostante i clienti provvidero in massa a restituire alla macchina il suo caratteristico assetto.

Concepita per i guidatori più esigenti, fu equipaggiata con motorizzazioni di pregio, in grado di sprigionare potenze talvolta difficili da governare, anche a causa della scarsa elasticità dei cric. Particolare successo ebbe la versione 6.8 Umilté Turbokerosene, che grazie all’agile propulsore era in grado di raggiungere la velocità di 43 km/h in discesa col vento a favore.

Visa

La Citroen VISA, mezzo abituale di un fumatore di tabacco.

Dopo anni di ripetuti successi di vendite, con dati che frequentemente superavano i 32 esemplari all’anno, al 416° anno di commercializzazione la 2 Cavalli iniziava a registrare una flessione nelle vendite. Il direttivo aziendale, alla cui testa sedeva ormai da tempo l’immarcescibile Jocelyn, optò quindi per una vettura in grado di rimpiazzare la storica antenata nel segmento delle auto di piccola cilindrata con un tocco di modernità in più.

Al momento del lancio della nuova vettura, la critica specializzata rimase sbalordita dall’abilità con cui la nuova auto fondeva tecnologia e tradizione: a un cruscotto interamente digitale, che presentava un numero di led e spie pari a quello della plancia di comando dell’Enterprise, facevano da contraltare una carburazione a miscela al 4% di kerosene e il resto gelato al caco e dei gruppi ottici a petrolio.

Tuttavia, la decisione di rimpiazzare la storica trazione biequina con un modernissimo propulsore nucleare derivato dai sottomarini sovietici fu accolta dal pubblico con scetticismo e fu certamente alla base del modesto successo commerciale della nuova auto, che venne venduta in soli sei esemplari, tutti in omaggio con l’acquisto della serie completa delle videocassette di Hello Spank.

BX

Costei ha esagerato nello sterzare con la sua BX.

Fu sottoposta da subito a severissimi test atti a valutarne la tenuta, quali le 1000 miglia a pieno carico a 8000 giri e lo slalom tra i cantieri della Salerno-Reggio Calabria. Preso atto che l’auto dopo un minuto ad alti regimi aveva la sinistra tendenza a implodere e che l’uso prolungato dello sterzo si rivelava spesso fonte di lesioni permanenti per i conducenti, si decise di sostituirne il compressore volumetrico con una caldaia a carbone, ricavandone così una vettura rimasta leggendaria per la brillantezza dello spunto (da 0 a 100 km/h in 23 minuti).

Xantia

Designata erede della BX, fu concepita per ricalcarne le prestazioni strabilianti e l’assetto sportivo. Venne lanciata sul mercato con una imponente campagna pubblicitaria, nella quale il veicolo procedeva senza problemi su tre ruote ruotando su sé stesso mentre il conducente s’intratteneva con la fidanzata, sulle note di un sapiente remix di “Raining Blood”, cover degli Slayer eseguita dai Finley, curato da Claudio Cecchetto.

Tuttavia, molti acquirenti manifestarono apertamente la mancanza di grinta rispetto al 6.8 Umilté Turbokerosene dell’illustre antenata, dal momento che la nuova motorizzazione a pellets, battezzata 7.4 Trance Biturbo, erogava una potenza di appena 3 cavalli contro i ben 7 della CX. Migliori risultati furono invece riportati dalla seconda serie, che montava al posto del 7.4 Trance un agile motore da decespugliatore.

AX

Nel 1986 la Citroen decise di produrre il primo veicolo in grado di viaggiare per 15.000.000 di km senza fermarsi. Progettò allora la Citroen AX, utilizzando una innovativa lega di plastica, cartapesta, cartoncino e colla vinilica. Il risultato fu un auto dal peso di 15kg, dal consumo nullo di benzina, perché in grado di viaggiare bruciando lo smog che le altre auto espellono. Il motore spaziava da un mille fino ad un 9856cm3 con 1236CV che equipaggiava AX GT, dotata dello stesso telaio delle altre versioni. L'AX GT riusciva dunque a decollare con una pista di soli 100m e grazie questa caratteristica fu proposta come automobile da usare nei viaggi interstellari. Grazie all'elevatissima tenuta di strada è possibile battere senza problemi i fighetti con la LaFerrari, mentre l'assenza di qualsiasi dispositivo elettronico la rende molto appetibile in Russia, dove viene usata per lunghe trasferte in Siberia. I posti sono 5, ma grazie alle lamiere sottili è in realtà possibile ospitare 27 persone nell'abitacolo e 15 nel bagagliaio. I motori PSA TU non possono subire guasti,e pertanto furono utilizzati per la dimostrazione di moto perpetuo. Lo scienziato che avrebbe dovuto condurre questa dimostrazione non è mai giunto a destinazione, dal momento che perse la vita in un terribile scontro tra la sua AX e una bicicletta, ferendo lievemente il ciclista.

Saxo

Il potente propulsore della Saxo

In seguito alla crisi petrolifera del 1994, successiva al malfunzionamento del self-service al distributore del signor Lugaresi da Cesenatico, le maggiori case automobilistiche mondiali (Ferrari, Fiat e Trabant) avvertirono la necessità di costruire veicoli a minore impatto ambientale. Inizialmente in Citroën non ne vollero sapere, ma qualche anno più tardi dovettero ricredersi, dopo che iniziarono a registrarsi numerosi casi di avvelenamento di proprietari di veicoli della casa tramite otturazione a tradimento del tubo di scarico rivendicati da diverse associazioni ambientaliste, in primis da parte dell’ANAZIC (Associazione Nazionale Assassini di Zozzoni Inquinatori Citroënisti).

Fu quindi messa in commercio la Saxo, una piccola (97 centimetri di lunghezza, 32 di larghezza e 414 di altezza) che pur nel rispetto delle normative anti-inquinamento doveva mantenere alto il nome della ditta alla voce prestazioni. Detto, fatto: abbinato a un abitacolo spazioso e confortevole malgrado le dimensioni[1], il propulsore 4.8 benzina con 12 cilindri a K e quadruplo scarico dall’innovativo sistema di trazione (avente come ruote motrici l’anteriore sinistra e la posteriore destra) garantiva una percorrenza di 56 km con un litro di carburante [2], mentre la particolare aerodinamica del telaio, derivata dalle compatte dimensioni del veicolo, permetteva entrate in curva rapide e precise con una stabilità senza precedenti, senza ripercussioni in uscita in quanto nemmeno in fase di collaudo è stato possibile percorrere per intero una curva a più di 13 km/h, come riportato sul foglietto illustrativo.

C3 Pluriel

Rivoluzionario esempio di auto multiuso, il cui sviluppo è stato curato direttamente da MacGyver a partire da una scatoletta di sgombri, come si può notare dal movimento di apertura della capote. L'equipaggiamento comprende un motore a gatto imburrato sovralimentato, il cui funzionamento richiede ben 3 toast per espletare le molteplici e complesse funzioni di cui il veicolo dispone, potendo esso trasformarsi a seconda delle esigenze in berlina, cabrio, motofalciatrice, carro allegorico e mietitrebbia. Unico aspetto critico sono i prezzi, dal momento che il motore è optional e richiede una spesa aggiuntiva di 8000 €, più altri 1500 per l’esclusiva vernice color catarro di cammello metallizzato.

Progetti attuali

Ovviamente, nulla è dato sapere sull’evoluzione del progetto principale; per quanto riguarda la branca collaterale, verrà presentata al salone automobilistico di Catanzaro l’ultimo SUV di Citroën: la Dyane 6.

Progetti a lungo termine

Fallire.

Note

  1. ^ In grado di ospitare comodamente due persone alte almeno 2 metri e 10 e pesanti non più di 70 kg
  2. ^ a traino
Roba dei Mangiarane

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