Franchi
I Franchi furono il popolo barbaro più sincero di tutti. Per non essere confusi con altri popoli germanici come i Goti, i Visigoti, gli Ostrogoti e i Pernigotti, presero il nome di Franchi tentando di farsi passare per francesi, che faceva più figo; per dare più credibilità al loro inganno, usavano parlare con la erre moscia e, come i francesi puri, conservavano perennemente moscio pure il cazzo. Questa fu la ragione principale della loro estinzione.
Origini
Come accennato sopra, il nome di Franchi è piuttosto dovuto alla loro sincerità, e in particolare alla sincerità del loro primo re, Franco il Franco, che nemmeno col nemico riusciva a mentire mai. Se doveva attaccare, ad esempio il Lussemburgo, mandava un'ambasciata (e una massaggiatrice brasiliana in tanga) al re avversario, annunciando in dettaglio giorno, ora e modalità d'attacco.
Una strategia che ebbe successo però solo con il Lussemburgo. Già quando i Franchi tentarono di invadere la Cecoslolandia usando lo stesso metodo furono ricacciati indietro a calci nel culo appena passarono il confine di due metri. Si vede che con Franco il Franco ci andarono giù pesante, perché morì proprio in quella battaglia.
Gli successero i figli Franco I, Franco IV e Franco Franchi che si fecero notare solo per il loro inno di guerra "Ho scritto t'amo sulla sabbia",
Manco era cominciata, e già la dinastia viveva un periodo buio che proseguì per svariati secoli fino all'avvento di Franco Magno.
Apogeo
Franco Magno, figlio di Franchino il Breve e nipote di Franco Martello salì al trono appena ventrentenne e subito si distinse per la ferocia senza uguali: alla testa delle sue truppe sanguinarie andava di villaggio in villaggio, saccheggiando, uccidendo, violentando e suonando i campanelli dei palazzi.
Su consiglio del suo Richelieu, comprò una vocale e invase l'Asprussia.
Fu il trampolino di lancio verso nuovi orizzonti. Soggiogò la Lasprussia e poi la Glasprussia, la Sglasprussia, infine si trovò incasinato. Di comprare altre vocali non se ne parlava: troppo care![1]
Se ne stette buono buono a godersi l'impero finché non venne a sapere che c'era un paese dove la sera i barbari da tutte le latitudini si divertivano come matti.
Siccome un antico proverbio franco diceva che dove c'è barbaro c'è figa, radunò le truppe e mosse verso l'Italia
La campagna d'Italia
Atterrati a Fiumicino con due ore di ritardo per uno sciopero dei controllori di volo, i Franchi affittarono seicento cavalli e una Lancia Prisma, e si precipitarono in centro per mettere Roma a ferro e fuoco. Giunti alle porte del Vaticano, la loro orda fu scambiata per un Gay Pride non autorizzato e vennero dispersi con getti d'idrante che spruzzava acqua santa.
Risalita l'Italia, i Franchi decisero di giocare la carta diplomatica e presero contatto con i Savoia, tentando di combinare un matrimonio tra la bellissima figlia di Franco Magno, Luisa Magna, e il rampollo di casa Savoia Emanuele Filiberto che, in altre faccende affaccendato, rifiutò proponendo Pupo come suo sostituto. Il re Franco oppose uno sdegnato diniego e per ripicca televotò 100.000 volte negli ultimi cinquanta minuti per Valerio Scanu.
Declino
Franco il Merlo, unigenito figlio di Dio Franco Grande Stevens, a sua volta figlio di Franco Magno, dilapidò nel giro di un mese e mezzo il patrimonio messo insieme dai Padri nel corso di alcuni secoli. Barattò la Russia per un piatto di lenticchie e la Prussia per un telefonino con 24 GB di memoria; scambiò la Sprussia e la Lasprussia per la Kamchatka senza peraltro mai capire dove si trovasse; vendette la Glasprussia e la Sglasprussia per due panetti di fumo e rimase solo col Lussemburgo che oltretutto non era nemmeno suo ma un esempio mio.
Curiosità
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- Franco Califano e Franco Causio non erano Franchi.
- Franco Grillini sì, e fu per causa sua che il Vaticano li scambiò per i Gay Pride.
- Non so come sia successo, ma i Franchi, a un certo punto della storia, da popolo germanico divennero francesi.
Note
- ^ E pensare che ancora non c'era l'euro!
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