Politecnico di Milano

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Politecnico di Milano
« W la Φga! »
(Anonimo in un bagno.)
« Entropia... esco troia! »
(Tipica battuta da ingegneri... iscrizione su un banco della F.1.1.)
« Heisenberg forse è stato qui. »
(Iscrizione in un bagno del dipartimento di ingegneria fisica.)
« Non perdere coraggio, il poli è di passaggio. »
(Frase di solidarietà tra ingegnerie.)
« L'unico seno che vedrete sarà quello trigonometrico. »
(Anonimo pseudo-ingegnere su Politecnico.)
« Meno turbine, più pompe! »
(Iscrizione su un banco della BL27.02.)
« Un ingegnere che si fa distrarre dalla passera forse è un vero uomo, ma non è un vero ingegnere. »
(Da La Filosofia dell'ingegnere.)
« GESTIONALE CHI LEGGE »
(Iscrizione su un banco della B.2.4.)


Il Politecnico di Milano, Polimi per gli amici, è un edificio dove la gente entra in pieno possesso delle proprie facoltà mentali e ne esce ingegnere o, se si è un po' più normali, architetto o designer. Per entrarvi bisogna innanzitutto superare il TOL, che sarebbe un test on-line fatto in sede in orari impossibili. Lo studente si è sempre chiesto il perché il TOL si chiami TOL, dato che non è online.
Il politecnico è frequentato da fauna molto eterogenea di esemplari e in particolare: nerd, scansafatiche totali, portatori sani di OFA, testimoni di Linux, testimoni di PoLinux, testimoni di Macintosh, testimoni di Marx, ciellini (in genere in Lista Aperta, in Interfacoltà e alla CUSL) e cyborg.


Spazi

Il Politecnico di Milano, come dice la parola, si trova a Como, Lecco, Piacenza, Cremona e Mantova. Sembra che esista anche a Milano, in zona Città Studi e Bovisa, ma è molto difficile da individuare: se chiederete a qualcuno dov'è, vi indicherà sicuramente un edificio a caso.

Il Politecnico, ad ogni modo, cercherà di colonizzare ogni angolo disponibile sulla faccia della Terra: girano voci che vogliano aprire una sede anche sotto casa tua. Non sei felice?
Le sedi schedate dalla polizia internazionale sono moltissime e tutte con un nome in codice: il POuL, la Nave, la Stiva, l'Interfacoltà, il Trifoglio, la pizzeria "Cubotto", l'Acquario, gli edifici Nord e Sud, la Casa dello studente, l'edificio E.G., il Rettorato, la Segreteria didattica, il Complesso Mancinelli, il CDC, le Grotte Natta, il Dipartimento Strutturale, la CUSL, il Fungo, il Sommergibile, la Zona Oscura, la Masa, i bagni, la sede di Lecco, la Sede principale di Lecco, la Sede Capannone a Lecco, la sede in via Amendola, la sede in costruzione chissà dove e chissà quando, la sede di Como, la sede in Valleggio, la sede in Castelnuovo e molte altre ancora...

Per la perfetta gestione degli edifici, si è ben pensato di dotare ogni aula con un nome, come in tutti gli edifici scolastici che si rispettino; ma poiché al Politecnico vige la regola dell' originalità a tutti i costi, ne consegue che queste hanno spesso dei nomi oscuri e bizzarri: l'aula N.0.2 "spaccaculo", l'aula C.0.1 "portasfiga", le aule F, le aule E.G.0., l'aula E.L.1, l'aula S.0.2, le aule GR (GranSasso o GRanscazzo o GRancazzo), l'Aula Natta, le aule CS, le aule CT, l'aula 0.0, le aule BL, l'aula Bazzi 1 e Bazzi 2 che sono aule disperse all'interno di una scuola superiore lontana da ogni altro edificio del poli...

Poiché non c'erano più nomi disponibili per le nuove aule, hanno poi deciso di creare quelle con il nome in codice. Nasce quindi l'edificio L26, corredato di un girone infernale, dove vengono puniti coloro che vogliono andare al bar.

   La stessa cosa ma di più: Sedi del politecnico di Milano.

Le aule

Per la perfetta gestione degli edifici, si è ben pensato di dotare ogni aula con un nome, come in tutti gli edifici scolastici che si rispettino; ma poiché al Politecnico vige la regola dell' originalità a tutti i costi, ne consegue che queste hanno spesso dei nomi oscuri e bizzarri: l'aula N.0.2 "spaccaculo", l'aula C.0.1 "portasfiga", le aule F, le aule E.G.0., l'aula E.L.1, l'aula S.0.2, le aule GR (GranSasso o GRanscazzo o GRancazzo), l'Aula Natta, le aule CS, le aule CT, l'aula 0.0, le aule BL, l'aula Bazzi 1 e Bazzi 2 che sono aule disperse all'interno di una scuola superiore lontana da ogni altro edificio del poli...

Poiché non c'erano più nomi disponibili per le nuove aule, hanno poi deciso di creare quelle con il nome in codice. Nasce quindi l'edificio L26, corredato di un girone infernale, dove vengono puniti coloro che vogliono andare al bar.

Gli effetti del Politecnico

Il Politecnico di Milano è in grado di causare effetti devastanti sui poveri studenti che, affascinati dall' open day e dalle presentazioni, si sono prontamente iscritti e, per un periodo tempo da 3 a anni, hanno continuato a frequentarlo.

Le gravi alterazioni vengono diagnosticate normalmente al termine del terzo anno, attraverso un documento ufficiale noto come "laurea breve" ma alcuni studenti, non percependo in pieno la loro condizione, proseguono per altri due anni finché non gli viene segnalata una malattia ancora peggiore, comunicata attraverso la "laurea magistrale". In particolare, in funzione delle alterazioni delle caratteristiche psicofisiche dello studente, vengono diagnosticate diverse patologie dette appunto lauree, divisibili in tre grandi gruppi, ingegneria, architettura e design, all'interno dei quali sono presenti molteplici varianti. Nel dettaglio si vanno a presentare i diversi casi.

   La stessa cosa ma di più: Studenti del Politecnico di Milano.

Ingegneria

L'unico modo in cui un ingegnere informatico può trovare la figa.
  • Ingegnere Aeronautico

Si esprime solo in gergo aeronautico, con termini tipo cabrare, stallare e stealthizzarsi, sa tutto degli aerei di carta da quando aveva due anni, quando è in vacanza va agli airshows e sta costruendo un turbogetto nel garage da attaccare alla 500 con cui sogna di dare la birra alle ferrari in autostrada. Ha almeno dieci fratture in diverse parti del corpo perché ha tentato di volare dal balcone appeso ad un ombrello. Se è ingegnere aerospaziale, solitamente dorme nella tuta da astronauta nella quale va a fare i bisogni durante il giorno, poiché "nello spazio si ricicla tutto".

  • Ingegnere Informatico

Parla solo attraverso chiamate a funzioni (o via IRC). Pensa in logica binaria ed è in assoluto il meno adatto alla riproduzione, che avviene per mitosi. Inoltre è convinto che la grande porzione di DNA umano non codificante sia in realtà costituita da commenti.

  • Ingegnere Meccanico

Preferisce guardare una sana gara di macchine da corsa che andare a letto con una Ultrafiga Wow® (ammesso che una di loro si lasci abbordare da un ingegnere meccanico, notoriamente impedito nelle relazioni interpersonali dalla mancanza di argomenti diversi da auto/treni/moto nelle conversazioni: le ragazze ne vanno matte, si sa!). È notoriamente pieno di sé e si vanta delle sue epiche prestazioni... a letto? Macché! Semmai al kartodromo (più realisticamente alle macchinine da scontro alla festa del paese). Va in giro con un gundam di sua progettazione, generalmente di pessima estetica[1].

Ultimamente il politecnico sta producendo una nuova forma di aberrazione: l'ingegnere meccanico specializzando in meccatronica robotica. Quest'essere venderà la sua famiglia pur di avere un nuovo motore elettrico per la sua mini 4WD. Vi degna di nota solo se parlate di avvolgimenti di fili in campi magnetici, tali da ottenere una maggiore differenza di potenziale per il suo motore.

Slide tipica nel pc di uno studente di ingegneria aerospaziale del PoliMi
  • Ingegnere Nucleare

L'ingegnere nucleare, meglio conosciuto come ingegnere nuculare, rappresenta una razza quasi estinta e per lo più mitologica. Si ritiene superiore a qualunque altro ingegnere del Poli, disprezza le fonti rinnovabili, mangia libri di termoidraulica ed insalate di radiochimica e a giocar con l'uranio va. Non vede di buon occhio gli ingegneri ambientali e odia profondamente gli ingegneri gestionali ed i matematici.
Nel 2008 il dipartimento di ingegneria nucleare è stato fuso con il dipartimento di ingegneria energetica, divenendo semplicemente il dipartimento di Energia grazie a riti esoterici. È frequentato da studenti masochisti e professori sadici riuniti in un'apposita associazione chiamata ISMSLF - Ingengeri Sado Maso Senza Lavoro Futuro.
Sennonché, in concomitanza con l'annuncio del governo di riaprire le centrali nucleari, il Poli ha deciso di smantellare il dipartimento.

I "nucleari" si riconoscono dagli altri perché sono fosforescenti e hanno un principio di calvizie: pare sia dovuto al reattore nucleare nascosto nei sotterranei. Sono anche gli unici che hanno animaletti dai nomi tipo "Plutonio", "Deuterio", "Trizio". Spesso si riuniscono nelle aule NU 1 ed NU 8 e generalmente scopano poco, ma durano a lungo grazie all'effetto delle radiazioni. Si riproducono raramente, in quanto l'individuo risulta essere sterile nella maggior parte dei casi.

  • "Ingegnere" Gestionale

Si crede ingegnere, ma in realtà esiste solo per essere preso per il culo dagli ingegneri e aspiranti tali, compresi i docenti. Da distinguere con l'esemplare femminile, generalmente utilizzato da ingegneri di più alto livello per scopi sessuali e decorativi. Pur essendo considerato il "non ingegnere" pare che il gestionale sia colui che detiene il DNA più simile a quello dell'uomo e si veste in un modo quasi normale. Lo dimostra la sua capacità di accoppiamento in media 473 volte superiore a quella dei biomedici e 6,022 * 1023 volte superiore a quella degli informatici e dei fisici.

Egli è odiato da tutti gli altri perché non è considerato ingegnere a tutti gli effetti, a causa degli esami da quattro soldi che deve sostenere e per il fatto che, una volta laureato, si vedrà ricoprire i ruoli più redditizi a discapito di tutti gli altri ingegneri, che si vedranno comandati da esseri chiamati ingegneri ma che in realtà non lo sono! Per sottolineare il loro futuro status da ricconi a discapito di quei poveracci che al Poli ci hanno lasciato il culo, essi godono di una piccola oasi nel deserto deprimente di Bovisa con tanto di aree relax dotate di tavolini, poltroncine, divanetti e macchinette avvenieristiche per caffè/cibo/gelati (che comunque sono guaste una volta sì e l'altra pure), nonchè di aule futuristiche e dotate di lavagne visibili anche da 103482940,999 Km (alla faccia di chi al Poli è diventato miope cercando di distinguere una derivata seconda da una derivata terza!) provocando l'ira dei meccanici, energetici ed aerospaziali di passaggio in cerca di un pasto decente (perché i gestionali hanno anche la mensa figa!!).
Ma soprattutto egli è invidiato per l'altissima percentuale di esseri femminili presenti in aula.

   La stessa cosa ma di più: Ingegneria gestionale.
  • Ingegnere Ambientale

Si iscrive a ingegneria ambientale colui che con il mito della talea e della coltivazione idroponica pensa di riuscire in breve tempo a produrre la propria ricchezza. Pur sostenendo "Analisi 1" in un tempo non definito, si sente molto superiore all' "ingegnere" gestionale presso il quale però andrà a svolgere lavori umili quali giardiniere e/o bagnino. Sin dai primi tre anni infatti vengono utilizzati dal rettore per risparmiare sul giardinaggio: sono spesso avvistati nelle aiuole in Bovisa.
Grazie al fascino hippie hanno un discreto successo con il raro genere femminile.

  • Ingegnere Civile
Un ingegnere civile fresco fresco di laurea.

Piuttosto grezzo. Generalmente malvestito e con pochi capelli, emana un odore misto fra quello di una cipolla mal conservata e quello delle fogne che perlustra settimanalmente per verificarne il corretto funzionamento. Raggiunge la maturità sessuale dopo i 35 anni. La sua vita è devota al calcestruzzo armato e al metodo della massima tensione di taglio di Tresca. Riabbatterebbe la Basilica di San Pietro e la ricostruirebbe in cemento armato a suon di betoniere e cantieri. È noto che, in media, un laureando in ingegneria civile con una buona preparazione, riesce a superare l'esame di Fondamenti di Matite Colorate 1 già al secondo tentativo.

  • Ingegnere Energetico

Un aspirante ingegnere energetico fin da bambino si è sempre chiesto come facesse Willy Wonka a produrre tutte quelle cose fantastiche e allucinate all'interno della fabbrica di cioccolato, visto che è risaputo E=m*c^2. Successivamente, un ingegnere energetico uscito a pieni voti dal Politecnico di Milano, è fermamente convinto che l'UMPAjoule sia l'energia prodotta bruciando un Umpa Lumpa.

  • Ingegnere Edile

Gli ingegneri edili sono una setta specializzata nel furto professionale agli ingegneri e architetti. Solitamente si mimetizzano tra le loro vittime negli spazi comuni del Politecnico, confondendosi e celandosi con il fine di carpire segreti lavorativi e capacità. Il loro dipartimento si chiama BEST[2] e le branche dell'ingegneria edile sono accuratamente selezionate per perfezionarsi nel rubare il lavoro ad altre specie: Gestione per Ingegneria gestionale, Progettazione per Ingegneria Civile e Recupero edilizio per Architettura.
La laurea di questo genere di ingegneri è mutevole ed ingannevole poiché considerata sia in Ingegneria sia in Architettura: si narra che nella mistica sede di Lecco gli ingegneri edili diventino Ingegnetti, una sorta di fusione tra ingegneri ed architetti, ritenuta impossibile dai più.

  • Ingegnere Biomedico

Pochi conoscono l'esistenza dell'Ingegnere Biomedico, o BioIngegnere, che è poi una specie di umanoide mezzo uomo mezzo macchina e otto quarti ingegnere. I Bioingegneri sono di fatto gli unici ad avere esemplari femmine tra loro, che però non sono quasi mai identificabili con una Ultrafiga Wow®.

La laurea ti trasforma! Questa immagine che mostra degli ingegneri del politecnico mentre festeggiano dopo la laurea ne è la prova.
  • Ingegnere delle Telecomunicazioni

Si iscrive a questa facoltà mosso dalla curiosità di conoscere il funzionamento dei software p2p per scaricare i porno e per imparare a scaricare le suonerie del cellulare gratis. In realtà ripeterà l'esame di crampi campi elettromagnetici e di teoria dei segnali millemila volte finché non decide di passare a gestionale. Spesso viene chiamato "Ingegnere Telecom" per indicare il suo futuro posto di lavoro.

  • Ingegnere ITE, Ingegnere MPE

L'ultimo parto del Poli, insieme all'ingegnere in MPE, è un super ingegnere che, alla fine del suo percorso di studio (la cosiddetta morte), si dice avrà non una, non due, ma tre lauree: una dal Polimi, una dal Polito (identica), e una dalla Tongji University (identica). È da notare come il dogma della trinità si applichi anche per questi particolari corsi di studio. I così detti "ITE" e "MPE" dovranno sopravvivere ad una serie di insidie per raggiungere codesto ambitissimo risultato della divina laurea trina di primo livello cinese e doppia italiana:

  1. avere ancora un fegato dopo esser passato numerose volte dagli open bar di Shanghai dove, con 10 euro, puoi bere all'infinito tutto l'alcool etilico che vuoi, spacciato indifferentemente per vodka o gin.
  2. Superare corsi del terzo anno al secondo anno prima di averne studiato i necessari requisiti. Tutto questo in brevi bimestri da un mese e mezzo l'uno. Il professore di Milano o Torino adotterà la tecnica del
« non potete capire quello che vi sto dicendo, ma non è colpa mia quindi imparate a memoria le mie parole! »
  1. Sopportare ore di viaggi in pulman dalla sede di Siping alla sede di Jiading col dubbio di riuscire a tornare a casa vivi la sera.
  2. Comprendere lezioni tenute in inglese da professori italiani di 99 anni alla loro prima esperienza all'estero o da professori cinesi che alle tue domande in inglese sanno solo risponderti a gesti
« scrivi la domanda alla lavagna. »
  1. Sopportare stoicamente il cinese che ti rutta soddisfatto sul coppino durante gli esami. In Cina non è scortese, anzi è perfettamente tollerato (una nota positiva è che anche i professori devono adattarsi: non è quindi infrequente assistere alla rabbia repressa di questi ottuagenari italiani davanti al cinese che prima di rispondere da sfogo alla sua aria repressa).
  2. Sapere che tutto questo è reale.
  3. Sapere che otterrà il piano di studi solamente dopo la laurea trina e divina.
  • Ingegnere Chimico

È l'ingegnere capace di dimostrare che, come un'isobara rappresenta una funzione in cui si mantiene costante la pressione, un isotopo è una funzione che descrive come i topi presenti nel suo corso siano una costante per ogni anno di studi.
Solitamente si distingue per i suoi legami con le altre persone che possono essere covalenti, ionici e metallici:
Nei legami covalenti mette in compartecipazione qualcosa di suo con un altro chimico (spesso un orbitale del banco).
Nei legami ionici esso cerca di avvicinarsi ad un atomo di carica opposta (solitamente femminile) ma è spesso allontanato prima ancora che possa mutare la sua carica formale.
Nei legami metallici esso si mischia ad altri simili scambiandosi informazioni monoprotiche e cerca di arrivare sano alla fine della lezione di Chimica delle caramelle o di Scienze delle patatine fritte.

  • Ingegnere dei Materiali e Nanotecnologie

Scambiato dai suoi stessi docenti per un ingegnere chimico (sebbene vi sia solo un esame di chimica di base nel CdL) si dice non esista. Forse fa lezione solo nelle "aule fantasma". In genere vengono tutti bocciati o assimilati dai muri del Poli.

  • Ingegnere Elettrico

La tipica studentessa di ingegneria elettrica è l'unica donna al mondo a cui se chiedi di farti una pompa tra i bacini[citazione necessaria] non ti lancia un'occhiatina d'intesa né ti slaccia con malizia i pantaloni per innalzare la tua colonna di fluido, ma bensì si china sui fogli e dopo qualche ora ti mostra il progetto di una macchina che pompa l'acqua tra un bacino a valle e un bacino a monte, soddisfatta del suo operato. E magari è anche capace di chiederti se sei eccitato come un elettrone su un orbitale a energia maggiore.

  • Ingegnere dell'Automazione
Strumento molto utilizzato dagli ingegneri dell'automazione per dar vita ai loro robot: la breadboard.

Un ingegnere dell'automazione non si sposta da un punto all'altro camminando, ma per mezzo di funzioni di trasferimento. Lo spostamento ha buon fine solo se i poli di questa funzione hanno parte reale negativa, altrimenti il sistema non sarà stabile ed egli continuerà a spostarsi all'infinito, per non parlare di quando sono complessi coniugati. Può succedere che quando lo smorzamento dei poli non sia sufficientemente elevato, il soggetto si muova non per linea retta, ma a zig-zag. Quando un automatico subisce una spinta, decide se cadere o meno in base al suo margine di fase. Se la frequenza dell'urto supera la pulsazione critica, allora verrà attenuato, altrimenti il soggetto cadrà inesorabilmente a terra e non sarà mai più in grado di rialzarsi.

Molti ingegneri dell'automazione vivono quindi strisciando, in attesa che qualcuno progetti un controllore con raccordo in alta frequenza che permetta loro di alzarsi. Ovviamente tali controlli sono progettati dagli automatici, ma essendo quasi tutti a terra, non verrà mai progettato. Anche gli informatici potrebbero farlo, ma non ne hanno voglia, preferendo di gran lunga guardare i video su Youtube.

  • Ingegnere Elettronico
« Fatti non foste a viver come bruti, ma a costruir circuiti di potenza. »
(Dante Alighieri dopo una brutta avventura al DEI...)

Si tratta in genere di un chitarrista nerd (fallito o meno) che si iscrive al suddetto corso per imparare a costruirsi da solo una testata Soldano. Durante le lezioni, trae piacere da schemi circuitali di effetti a pedale ed organi elettronici, al pari di succulenti pornazzi. Essendo questo corso l'anello di congiunzione tra due ambiti squisitamente maschili, la musica rock e l'ingegneria, la quantità di figa presente registra i minimi storici: i pochi individui presenti che non pisciano in piedi, anche se risultano essere più brutti di un debito, vengono idealizzati fino a ricevere, secondo i racconti degli studenti, attributi simili a quelli delle ultrafighe wow. Si teme che la frustrazione sessuale degli ingegneri elettronici un giorno raggiungerà livelli tali da causare un secondo big bang (che farà esplodere l'intero Politecnico di Milano, ma a nessuno importa, anzi....).

  • Ingegnere Fisico
Un tizio qualunque : A cosa serve un Ingegnere Fisico?
Ingegnere Fisico Medio : Avrei voluto fare Fisica, ma...

Dopo il "ma..." segue una balla diversa ad ogni misura, ma il cui modulo quadro è sempre interpretabile come non volevo morire di fame. L'ingegnere fisico si trova a disagio con elementi che non appartengano al suo dominio e, quando costretto, tenta di esprimersi a gesti o con le poche, brevi ed inconcludenti frasi che ricorda dalla sua vita precedente. Se in branco, gli I.F. solitamente si dispongono secondo una gaussiana con picco centrato attorno all'UFO (Unica Femmina Osservabile), che però all'esterno viene confusa comunque coi colleghi maschi, avendo in genere la stessa fisionomia di un lottatore di sumo o di un giocatore di pallacanestro.
Si dice che gli ingegneri fisici non guardino troppo gli oggetti per non interferire con la loro lunghezza d'onda e modificarne lo spazio-tempo.

  • Ingegnere Matematico
« Un (ingegnere) matematico è una macchina che converte caffè (e ogni altra cosa possibile e immaginabile) in teoremi. »
(Paul Erdös)

Il tipico ingegnere matematico sogna di fare palate di soldi in qualche super multinazionale estera e ha troppa stima di sé stesso per iscriversi a Ingegneria gestionale. È un soggetto raro all'interno del politecnico, ma raccogliendo dati su un campione n elementi, è stato possibile scoprire che un matematico medio possiede un ego spropositato, poiché già si immagina il numero di zeri che avrà il suo futuro conto in banca. Egli si rivolge agli altri ingegneri con tono altezzoso, tipicamente affermando:

« Si ma voi non potete capire, la vostra analisi non è come la nostra! »

L’ingegnere matematico può essere intravisto nel suo ambiente naturale, tipicamente aule N01 e N02, intento a risolvere problemini di logica avanzati tra una pausa e l’altra. Egli non è felice se ad ogni esame non gli viene richiesto di eseguire uno studio di funzione. Si dice che per questo corso valga il seguente teorema: Il sottoinsieme degli ingegneri matematici di sesso maschile vive in uno stato di perenne frustrazione poiché, nonostante gli ingegneri matematici di sesso femminile siano metà degli studenti del suddetto corso, i due sottoinsiemi non si intersecano mai. Sarà forse perché trascurano un po’ troppo la palestra? Oppure perché vivono in simbiosi con la loro calcolatrice? Così, dopo aver capito che l'università non è affatto il luogo ideale per esperienze piacevoli, gli ingegneri matematici (ma non solo) abbandonano gli studi e decidono di ripiegare su attività decisamente più gratificanti.

Architettura

« Renzo piano e rutto forte »
(questa la famosa massima insegnata a tutti gli studenti di architettura del primo ano.)

Design

La facoltà di design si suddivide in (?) categorie.

  • Design della moda
Due aspiranti Designer della moda che ripassano la lezione. Non fraintendete: sono nudi perché nelle aule fa molto caldo...

La popolazione studentesca di design della moda è composta al 90 per cento da donne o donne coi pantaloni. Si vocifera ci sia anche la presenza di maschi, ma in genere o impugnano borse di pelo maculate camminando su Louboutin tacco 12, canticchiando i più grandi successi di Barbra Streisand, oppure negheranno fino alla morte di frequentare moda e correranno a casa a finire il puntocroce.
Solitamente vengono schifati dagli altri designers per i suddetti motivi e spesso vengono semplicemente scambiati per animali a causa delle loro pellicce e quindi, dopo qualche grattino in testa, ignorati. A loro volta guardano storto, sempre che riescano a oltrepassare le ciglia finte, quei plebei che non riconoscono una Vuitton tarocca da una originale ma conoscono la composizione di qualsiasi tipo ci calcestruzzo. e si sa il calcestruzzo non è IN.
Altra peculiarità di questi cuccioli di modaioli ermafrodita è che non hanno il dono della parola: si intendono l'un l'altro cinguettando, talvolta sfiorando le sonorità dei delfini.

  • Design degli interni
« Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è. »
(La mamma di Balto quando si è laureato in Design degli Interni)

Sono forse i più sfigati di tutti, in quanto si fanno un mazzo di dimensioni bibliche per tot. anni (e tot. di solito supera i ¾ di secolo) cercando di studiare materie improbabili tipo Sperimentazione di sistemi e componenti e certificazione che altro non è che un felice modulo di statica (!), passando le famose "Notti prima della revisione" a imprecare davanti ad un impallatissimo Maya o Alias o in alternativa a intagliare un fantastriliardo di microscalini in cartoncino vegetale per i modelli, la causa di ogni male e faida.
Il designer di interni, se non fosse un disagiato ad alto rischio di violenza, alcolismo, omicidi seriali, cannibalismo e malattie come l'aviaria, sarebbe il/la perfetto/a uomo/donna da sposare poiché è un tuttofare: ha dato esami dai nomi altisonanti ma classificabili tra falegnameria, cibernetica, grafica, edilizia, matematica, filosofia, bricolage e piccola manutenzione casalinga, disegno in tutte le varianti possibili, economia, difesa contro le arti oscure e credo che al terzo anno ci siano corsi a scelta di cucina. Fatto sta che il soggetto in questione dopo aver perso i migliori anni in un cantuccio polveroso a litigare con le punte dei trapani, si laurea (!) in Design degli interni, se non rientra nella curiosa percentuale di suicidi al primo semestre del primo anno.

  • Design della comunicazione

L'indirizzo più quotato da coloro che soffrono di narcolessia, che hanno un pessimo rapporto con l'acqua e che quindi non si lavano ma si alcolizzano.

Il designer della comunicazione probabilmente riuscirebbe a vendere pantaloni alle banane, ma in genere preferisce starsene in un angolino a borbottare tra sé con una bomba accesa in mano mentre con l'altra smanetta con Illustrator cercando di mettere la trasparenza del simbolo del politecnico al 60% su ogni pagina, noncurante che anche nella sua vita non reale/non vita reale le bombe dopo un po' solitamente tendano ad esplodere. Chi riesce a salvarsi dalle bombe lasciando perdere la trasparenza e usando il cappello con le ali di super mario, resterà comunque per sempre soggiogato dal non sapere bene in che cosa consista il suo corso di studi, come il nome evidenzia anche ai babbani e a quelli che fanno la Statale (le due tipologie spesso coincidono).

  • Design del prodotto

Come suggerisce il nome dell'indirizzo, il designer del prodotto industriale una volta laureato ha un'altissima probabilità di finire a lavorare in qualche fabbrica di pentole. Quelli di bell'aspetto o dalla parlantina scorrevole possono sperare nella vendita promozionale della Mondial Casa, prima del tg4 (ricevendo così, anche dopo aver superato i 40 anni, numerose pacche sulla spalla e "mance" del valore di 5 euro dalle orgogliosissime casalinghe disperate pugliesi).

Vi è una variante più economica e i cui esemplari non si sa che fine facciano: essi passano i duri anni di Polipurgatorio® a Como, nell'unico edificio fatiscente dell'unica zona fantasma di una città da rivista patinata, circondati da cinesi, americani, spagnoli, francesi, tedeschi, masai, giapponesi, Tengu, ellefoni ed highlander. Di italiani ci sono giusto quei venti poveracci che non sono rientrati nella graduatoria del primo indirizzo scelto per il TOL, o che semplicemente abitavano lì vicino e ci sono finiti per errore perché pensavano fosse il parcheggio dell'Esselunga. Fatto sta che tutti i suddetti passano il triennio (e straordinari) a farsi coraggio a vicenda e a mangiare la gomma consunta che riveste ogni superficie dell'edificio, sognando il sapore che potrebbe avere la gomma a Milano.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Il Politecnico di Milano compare in una storia di Martin Mystère a base di realtà virtuale, dove viene descritto come abitato da scienziati pazzi oscenamente ricchi o scienziate pazze oscenamente oscene. Nessuno dei punti elencati in questa pagina compare assolutamente nella storia, a parte i cancelli sul retro dell'edificio principale, quelli vecchi e arrugginiti. Non si conoscono altre apparizioni del Politecnico di Milano nella letteratura italiana.
  • È da notare come Elio si sia laureato in Ingegneria Elettronica proprio qua. Non può essere un caso.
  • Ogni anno viene pubblicata la carta dei diritti dello studente[3], un elenco di tutte le promesse che il Poli (è scritto molto piccolo ma c'è) si assicurerà sempre di NON rispettare, per sadismo semplice ma accurato [4].
  • Fino all'inizio del 2011 gli studenti dovevano combattere arduamente con il fantomatico proxy che impediva a chiunque di navigare in Internet senza essere rintracciato e picchiato. Dopo che il rettore ha comprato un tablet Android senza supporto proxy e ha iniziato a lamentarsi, i responsabili della sala macchine hanno dovuto gettare la spugna e disattivare il proxy.
  • Nessuno sa dove si trovino i bagni del politecnico e ogni volta che si entra in un bagno un sistema idraulico comandato da un computer lo sposta da un'altra parte sostituendolo con un distributore, per rendere impossibile memorizzarne la posizione.
  • Fino al 1980 i pochi bagni di ingegneria non erano neanche divisi tra uomini e donne. Le ragazze, semplicemente, non erano contemplate.
  • Pochi nella storia si sono laureati al Politecnico, tra questi ricordiamo MacGyver, Leonardo da Vinci, Il Professor Oak e Dio la cui esistenza è provata dalle numerose incisioni sui banchi delle aule EG3 ed N02 che recitano "God was here".
  • Adolf Hitler ha frequentato per un semestre il Politecnico di Milano, poi è scappato piangendo e ha ripiegato sulla politica.
  • Si vocifera che l'ASP sia in realtà una joint venture tra la 'Ndrangheta e qualche società di consulenza, poiché pare preveda riti di sangue all'ingresso.
  • Superare il TOL è facile come bere un bicchiere d'acqua [5].
  • Superare il TOEFL, il temutissimo test di inglese necessario per laurearsi, è più difficile che superare il TOL di diverse decine ordini di grandezza.
Anche Sub-Zero per asciugarsi le mani esegue la danza della fretta, con pugno finale!
  • I congegni elettronici posti nei bagni per asciugarsi le mani funzionano solamente se prima viene eseguita la tipica danza della fretta, con il famoso pugno finale.
  • Il politecnico ha la simpatica abitudine di aggiungere il prefisso "poli" a qualsiasi oggetto/evento/personaggio sussista all'interno del suo perimetro. Non è raro chiedere informazioni e sentirsi rispondere "Se cerchi il polibagno® devi prendere la poliscala®, seguire il polibidello®, oltrepassare i politornelli® e prendere la prima a destra. Ah, se ti interessa c'è la macchinetta per i poliservativi®. Che è scarica, dal momento che un vero ingegnere non scopa mai."
  • A partire dall'anno 2020, secondo quanto stabilito dal nuovissimo ordinamento 8234/12WLF69, per superare l'insormontabile ostacolo costituito da Chimica B, sarà necessario giocare una partita di PoliQuidditch nella modalità uno contro tutti. E per "tutti" si intendono TUTTI.
  • Il Politecnico spesso proietta immagini tridimensionali di studenti modello in giro per i corridoi, per indirizzare gli altri verso la retta via: costoro sono soliti vestire sempre la stessa tuta stinta con pantaloni di tuta abbinati, hanno capelli unti, brufoli, barba sparuta e incolta; sono quindi i tipici bravi ragazzi da cui tutti dovrebbero prendere il buon esempio[citazione necessaria??].
  • All'interno degli spazi del Politecnico di Milano è vietata qualunque attività gioco-ricreativa [6].
  • Contrariamente a quanto sopra detto, nell'aula Interfacoltà è vietata qualunque attività NON-gioco-ricreativa, rischio linciaggio. Vi è però una clausula che vi esonera da questa legge nelle 24 ore precedenti un esame.

Collegamenti esterni

  • [2]: Esempio di test di Analisi 1

Voci correlate

Riferimenti

  1. ^ A meno che non sia stato aiutato da un designer... e allora sì che siamo a posto!
  2. ^ il solo nome basta a sottolineare l'esclusività della disciplina segreta che essi apprendono
  3. ^ [1] La fantacarta dei diritti del PoliStudente
  4. ^ vedi date e aule degli esami non dichiarati, numero adeguato di posti a sedere...
  5. ^ Immersi nella lava bollente e incatenati con catene di bronzo
  6. ^ realmente scritto su fogli intestati appesi nel campus La Masa