Teorema di Archimede

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Neil Armstrong dimostra la validità del Primo Teorema di Archimede anche in assenza di gravità

Il primo Teorema di Archimede dice che

Chi piscia corto piscia sul piede.

Storia

Il primo Teorema di Archimede fu scoperto nel 320 a.C. dal noto filosofo Pesticle, che pensò bene di attribuirlo al celebre personaggio di Topolino, Archimede Pitagorico appunto (l'inventore pazzoide che sentiva le lampadine parlare), poiché si vergognava della scoperta appena fatta.

L'infelice intuizione venne a illuminare la vita del giovane filosofo una mattina post sbornia colossale in cui Pesticle, non centrando la tazza del cesso, urinò su tutto il pavimento. Data l'ingente quantità di liquidi immessi nel suo corpo il giorno prima, i suoi piedi ne risultarono totalmente inzuppati. Morì di polmonite una settimana più tardi. Il giorno seguente Grande Puffo scoprì la penicillina, ma con sua grande sorpresa, constatò che sui cadaveri non dava alcun esito; decise quindi di abbandonare le ricerche.

Corollario

Archimede e il suo assistente Edi dimostrano un teorema della Fisica negli anime

Nel 300 d.T (dopo Topolino), durante i suoi lunghi viaggi, Marco Polo giunse in una terra sconosciuta, martoriata costantemente da raffiche di vento. Ne dedusse una verità inconfutabile che prende il nome di Secondo Teorema di Archimede:

  • I cinesi sono gialli perché pisciano controvento.

Scoperta attribuita sempre al personaggio di Topolino per ovvi motivi.

Corollario 2

Quando nel 260 a.C., il decrepito e tremante Archimede si accorse di essere diventato lo zimbello di tutta la magna magna Grecia per riscattare il suo nome decise di mettere all'opera il suo ingegno, donando all'umanità un teorema indispensabile, conosciuto come il Terzo Teorema di Archimede:

  • Che tu ce l'abbia piccolo o grande, l'ultima goccia finisce sempre nelle mutande.

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