Liceo linguistico

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Voci molto maligne sostengono che l'orale della maturità in una scuola dedicata alle lingue si svolga pressappoco così.
« Io? No io preferisco leggerlo in lingua originale... Sai... è più scorrevole! »
(Studentessa di lingue su Guerra e pace)
« Ma a me le lingue fanno cagare! »
(Tipica alunna di un liceo linguistico)

Il liceo linguistico è un covo per giovani di belle speranze, che cominciano la prima superiore con una buona conoscenza dell'italiano e poche nozioni delle altre lingue, ed escono dalla quinta con una pessima conoscenza dell'italiano e qualche altra nozione (poche) delle altre lingue.


Obiettivi e materie

Il liceo linguistico prevede, entro la la maturità, il conseguimento dell'eliminazione di ogni traccia di vita sociale delle alunne. Il tempo libero verrà risucchiato in un buco nero dove c'è spazio unicamente per studiare trecento verbi tedeschi irregolari a memoria e per imparare alla perfezione il bacio alla francese, nonché a riprodurre con un'espressione sexy ma allo stesso tempo intellettuale, il suono dei vari dittonghi francofoni, che somigliano tutti in modo impressionante ai versi prodotti da un babbuino nel momento dell'orgasmo. Il tempo che una volta veniva dedicato alla coltivazione delle amicizie, al sesso, alla cura della propria persona, verrà lentamente soppiantato da quello passato a tradurre la lista della spesa che Thomas Mann scrisse in punto di morte, e altre cose utili come questa. Quindi, alla fine del liceo, le studentesse - o almeno buona parte di esse - non sono solo ignoranti ma anche in possesso di un diploma pressoché inutile, dato che non sanno le lingue straniere che dicono di avere studiato. Fingono disinteresse nei confronti del sesso maschile ma in realtà sono arrapate più o meno quanto un facocero maschio durante la stagione dell'amore.

Inoltre ciò che ci si prefigge in un liceo linguistico, non è, come crede la folla ignorante, infondere su modello dello spirito santo le lingue straniere alle alunne, ma peggiorare la loro facoltà di parlare e scrivere in lingua italiana attraverso l'abuso dell'insegnamento delle lingue. Inoltre, poiché la maggior parte delle studentesse ama la letteratura, il piano di studi del liceo linguistico fa di tutto, ma proprio di tutto, per estirpare questa pessima abitudine, cercando di perseguire tale scopo nauseando le giovani linguiste con letteratura d'ogni tipo, colore e forma. Ecco le materie del liceo linguistico, modellate su misura per raggiungere tali obiettivi:

  • Latino
  • Letteratura latina
  • Inglese
  • Letteratura inglese
  • Francese
  • Letteratura francese
  • Tedesco
  • Letteratura tedesca
  • Spagnolo
  • Letteratura spagnola
  • Italiano
  • Letteratura italiana
  • Matematica
  • Letteratura matematica
  • Educazione fisica
  • Letteratura dell'educazione fisica
  • Letteratura biologica
  • Letteratura storica
  • Letteratura filosofica
  • Letteratura artistica
  • Letteratura noiosa
  • Letteratura erotica
  • Letteratura sempre e comunque
Questo è un annuncio per tutte le tredicenni: se scegliete il liceo linguistico, non vedrete niente di simile per i prossimi cinque anni, sappiatelo

Le studentesse

Già, le studentesse. Su cento iscritti ad un liceo linguistico troverete due ragazzi, se vi va bene. Uno di loro è gay. L'altro, pure. Le linguiste si trovano quindi loro malgrado costrette a passare cinque anni in classi femminili. Il risultato saranno risse e litigate negli spogliatoi tra ragazze in reggiseno, gare a chi mangia più tarallucci ipocalorici e competizioni di rutti, nonché ore intere a disquisire sull'arte del pompino, perché tanto non ci sono ragazzi ad ascoltare, che ci frega!. Si possono comunque distinguere diverse tipologie:

La woodenpussy

Tradotto in italiano, la FigaDiLegno. È una ragazza di moderata bellezza, con ballerine di Gucci, mutande di Roberto Cavalli e portafogli di Burberry contenente: una banconota da cento euro (casomai la giovine volesse sciacquare la sua altolocata gola con un caffè) e preservativi di Dolce&Gabbana (casomai non volesse sciacquarsela con nient'altro). Non ha lo zaino come le comuni mortali, ma una borsa grande come una Fiat Panda firmata Louis Vuitton. La Woodenpussy costituisce la maggioranza delle studentesse del liceo linguistico; si dice che sia un po' troia, ma probabilmente sono malignità messe in giro dall'invidiosa.

L'invidiosa

L'invidiosa invidia la Woodenpussy perché è carina e va bene a scuola. L'invidiosa ha spesso piccoli problemi di sovrappeso ma ama vestirsi da magra, non presta gli appunti alle compagne e soffre di attacchi di competizione scolastica. Poiché spesso e volentieri viene battuta da più o meno metà classe, all'invidiosa non resta altro che correre insieme ad una compagna della categoria al cesso, a spettegolare e mangiare minuscoli snack al cioccolato illudendosi di non ingrassare se mangia un Kinder cerali, che tanto è piccolo - forte di questa filosofia, ne mangia venti a intervallo. L'invidiosa riesce bene solo in una delle tre lingue che è costretta a studiare, e non è mai il tedesco. Ama sbandierare le sue capacità nella suddetta lingua straniera traducendo con aria di sufficienza le canzoni che sente alla radio (peccato che a nessuno freghi un beneamato cazzo) e quando vede un film che in origine era in quella lingua, finge di leggere il labiale per poi lamentarsi: Ma com'è doppiato male!.

L'intellettualoide

L'intellettualoide ovviamente porta gli occhiali e vive con la sciarpa al collo. È felice di studiare e legge le opere degli autori del programma prima che la professoressa li spieghi, impara poesie in lingua a memoria che poi declama a piacere quand'è ubriaca. L'intellettualoide vuole sempre sembrare la più intelligente e quella che la sa più lunga, ti corregge sempre quando parli in una lingua che conosce (anche in italiano, e per questo viene odiata dai più), persino quando non ci sono errori da correggere, facendo la figura della rompicoglioni saccente quale è.

Il linguista

Uno dei rarissimi esemplari maschi del liceo linguistico. Questi è un poveraccio che comincia le superiori con convinzioni eterosessuali e si trova alla soglia della maturità spinto suo malgrado sull'orlo dell'omosessualità. Un linguista che si rispetti è brutto, e parecchio. Sfoggia orgoglioso dei baffi di peluria adolescenziale e finge disprezzo nei confronti della woodenpussy. Leccapiedi con i professori, affabile con le compagne, ci proverà a casaccio - ma facendo uso di un linguaggio forbito e di citazioni shakespeariane - più o meno con tutte, compreso il bidone dell'immondizia e la bidella del primo piano. Naturalmente, riceverà solo dei sonori 'no'.

QuellaChePerCinqueAnniFilatiHaIlDebitoInTutteETreLeLingue

Questo piccolo genio si iscrive al liceo linguistico pur non avendo una spiccata abilità nelle lingue straniere. Si lamenta perché la soglia della sufficienza è troppo alta, perché il tedesco è troppo difficile e non capisce con quali pretese il verbo nella principale debba stare per forza al secondo posto; arriva in quinta rosa dall'atroce dubbio Ma l'accento grave in francese va a destra o va a sinistra? e non sa mettere insieme tre parole di inglese. In quarta superiore raggiunge il Nirvana e declama:

« Le lingue fanno schifo! E poi a che cazzo servono? »

Le compagne sorridono con indulgenza a questo essere di mitologica idiozia e la consolano, mentre in realtà pensano:

« E chi cazzo ti ha detto di iscriverti al liceo linguistico, emerita testa di trinchia? »

Le professoresse

Siccome non ci sono uomini che studiano le lingue straniere, non ci sono uomini che le insegnano. Ergo, l'insegnante di lingue è sempre una donna. Se riesce ad ottenere la cattedra in un liceo linguistico, si sentirà appagata e realizzata, più o meno come un pastore sardo nei momenti di intimità con le sue pecore. Il piacere che provano nel dare un tre a una linguista è infinitamente superiore a quello che provano nel dare il medesimo voto a una studentessa di un istituto tecnico o professionale turistico. Questo perché una studentessa del liceo linguistico amerà sicuramente la loro materia (mentre in realtà, spesso è quella che odiano di più, subito dopo educazione fisica e matematica) e le ascolterà (povere illuse). Le caratteristiche delle suddette professoresse variano a seconda della lingua che insegnano:

Un'insegnante di tedesco dà il Guten Morgen alle sue alunne

La professoressa di tedesco

Otto professoresse di tedesco su dieci hanno il busto molto lungo e le gambe molto corte. Perché, vorrete sapere voi. Boh, non lo so. È così e basta. Le prof. italiane che insegnano tedesco appaiono dolci e carine e parlano con una vocina flebile, ma sotto queste spoglie si cela una nazista che segnerà come errore grave l'assenza del puntino sulla 'i' e la dimenticanza della virgola, godendo come un maiale al ventesimo minuto d'orgasmo. Se una studentessa ci tiene alla vita, sa che è meglio non parlare, non masticare, non bere, non suggerire, non sbadigliare, non ridacchiare, non sbattere le palpebre, non starnutire, non soffiarsi il naso durante le ore della professoressa di tedesco. Che tanto, le metterà un quattro sul registro in ogni caso. Deutsch uber alles! (Tra dieci secondi, una professoressa di tedesco strapperà gli occhi all'autore di questo articolo perchè non ha messo l'umlaut, quella specie di accento formato da due puntini, sulla parola uber) (L'ha fatto di nuovo!!!) Per non parlare della parola che, gridata con rabbia razziale dalla mini professoressa nazista, mette in ordine le studentesse svogliate: ACHTUNG!

La professoressa di inglese

Forse per l'origine dell'inglese dal ceppo germanico, anche la professoressa di inglese si presenta come una dittatrice per cui l'inglese è l'unica cosa che importa e il singolo deve sacrificarsi in nome dell'interesse superiore dell'inglese. Tutte le altre lingue sono merda, inferiori, meno importanti, la sola cosa che conta è l'inglese, un giorno sarà la sola lingua parlata, Inghilterra capitale del mondo, gli inglesi ce l'hanno più lungo, englishmen do it better.

La professoressa di francese

Benché la Francia faccia pensare a donne belle e raffinate e alla moda, le donne italiane che scelgono di studiare e insegnare francese sono curiosamente sciatte: o vestono con abiti provenienti da cassoni della Caritas o puzzano di misto formaggio e escargot in sugo piccante. La professoressa di francese se ne frega di tutto, di te, del tuo rendimento in francese, delle altre materie, della scuola e dell'Italia, se ne frega perché è superiore a tutte queste volgarità. È così superiore che nelle interrogazioni pone una sola domanda, dopodiché, ogni volta che l'alunna tace perché convinta di aver risposto in modo esauriente, incalza con un pigro En plus?, finché la studentessa non scappa piangendo, maledicendo l'insegnante, il liceo linguistico, il francese e quel finocchio incestuoso di Chateaubriand. Anche quando il francese sarà bandito dalla comunità europea -perché lingua inferiore- lei resisterà sulla sua cattedra, divenuta principato per l'occasione, con una bandiera in mano, gridando: Vive la France!

La sperimentazione brocca

Questa sadica sperimentazione ha voluto unire diverse inutilità e livelli di sadismo per ottenere una miscela esplosiva: applicare un tanto disperato quanto infruttuoso studio delle lingue straniere al liceo scientifico o al liceo classico. Il risultato sono studenti che, se riescono a dare la maturità, impazziscono per il delirio di onnipotenza e di onniscienza. Ma tanto impazziscono già durante gli anni di liceo, quando vengono abbandonati da amici, lasciati dai partner e dimenticati da tutto e tutti, perché devono dedicare tutte le loro ore, escluse quelle passate chiusi in bagno a piangere per l'esasperazione, allo studio di ventordici materie diverse. Gli alunni della sperimentazione brocca ci tengono moltissimo a chiarire che loro non fanno il liceo linguistico, che snobbano, bensì il liceo scientifico linguistico o il liceo classico linguistico. Come se a qualcuno fregasse qualcosa: l'italiano medio si ferma alla parola liceo e non ascolta il resto, bollando l'interpellato come secchione sfigato.

Cose che una linguista fa spesso

  • Fare citazioni in lingua a qualcuno che non parla quella lingua straniera. Il più delle volte, sbagliandola. Ma tanto lui mica lo sa...
  • Tradurre mentalmente quello che le persone le dicono
  • Tradurre mentalmente le sue azioni appena sveglia
  • Mettere il verbo alla fine nelle secondarie come si fa in tedesco, ma nel tema di inglese
  • Rispondere Ja! ad una domanda posta dalla professoressa di francese, magari alla maturità
  • Rispondere in spagnolo nell'interrogazione di inglese
  • Studiare un sacco di autori inutili, ma davvero inutili
  • Recitare poesie in lingua a qualcuno, a cui non frega una beata mazza e che non la capisce

Cose che una linguista dice spesso

  • Come un viaggio studio in Francia? Cioè dovrei parlare in francese?? Ma io non lo so! (Studentessa del quinto anno che ha studiato francese come prima lingua)
  • L'inglese non serve a un cazzo!
  • Il francese non serve a un cazzo!
  • Il tedesco non serve a un cazzo!
  • Lo spagnolo non serve a un cazzo!
  • Il latino non serve a un cazzo!
  • Ma perché, tu consideravi il latino una lingua?
  • Sei supposta di farlo! (Una linguista che cerca di tradurre il 'to be supposed to')