Lingua cinese

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你知道,伪基百科 也可在中国呢?你知道吗! Nǐ zhīdào, Wěi jī bǎikē yě kě zài zhōngguó ne? Nǐ zhīdào ma! Non lo sapevate? Sapevatelo!
« 但是,在这里写什么呢? [Dànshì, zài zhèlǐ xiě shénme ne? (Ma cosa c'è scritto qui?)] »
(Cinese analfabeta davanti a questa scritta.)
« 傻瓜谁读! [Shǎguā shuí dú! (Fesso chi legge!)] »
(Cinese burlone su quella scritta.)

La Lingua cinese (in cinese tradizionale: 中国语言, Zhōngguó yǔyán; in cinese semplificato: ㄥ丨几Ꮆㄩ卂 匚丨几乇丂乇) è quella serie di fastidiosi monosillabi cinesi che negli ultimi tempi ci violenta i timpani sempre più spesso. Essa si diffonde nel globo terracqueo in maniera costante ed inesorabile e sembra che si sostituirà a tutte le altre lingue nel giro di pochissimi anni, al termine di un processo di colonizzazione non solo linguistica nel quale oggi siamo impelagati fino al collo, ma abbiamo cose più importanti a cui pensare.

La lingua cinese è così difficile da apprendere che occorrono in media 15 anni per imparare a scrivere correttamente più altri 12 per comprendere cosa cazzo si è scritto nei quindici anni addietro. In effetti un cinese medio acquista una ragionevole padronanza della propria lingua intorno al trentesimo anno di età, ma ciò non va considerato negativamente: basti pensare che l'italiano medio assai raramente raggiunge una pari padronanza linguistica in tutta la sua vita.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Lingua cinese

Approfittando di questi ultimi periodi in cui è ancora possibile usarla, vediamo, almeno per sommi capi, di che morte è destinata a morire la già agonizzante[1] lingua italiana. Cerchiamo insomma di apprendere i tratti distintivi e fondamentali di quella che, comunque, è una lingua che riserva non poche sorprese, in primis a coloro che la parlano dalla nascita. Tuttavia deve essere chiaro a tutti che leggere quanto segue potrà mettervi in condizione di comunicare in lingua cinese a vostro esclusivo rischio e pericolo. ATTENZIONE! Potreste davvero capire ed essere capiti da un cinese!

Pensateci bene prima di proseguire la lettura.

Caratteri generali 一般特性 (Yībān tèzhēng)

Il cinese è una una cosiddetta lingua tonale e isolante: ciò significa, da una parte, che ogni sua parola è soggetta a vari tipi di intonazione vocale, tramite l'uso di opportune accentazioni; dall'altra, che è talmente incomprensibile che tende a far isolare coloro che la parlano, più che ad unirli.

Una delle principali difficoltà in cui ci si imbatte nello studio di questa lingua è il rendersi conto che una semplice sillaba, che spesso può costituire una parola, può essere declinata con almeno cinque tonalità diverse ed assumere, di conseguenza, almeno otto significati diversi.

Tale concetto è ben spiegato col seguente esempio: la sillaba "ma", se pronunciata col primo tono, "mā" () significa "mamma", se pronunciata col secondo tono, "má" () significa "canapa", se col terzo tono, "mǎ" () significa "cavallo", se col quarto tono, "mà" () significa "vaffanculo". A causa di questa costante variabilità tonale i muscoli deputati alla fonazione sono continuamente sollecitati: ciò può provocare, in alcuni soggetti predisposti, qualche problematica anche dal punto di vista estetico.

Una lingua per tutti o una lingua per ognuno? 所有的人或每个人的语言? (Suǒyǒu de rén huò měi gèrén de yǔyán de yǔyán?)

Perfino le piante cinesi sanno scrivere in cinese, tu nemmeno in italiano... che vergogna!

La lingua cinese viene parlata e scritta da quasi un miliardo e mezzo di persone, distribuite in territori sconfinati che vanno da Shangai alla Stazione centrale di Milano. Ciò fa sì che esistano varie sfumature a seconda delle coordinate geografiche. Insomma, non esiste una lingua cinese univoca. Certo, tutti i Cinesi sono in grado di parlare e comprendere la lingua imposta dal regime ma ciascuno, all'interno del proprio ambito socio-territoriale, utilizza la parlata locale. Di seguito, i principali gruppi linguistici del cinese:

  • Cinese mandarino, parlato a Pechino e dintorni, è la lingua più diffusa e pertanto scelta come ufficiale dal regime democratico che colà governa. È la lingua di cui si tratta in questa sede.
  • Cinese arancio, molto simile al precedente, è semplicemente una forma un po' più arcaica di esso. È parlato in prevalenza dagli anziani e se ne prevede la scomparsa quando anche l'ultimo dei vegliardi che lo parla ancora avrà tirato le cuoia.
  • Cinese mandarancio, detto anche clementino, è una parlata relativamente giovane, nata nel 1976, subito dopo la morte di Mao Tse-tung. Si prevede che prenderà il posto dell'attuale cinese mandarino come lingua ufficiale.

Esistono altri gruppi linguistici minori, che meritano appena un cenno: Cinese lampone, Cinese cavolfiore e Cinese cetriolo. Quest'ultimo pare sia una lingua segreta, parlata esclusivamente dai membri di associazioni sovversive, logge massoniche, metallari e riccardoni. Se si considerano poi tutte le varianti dialettali, si può tranquillamente affermare che esiste una lingua cinese ogni 0,5 kmq. In pratica, è come se quasi ogni cinese abbia la sua lingua personale. Il governo cinese tenta di imporre una lingua comune anche per evitare il guazzabuglio di traduzioni necessarie per ogni contrada, ma non sempre i risultati sono all'altezza delle aspettative.

Storia 故事 (Gùshì)

« 你必须知道,洋葱擦蜂蜇,减少疼痛和肿胀的皮肤。 [Nǐ bìxū zhīdào, yángcōng cā fēng zhē, jiǎnshǎo téngtòng hé zhǒngzhàng de pífū. (Sappi che le cipolle/ sfregate sulle bolle/ dall'ape procurate/ con punte acuminate/ scemar fanno il bruciore/ come pure il gonfiore.)] »
(Antico proverbio cinese.)

Nella loro infinita saggezza, i cinesi pensarono bene, fin dagli albori della loro storia, di creare un sistema comunicativo che fosse il più possibile semplice, chiaro, scorrevole e di facile interpretazione[senza fonte]. Obbiettivo centrato in pieno, si può dire. Va anche ricordato che ogni imperatore del Celeste Impero ha di volta in volta modificato la lingua a seconda delle simpatie o antipatie che poteva avere verso una determinata parola, eliminandola o mutandone radicalmente fonetica e rappresentazione grafica. Come in una moderna Wiki, ognuno poteva cambiare o eliminare termini che aveva difficoltà a comprendere, leggere, scrivere o pronunciare. Tutti accettavano di buon grado le modifiche altrui, potendo modificarle a loro volta. Questo stato di cose perdura tutt'oggi e nessun cittadino cinese fa una piega, anche perché non gli conviene. La storia sarà anche maestra di vita[2] ma è piuttosto pallosa, quindi passiamo senz'altro a cose più interessanti.

Tra il dire e lo scrivere... 说和写之间... (Shuō he xiě zhī jiān...)

"La scienza in cucina", "Il libretto rosso di Mao"; non tutti lo sanno, ma questi due libri trattano esattamente la stessa cosa.

Con questo sistema linguistico, continuamente variabile e modificabile a discrezione di chiunque, è ugualmente complicato trasporre in scrittura ciò che viene espresso verbalmente. Gli ideogrammi cinesi, nel corso del tempo, hanno subito e subiscono tuttora modifiche di vario tipo: abbreviazioni, abbellimenti, cancellazioni, vandalismi e così via. Ogni ideogramma può anche essere interpretato a seconda della convenienza e dello stato d'animo non solo di chi lo ha scritto, ma anche di chi lo legge. A testimonianza di tale affermazione si riporta il seguente aneddoto: quando Mao Tse-tung, dopo la lunga marcia, conquistò il potere assoluto, decise di porre mano alle abitudini alimentari dei suoi compatrioti. Fin da bambino aveva sempre schifato il cibo cinese, mentre apprezzava tantissimo la cucina italiana. Nel 1949, sconfitto Chang Kai-shek, si chiuse nella sua cameretta e cominciò a tradurre in cinese quello che considerava il capolavoro assoluto della letteratura culinaria: La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi. Ci lavorò notte e giorno e finalmente poté presentarlo, rilegato in una bella copertina rossa, al grande pubblico, cui impose di impararlo a memoria e di applicarne scrupolosamente i dettami per tutta la vita. Il popolo cinese eseguì ma, a causa delle molteplici e contraddittorie interpretazioni, continuò a nutrirsi nella maniera tradizionale e si autoimpose quella forma di comunismo per la quale la Cina è giustamente nota nel mondo: era nato il Libretto rosso di Mao. Centinaia di ricette italiane vennero reinterpretate come comandamenti, direttive, leggi, linee-guida, senza che Mao se ne rendesse conto. Quando lo fece era ormai troppo tardi, comunque prese la cosa con filosofia.

Fonologia 音韵学 (Yīnyùn xué)

Rappresentazione dell'andamento vocale dei toni in lingua cinese.

Approfondite ricerche effettuate dai tabaccai della quinta circoscrizione hanno dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che i cinesi nascono con una conformazione laringo-faringo-tracheale detta "a canne d'organo". Questa particolarità anatomica favorisce una fonazione modulabile sulle sette note musicali, da cui consegue che il cinese è, come detto più sopra, una lingua tonale. I cinesi compiono queste modulazioni tonali quasi senza pensarci, mentre per un occidentale l'impresa è quasi impossibile, anche dopo lunghi anni di studio. Il parlato cinese assomiglia dunque ad una nenia cantilenante. Tuttavia i cinesi sono dei pessimi cantanti e prediligono la musica strumentale. Lo schema dei toni vocali può essere riassunto nella seguente tabella.

Tono Rappresentazione Lettura
1° tono ā ō ē ī ū ǖ alto e continuo, come quando si riceve una strizzata di palle
2° tono á ó é í ú ǘ ascendente
3° tono ǎ ǒ ě ǐ ǔ ǚ discendente, poi ascendente, come certi vocalizzi di Demetrio Stratos
4° tono à ò è ì ù ǜ discendente, veloce, come se si stesse per perdere i sensi
5° tono a o e i u ü neutro, asessuato

Ogni ideogramma cinese risente di tali variazioni tonali, modificando radicalmente la sua struttura, come si può vedere nell'esempio citato nel paragrafo Caratteri generali. Se queste cose vi sembrano troppo difficili, non preoccupatevi: siete dannatamente normali.

Cinese scritto 中文 (Zhōngwén)

Chiunque può scrivere in cinese, con qualsiasi materiale.

La lingua cinese può essere scritta su carta, papiro, pergamena, cartone, cartoncino, cartongesso, carta igienica; sui tessuti di qualunque genere, compresa la seta e la lana di pecora; sui muri sia pubblici che privati; sulla plastica; su superfici metalliche e sulle lattine di bibite; sulle lavagne di ardesia e sul vetro. Può anche essere tatuata su pelle umana o di qualsiasi altro animale; sul legno, sui vegetali in genere, ivi comprese le foglie, purché sufficientemente larghe. Avendo le giuste conoscenze può anche essere scritta su personal computer. I materiali utilizzati per scrivere possono essere i più disparati: penna, pennino, pennarello, pennello, rullo, dita della mano o anche dei piedi. È concesso l'uso di inchiostro di china, inchiostro di seppia o calamaro, inchiostro simpatico, grafite, vernice, salsa di soia, sangue, sugo di pomodoro, feci, insomma, qualsiasi cosa possa lasciare un segno. In ciò, quindi, non si differenzia gran che dalle altre lingue.

Cinese parlato 汉语 (Hànyǔ)

Nella lingua latina si fa differenza tra sermo plebeius e sermo litterarius: una cosa simile accade per la lingua cinese, in ossequio all'antico adagio parla come mangi, ma cerca di scrivere decentemente, cazzo! Accade quindi che anche il più sgrammaticato dei cinesi possa essere un maestro di calligrafia e che un grande scrittore possa esprimersi verbalmente alla stregua di Costantino Vitagliano. Peraltro, i cinesi giocano molto sui toni continuamente variabili delle sillabe che pronunciano, potendo di volta in volta sostenere di essere stati fraintesi perché l'interlocutore non ha colto il tono realmente espresso da chi parla, oppure si dilettano a fare scherzi molto simili alla supercazzola. Se non si usano le giuste intonazioni si rischia di offrire il proprio deretano gratis al primo che passa, quando invece gli si voleva semplicemente chiedere che ore sono. I cinesi sono molto più spiritosi di quanto possa sembrare e si divertono molto a scambiarsi questo genere di burle, come pure si divertono un mondo ad ascoltare i goffi tentativi degli occidentali di scimmiottare la loro parlata.

Il Pinyin 拼音 (Pīnyīn)

Il Pinyin non è altro che la traslitterazione in alfabeto latino degli ideogrammi cinesi. I lettori più svegli ed attenti[citazione necessaria] avranno senz'altro notato che i titoli dei paragrafi di questo articolo sono scritti in italiano, nel corrispondente cinese mandarino e, tra parentesi, in pinyin. Il governo cinese fa molte pressioni affinché esso raggiunga una diffusione il più possibile capillare, affiancato alla scrittura classica ed insiste altresì perché venga conosciuto e studiato nel mondo occidentale. Ciò dovrebbe consentire una comprensione più diretta della lingua, specie tra le popolazioni europee ed americane, notoriamente poco avvezze a ragionare per ideogrammi ma soprattutto troppo stupide per poterli studiare con un minimo di profitto. Ma si tratta di un escamotage poco efficace: leggere un ideogramma grazie alla traslitterazione non aiuta certo a comprenderlo, tantomeno a tradurlo. Inoltre, la pronuncia non è esattamente quella che ci si aspetterebbe ed è necessario fare molta attenzione, poiché un'errata lettura potrebbe dar luogo a malintesi potenzialmente pericolosi. Si dia un'occhiata allo schema sottostante, in cui la pronuncia corretta di ogni singola lettera è evidenziata col grassetto e sottolineata, ad uso dei lettori meno smaliziati.

Lettera Valore fonetico
a cioè (nella sillaba yan e dopo la i e la u); vicina ad ha negli altri casi.
b prostituta.
c cazzo (si noti che sono sottolineate ed in grassetto le zz, non la c).
ch pucciare il biscotto (pronunciata con la lingua "a cannolo").
d Truzzo.
e francese heure (in fine di sillaba); francese petit (prima di n, ng, r); pésca (nella sillaba wei); pèsca (negli altri casi).
f vada a farsi fottere.
g col cavolo.
h tetesco ach.
i pressoché muta (nelle sillabe zi, ci, si, zhi, chi, shi, ri); vino (negli altri casi).
iu iou (con una o molto breve, praticamente una o).
j acido lisergico (pronunciata con lingua biforcuta).
k baldracca.
l lol.
m minchia.
n niubbo.
ng inglese sing (come una n pronunciata dopo aver masticato tabasco e peperoncino di Cayenna).
o uovo (dopo la a); u (prima di ng); p (dopo b, f, m, p); d'oh (negli altri casi).
p cappella.
q testa di coccio (pronunciata con la lingua retroflessa).
r se iniziale di parola: francese je (pronunciata con la lingua retroattiva); se finale: inglese roar.
s bubusettete
t otto, ottavio, ottone... beh, insomma, è tutto chiaro.
u niubbo (dopo j, q, x, y); puzza (negli altri casi).
ui uei (con una e molto breve, praticamente una e).
un francese une (dopo j, q, x, y); uen (con una e molto breve, negli altri casi).
ü padano Vada via 'l cüü.
w uova, uollàno.
x crucco ich (pronunciata con la lingua che fa ciao ciao ni hao ni hao).
y francese huit (nelle sillabe yu, yuan, yue, yun); ieri (negli altri casi).
z zucca, zuccone, zucchero.
zh cervo, coacervo, acerbo. Insomma, il concetto è semplice.

Come si può notare, non sono poche le differenze di pronuncia. Se non si pone la giusta attenzione, la traslitterazione non serve praticamente a niente[citazione necessaria]. Ma a chi sarà venuto in mente di utilizzare un sistema così irto di trabocchetti glottologici? La colpa non è certo dei cinesi, ma di un fottutissimo mangiaspaghetti.

Come al solito, c'entra un italiano 一如往常,这是一个意大利的故障 (Yī rú wǎngcháng, zhè shì yīgè yìdàlì de gùzhàng)

Quando Marco Polo intraprese il lungo viaggio nei territori d'oriente, si fece accompagnare da un certo Pinin, un genovese che di mestiere faceva il mozzo di stalla. La sua umile occupazione contrastava col suo alto grado di istruzione: oltre a saper leggere e scrivere, era insuperabile nella risoluzione di sciarade, indovinelli, parole crociate crittografate, bifrontali e senza schema. Fu lui il primo a traslitterare gli ideogrammi cinesi in alfabeto latino, pensando di facilitare la comprensione dell'astrusa parlata locale, ma non ottenne alcun risultato. Per di più, quando leggeva un testo cinese traslitterato, scatenava l'ilarità degli autoctoni che gli dicevano, sfottendolo apertamente:

« 非常好!你说一个完美的中文! »
(Fēicháng hǎo! Nǐ shuō yīgè wánměi de zhōngwÉn!)

Che significa: Complimenti! Tu parli un ottimo cinese! Pinin non colse l'umorismo e per dispetto modificò ulteriormente il suo sistema di traslitterazione, mettendo i suoni un po' a caso, come risultano oggi. I cinesi comunque non dimenticarono quell'italiano sguaiato e un po' puzzolente e diedero il suo nome al nuovo sistema di scrittura.

Compiti per casa 功课 (Gōngkè)

Per verificare i vostri livelli di apprendimento, dovreste ascoltare, ripetere, trascrivere ed ovviamente tradurre in italiano la seguente barzelletta cinese. Se avrete lavorato correttamente, la capirete e vi farà ridere, in caso contrario le possibilità sono due:

  • non avete capito un cazzo della lingua cinese;
  • avete il senso dell'umorismo di un'acciuga sotto sale.

Altro utile esercizio è quello di provare a rileggere con la corretta pronuncia, avvalendosi della tabella dei toni e della tabella del pinyin, tutte le scritte cinesi presenti in questo articolo. Il fatto di rendervi conto che fino a questo momento avete letto e pronunciato alla prepuzio di segugio, oltre a farvi cagare addosso, potrebbe condurvi ad una crisi depressiva e spingervi sull'orlo del suicidio, ma con la giusta dose di umiltà e di antidepressivi ne verrete fuori nel giro di una decina d'anni.

Buon lavoro[3]!

Frasario di sopravvivenza 短语的生存 (Duǎnyǔ de shēngcún)

  • 你有一些卷烟纸? (Nǐ yǒu yīxiē juǎnyān zhǐ?) Hai una cartina?
  • 我们什么时候吃饭? (women shenme shihou chīfÀn ?) Quando si mangia?
  • 对不起,你能告诉我厕所在哪里? (Duìbùqǐ, nǐ néng gàosu wǒ cèsuǒ zài nǎlǐ?) Scusi, dov'è il cesso?
  • 我找不到卫生纸! (Wǒ zhǎo bù dào wèishēngzhǐ) Non trovo la carta igienica!
  • 那里的道路是经常光顾的妓女? (Nàlǐ de dàolù shì jīngcháng guānggù de jìnǚ?) Qual è il viale frequentato dalle battone?
  • 我要一个代基里酒。 (Wǒ yào yīgè dài jī lǐ jiǔ.) Vorrei un daiquiri, per favore.
  • 这代基里酒吸! (Zhè dài jī lǐ jiǔ xī!) Questo daiquiri fa schifo!
  • 别生气:我只是在开玩笑! (Bié shēngqì: Wǒ zhǐshì zài kāiwánxiào!) Non arrabbiarti: stavo solo scherzando!
  • 为什么要获取你的枪吗? (Wèishéme yào huòqǔ nǐ de qiāng ma?) Perché hai imbracciato il fucile?
  • 帮帮我吧! (Bāng bāng wǒ ba!) Aiuto!

Galleria di immagini 收集的图像 (Shōují de túxiàng)

Ideogramma Ài. Significa letteralmente: 'Varda li, Ivonne! 'Varda che va di sopra la pentola del riso, Dio s...
Ideogramma Jīn, che significa: Cinese col cappello cinese e gli occhi da cinese, incazzato giallo dopo una giornata in risaia.
L'ideogramma Měi, significa: Giocoliere che tenta di guadagnarsi la pagnotta tenendo in equilibrio sulla testa una fila di piatti e bicchieri anche se sente dentro di sé che farà una figura di merda.
L'ideogramma Dào significa: Quando mio marito ripone i calzini usati nella cassettiera mi fa incazzare come una bestia!
Ideogramma Zhēng, che si traduce:Quando esci dal ristorante imbottito di Sakè sei pregato di fare l' alcol test ed eventualmente farti accompagnare in risciò.
Ideogramma Hiragana, che si legge:...emmò son cazzi vostri![4]
Ideogramma Quǎn, che significa: Porco schifoso maleducato! T'ho visto mentre scatarravi per terra!
L'ideogramma Shén significa: Se sei incerto sulla via da seguire, butta un occhio sui cartelli indicatori.

Un'efficace strategia di apprendimento 一个有效的学习策略 (Yīgè yǒuxiào de xuéxí cèlüè)


Altre lingue diversamente comprensibili 难以理解的其他语言 (Nányǐ lǐjiě de qítā yǔyán)

Note 脚注 (Jiǎozhù)

  1. ^ A causa delle continue sevizie e dei reiterati maltrattamenti che le riservano i suoi "fruitori".
  2. ^ Soprattutto quando non viene insegnata a scuola.
  3. ^ Potete comunque contattare l'autore di questo articolo che, dietro adeguata retribuzione, saprà fornirvi tutti i necessari chiarimenti in merito, ma anche no.
  4. ^ Indovina indovinello: questo ideogramma presenta una particolare particolarità rispetto a tutti gli altri. Chi la nota vincerà una notte focosa in compagnia di Federica.


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e non più 1000 modi di scrivere
FΣŠ$Ф ԸЊן ГЭĜĠΣ
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