Karl Marx

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Karl Marx
« Ebreo! »
(Centro Culturale San Giorgio)
« Presto morirà, e se è gia morto lo resuscito e lo uccido di nuovo! »
(Omino Silvio)
« Non entrerei mai in un club che accettasse tra i suoi soci gentaglia come me »
(Karl Marx)

Karl Marx era un cabarettista giapponese vissuto nell'epoca Cazzumoto, che a tempo perso si occupava di lavoro minorile. Viene spesso scambiato per suo fratello Groucho, anche da morto.

Biografia

Il quarto, il più bello, il più intelligente e il più rompicoglioni dei fratelli Marx è nato a New York City da immigrati ebreo-tedeschi e si è subito dato alla filosofia, alla musica e alle droghe nel Village, assieme a tanti altri debosciati beatniks, fra i quali il suo degno compare Engels, cugino minore del ben più noto filosofo e poeta underground Hegel.

Suoi passatempi furono l'architettura (ha progettato, tra l'altro, la città di Taranto) e le donne. Ebbene sì, come sventrapassere non se la cavava male.

Affascinato dal mito dei feroci Alieni Comunisti, presenti da milioni di anni sulla terra ed in perenne attesa di invaderla definitivamente, durante l'Indipendence Day, scrisse un testo allucinato e scombinato, ma di tal forza espressiva da diventare in breve tempo un best seller, apprezzato soprattutto dal mondo Bolscevico: Il Capitale.

Altro suo successo letterario - per il quale l'editore gli pagò fior di bigliettoni - fu un testo delirante, scritto sotto l'influsso della LSD e della musica psichedelica del trombettista Nini Rosso, intitolato Manifesto del Partito Comunista, in cui Marxy (come lo chiamava abitualmente il suo socio Engels) cercava disperatamente di tradurre in ideologia, applicando il metodo scientifico(?), le sue ricorrenti allucinazioni post-prandiali.

Prima di concludere la sua vita, basandosi su ricerche personali, pubblicò un nuovo libro: "Petare è divertente solo se lo scorreggio si sente!": la tesi del libro si può così sintetizzare:

  • I comunisti saranno trattati male perché sono comunisti
  • I comunisti si meritano tutto il male e ne sono la causa.
  • CHiunque, quando muove una qualunque critica a chiunque è un comunista.
  • Chi non salta è comunista.
  • Gli scherzi da prete non fanno ridere nemmeno i comunisti.
  • Falce e Martello: il simbolo più bello.

Da quell'ultima riflessione, relegata all'epilogo del libro, Marx trasse le idee per un successo di critica e di pubblico: Babbo Natale. Infatti molti ignorano le affiliazioni del vecchio Claus, vero nome del Babbo, al Comunismo, ma alcuni segni sono evidenti:

  • Ha la barba come Marx.
  • Ha la barba come Che Guevara.
  • Si veste sempre e comunque di Rosso.

Marx, ad oggi, gode dei diritti d'autore del Babbo pù natalizio.


Morirà in assoluta povertà in un cottage nei pressi di Cortina, prima dello scoppio della Guerra dei Mondi e prima della Rivoluzione d'Ottembre.

nn:Karl Marx