Deluso di sinistra

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« È tutta colpa di Berlusconi! »
(Deluso di sinistra su qualsiasi cosa vada male)
« È tutta colpa di Grillo! »
(Deluso di sinistra su qualsiasi cosa vada ancora più male)
« Se c'era la Sinistra al governo vedevi. »
(Deluso di sinistra anche quando è al governo la sinistra)
Depresso Caspico post-elezione, Comitato Elettorale Rivoluzione Civile Palmiro Mazzone Presidente.

Il deluso di sinistra è un buffo ominide della sottospecie dell'Homo qualunquistis con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra. La sua caratteristica è quella di essere costantemente deluso dal comportamento della sinistra (che stia al governo o all'opposizione); nonostante ciò, vota sempre a sinistra.

Aspetto fisico

Il deluso di sinistra è molto spesso un cinquantenne semi-calvo, con un po' di pancetta e sguardo perennemente incazzato (ma lui lo chiama "disilluso"). Ha una cultura medio-bassa e dei modi di fare decisamente schifosi.

La delusa di sinistra è spesso una quaranta-cinquantenne con capelli spettinati o corti e spesso tendenti al grigio, vestiti comprati rigorosamente ai discount, sandali e senza trucco. È perennemente incazzata e in mancanza di litigi per questioni politiche frequenta le riunioni di condominio, dove può scaricare la sua ira per questioni che non la riguardano minimamente!

Aspetti antropologici e sociali

Sempre di più, con l'affermarsi dell'Ultracapitalismo mondialista e con i conseguenti, spaventevoli mutamenti antropologici della specie umana, il deluso di sinistra tende ad assomigliare al moderno - ma culturalmente primitivo - Homo consumans, detto anche Homo pauper, nella letteratura da rotocalco, o Selvaggio con telefonino, per il suo rapporto quasi mistico, sicuramente irrazionale con la tecnologia più avanzata, le schede prepagate, i magici videofonini in offerta e la Nokia.

Gli aspetti involutivi di degrado culturale, di adorazione totemica e di nouvelle barbarie sopra ricordati, costituiscono senz'altro altrettanti indicatori di un progressivo scivolamento del deluso di sinistra, orfano di Marx, Lenin, Enrico Berlinguer, Sandro Ciotti e Pietro Ingrao (il quale, se non è già deceduto a nostra insaputa, morirà molto presto...) verso le forme sub-culturali dell'unidimensionalismo, generato dal pensiero unico, e l'abisso oscurantista di Porta a Porta e dei reality.

Perdendo la sua originaria identità, dimentico persino dei fondamenti dell'ideologia che anticamente lo pervadeva, il nostro sembra aver rinunciato definitivamente alla critica sociale, alla contestazione e al ribellismo anti-sistema, per assumere atteggiamenti bruti e comportamenti tribali simili a quelli dello sfigato consumatore, eccitato dalle offerte speciali e dai prezzi civetta (scioperi dei camionisti permettendo ...), o del feroce tifoso da stadio, perennemente armato di sassi e mortaretti nella sua diuturna lotta con le forze dell'ordine, o ancora (e peggio) del discotecaro post-edonista e ignorante, sempre a caccia di figa fra l'ecstasy, i decibel e gli strobo.

Smarrendo ab aeternum la sua primeva sostanza ideologico-social-proletaria-idelistico hegeliana-marxiana-internazionalista-deamicisiano-ghandiana-pannelliano-sessantottesca-antagonista-altromondista, risulta così confuso ai tipi umani degradati, nelle masse abrupte di questa epoca involutiva, dominata dal danaro (assegni, vaglia, bancomat postali e carte di credito compresi), dall'avere materiale imperativo e dal noto principio del planetario supermarket capitalista: "prima pagare, poi mettere nei sacchetti la spesa".

Come si diventa delusi di sinistra

Una delusa di sinistra allo stadio terminale.

Il futuro deluso di sinistra fa il '68 in ritardo (spesso negli anni '70) e in maniera molto defilata. Va alle manifestazioni sì, ma solo se in contemporanea non c'è la partita e comunque mai nelle prime file. Fuma gli spinelli sì, ma sempre scroccati dai suoi amici. Va alle occupazioni studentesche sì ma solo per fare numero, appena ci sono problemi fila via silenziosamente. Brontola spesso contro tutto ma non propone mai niente.

Questi comunque sono gli anni più felici della sua vita.

Poi al futuro deluso di sinistra capita il disastro. Lascia i suoi amici di scuola e di canne e si trova un lavoro. A questo punto scopre piano piano di essere un imbecille, ma pensa che sia tutta colpa del governo.

Tutto ciò che gli dà fastidio (e gli danno fastidio moltissime cose) è colpa del governo. Dalla crisi petrolifera alle ragadi della nonna.

Il futuro deluso di sinistra vota sempre ed esclusivamente PCI. Una sola volta prova a votare socialista o radicale, ma se ne pente quasi subito e non lo racconta mai perché si vergogna.

Si sposa (spesso con una democristiana) e poi divorzia. Siccome è un perdente cronico la moglie gli prende tutto: casa, macchina, figli e alimenti.

A questo punto crolla il muro di Berlino, c'è tangentopoli e la DC si sfascia. Lui comincia a votare PDS. Poi Sempre DS. Qualche volta Bertinotti ma è un'eccezione.

Altro shock: la sinistra va al governo. Non era mai successo, lui è spiazzato, non sa più con chi prendersela. Non può smettere così di punto in bianco di fare il qualunquista. Quindi (quasi subito) diventa effettivamente un deluso di sinistra.

La botta finale all'ego del deluso di sinistra arriva dal PD, vedere gli ex militanti del PCI fare comunella con i democristiani è troppo per lui, si sente disorientato, arriva persino a dire che alle prossime elezioni voterà per Mastella. A questo punto, comincerà a maledire il "cosiddetto compromesso storico", da cui questa scellerata unione ha avuto inizio, e a rimpiangere l'indimenticata figura di Enrico Berlinguer (Ah, quando c'era lui!), senza mai rendersi conto che il "cosiddetto compromesso storico" ebbe inizio proprio dall'abboccamento di quest'ultimo con la Democrazia Cristiana. Questo perché, come detto, anche durante gli anni dell'impegno, il deluso di sinistra era un qualunquista.

Frasi tipiche

  • Questa sinistra non fa un cazzo! (Questa è un'offesa minore. La usa per iniziare i suoi monologhi.)
  • La sinistra è come Berlusconi! (Questa per lui è la peggiore offesa esistente.)
  • Quant'è vero Iddio quest'anno non ci vado a votare! (Non è vero. È 30 anni che va a votare e voterà per altri 30 anni ininterrottamente. D'altronde, essendo di sinistra si è disilluso anche che esista Dio.)
  • A me le sinistre mi sembrano tutti imbecilli! (Notare le bellissime incongruenze sintattiche.)
  • E Prodi! Che non si capisce niente quando parla! (Qui il deluso fa notare che preferirebbe un leader più comunicativo, un po' alla Berlusconi.)

Il gioco del "cosa ne pensi di..."

Prima credeva fermamente nella realizzazione dei propri ideali, poi è sopraggiunta la delusione.

Per divertirsi con un deluso di sinistra basta attaccare discorso iniziando con "cosa ne pensi di...":

  • Cosa ne pensi della crisi economica? Bah! Ci rimettono sempre i poveracci come me!
  • Cosa ne pensi della ripresa economica? Bah! Ci guadagnano solo i ricconi come Berlusconi!
  • Cosa ne pensi del volontariato in Africa? Tanto non serve a nulla!
  • Cosa ne pensi di Internet? Bah! Sembra sia questo granché ma alla fine è come tutte le altre cose![1]
  • Cosa ne pensi del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabili? Tanto non serve a nulla! (Nota: il deluso non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando.)
  • Cosa ne pensi del Partito Democratico? Bla bla bla Qui il deluso parte con un monologo che non finisce più e che nessuno ha mai ascoltato per intero. Mai dargli in pasto questa domanda!

Modi per far tacere un deluso di sinistra

Esistono diversi modi per far smettere di parlare un deluso quando inizia con i suoi sproloqui di offese alle sinistre:

  • Modo blando: "Dai, alla fine la sinistra è la scelta 'meno peggio'." Questo modo è rischioso perché a seconda di come gli gira quel giorno può smettere o iniziare a sproloquiare più di prima.
  • Modo scostante: "Si è fatto tardi, adesso devo andare". Di solito funziona, ma attenzione! Il deluso può tentare di trattenervi per sproloquiare ancora.
  • Modo offensivo: "Allora perché non voti a destra!". Il deluso si offende e tace (finalmente!) Per ribattere infatti dovrebbe tirar fuori argomenti poetici e idealistici. Parlare di utopie socialiste e paradisi in terra. Ma non è proprio il suo stile,quindi tace. Talvolta ribatte dicendo "tanto i politici sono tutti ladroni". Ma in genere tace
  • Modo crudele: "Infatti io ho votato sempre Berlusconi. E la prossima volta rivoto Berlusconi!" Qua due le possibilità: se avete sfortuna, ritroverà lo spirito di un tempo e vomiterà una caterva di insulti sempre chiaramente supportati da ragioni valide (una volta tanto, soprattutto se lo avete fatto davvero!) e vi tratterrà per altri tre quarti d'ora. Se siete invece fortunati, il deluso tace mortificato. Abbassa gli occhi, borbotta qualcosa, saluta e se ne va con la coda tra le gambe. Alla prima occasione si chiude in bagno e piange. Non si perdonerà mai di aver fatto il peggiore degli sbagli: aver parlato male della sinistra davanti a uno di destra. Non usate mai questa frase se avete un cuore!

Il deluso di sinistra terminale

Un deluso di sinistra arriva allo stadio terminale quando manifesta contro lo stesso governo che ha votato, auspicando il ritorno di Berlusconi (il deluso di sinistra si sente gratificato solo quando è all'opposizione). Ma attenzione! Non fatevi ingannare, alle prossime elezioni il deluso andrà a votare e rivoterà sempre a sinistra. Per poi riscendere in piazza, naturalmente.

Come riconoscere ed evitare il deluso di sinistra

Nessuno (spesso nemmeno gli altri delusi di sinistra) può resistere agli sproloqui pseudo-politici di un deluso di sinistra: non appena questi inizia a parlare v'è un fuggi-fuggi generale. Per ovviare a ciò, alcuni delusi di sinistra per un certo tempo evitano di parlare di politica. Questo non deriva dal fatto che non vogliano parlare di politica, deriva semplicemente dal fatto che, come un serpente a sonagli, aspettano che la preda sia vicina per poi colpire di nascosto. È pertanto opportuno riconoscere preventivamente un deluso di sinistra da alcune caratteristiche immancabili, che andiamo a elencare.

  • Cinema: se parla di cinema, non potrà che elogiare sempre e comunque Nanni Moretti, Abbas Kiarostami ed Emir Kusturica, per distinguersi dagli "idioti che guardano i film americani". In realtà il deluso non sa neanche cosa sia Quarto Potere e chi sia Akira Kurosawa, e non ha mai visto un film girato prima del 1970, ma si ritiene un grande esperto di cinema semplicemente perché non guarda film americani: per lui la filmografia mondiale inizia più o meno con la commedia sexy all'italiana degli anni 70, altro suo grande amore e quella che meglio rappresenta la sua raffinatezza culturale.
  • Musica: se parla di musica, non potrà che elogiare Francesco De Gregori, i Baustelle, Francesco Guccini e, se li conosce (o meglio, se conosce le loro idee politiche) Fabrizio De André e Giorgio Gaber; anche in questo caso, il deluso di sinistra si sentirà superiore perché "non ascolta quella merda in inglese", pur non riuscendo a distinguere i Kiss dai Sex Pistols o Aretha Franklin da Ella Fitzgerald.
  • Meteorologia: se parla del tempo (argomento principe delle sue conversazioni non-politiche), dirà senza ombra di dubbio che non ci sono più le mezze stagioni, buttandoci dentro l'effetto serra e il buco dell'ozono, poi starà lì a bearsi del proprio sfoggio di cultura. Se gli chiedete cos'è l'ozono, o se l'effetto serra e il buco nell'ozono sono la stessa cosa, non ne avrà la più pallida idea. Ripeterà spesso la tipica frase Piove governo ladro.
  • Economia: se parla di questo argomento, cita sempre e comunque Karl Marx, le cui opere bellamente ìgnora - Il Capitale (Das Kapital!) a parte, perché ha un titolo facile da ricordare - e il cui pensiero deforma continuamente, adattandolo, di volta in volta, alle sue frustrazioni, agli effetti della metereopatia, di cui soffre, alle manchevolezze del governo Prodi, ai palesi tradimenti di Massimo D'Alema, Piero Fassino, Vincenzo Visco e Pier Luigi Bersani, questi ultimi due definiti - peggio che revisionisti - "liberisti in pectore". A differenza del tanto citato Marx, non riconosce alla borghesia (classe alla quale anche il deluso di sinistra solitamente appartiene, pur negando di farvi parte) alcun ruolo storico eminentemente rivoluzionario. Per lui, la borsa valori è una sorta di bisca in cui demoniaci borghesi-capitalisti - solo in apparenza dall'aspetto umano - scommettono i patrimoni di famiglia, per accrescerli indefinitamente, si scambiano la pelle dei lavoratori e moltiplicano i loro capitali, colonizzando e inquinando l'intero pianeta. Passata definitivamente di moda la parola "nazionalizzazione", il deluso di sinistra parla anche lui (ma timidamente, sottovoce e a denti stretti) di "privatizzazione". Talvolta tira in ballo la "spesa proletaria", per combattere il carovita, ma non ha mai il coraggio di farla.

Delusi di sinistra storici

  • Benito Mussolini, che abbandonò il Psi dopo aver ricevuto uno sputo in faccia da Antonio Gramsci, promettendo di fargliela pagare (e così effettivamente fu);
  • Renato Curcio che contribuì a fondare, in alternativa alla sinistra parlamentare (già all'epoca abbondantemente sputtanata), le Brigate Rosse;
  • Tony Blair, il quale non trovò di meglio che mettersi con l'arcinemico della sinistra, Bush:
  • Walter Veltroni, noto apostata del comunismo di matrice leninista,che ai mondiali tifava URSS (lo so per certo!), che si dette al cinema, fingendosi un critico, si dedicò al Comune di Roma, fingendosi un sindaco, e fondò, infine, il sedicente Partito Democratico, riprendendo la tradizione di Gaio Mario e della famiglia Giulia (1° secolo a.C.);
  • Beppe Grillo, che dopo un aspro scontro con i socialisti (di sinistra?) abbandonò gli schermi televisivi, invase le piazze e i blog, e progettò un colpo di stato attraverso le sollevazioni popolari improvvise dei mitici Vaffan ... Days;
  • Sergio Cofferati, in passato detto il cinese non solo per i suoi lineamenti orientalegganti, che in questi ultimi anni si è scoperto uomo d'ordine, moralizzatore e tradizionalista;
  • Nanni Moretti, eclettico regista di sinistra, deluso dai partiti di sinistra, organizzatore di sabbatici girotondi popolari, naturalmente di sinistra, e da poco ritiratosi a vita privata, chiuso oramai in un sinistro mutismo senile, politico e intellettuale;
  • Giovanni Lindo Ferretti, dopo 50 anni da punkettone anarkocomunista cocainomane fedele-alla-linea, a elettore di Berlusconi cattotorquemadiano cocainomane fedele-alla-linea. Parla continuamente dei suoi cavalli e coi suoi cavalli. I cavalli riferiscono essere allo stadio terminale e di essersi rotti le palle di ascoltarlo;
  • Marco Follini, che non è mai stato di sinistra, ma è pur sempre un deluso.

Note

  1. ^ Essere come tutte le altre cose vuol dire essere inutile. A proposito: il deluso non ha mai usato Internet.


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