Arca dell'Alleanza

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(Rimpallato da Arca dell'alleanza)
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Ed Egli disse: "Andate su Nonciclopedia e moltiplicatene gli articoli"


Ecco, sarebbe ‘sta cosa qui. Ma che avrà di tanto speciale… E poi è pure brutta!
« Certo che so cos’è! È quella cosa di Noè con gli animali, giusto?! »
(Chiunque su Arca dell’Alleanza)
« I ladri... I ladri. Quegli sporchi, piccoli ladri! Dov’è, dov’è? Ce l’hanno tolto, rubato. Il mio tesssoro! »
(Ebrei su Arca dell’Alleanza)

L’Arca dell’Alleanza è uno dei più importanti e più noti[citazione necessaria] oggetti sacri della religione ebraica, purtroppo[citazione necessaria] andato perduto nei primi secoli avanti Cristo. Secondo la Bibbia, essa altro non è che una cassa di legno; nonostante ciò i giudei si sono ammazzati per millenni pur di tornarne in possesso. Da notare anche che sono millenni che gli ebrei tentano di sfatare il falso mito che li vuole tirchi ed eccessivamente attaccati ai beni materiali. Appare ovvio perché i loro sforzi siano risultati vani.

Essa deve la sua importanza al fatto che fu costruita da Mosè dietro espressa commissione di Dio (che non pagò mai una lira per il lavoro svolto) al fine di poter contenere le tavole della legge. La leggenda vuole che una volta aperta l'Arca essa permetta di vedere coi propri occhi il Signore, nonché di parlarci lungamente di ciò che si preferisce, fosse anche della ricetta segreta della cassoeula, ottenendo sempre risposte illuminanti.

Alla luce di queste leggende, si sta facendo strada l’ipotesi che l’Arca in realtà fosse un baule stipato di LSD, fatto che spiegherebbe meglio anche l’attaccamento morboso che suscitava negli ebrei.

Un dettaglio degli angeli cantori.

Essi sono dotati di un immenso potere: semplicemente accennando pochi accordi di "Alla fiera dell'est" o di "Nu jeans e na maglietta", sono in grado di sterminare per orchite interi popoli. Statene alla larga se potete.

La cassa dovrebbe avere forma di parallelepipedo[1], sopra il quale dovrebbero esserci le statuine raffiguranti due dei maggiori angeli della tradizione ebraica: Angelo Branduardi e Nino D'Angelo, ritenuti capaci di arrecare indicibili sfighe solamente intonando soavi inni[citazione necessaria].

Storia

Bibbiografia (ovvero quello che c’è scritto nella Bibbia)[2]

Dopo la sua costruzione, l’Arca seguì il popolo ebraico per tutti i quaranta anni di peregrinazione nel deserto. Va sottolineato che la cassa era costituita da tre quintali di legno di acacia e con le tavole della legge arrivava al cospicuo peso di mezza tonnellata. Ora voi vi chiederete chi fosse ad avere l’onore di portarsela in spalla: ma ovviamente Mosè! Ah, gli infiniti vantaggi di essere l’eletto!

« Non gli bastava farmi scalpellare ‘ste cazzate su due tavole di pietra, eppure gliel’avevo detto che c’ho il block-notes dietro… No! Adesso vuole pure la custodia… ma che due palle! »
(Mosè si mostra onorato del nuovo compito affidatogli dal Signore)

Giunti infine nella Terra promessa, gli israeliti decisero di portarsi l’Arca in battaglia affinché garantisse loro la vittoria. Essi dovevano affrontare i Filistei e, grazie agli immensi poteri di quell'oggetto sacro, naturalmente vennero sconfitti. Al termine della tenzone i filistei rubarono l’arca come bottino di guerra e la portarono via con loro. Come Dio volle e grazie alle benefiche doti sovrannaturali dei due angeli cantori, scoppiò una devastante pestilenza che decimò i filistei. A quel punto i filistei capirono che l'arca portava sfiga e decisero di disfarsene mettendola all'asta su Ebay.[3] e allegarono anche questo biglietto di scuse:

Ma ripigliatevi ‘sto bauletto jettatore del cazzo, stronzi!

Acquistata da un ebreo che tirò a lungo sul prezzo l'arca venne quindi riportata a Gerusalemme; gli ebrei la nascosero nel tempio di Gerusalemme, appena fatto erigere in fretta e furia da Salomone al solo scopo di togliersi quel menagramo pezzo di legno da casa e di non averlo più tra i coglioni.

Infatti fino a quel momento la moglie del re lo aveva usato come comodino, e in sole due settimane avvennero delle strane coincidenze:

  • Scoppiarono tutti i tubi delle fogne, e la casa di Salomone fu allagata di merda.
  • Al figlio del re, grande promessa del calcio israeliano che giocava nel vivaio del Maccabi di Tel Aviv, si staccarono entrambi i menischi. Ma la cosa strana è che ciò avvenne durante una partita a dama.
  • La figlia minore, giovane cantante in erba, venne eliminata dalla scuola di Amici di Maria de Filippi e sostituita con un vecchietto in grado di intonare tutto il Requiem di Mozart facendo pernacchie con le ascelle.
  • La suocera di Salomone si ammalò di Alzheimer e si trasferì da loro. Per tutte le due settimane non fece altro che chiamare il genero, urlando: “Giorgio, Giorgio! Senti qua...” regalandogli deliziose scoregge bitonali e purulente.

A quel punto il re non resistette più e, come detto, fece costruire il tempio e vi abbandonò l’arca al suo destino.

La Bibbia non descrive oltre le sorti della reliquia, ma l’unica cosa certa è che oggi lì non c’è più. E meno male!

Eventi successivi

Da qui in poi la storia dell’Arca si incasina un po’...

Si sa per certo che nel 586 a.C. Gerusalemme fu invasa dai Babilonesi che depredarono il tempio di tutte le sue ricchezze, per poi distruggerlo e costruirci un parcheggio.
Taluni sostengono che anche l’arca fu rubata e portata a Babilonia dove si troverebbe tuttora. A suffragio di questa corrente di pensiero c’è l’innegabile buona sorte che ha da sempre benedetto il popolo abitante l’attuale Iraq. Essi, infatti, furono sin dall’antichità invasi innumerevoli volte, dai Persiani, dai Macedoni, dai Mongoli e persino da una carovana di camperisti di Lodi che passava di là per caso, avendo perso la strada per Sharm el-Sheikh.

Ma neanche la storia moderna sorride agli irakeni; i quali hanno goduto di tre decadi di dittatura di Saddam Hussein, ogni paio d’anni si fanno guerra col vicino Iran a causa dell’infamante accusa reciproca di essersi copiati il nome, e un presidente degli Stati Uniti sì e uno no decide di bombardarli.

Sì, forse effettivamente ce l’hanno loro.

Talaltri ritengono invece che l’oggetto propiziatorio sia rimasto a Israele e alle argomentazione di cui sopra, ribattono: “Sì, perché invece agli ebrei una botta di culo dietro l’altra!

Qualcuno diversamente sostiene che l’arca fu tratta in salvo dalla distruzione del tempio per merito di Geremia. A conferma di questa ipotesi c’è il fatto che il profeta è considerato uno dei più grandi portasfiga dell’umanità, paragonabile solamente a Nostradamus. Egli è infatti l’autore del Libro delle Lamentazioni in cui si predicono tutte le disgrazie da lì al 21 dicembre 2012[4], compresi Bruno Vespa e l’ultimo CD di Fabri Fibra.

« Mmh… Sono già al terzo governo Berlusconi, che altra catastrofe potrei riservare all’Italia? »
(Il profeta Geremia nell’atto di predire il terremoto in Abruzzo)

Secondo altri l’arca fu invece seppellita nel tempio, per poi essere ritrovata dai cavalieri templari[5] durante una crociata, i quali l’avrebbero poi portata in Scozia dove è attualmente celata dalla massoneria[6]. Interrogati sul perché del loro convincimento, i sostenitori di questa originalissima versione rispondono: “C'è scritto in un libro di Dan Brown!”. Chi mai potrebbe contraddirli!?!

Etiopia connection

Un discorso a parte merita l’ipotesi che l’arca si trovi attualmente in Etiopia.

Secondo una leggenda, il re Salomone era così ammorbato dal canto degli angeli che, pur avendoli rinchiusi nel tempio riusciva a sentire fin da casa, decise di sbarazzarsene una volta per tutte.

Egli pochi anni prima aveva avuto una fugace relazione extraconiugale con la regina di Saba, fondatrice della nazione etiope e nota mignotta. Da quell'amore clandestino nacque anche un figlio, il futuro re Menelik I, che il padre non aveva intenzione di riconoscere. Dopo interminabili anni di guerre legali tra Salomone e la madre del bastardo, il re decise di prendere due piccioni con una fava. Al posto dei tre chili d’oro al mese e la fornitura a vita di vasellina che la regina di Saba richiedeva come alimenti, le regalò l’Arca dell’Alleanza. Il leggendario potere di quel fantastico amuleto (e il fatto che gli angeli fossero interamente d’oro), convinsero immediatamente la donna di malaffare, che, come tale, era un’ottima contrattatrice[citazione necessaria].

Dopo pochi giorni dalla chiusura dell’affare anche gli etiopi iniziarono però ad accorgersi che qualcosa stava cambiando.

Nel raggio di duecento chilometri dalla capitale, in una sola notte tutti gli uomini svilupparono delle fastidiosissime emorroidi e alle donne vennero le vene varicose persino sui polsi.

Nonostante non piovesse da trentasette anni, grazie agli improbi sforzi degli abitanti, per quella stagione si preannunciava un ottimo raccolto di ananas. Una mattina però spuntò dal nulla un uomo bianco che, armato di coltellino, assaggiò un frutto. Dopo averlo assaporato per bene, annuì col capo.

Guerrigliero etiope messo a protezione dell’Arca dell’Alleanza. E prova un po’ a prendergliela…

Improvvisamente comparvero duemila campesinos honduregni che all’urlo di: "L'uomo del monte ha detto sì!", si fregarono in men che non si dica tutti gli ananas della piantagione, per poi dileguarsi nel vuoto.

Come ultima goccia si venne a sapere che, in seguito ad una vacanza in cui aveva potuto ammirare le bellezze naturali del luogo, Vittorio Sgarbi aveva deciso di trasferirsi lì.

A quel punto non ne poterono assolutamente più dell’arca e fecero quello che Salomone aveva già provato in precedenza. Costruirono un nuovo tempio in cui seppellirla ad aeternum, deliberando che essa non vi debba mai uscire e che nessuno possa entrarci.

Solamente un uomo, un eletto[7], avrebbe avuto l’onore di custodirla, ma stando bene attento a non rivelare mai a nessuno l’esatto luogo in cui è celata. Per meglio assolvere a questo suo compito egli ha l’assoluta proibizione di avere contatti col mondo esterno e, quindi, dovrà passare anch’egli tutta la sua vita celato con l’arca[8].

Interrogata sulla plausibilità o meno di questa ipotesi e, soprattutto, sul perché gli ebrei avrebbero dovuto cedere l’arca agli etiopi, l’opinione pubblica israeliana tende a orientarsi verso questa risposta:

È perché è risaputo che quei negretti scappano più veloci anche di Callisto Tanzi quando vede la guardia di finanza. Così, affidandola a loro, neanche quel cazzone di Indiana Jones riuscirà mai a fottersela!

Alla medesima interrogativa, il rabbino di ampie vedute Ümbert Sasha Bossistein, offre una spiegazione alternativa:

E chissà perché!? Non gliel’abbiamo mica data noi… È che a quei bastardi di extracomunitari non bastava rubarci il lavoro e le donne, così c’hanno ciulato pure quella! A proposito, che sarebbe ‘sta cosa che era nostra e che adesso è finita tra gli zulù? Io non c’ho capito un cazzo, ma comunque la rivoglio!

Questa teoria è da sempre ritenuta la più verosimile e nel corso dei secoli ha affascinato anche le persone più impensabili, non ultimo Benito Mussolini.

Il Duce, infatti, durante tutto il ventennio del regime, si affidò ciecamente ai consigli di un suo guru personale di credenze New Age. Questo uomo, che rispondeva al nome di Mago Otelma, era fermamente convinto che l’arca si trovasse in Etiopia e che il karma del dittatore fosse quello di ritrovarla. Solo così egli avrebbe raggiunto l’illuminazione e avrebbe potuto aspirare a diventare padrone di tutta la conoscenza e quindi del mondo. È perciò a queste superstizioni che si deve l’invasione fascista del corno d’Africa, e non alla volontà di costituire il regio impero.

C'è da dire che la guida spirituale immaginava in realtà una missione di ricerca pacifica, ed espresse così il suo pensiero: "Mettete dei fiori nei vostri cannoni!". Purtroppo però Mussolini fraintese il consiglio e, invece di diventare un fricchettone pacifista e imbelle, iniziò a farcire le sue sigarette con quanto la natura potesse offrire, dalle azalee alle violette. In conseguenza di questa sua attività il buon[citazione necessaria] Benito sbroccò un attimo[9], e si mise a fare a gara di scherzi e goliardate col suo compagno di canne, Adolf Hitler.

A dimostrazione di ciò riportiamo la telefonata che il Duce fece al Fhurer al termine della campagna d’Africa:

Ma quanto si divertono assieme?!
D'altronde son ragazzi

Ok, va bene… Tu avrai pure mandato centinaia di scienziati a cercare gli antenati dalla tua razza ariana in culo ai monti del Nepal - AhAh, quanto m’hai fatto ridere! – Ma io t’ho organizzato una guerra, con tanto di mezzo milione di civili uccisi col gas; t’ho conquistato una nazione che come massima risorsa naturale c’ha gli scarabei stercorari; e solo per cercare una cassapanca tarlata di tremila anni fa che, probabilmente, non è mai neanche esistita! Allora adesso dimmi: chi è che fa le cazzate più grosse? Rosichi, eh?!

Questo smacco morale fece incazzare Hitler - che era permaloso come una donna in costante fase premestruale - in maniera indicibile, provocando conseguenze inimmaginabili. Dato che non poteva vendicarsi con l’italico alleato, decise di prendersela coi presunti costruttori di quella merda di bauletto, che tanto l’aveva fatto irritare. Dopo una notte insonne, passata a fantasticare di uccidere tutti i falegnami del mondo, finalmente si calmò un po’ e decise per la soluzione finale della questione ebraica: alzare le tasse. E poi fece anche l'Olocausto.

Il Patriarca della Chiesa ortodossa d'Etiopia
Ma dove l'ho già visto?!


Il 19 giugno 2009, il Patriarca della Chiesa ortodossa d'Etiopia ha indetto una conferenza stampa mondiale, al fine di sciogliere una volta per tutte i dubbi riguardanti la fine dell’Arca dell’Alleanza. Dopo ore di preghiere, ringraziamenti al Signore e giri di parole, egli ha finalmente dichiarato alla marea di reporter in trepidante attesa: “Ebbene sì, ce l’abbiamo noi. E col cazzo che ve la facciamo vedere![10]”.

In seguito a questa affermazione shock l’opinione pubblica si è spaccata.


Dicci la tua:

<poll> Secondo te il Patriarca della Chiesa ortodossa d’Etiopia è Solo un po’ stronzo Un esimio cazzaro Sono capitato in questa pagina per sbaglio (e non lo rifarò mai più), ma rispondo al sondaggio per sfregio Ma come ti salta in mente di mettere un sondaggio in un articolo che leggerai solamente tu e, forse, due rosiconi fermamente intenzionati a rompere i coglioni, in quanto non si dovrebbe scherzare sulle questioni religiose?! Sono un rosicone e sono fermamente intenzionato a rompere i coglioni, in quanto non si dovrebbe scherzare sulle questioni religiose! </poll>

Riconoscimenti

L’arca durante il provino per il ruolo di Indiana Jones. Notate la profondità dell’espressione. Quella parte era sua di diritto!

L’Arca dell’Alleanza, per la sua magistrale interpretazione in "Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta" nel ruolo dell’arca[11], ha ricevuto la nomination all’Oscar nella categoria di Miglior suppellettile non protagonista, ma venne battuta sul filo di lana dalla poltrona di "Una poltrona per due".

A parziale risarcimento di quell'immotivata sconfitta, il festival di Cannes le attribuirà la palma d’oro in qualità di Oggetto inanimato portatore delle maggiori disgrazie nella storia del cinema, preferendola alla statuetta contenente il demone de "L'esorcista" e, addirittura, al pupazzo protagonista del disaster movie "Troppo Belli", Costantino Vitagliano.

Infatti nel corso del film che la vede protagonista, l’arca viene ritrovata da un gruppo di soldati nazisti dell’Afrika Korps[12], i quali moriranno tutti prima della fine.
Quando il sacro oggetto è ancora in mani tedesche, l’archeologo senza scrupoli Belloq riuscirà a rubarlo, al fine di venderlo personalmente al Fuhrer; ma ovviamente anche Belloq morirà prima della fine del film.
In ultimo sarà finalmente il nostro[citazione necessaria] Indiana Jones a entrarne in possesso e a regalarla al governo degli Stati Uniti il quale, saggiamente, decide di nasconderla in un magazzino e non parlarne più.
A questo punto un tornado di immani proporzioni, tanto che al confronto l’uragano Katrina è un rutto, si abbatte sulla città ospitante il magazzino, uccidendo ogni forma di vita intelligente (si salverà solo Flavia Vento che stava passando di lì per caso).

Desta curiosità anche il fatto che durante la registrazione siano decedute circa trecento persone tra gli addetti alla lavorazione del film, in seguito all’ingestione di una partita di olive all'ascolana avariate.
Pochi giorni dopo l’uscita nelle sale morirà anche il regista, però linciato da coloro che avevano assistito alla proiezione.

Dispute

Il vero aspetto dell’arca secondo la maggioranza degli italiani[citazione necessaria]

Un'eterodossia sionista di estrema destra sostiene che il nome completo del simbolo sacro fosse in realtà Arca dell'Alleanza Nazionale, recentemente modificato in Arca del Popolo delle libertà, detta anche Arca del Popolo eletto dal Signore.

Questa teoria trova riscontro nel fatto che gli ebrei si siano sempre chiamati, appunto, Popolo eletto (ed è noto quanto il Signore in questione tenga a rimarcare di essere stato eletto dal popolo).
Inoltre è plausibile che la parola Arca derivi dall’antico longobardo Arcore, dando ulteriore conferma all’ipotesi.

Non possono mica essere tutte coincidenze, no!?

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Dopo il Santo Graal, l’Arca dell’Alleanza è sicuramente l’oggetto più ricercato nella storia dell’umanità. Questo ci conferma quanto gli uomini non abbiano mai compreso le reali priorità della vita.
  • Avete notato che l’arca è diversa in tutte le foto? Bravi!
    Il perché?! Ma perché non è mai esistita, coglioni!

Note

  1. ^ E ti credo, è una cassa! Io a tronco di cono rovesciato non le ho viste mai!
  2. ^ E studiatelo un po' di greco come facetti io, se no resterete sempre ignioranti come capre!
  3. ^ Fonte Wikipedia
  4. ^ Anche lui colloca la fine del mondo in quella data, ma ancora Giacobbo non se ne è accorto!
  5. ^ E ti pareva!
  6. ^ Ma dai?!
  7. ^ Sempre fortunelli 'sti eletti!
  8. ^ Sì sì, proprio un gran bel culo!
  9. ^ Per usare un eufemismo.
  10. ^ Davvero!
  11. ^ All’inizio le era stata affidata la parte di Indiana Jones ma alla fine le fu preferito quel raccomandato di Harrison Ford. Un ennesimo, scandaloso esempio della politica clientelare di Hollywood!
  12. ^ Probabilmente lo sceneggiatore sapeva dell’odio di Hitler per quella maledetta cassa!


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