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'''Arriva in studio Lady Gaga, vestita con tappi dell'[[Acqua Lete]] disposti in punti strategici e sorridendo come solo un assiduo fumatore di [[crack]] può fare:'''
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[[File:Gattino che fa il mostro.jpg|thumb|250px|left|Che sia lui il mostro tanto decantato?]]
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{{dialogo|Lady Gaga|Salve [[New York]]!|Intervistatore|[[Denver]] Gaga, siamo a Denver!|Lady Gaga|Denver? Che schifo! Chi mi ha portato a Denver? E dov'è Denver? É più figa [[New York]].|Intervistatore|AHAHAHA! Sei sempre la solita Gaga! Allora sappiamo tutti perchè sei qui!|Lady Gaga|Sì, lo ammetto, ho attaccato un barattolo di pelati alla coda del gatto che abita dietro agli studi, ma mi disp...|Intervistatore|No, Gaga AHAHAHA! Siamo qui per parlare della tua ultima opera!|Lady Gaga|Aaaaah sì, la scultura a forma di [[pollo]] che ho fatto col pongo ieri sera! Beh sì è venuta bene ma...|Intervistatore|Gaga, Cristo, sto parlando del tuo cazzo di album!|Lady Gaga|Ma quale? The fame monster? Perchè l'hai comprato?|Intervistatore|Mah veramente è di mia figlia ma...|}}
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Versione delle 15:13, 5 feb 2012

Giaguaro

Sandbox
[[File:|220px]]
L'attore sul set di "Scandalo a Sherwood"
Classificazione scientifica
Regno Hollywood
Phylum Pluripremiato
Famiglia Aguar
Genere Attore

Juan Aguar, molto spesso italianizzato in Il Giaguaro, (Croce Blanca, 1963) è un pluripremiato attore messicano, chiamato così per il suo umore volubile e la sua aggressività dimostrata in vari eventi pubblici. É noto soprattutto per aver recitato in film campioni d'incassi al botteghino a fianco di colleghi del calibro di Simon Tapirus e Stefania Wolf.

Infanzia

Juan nasce a Croce Blanca, un villaggio piccino picciò a duecento chilometri da Acapulco, il 7 dicembre 1963. Figlio di Lucrecia Handrè e Alejandro Aguar, cresce in una famiglia di quindici componenti come ultimo di tredici fratelli tutti maschi. Il piccolo Juan non ha un infanzia semplice, il padre e i dodici fratelli maggiori sono estrattori d' oro in una miniera e lui, già dall'età di sette anni, deve lavorare per riuscire a portare a casa il pane sufficiente a sfamare la numerosa famiglia e Marijuana in abbondanza per far scordare a tutti che non ci fosse mai pane sufficiente. A nove anni, la sua infanzia è sconvolta dalla morte dei fratelli Francisco e Gerardo, inciampati in una lumaca e caduti in una buca troppo profonda della miniera. In risposta al lutto, il padre inizia a bere e la madre a prostituirsi per riuscire a pagare la scuola al piccolo Juan. I fratelli cominciano a vederlo come la causa del lavoro della madre, e non si risparmiano di picchiarlo costantemente, talvolta accompagnati dal padre.

Due anni dopo il padre rimane vittima di una sparatoria causata da alcuni ubriachi. La famiglia è sempre più divisa e cinque dei suoi fratelli emigrano verso l'Europa, dove faranno fortuna come modelli per la Puma. Il piccolo Juan inizia a sentire, durante le feste paesane e le fumate di bong mattutine lezioni alla scuola cristiana del villaggio, del Paese delle Opportunità e dei fast food, il luogo dove tutti possono diventare ciò che più desiderano essere senza avere troppo talento, e fa amicizia con Orlando, un ragazzo di tre anni più vecchio di lui, che (lo ammetterà poi in seguito) ha determinato molto nella sua carriera da attore.

L'emigrazione

A quattordici anni il richiamo della libertà investe Juan, che inizia a desiderare di cambiare vita e di poter vivere anche lui quel sogno di cui aveva tanto sentito parlare come "sogno americano". La volontà di emigrare è sempre più forte e riesce a convincere la madre e gli altri cinque fratelli a lasciare il Messico, oltrepassare il confine e iniziare una nuova vita negli Stati Uniti. Emigrare regolarmente è impossibile, nessuno di loro ha un documento d'identità e i soldi per un mezzo di trasporto mancano. Una sera però, parlando con il suo caro amico Orlando, riesce a venire a conoscienza di alcuni uomini che erano riusciti ad oltrepassare la dogana tra Messico e America stando aggrappati alla parte inferiore di alcuni camion. Le due famiglie, quelle di Juan e di Orlando, intraprendono così un viaggio ai limiti della sopportazione umana. I camion vengono fermati e controllati e le famiglie vengono però scoperte, i due amici riescono comunque a fuggire oltre il confine ritrovandosi in America.

Woody, contento per aver scovato un'attore talentuoso.

I due si imbarcano su numerosi treni facendo i lavori più umili, come i lucidascarpe o gli strilloni e sono costretti a dividersi, dopo numerose incomprensioni ad Omaha, Nebraska. Orlando si dirige verso est e Juan verso ovest, fino ad arrivare a Los Angeles dove nel 1980, all'età di diciassette anni riesce ad avere un lavoro fisso come attore nell' Atena Theatre, un piccolo teatro non troppo conosciuto ai confini della città. Juan recita i ruoli maschili da protagonista di tutti gli spettacoli dell'Atena Theatre, fino a quando una sera, forse in cerca di tranquillità, forse perchè in seguito a una sbronza colossale il regista nonchè attore Woody Allen entra nel teatro e vedendo Juan recitare nella parte di Demetrio in "Sogno di una notte di mezza estate" si commuove, iniziando ad urlare:

« Lui è mio! L'ho visto prima io! »
(Woody Allen dimenando le braccia)

L'ascesa

La leggenda racconta che quando Juan e il noto regista si incontrarono, Woody portò Juan in un noto night di Los Angeles, dove discussero entrambi di ciò che li accomunava e di cosa Juan era disposto a fare per avere un lavoro fisso. Prendendo Juan sotto la sua ala protrettrice, Woody propone Juan come comparsa in "La Lampadina Galleggiante", e subito fa colpo sul regista per la sua grande espressività. Dopo un momento di gioia iniziale però non vengono presentate richieste di collaborazione, fino a quando un giorno, in un bar di Long Beach, Juan fa la conoscienza di quella che diventerà poi la sua prima moglie: Mary Offetta. I due si conoscono e si innamorano reciprocamente, Mary riesce poi a far dare a Juan l'ambito ruolo di coprotagonista in "Natale a Crystal Lake", l'attesissimo seguito[citazione necessaria] di "Natale a Silent Hill", la brillante commedia che lo lanciò definitivamente nel mondo dello spettacolo.

J. Aguar ritira l'oscar ritira l'oscar per il "miglior attore protagonista" per il film

In seguito al successo della commedia, Juan viene contattato dai più grandi registi di Hollywood che cercano la sua collaborazione inizialmente in film "per tutta la famiglia", per poi salire di livello fino ad arrivare ai film in cui siamo ormai abituati a vederlo: gialli, thriller e talvolta sit-com.

I guai con la legge e il ricovero

Il 16 settembre del 1993, J. Aguar viene trovato privo di sensi in un locale di spogliarelliste. Viene portato d'urgenza in ospedale e svolge degli esami tossicologici che lo decretano positivo a un mix di stupefacenti (tra le quali l'eroina). Dopo una settimana viene rilasciato, credendo si tratti di un caso isolato, ma dopo tre mesi l'avvenimento si ripete









The fame monster

« Non è che tu non mi piaccia, ma sono ad una festa. E sono stufa marcia del mio telefono che squilla. »
(Nostra signora Lady Gaga, maestra dei due di picche.)
« Se ti prometto, ragazzo, che non parlerò più, e non amerò più, non scriverò mai più una canzone, non continuerò nemmeno a cantare, non... »
(Lady Gaga su promessa non mantenuta.)
La prima cover, poi scartata. Non ridete, i bradipi sanno essere veramente mostruosi.

The fame monster è il secondo album[1] lanciato sul mercato da quella mattacchiona di Lady Gaga, pubblicato sicuramente verso la fine del 2009 anche se nessuno lo degnò di attenzione fino a quando non fu lanciata Bad romance[2]. L'album contiene otto brani freschi freschi che sarebbero dovuti essere pubblicati insieme all'album precedente, ma quel pirla di Gustavo quella notte fece casino con la scaletta delle canzoni e ne tolse otto. Tanto meglio, ce n'erano abbastanza da farci un altro album. In seguito l'album fu unito e miscelato al precedente, creando non pochi casini nella scena musicale internazionale, in particolare con le classifiche alla Mtv, dove non si capì mai quale canzone di quale anno si stesse premiando.

L'album ha venduto una discreta quantità di copie, sfiorando addirittura la trentina nei periodi di maggior popolarità, si parlò addirittura di miglior album del 2010, solo per poi però dire "scherzavo!".

Il mostro

Tutto l'album è incentrato sulla presenza di un fantomatico mostro, il mostro della fama.[3]. Molti autorevoli studiosi lo stanno ancora cercando, Roberto Giacobbo e Raz Degan sono persino giunti a collaborare per riuscire a scovarlo. La cosa curiosa è che l'album non parla di un mostro, tranne una canzoncina di tre minuti o giù di lì chiamata, con grande originalità, Monster. I brani parlano più che altro di argomenti degni dei salotti di Mario De Filippi: un/a ragazzaccio/a che vuole del sesso da ragazzaccio/a, di un pirla che continua a sbagliare numero di telefono, vari ed eventuali. Dove Cazzo é il Mostro? Il mostro è in ognuno di noi. La fama è un mostro, l'uomo è un mostro. Mostrus ergo sum.

... No, davvero, dov'è il mostro?

- Intervistatore: “Salve amici da casa! Oggi qui con noi abbiamo la nuova regina del Pop, la nuova Madonna, sì proprio come lo era stata Britney Spears... Ecco a voi... Lady Gaga!”
- Pubblico: “AAAAAAAAAAAAAAAAH!!![4]

Arriva in studio Lady Gaga, vestita con tappi dell'Acqua Lete disposti in punti strategici e sorridendo come solo un assiduo fumatore di crack può fare:

Che sia lui il mostro tanto decantato?
- Lady Gaga: “Salve New York!”
- Intervistatore: Denver Gaga, siamo a Denver!”
- Lady Gaga: “Denver? Che schifo! Chi mi ha portato a Denver? E dov'è Denver? É più figa New York.”
- Intervistatore: “AHAHAHA! Sei sempre la solita Gaga! Allora sappiamo tutti perchè sei qui!”
- Lady Gaga: “Sì, lo ammetto, ho attaccato un barattolo di pelati alla coda del gatto che abita dietro agli studi, ma mi disp...”
- Intervistatore: “No, Gaga AHAHAHA! Siamo qui per parlare della tua ultima opera!”
- Lady Gaga: “Aaaaah sì, la scultura a forma di pollo che ho fatto col pongo ieri sera! Beh sì è venuta bene ma...”
- Intervistatore: “Gaga, Cristo, sto parlando del tuo cazzo di album!”
- Lady Gaga: “Ma quale? The fame monster? Perchè l'hai comprato?”
- Intervistatore: “Mah veramente è di mia figlia ma...”
- Lady Gaga: “Compratelo!”
- Intervistatore: “Beh sì certo merita...”
- Lady Gaga: “Compratelo!”
- Intervistatore: “Parlami di questo mostro, quello del titolo.”
- Lady Gaga: “Il mostro della fama.”
- Intervistatore: “Eh e allora? Che rappresenta?”
- Lady Gaga: “Il mostro che assale le persone famose.”
- Intervistatore: “Ha assalito anche te?”
- Lady Gaga: “No no, io sono incorruttibile.”
- Intervistatore: “Ah si? Sicura?”
- Lady Gaga: “Sì neh.”
- Intervistatore: “Allora bom, buonanotte Denver!”
- Lady Gaga: “Ciao New York!”

Critiche

L'album ha avuto giudizi praticamente tutti positivi, salvo qualche eccezione da parte di alcuni ubriaconi del Bar Sport. Sono riportate a seguito le critiche più influenti nel mondo musicale:

  • Paul Lester della BBC Online ha dichiarato che l'album, a differenza della cantante, non è molto originale. Evan Sawdey di PopMatters ha dichiarato che «The Fame Monster non ha la finalità di apportare a Gaga nuove trasformazioni, ma serve dimostrare qualcosa ai suoi milioni di fan: ossia che lei non è compiaciuta nel fare sempre la stessa cosa. È disposta a sperimentare cose nuove».

Traduzione: Non ci ho capito un cazzo, il 90% dei brani è composto da ululati e grugniti, senza contare le parole inventate e le innumerevoli supercazzole presenti in tutto l'album. Nonostante ciò, questo disco sta vendendo molto e non vorrei fare la parte di quello che non ci capisce nulla di musica. Per me è geniale!

  • Simon Price della rivista The Independent elogiò l'album definendolo una vera e propria opera d'arte.

Traduzione: Si, lo ammetto, mi piacciono le vaccate e sono pure coprofobico! Quest'album è la quint'essenza di tutto ciò che è trash e non riciclabile, lo adoro!

  • Neil McCormick, del giornale inglese The Daily Telegraph disse: "The Fame Monster è di una qualità fuori dagli schemi, e dove non luccica come il suo predecessore, fa capire la vivacità incontenibile della cantante."

Traduzione: Probabilmente questo album è stato composto in una ventina di minuti, infatti il precedente è molto ma molto meglio. Però mi diverto sempre a dare giudizi positivi e a guardare come la gente vede elementi geniali in chiunque, anche se si tratta di una persona che ha capito perfettamente che il pubblico medio internazionale non vuole altro che una ragazza bianca che canta mezza nuda ritornelli sfragi-maroni. Premio non il disco ma la scaltrezza della cantante.

Brani

  1. Bad Romance: Forse, anzi sicuramente, la più celebre, famosa per il suo ritornello facile e accattivante che in 75 paesi venne censurato perché accusato di incitare alla violenza gratuita. Fu il primo brano ad essere lanciato, prima dell'uscita del disco. Dopo tre mesi la popolazione mondiale era ancora lì a canticchiare "Ra ra ra".
  2. Alejandro: A differenza di quanto crede la popolazione italiana, il titolo della canzone non si legge "Alegiandro", ma bensì "Alehandro", sì con l'acca in mezzo e consapevole del rischio dell'alitosi. Il brano parte con un violino, così senza un motivo particolare. Forse per dare alla canzone un tono speudo-intellettuale.
  3. Monster: L'hanno trovato, l'hanno trovato! Ah, no niente, scusate... Monster è una canzone cupa e oscura, creata probabilmente per dare un senso al titolo dell'album. La voce di Gaga è intervallata a quella del mostro che ha voluto mantenere segreta la proporia identità per motivi tuttora ignoti.
  4. Speechless: Letteralmente "senza parole". La cantante ha dedicato questa canzone al proprio padre, Peppino Germanotta, reduce da un intervento a cuore aperto. Non si capisce però perché questa canzone sia malinconica e rassegnata. Forse l'artista credeva così tanto[citazione necessaria] nella riuscita dell'intervento che ha voluto scriverci una canzone sopra.
  5. Dance In The Dark: A parere di molti, la canzone migliore dell'album. E allora perchè non l'ha pubblicata? Semplice, Gaga le canzoni da lanciare le sceglie con la conta, nel caso di The fame monster l'è andata molto bene, ma sarà sempre così?
  6. Telephone: Canzone nata da un'accordo con quel cioccolatino di Beyoncè. Beyoncè un paio di mesi prima lanciò l'anonima "Videophone", che non raggiunse neanche la top 600, guarda caso collaborando con Lady Gaga. Passò un po' di tempo e Gaga pubblicò "Telephone" (collaborando con Beyoncè) che raggiunse posizioni altissime nelle classifiche di tutto il mondo. Interessi? Accordi? Ma dove li vedete?
  7. So Happy I Could Die: É brutta. E non poco. Persino la sua autrice è riluttante a cantarla durante i live.
  8. Teeth: Una cosìddetta "canzone riempispazio". Non è troppo brutta, non è bella, ma si tende a scordarla un quarto d'ora dopo l'ascolto.

Promozione

Bad Romance

L'uscita dell'album fu preceduta dall'uscita del video di Bad Romance. La canzone ebbe un successo incredibile, arrivando prima nelle classifiche di tutti i Paesi[5] e sbalordendo tutti non solo per l'orecchiabilità del testo, ma soprattutto per il video.

Il video venne dapprima vietato alla visione dei minori di anni dodici, poi si capì che era un limite troppo basso, e si spostò a diciotto, quindi ogni volta che il video veniva trasmesso appariva un simpatico cartello col simbolo dei pirati che diceva che il video non era adatto ai minori. Ma tanto, chi li legge gli avvisi di Mtv?

Il video parte con la cantante seduta in maniera compostissima[citazione necessaria] su un seggiolone, e tutti i suoi accoliti alle spalle, mentre indossano degli eleganti capi d'abbigliamento donati da Iron Man in persona. In seguito la scena si sposta in un bagno dove ci sono bare, tutti ballano, battono le mani, blablabla, viene mostrata Gaga nella doccia (abbastanza infastidita dalla presenza di un pirla con la telecamera che la filma) e il video finisce con un cadavere, che il morto ci sta sempre bene.

Telephone

Nessuna descrizione renderebbe bene come il video stesso:

Alejandro

Video di discreto successo pubblicato nell'estate 2010. Lottò duramente per la prima posizione con il Uaka Uaka di Shakira, e riuscì ad ottenerla guardacaso dopo l'eliminazione dell'Italia dai mondiali.

Il video parte con una marcetta da parte di alcuni soldati vestiti con eleganti mutande della Fantozzi Production™ e la telecamera si sposta sul viso di Gaga vestita con un cappello da mosca-aviatrice. Dopo una pallosa prima parte troviamo la cantante a letto[6] con i suoi fedeli ballerini intenta a saltare In modo ambiguo la corda. Riparte una parte pallosa dove dei ballerini coi tacchi ballano vestiti da nazisti. Il video termina con un bel rito dionisiaco e la conseguente implosione della testa di Gaga.

Curiosità

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  • Esistono diverse versioni dell'album. Le principali sono:

Standard 1 Disc Edition (copertina con Lady Gaga bionda, Jewel Case)

Standard 2 Disc Edition (copertina con Lady Gaga bionda, Jewel Case)

2 Disc Deluxe Edition (copertina con Lady Gaga bruna, Digipack)

Super Deluxe 2 Disc Edition (cofanetto con la scritta The Fame Monster rossa)

....

Ma chi se ne frega?

Note

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  1. ^ Veramente è un extended play, ma sfido chiunque a dirmi che cos'è un extended play senza usare la telefonata a casa.
  2. ^ Leggasi: la canzone della pubblicità della Tim.
  3. ^ É anche nel titolo dell'album infatti. Sì lo so, il genitivo sassone è andato a farsi benedire ma vi immaginate dire "the fame's monster"? Che schifo! E poi ti verrebbe anche da sputacchiare.
  4. ^ N.B: non è un urlo di entusiasmo
  5. ^ Anche in Italia, anche se dovette combattere duramente con la canzone trullallero trullallà dell'ultimo concorrente uscito da Amici.
  6. ^ Finalmente!

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